Nonno investito dal nipote morto dopo tre giorni per un improvviso aggravamentoTurista getta a terra due statue romane ai Musei VaticaniCrolla un ponteggio a Rivoli: tre operai in condizioni serie, uno è molto grave
Brescia, uomo barricato in casa con il figlio: ha aggredito l’assistente sociale e rapito il piccoloL’annuncio di un nuovo obiettivo comunitario di riduzione delle emissioni per il 2040 è previsto per il prossimo anno e potrebbe creare il necessario quadro abilitante per l’industria ed gli investimenti. Rendersi più indipendenti dalle importazioni di combustibili fossili,analisi tecnica ridurre il più possibile il rischio di nuove dipendenze (come quelle sulle terre rare e i semiconduttori) e garantire prezzi bassi dell’elettricità per l’industria. Lo vuole l’Unione europea, come lo vuole l’Italia. Ma i cicli di investimento durano 10-15 anni e gli attuali obiettivi climatici ai quali sono inevitabilmente allineati quelli di ammodernamento industriale, 2030 e 2050, rischiano di perdere di rilevanza: quelli al 2030 perché ormai, al netto di alcuni possibili passi indietro, la strada maestra è tracciata, quelli al 2050 perché, per l’appunto, ancora troppo lontani se non resi salienti da un percorso credibile fatto di tappe intermedie. L’annuncio di un nuovo obiettivo comunitario di riduzione delle emissioni per il 2040 è previsto per il prossimo anno e potrebbe creare il necessario quadro abilitante per l’industria ed gli investimenti. La Commissione europea ha pubblicato una serie di strategie industriali nel passato – ne è stato responsabile Antonio Tajani per un periodo – ma i 27 capi stati non sono mai riusciti di adottare una visione comune, neanche in risposta all’Inflation Reduction Act americano. C’è da sperare che l’obiettivo per il 2040 venga chiarito il prima possibile perché l’industria ha bisogno di prevedibilità per promuovere l’innovazione. Il Green Deal Nell’attuazione del Green Deal europeo, molte aziende hanno investito nella circolarità o nell’uso dell’idrogeno verde senza una chiara previsione della domanda per i loro prodotti. Standard, quote e nuovi incentivi finanziari per i materiali riciclati e verdi (come l’acciaio) possono creare mercati in crescita e premiare i primi arrivati. Ma su quali scelte strategiche dipendono una reindustrializzazione e transizione energetica di successo? Il nuovo rapporto “Choices for a more strategic Europe” di Strategic Perspectives, think tank con base a Bruxelles, ha provato a rispondere a questa domanda prendendo come riferimento una riduzione delle emissioni nette del 90 per cento. Considerando le recenti evoluzioni politiche in Europa e il concreto rischio che il prossimo Parlamento europeo abbia posizioni diverse da quello attuale sulla transizione, una riduzione del 90 per cento delle emissioni al 2040 può suonare molto ambiziosa. Vista la ferocia dell’attuale ondata di caldo estremo è rassicurante che l’obiettivo sia fattibile quanto necessario. Non scordiamoci che il disallineamento con gli obiettivi di Parigi significherebbe andare incontro a eventi climatici estremi ancora più intensi e frequenti. Sulla competitività, rappresenta anche un’opportunità epocale per non soccombere alla concorrenza di Cina (la cui capacità di energia solare è già maggiore di quella di tutto il resto del mondo sommato insieme) e Stati Uniti (che sulle tecnologie pulite stanno impostando il proprio futuro con investimenti pari a 400 miliardi di dollari). Secondo il rapporto, le moltiplici sfide che l’Ue deve affrontare si articolano attorno a tre scelte principali: 1) aumentare l’elettrificazione in tutti i settori, sulla base del raggiungimento di un sistema energetico a zero emissioni entro il 2037, 2) sposare la circolarità per rendere l’industria europea più competitiva in un mondo di risorse limitate, prezzi energetici volatili e catene di approvvigionamento inaffidabili, 3) investire nella produzione di tecnologie a zero emissioni per garantire che l’Ue guidi la corsa globale e crei posti di lavoro nelle regioni che affrontano molteplici transizioni simultanee da industrie tradizionali come acciaio e automobili – come Piemonte, Puglia e Sardegna. È il momento per i leader di avviare un solido dibattito politico su come affrontare queste scelte e plasmare il futuro dell’industria europea. Linda Kalcher è Direttrice esecutiva di Strategic Perspectives © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLinda Kalcher
Donna aggredita e ferita da un cinghiale a Roma mentre passeggia con i caniSi dà fuoco davanti alla caserma perché "stanco di vivere": il padre aveva fatto lo stesso nel 2008
Morto 30enne investito mentre attraversava il Gra a piedi: "I draghi mi stanno inseguendo"
Covid, rallentano i contagi ma aumentano ricoveri e decessiTurista ungherese trovata morta in un agriturismo a Firenze: lividi sul viso e tracce di sangue
Perché il gaming sta spopolando anche sui socialMeteo Novembre, aumentano le probabilità di una Novembrata senza precedenti
Paura a Perugia, auto si schianta contro l'aratro di un trattoreMorto Alessio Duranti, il 16enne si è schiantato contro un muretto con lo scooter
Imprenditore romagnolo offre un lavoro agli "ex parlamentari non rieletti e ora disoccupati"Crollo al cimitero di Poggioreale a Napoli: le bare restano sospese nel vuotoPrende a calci e pugni lo zio davanti ai carabinieri, poi impugna una spranga per ucciderloBollette da 500mila euro, storica catena di hotel chiude dopo 60 anni di attività
Bimba di 9 mesi picchiata dal patrigno, i vicini sentivano piangere "ma pensavamo alle coliche"
I parenti chiamano i Vigili del Fuoco che lo trovano morto in casa
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 728Omicidio Laura Ziliani, le figlie confessano il movente: "Nostra madre tentava di ucciderci"Donna morta durante il parto cesareo all'ospedale di SassariAbusi sessuali e droga per sua figlia, chiesta condanna per un camionista
Falsa mail dell'Inps per annunciare rimborsi: come riconoscerla e difendersi dalla truffaToscana, uccide la madre 85enne e poi chiama i carabinieriNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 741"Ho visto Unabomber": perché le indagini sul bombarolo seriale potrebbero essere riaperte