File not found
Economista Italiano

Cassiere che scappò con i soldi della banca incastrato dopo 52 anni, ma ormai è morto

Belgio, coppia usa una combinazione delle stesse 4 lettere per i nomi degli 11 figliIncidente a Jested, in Repubblica Ceca, cade una funivia: muore il conducentePartorisce un bambino di 6,4 kg dopo due figli e 19 aborti: parto record negli USA

post image

Incidente in mongolfiera a Israele, giovane precipita su auto in corsa: morto sul colpoLe proposte della commissione Lattanzi toccano molti aspetti del funzionamento della giustizia penale,MACD ma non sono una vera e propria riforma della giustizia penale, che passa per un intervento profondo, che ritocchi il titolo IV della Costituzione. Si coglie lo sforzo verso un modello che non ponga la detenzione carceraria al centro del sistema. Però occorrerebbe anche avanzare proposte di drastica riduzione delle ipotesi di custodia cautelare in carcere e abbandonare il sistema delle preclusioni oggettive. Giudizio negativo, invece, sull’appello. Se è condivisibile la scelta di escludere quello del pm in caso di assoluzione, la trasformazione dell’appello in un regime a critica vincolata, la scelta verso la cartolarizzazione del rito e quella non definitiva verso il mantenimento della collegialità, lasciano molte perplessità. Le proposte presentate dalla commissione Lattanzi intervengono su molte questioni relative al funzionamento della giustizia penale. Dalle notifiche, alle impugnazioni, passando per la prescrizione e i riti speciali, ci sono alcune novità di rilievo e molti ripensamenti rispetto alle soluzioni avanzate dal precedente ministro della Giustizia. Occorrerà del tempo per analizzare ogni singola previsione, per adesso è possibile proporre solo un giudizio complessivo, più legato alle scelte d'insieme che non alle specifiche proposte. Peraltro, e questo viene ribadito espressamente anche nel testo della relazione, non siamo ancora di fronte al testo definitivo di quella che potrà essere definita “riforma Cartabia”, poiché molto è ancora legato alle scelte “politiche” del ministro alle quali la commissione rinvia. A tale proposito nell’ampia -  e particolarmente composita sui temi della giustizia -  maggioranza di governo, in queste ore si registra il rumor di sciabole, con i grillini già sul sentiero di guerra in difesa della prescrizione modello Buonafede, e fieramente avversi a qualsiasi tentativo di limitare la discrezionalità dei pm in tema di criteri di esercizio dell’azione penale. Insomma, siamo più ad un passaggio obbligato che non al traguardo finale, tenendo conto anche del fatto che lo strumento della legge delega permetterà aggiustamenti anche nel prosieguo dell’iter. Non è una riforma di sistema Ciò premesso, va subito sottolineato che questa non è, e non poteva essere,  una vera e propria Riforma della Giustizia Penale. Una riforma sistemica è un’altra cosa, passa per un intervento profondo, che ritocchi il titolo IV della Costituzione coinvolgendo lo statuto del pm, l’obbligatorietà dell’azione penale, la conformazione del CSM, la costituzione di un’Alta Corte di Disciplina esterna all’organo di governo autonomo, la ventilazione della magistratura con reclutamento esterno. Una riforma di struttura dovrebbe poi prevedere  un ampia depenalizzazione e comunque il ripensamento del vero e proprio delirio sanzionatorio che ha toccato le norme penali, sia sul piano delle sanzioni personali che su quello delle sanzioni reali, dall’altro. Una vera riforma di sistema non può prescindere dalla verifica e dal ripensamento degli eccessi della normativa di prevenzione, dallo debordante e generalizzato utilizzo delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, dall’incostituzionale utilizzo della custodia cautelare come anticipazione della pena, dalla ricostruzione di modalità di assunzione delle prove dichiarative degne dello statuto epistemologico di un codice che si vorrebbe ispirato a principi accusatori. E poi, last but non least, un provvedimento di clemenza che permetta alla macchina di ripartire senza pesi. Insomma, oltre al messaggio rassicurante sul tema dei tempi della giustizia che l’Italia deve mandare all’Europa, per riformare la giustizia penale occorrerebbe comunicare anche qualcosa agli italiani in ordine alla qualità di un sistema giudiziario e del processo di cui, a ragione, si fidano sempre meno. Certo, per un intervento di questo genere  sarebbe necessaria una fase costituente, prima ancora che una maggioranza coesa ed omogenea disposta a fare delle scelte politiche coraggiose, condizioni che non paiono realizzabili in un orizzonte prossimo ma che prima o poi si verificheranno. Cosa contiene la riforma Quanto alle proposte della commissione ministeriale si possono identificare alcune linee di tendenza: deciso promovimento del patteggiamento e di altre forme di fuoriuscita dal processo, come l’ampliamento dei casi di messa alla prova o di esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto; riformulazione del sistema sanzionatorio, con un significativo ripensamento del sistema delle pene alternative al carcere ed introduzione di forme di giustizia ripartiva; ed  infine  cartolarizzazione e limitazione dei giudizi di impugnazione. Analizzando le diverse aree appare assai significativa, anche se in taluni casi occorrerebbe spingere le scelte in maniera ancor più decisa, la decisa inversione di tendenza rispetto alla visione carcero-centrica che ha contraddistinto la legislazione penale negli ultimi anni. Del pari convincente è la parallela scelta di rinforzare quelle forme di conclusione anticipata del processo – con qualche perplessità sull’istituto dell’archiviazione meritata –  ed anche la possibilità di anticipare l’affidamento in prova al servizio sociale al momento della sentenza di primo grado, ciò che potrebbe comportare un congruo effetto deflattivo sulle impugnazioni.   Al di là delle soluzioni adottate, si coglie  lo sforzo – sottolineato anche dalla richiesta di riforme della legge 689/81, dalla introduzione di forme di giustizia ripartiva, e dall’ampliamento del patteggiamento –   verso un modello che non ponga la detenzione carceraria al centro del sistema. Sul punto, però, e proprio per realizzare una sincronia complessiva del sistema, occorrerebbe anche avanzare proposte di drastica riduzione delle ipotesi di custodia cautelare in carcere e abbandonare il sistema delle preclusioni oggettive altrimenti si rischia una sorta di vera e propria schizofrenia legislativa. Lasciando da parte la questione prescrizione, che abbisogna di un analisi particolare, e sulla quale la proposta della commissione è “aperta”, posto che tratteggia soluzioni assai diverse tra loro, il primo giudizio è tendenzialmente negativo, invece, in ordine alle impugnazioni, in particolare sull’appello. Giudizio negativo sull’appello Mentre è infatti condivisibile la scelta di escludere quello del pm in caso di assoluzione, la trasformazione dell’appello in un regime a critica vincolata, la scelta verso la cartolarizzazione del rito e quella non definitiva verso il mantenimento della collegialità, lasciano molte perplessità. Nel ridurre l’appello a giudizio sui motivi, ciò che si intravede in controluce è l’opzione di falcidiare gli appelli con procedura semplificata in relazione alla inammissibilità per infondatezza manifesta dei motivi, come già avviene per il ricorso in cassazione. Quando si parla di riforma dell’appello non si richiamano mai, ed anzi si tendono a celare, le statistiche sul rilevante numero di riforme di merito che in tale grado di giudizio di registrano. Il nostro modello processuale, con l’effetto pienamente devolutivo che lo contraddistingue, ancorché diverso da quello di altri paesi, andrebbe valutato anche sotto questo aspetto. Tanto più che, come proprio nella relazione si dimostra, la lunghezza dei tempi di questa fase dipende, esclusivamente, da disfunzioni di carattere organizzativo, altrimenti non si spiegherebbero i tempi siderali di smaltimento di certe sedi giudiziarie rispetto a quelli contenuti di altre. E’ facile prevedere che, come per la prescrizione la preclusione dell’appello del pm lo scontro sarà tutto sul terreno politico, per la riforma dell’appello la contrapposizione, sarà con l’avvocatura. Per concludere, come accennato,  manca un  rafforzamento dei diritti e delle garanzie nel corso del processo, a partire da una tutela effettiva dell’oralità, con la riscrittura delle regole della cross examination, interpretate in maniera autoritaria dalla giurisprudenza e nella prassi. Insomma: ponti d’ora a chi scappa dal processo ma nessun rafforzamento delle garanzie a chi invece lo affronta nei diversi gradi di giudizio. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediValerio Spigarelli Avvocato penalista del foro di Roma, ex presidente dell'Unione camere penali italiane

Al Jazeera, in stato di fermo il direttore della sezione del Sudan dell'emittente newsSparatoria alla festa di Halloween ispirata a Squid Game: cinque morti e sette feriti

Siria, attentato contro bus militare a Damasco: almeno 13 morti

USA: padre spara al figlio perché non smette di suonare la chitarraMondo dell'atletica in lutto: ucciso con un'arma da fuoco il velocista ecuadoriano Alex Quinonez

Cleo Smith, si cerca la complice del rapitore: una donna si sarebbe presa cura della bimbaOrrore in India, 12enne stuprata e messa incinta da un coetaneo

L'Olanda regolamenta e tutela il gioco online

Curtis, il bambino più prematuro di sempre: alla nascita pesava 400 grammiCovid, in Russia nuovo record di contagi e morti: 999 vittime in 24 ore

Ryan Reynold
Fda: slitta la decisione sul vaccino Moderna per la fascia 12-17 anniJan Holman, malata terminale saluta per l'ultima volta i suoi cani e il suo cavalloUSA, sparatoria in un liceo in Texas: ci sarebbero diversi feriti

Economista Italiano

  1. avatarPfizer annuncia nuova pillola anti-Covid: "Efficace all'89% per evitare ricoveri e morti"Economista Italiano

    Toronto, furto d'auto da 300mila dollari: nella macchina vi erano oggetti dal valore di 80mila dollaMalaria, l'ok dell'Oms all'uso del primo vaccino nei bambini in AfricaNuova Zelanda, la premier Jacinda Ardern rimane impassibile durante un terremoto 5.9Cassiere che scappò con i soldi della banca incastrato dopo 52 anni, ma ormai è morto

    1. Iran, governatore preso a schiaffi durante il discorso di insediamento

      ETF
      1. avatarGli USA riaprono i confini ai vaccinati: bisognerà presentare anche un testtrading a breve termine

        USA, sparatoria in un liceo in Texas: ci sarebbero diversi feriti

  2. avatarCovid, primo caso positivo a Tonga: il premier valuta un possibile lockdownCampanella

    Bimba scomparsa in Australia, il campeggio è rimasto aperto per ore dopo l’inizio delle ricercheCalifornia, due camion si ribaltano sul Richmond-San Rafael Bridge per il forte ventoNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 630Eitan, i nonni chiedono la sospensione della nomina della zia Aya come tutrice

  3. avatarSamsung, il leader Lee Jae-yong condannato per uso di sostanze stupefacenti: multa da 50mila euroMACD

    Polizia ceca ritrova una bambina tedesca scomparsa al confineCina, maratona di Pechino rinviata come quella di Wuhan: si temono nuovi focolaiUsa, Madre e figlia condividono lo stesso marito: il video su TikTok diventa viraleShatner nello spazio, il razzo della missione Blue Origin è decollato con a bordo il Capitano Kirk

    ETF

Covid, dopo quasi 600 giorni l’Australia riapre le frontiere

Sangue e divieti: i talebani uccidono due invitati ad una festa di nozzeAustria, gallo condannato anche in appello: disturbava i vicini con il suo canto*