Le cause delle proteste in Francia, parla l'esperto FabbriTempesta improvvisa in Florida: nave da crociera interrompe la partenzaSottomarino Titan, parla la madre del 19enne Suleman: "Aveva portato il cubo di Rubik, voleva battere il record"
Sottomarino Titan imploso, capo della Titanic International Society: interrompere le visite al relittoTramontata l’epoca d’oro dell’anzianità di servizio,ìalmeritoperassegnaregliincarichi MasenzaparametricertiprevarràProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock nella nuova concezione di magistrato dirigente vale il paramentro del “merito” per conferire gli incarichi. Ma, senza dei parametri certi per valutarlo, questa rimane una rivoluzione dimezzata che sfocia nel paradosso: che la valutazione sia meramente fiduciaria È forte nell’opinione pubblica la tentazione di affibbiare alla più grave crisi della magistratura italiana dal secondo dopoguerra l’etichetta, un po’ compiaciuta, di “questione morale”. Per liquidare il perenne capitolo delle riforme necessarie con il rassicurante auspicio di una “rigenerazione morale”, dai contenuti, però, non sempre facilmente comprensibili. La questione è certamente morale, ma sullo sfondo c’è molto altro. Perché i recenti scandali che hanno rapidamente eroso il surplus di prestigio ed autorevolezza che giudici e pubblici ministeri nostrani avevano accumulato sul terreno della lotta alla criminalità organizzata sono le scorie di un travagliato processo di modernizzazione. Processo che ha investito la magistratura con netto ritardo rispetto ad altri ambiti dell’apparato statale e che tuttora stenta ad assumere una direzione precisa e coerente. Da magistrato a manager tuttofare Che bisognasse rispondere a queste sfide era ed è tuttora una priorità centrale per la politica. Ma che ciò imponesse di esportare sul campo dell’amministrazione della giustizia le categorie del mondo dell’impresa è stata una scelta, forse non del tutto consapevole, destinata a modificare per sempre il codice genetico della magistratura. Nel vecchio ordinamento giudiziario di stampo fascista (regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12), sopravvissuto nel suo impianto generale per oltre sessant’anni, il titolare dell’ufficio direttivo era chiamato a svolgere una funzione di mera rappresentanza. Carica di prestigio, ma priva di un ruolo organizzativo che andasse oltre l’assegnazione dei singoli fascicoli o l’autorizzazione delle ferie. Coerentemente, la scelta del candidato più idoneo avveniva in base all’ordine di collocamento nel ruolo di servizio. Ciò impedì a Giovanni Falcone, pur reduce dai successi del maxiprocesso a Cosa Nostra, di ottenere il posto di consigliere istruttore di Palermo, al quale fortemente ambiva, non essendo il più anziano. Così, per lungo tempo, la cronaca non ha conosciuto il sinistro clamore dei recenti scandali, perché il conferimento degli incarichi direttivi era tendenzialmente prevedibile o, meglio, quasi sempre. Oggi che l’incapacità del sistema giudiziario italiano di contenere il flusso inarrestabile dei procedimenti è un dato evidente, non si può più nascondere la cenere sotto il tappeto; non c’è solo il problema di indennizzare chi è stato leso dall’irragionevole durata del processo, ma anche quello di rispettare i vincoli di produttività posti dall’Unione Europea. Perciò, la politica è sempre più incline a investire sul fattore gestionale, tralasciando una più complessa riforma organica del processo penale, e trasformando la figura un po’ austera del vecchio presidente del tribunale in un manager tuttofare, capace di pianificare le attività dell’intero ufficio e fissare gli obiettivi da raggiungere. Tramontata, così, l’epoca d’oro dell’anzianità di servizio (con il decreto legislativo n. 160 del 2006), ormai non più funzionale alla nuova concezione di magistrato dirigente, i parametri del “merito” e delle “attitudini” hanno assunto un ruolo prevalente nel conferimento degli incarichi. Come valutare il merito? Intendiamoci, valutare per merito sarebbe auspicabile, se, però, si fosse anche stabilito in che modo misurarlo, dal momento che, nel caso dei magistrati, tale valutazione non può agganciarsi ai risultati conseguiti o ad altre entità suscettibili di univoca comparazione come accadrebbe per l’amministratore di una società. Parimenti, ci sarebbe anche da stabilire in che modo chi esercita la giurisdizione possa maturare le necessarie attitudini manageriali, trattandosi di un elemento culturale del tutto estraneo alla sua specifica professionalità di base. L’esito finale di tale rivoluzione dimezzata somiglia ad un vero e proprio paradosso. Nel precedente sistema erano garantite decisioni consiliari più prevedibili e trasparenti, ma non erano valorizzate le migliori risorse disponibili. Oggi, l’introduzione di parametri per definizione elastici, non accompagnata da un’adeguata determinazione di criteri oggettivi per la loro concreta valutazione, rischia di alterare la natura stessa del potere di conferimento delle funzioni direttive. Potere che sta progressivamente perdendo la sua identità di giudizio tecnico per assumere una valenza sempre più marcatamente fiduciaria, nella quale il dato della conoscenza personale dell’aspirante al posto o della sua vicinanza ad una delle componenti rappresentate nel Consiglio Superiore della Magistratura sono indebitamente utilizzate per attribuire ai concetti indeterminati delle attitudini e del merito un significato più concreto. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMarcello De Chiara Gip di Napoli, membro di Unità per la Costituzione e presidente della giunta napoletana dell'Associazione nazionale magistrati
Mentre la Russia sprofonda nel caos, la tv di stato trasmette un documentario su Berlusconi190 anni di prigione per il peggior gruppo di pedofili della storia della Gran Bretagna.
Canada, minibus travolto da un tir: 15 finora le vittime, 10 i feriti tra cui alcuni molto gravi
Zelensky rompe il silenzio sulla situazione in RussiaDonna dispersa in Australia: sopravvissuta bevendo vino e mangiando dolci
Diga in Ucraina: quali sono le conseguenze della distruzione?New York, spegne un interruttore e distrugge venticinque anni di ricerche: il caso del Rensselaer Polytechnic Institute
L'8 maggio la Francia celebra la sua vittoria sulla Germania nazistaUSA, polizia spara a un bambino afroamericano di 11 anni: è stato un errore
La tragedia della OceanGate: quella morte che "livella" tutto e ci rende più umaniNuova Zelanda: è stato arrestato il responsabile dell'incendio in cui sono morte 6 personeIn Cina un cittadino USA è stato condannato all'ergastolo per spionaggioAlluvione in Cile: due le vittime accertate, ordinata l'evacuazione della zona vicina al fiume Maule
Caldo record a Pechino: temperature fino a 41,1 gradi, scatta l'allerta arancione
Strage di migranti nel Mediterraneo: almeno 32 morti e 200 dispersi
Calca per entrare allo stadio: 9 morti in SalvadorGuerra in Ucraina, la Cina: "Fermo sostegno alla Russia"Royal Family, Lady D avrebbe compiuto 62 anni: William e Harry ricongiunti in suo ricordoSottomarino Titan, James Cameron parla della tragedia: "Storia analoga a quella del Titanic"
La riforma UE sugli imballaggi rischia di far sparire l'insalata in busta dagli scaffaliSparisce l'indicazione del sesso dalla carta di identità in BrasileHallstatt, il "borgo di Frozen" che vuole bandire i selfiePadre Georg lascerà il Vaticano: la decisione di Papa Francesco