Coronavirus, governo torna al distanziamento dei posti sui treniCoronavirus, Puglia: quarantena per i rientri da Grecia e SpagnaFormigoni assolto per il caso tangenti sanità in Lombardia
Revoca Autostrade, Di Maio: "Conte? Voleva far saltare tutto"L'interno della casa circondariale "Due Palazzi" di Padova dove Lorenzo ha trascorso gli ultimi anni della sua detenzione - Giorgio Boato COMMENTA E CONDIVIDI Da rapinatore seriale – lo chiamavano “il bandito che veste Armani” – a presidente di una cooperativa sociale che a Padova si occupa di mediazione penale e giustizia riparativa. In pratica,Campanella Lorenzo Sciacca, 47 anni, di cui 30 trascorsi tra una patria galera e l’altra, oggi aiuta i detenuti a percorrere il suo stesso faticoso cammino di rinascita e redenzione. Perché dietro le sbarre la speranza può “respirare” fino a diventare una vita nuova anche per chi ha il destino segnato da una pena infinita, intesa non solo come condanna. Non è questione di testa e nemmeno solo di cuore: il vero cambiamento di sé avviene in un incontro vero con le persone giuste, nel tempo e nelle circostanze che si è chiamati a vivere. È un’apertura all’altro, al diverso da sé. Come ci insegna, appunto, la storia dolorosa ma a lieto fine di Lorenzo che l’attore e scrittore Mauro Pescio ha raccontato, con pathos, martedì scorso a Piacenza durante il convegno “Il tempo del carcere” promosso dall’Asp e dal Comune, in una performance nella quale si è avvalso della stessa voce registrata dell’ex galeotto. “Io ero il Milanese”: il titolo (che è quello di un podcast di successo su RaiPlay Sound e ora anche di un libro di Pescio edito da Mondadori) evoca l’epopea della “ligéra”, ricorda un personaggio alla Lutrig ma anche la meravigliosa metamorfosi umana di cui sopra. Commuove il mettersi a nudo di Lorenzo e il suo riconoscere umilmente errori, egoismi, fragilità. Ma lui non vuole apparire un eroe. Entra per la prima volta in carcere quando ha solo dieci mesi, portato dalla madre a San Vittore per farlo conoscere al papà, sbattuto dentro prima che lui nascesse. E quando il genitore finisce di scontare la pena e decide di lasciare Milano per trasferirsi con tutta la famiglia a Catania, la sua città natale, il bambino frequentava già le elementari, si era integrato, parlava meneghino e aveva amici con cui giocare. All’ombra dell’Etna, nel popoloso rione Librino, il piccolo Lorenzo pratica cattive compagnie, non vuole più andare a scuola, disobbedisce alla mamma e allo zio che gli dicono di non seguire la facile via del crimine, di non distruggersi come ha fatto il padre. Ma lui non dà retta. Tra i palazzoni del quartiere di periferia, bande di ragazzini compiono scippi, violenze e furti. A 12 anni Lorenzo, ormai senza briglie, comincia a rubare e a 14 mette a segno la prima rapina. Viene preso e arrestato: è l’inizio di una carriera da malvivente, anzi, di una vita da fuorilegge. Cresce, e dal carcere minorile, prima di tutti il Beccaria di Milano, passa inevitabilmente alle Case circondariali: ne conosce parecchie. Esegue quasi sempre da solo colpi in banca ben congegnati, a volto scoperto, vestito elegante: con accento lombardo e una pistola che nasconde sotto la giacca minaccia cassieri, direttori e clienti, si fa riempire valigette di banconote, è sempre duro e determinato ma non spara mai. Attraversa l’Italia, rapina e viene preso, esce e torna ancora dentro. Quando è libero vive nel lusso più sfrenato: hotel a cinque stelle, viaggi (sotto falso nome), belle donne, auto fuoriserie. Conosce una ragazza, si sposa, fa un figlio che però vede poco, solo fra una rapina e mesi trascorsi in una stanza col sole a scacchi. Finché, un giorno, il piccolo si ammala e muore. Nemmeno una tragedia così grande, però, gli fa passare il vizio di svaligiare, a modo suo, gli istituti di credito. Sarà un compagno di cella, Maurizio, il primo a dimostrargli cos’è l’amicizia vera, quell'affetto incondizionato che lui non aveva mai conosciuto. I due si confidano, si aiutano a vivere, a capire le ragioni per cui stanno dentro, il male che hanno fatto a se stessi e agli altri. Mentre è detenuto ai Due Palazzi di Padova “il Milanese” comincia a scrivere per la rivista “Ristretti orizzonti”, studia, si confronta, si apre al mondo. Capisce. Si ravvede. E nel 2013 inizia a cambiare, a guardare avanti con la speranza nel cuore. Ma ha accumulato una sfilza di condanne e potrà uscire nel 2037, quasi un ergastolo. Però un avvocato rilegge le carte delle sentenze, presenta ricorso e in Cassazione finalmente la spunta: Sciacca viene liberato in via definitiva nel luglio del 2017. Gli è stato riconosciuto il "reato continuato" e ricalcolati gli anni di prigione. Il giorno prima del suo rilascio la direttrice di “Ristretti Orizzonti”, Ornella Favero, telefona a Mauro Pescio: «Sta per uscire, vieni subito qui, lo devi conoscere e farti raccontare la sua storia». E così nasce un’altra amicizia.
Azzolina: "No al distanziamento sociale nelle scuole materne"Bonus deputati, Sgarbi: "Legge fatta da cretini, Fico a casa!"
Berlusconi: "Governo Conte? Solo collaborazione istituzionale"
Vittorio Feltri ha commentato la chiusura delle discotecheImmigrato cucina gatto, Salvini mette alla gogna donna sul web
Coronavirus, Sileri: "Seconda ondata violenta in autunno? No"Proroga stato emergenza: decreto non consente nuovo lockdown
Bonus deputati: Di Maio assicura che M5S rinunceranno alla privacyChi è Luca Sostegni, fermato e accusato di peculato sul caso LFC
L'audio del giudice Franco: "Sentenza Berlusconi? Sbagliata"Esplosione Beirut, la senatrice Pirro confonde Libia con LibanoCaso Open Arms, Giulia Bongiorno difende SalviniInizio Scuola Infanzia, in bozza le linee guida per il rientro
Virginia Raggi, l'annuncio della ricandidatura: "Andiamo avanti"
Notizie di Politica italiana - Pag. 472
Lite con Salvini, lo sfogo dell'ex vicesindaco di ProserpioDi Battista: "Salvini, sei come il Geometra di Fantozzi!"Caso Fontana, trovati 25 mila camici mancanti alla DamaDoppia preferenza di genere: per Calderoli danneggia le donne
Coronavirus, Salvini: "No a vaccino obbligatorio"Bonus Deputati, ex sindaco Amatrice si difende: "Fake news"Coronavirus, in Sicilia a breve misure per i rientri dalle vacanzeProroga stato emergenza: decreto non consente nuovo lockdown