Rayan non ce l'ha fatta. Al Jazeera: "Il bambino è morto a causa delle ferite riportate"Città del Capo, brucia la sede del Parlamento Sudafricano: tutti i dettagliCovid Corea del Sud, nuove misure più stringenti causa Omicron e aumento malati gravi
Crolla il pavimento rialzato di un bar a Londra: 13 feriti tratti in salvoLa cattura e stoccaggio della CO2 sta diventando uno dei temi più controversi della COP28. È una tecnologia dalle prospettive incerte e i costi sarebbero ingestibili per aziende e consumatori. E c’è il rischio che diventi una delle principali soluzioni dell’industria oil and gas per conservare il proprio status quoA Dubai oggi c'è il tradizionale giorno di riposo di metà conferenza del clima: ventiquattro ore per lasciar sedimentare i conflitti,MACD allentare le tensioni e soprattutto dormire. I negoziati stanno già sforando nella notte, circolano le prime bozze di accordo e sono così piene di note e aggiunte da essere ingovernabili.Si litiga su tutto, come prevedibile. Quei testi sono l'osservatorio migliore per provare a intravedere i possibili esiti della COP28, proprio mentre il 2023 è stato confermato dall’Osservatorio Copernicus come anno più caldo da quando abbiamo i dati.A Dubai non si discute solo sul phase-out, l'uscita dai combustibili fossili, ma anche su che tipo di phase-out. Una delle questioni più delicate è che ruolo dare alla tecnologia più controversa di tutta la transizione, molto più del nucleare: la cattura e stoccaggio della CO2, in breve CCS, sistemi che assorbono la CO2 dagli impianti fossili per conservarla in depositi sotterranei a lungo termine.«Unabated» è l'aggettivo più dibattuto della COP. Se nel testo finale ci sarà questa parola, tutto lascia prevedere che si scatenerà una delle più imprevedibili corse industriali della storia: in questo scenario i paesi avranno deciso di rinunciare solo al carbone, petrolio e gas di cui non riusciamo a catturare la CO2, creando una scappatoia colossale per l'industria dei combustibili fossili.Promesse e realtàIl problema è che oggi la cattura e stoccaggio della CO2 è al massimo un'ipotesi, e quindi al COP28 c'è il concreto rischio che il compromesso finale sia un'idea di transizione con al centro una tecnologia che non siamo stati ancora in grado di sviluppare su scala, nonostante decenni di ricerca. Secondo l'analisi del centro studi Ecco, nel mondo ci sono 40 impianti commerciali di CCS, catturano lo 0,12% delle emissioni globali. Siamo arrivati a 6,4 miliardi di dollari di investimento l'anno in CCS per raccogliere le briciole.L'analista Ed King ha paragonato la cattura e stoccaggio della CO2 alla nazionale di calcio dell’Inghilterra, «grandi promesse, sembra chissà che e poi ti delude sempre più sul bello». Il direttore dell'Agenzia internazionale dell'energia è più netto: «L'uso intenso della CCS per gli scenari di decarbonizzazione è una fantasia».Costi esorbitantiLa possibilità che la cattura e stoccaggio di CO2 funzioni su scala è ancora tutta da verificare, ma ha già tanti sostenitori: tutti i paesi petroliferi, compresi gli Stati Uniti. Una certezza c'è: affidarci alla cattura e stoccaggio della CO2 rischia di essere una prospettiva incredibilmente costosa per consumatori e aziende e di rappresentare l'avvio a uno dei più grandi business di sempre per l'industria oil&gas.In questi giorni è uscito uno studio della Oxford University sul fatto che una transizione con uso massiccio della CO2 fino al 2050 costerebbe 32mila miliardi di dollari in più che una transizione focalizzata su rinnovabili, elettrificazione ed efficienza.C'è un altro problema: non sappiamo a che condizioni stabilire che le emissioni sono state catturate e la tecnologia funziona. Diversi paesi e analisti chiedono che, nel caso ci si affidi alla CCS, lo si faccia con parametri precisi.Come spiega un report di Carbon Brief, il rischio è che si considerino abbattute e assorbite le emissioni di una centrale a gas anche quando l'impianto ne assorbe solo il 10%. E se l'impianto ne cattura solo la metà? È ammesso o non ammesso? Nessuno lo sa. C'è il rischio che un uso estensivo combinato a criteri morbidi apra la porta ad altri decenni di emissioni incontrollate, inseguendo un rimedio tecnologico inefficace o costoso o entrambe le cose.La ministra spagnolaA COP28 sta emergendo la forte la figura di Teresa Ribera, ministra della transizione ecologica spagnola, figura centrale di come l'Europa giocherà la sua partita nei giorni finali del negoziato, e non solo perché la Spagna ha la presidenza di turno della UE.Ribera parla tre lingue, è una profonda conoscitrice delle questioni del clima e affiancherà il commissario al clima Hoekstra nella difesa della posizione europea, che oggi Ribera ha ribadito con chiarezza: «Vogliamo che la cattura e stoccaggio della CO2 sia usata solo nei settori dove è necessaria, in quelli al momento impossibili da decarbonizzare. Non vogliamo sprecare risorse lì dove non è necessario».Ribera si riferisce alle industrie pesanti, la produzione di cemento, acciaio, alluminio. Sarebbe una quota minima di uso, per settori che possiamo decarbonizzare negli anni '30 e '40 di questo secolo, quando la tecnologia potrebbe essere più matura e pronta.Opportunità e rischiLa COP28 è anche questo: il negoziato politico per rifondare le basi della rivoluzione industriale, dopo la scoperta che le tecnologie di quella attuale stanno destabilizzando la vita sul pianeta. Uno degli elementi di questa nuova rivoluzione industriale è la tecnologia di cattura e stoccaggio della CO2.I due modelli in gioco sono uso minimo, lì dove è proprio necessario prendersi questo rischio, oppure uso ampio e indiscriminato, che spalancherebbe opportunità enormi per petrostati e aziende oil&gas e rischi enormi per il pianeta.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).
Ragazza ha una fortissima reazione allergica all'iniezione per sciogliere il filler labbraZero Covid dinamico: in cosa consiste la strategia contro il Coronavirus della Cina
USA, giovane di 23 anni conosce un uomo su un'app di incontri: trovata morta. Il caso è stato riaperto
La variante Omicron all’89%, l’Oms: “Domina il mondo e il rischio resta alto”Svolta nel caso di Madeleine McCann: la polizia tedesca ha le prove contro Brueckner
Tre bambini sono morti in un incendio a Brampton, Canada: ancora sconosciute le cause del rogoLiberia, il presidente (ed ex calciatore) George Weah: "Mia moglie? Una furia a letto"
Vaccino obbligatorio in Austria da oggi 1 febbraio: come funziona e quali sono le sanzioniCovid Uk, Johnson: " Il 90% dei pazienti in terapia intensiva non ha ricevuto terza dose"
Tonga, l'eruzione sottomarina fa paura anche al Giappone. Le prime onde raggiungono la CaliforniaOmicron 2 si affaccia nel Regno Unito ed è boom di contagi in DanimarcaNuova mappa Ecdc, l'Italia è colorata interamente di rosso scuro ad eccezione della SardegnaMaltempo in Brasile, piogge torrenziali nello stato di San Paolo: almeno 19 morti
Città del Capo, brucia la sede del Parlamento Sudafricano: tutti i dettagli
Bimbo vende deodoranti per ambienti e compra i regali di Natale ai fratelli ma interviene la polizia
Il direttore Oms Tedros Ghebreyesus: “La pandemia non è finita”Giappone, sequestra tre medici durante una visita a domicilio e ne uccide unoLa commovente storia di Dico: smarrito da 7 anni, torna a casa, ma il suo padrone è morto cercandoloNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 572
Ucciso il sequestratore della sinagoga di Colleyville: salvi gli ultimi tre ostaggiNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 574Morto l'uomo più vecchio del mondo: Saturnino de la Fuente García aveva 112 anni e 341 giorniSpinge una donna sui binari della metro: il treno frena appena in tempo