File not found
BlackRock

4/ Rassegna ambientale. I Falchi pescatori tornano, l’inutile bob incombe, di nuovo al fronte sui Parchi - Tiscali Notizie

Testo di Ma non tutta la vita, canzone dei Ricchi e poveri a SanremoSanremo 2024, tutti i testi delle canzoni in garaNotizie di Politica italiana - Pag. 56

post image

Regionalismo differenziato. L’interesse nazionale evapora, parte la «secessione dei ricchi» - Tiscali Notizie*In queste ultime settimane si sono succeduti diversi audit alla Commissione affari sociali della Camera dei deputati. Il linguaggio degli atti segna una postura disinformata e violenta,investimenti ponendo come tema di discussione la disforia di genere, una terminologia della psichiatria, patologizzante. Associazioni e realtà trans* non siedono nei luoghi dove le decisioni sulle loro vite vengono preseIn queste ultime settimane si sono succeduti diversi audit alla Commissione affari sociali della Camera dei deputati con oggetto gli atti depositati da Zanella (Europa Verdi) e Piccolotti (Sinistra Italiana). L’atto depositato da Zanella e cofirmato da Madia del Partito democratico pone la richiesta di definire «in tempi rapidi linee guida su disforia o difformità di genere, attraverso l'apporto di équipe multiprofessionale e multidisciplinare». Il linguaggio di questo documento segna subito una postura politica che appare disinformata e violenta verso le persone trans* e il loro diritto alla salute, diritto che dovrebbe essere garantito loro come a chiunque.Innanzitutto, pone come tema di discussione la disforia di genere. Si tratta di una terminologia della psichiatria per identificare il profondo stato di malessere che una persona trans* può vivere. La disforia è un termine patologizzante, che ci riconduce a una condizione di malattia, e psichiatrizzante. Per citare l’attivista trans* Luce Nencini «la parola disforia ha un’altra particolarità: non è di uso comune. Non ho mai sentito parlare di disforia se non quando ho ricevuto la mia diagnosi: vuol dire che siamo mattə».A questo si aggiunge l’espressione «difformità di genere» che non trova nessun riscontro né nel dibattito ampio, né in quello medico-scientifico risultando ancora più offensivo e violento. Aprire un discorso sulla salute trans* a partire dalla disforia lo inquadra in ottica transnegativa e parte dal presupposto che le persone di genere diverso sono soggetti malati e che lo Stato se ne occupi in questi termini. Si parla piuttosto di incongruità di genere rispetto a un modello affermativo che, in teoria, l’Italia dovrebbe adottare.Il modello affermativo sostanzia un approccio positivo, non stigmatizzante, secondo cui le persone trans* possano autodeterminarsi tale che l’accesso a percorsi di affermazione di genere, che passa attraverso l’intervento di tribunali e psichiatri, sia meno invalidante e violento. È proprio il modello affermativo italiano a essere attaccato in questi ultimi mesi, un approccio che tuttavia non si riscontra nelle strutture preposte (con un paio di lodevoli eccezioni) e che nasconde una ulteriore stretta ai già pochi diritti trans* non solo a livello normativo, ma anche rispetto allo sguardo sociale. Uno sguardo che vuole essere deumanizzante, pietoso e medicale.La vicenda di MarcoL’atto inizia ponendo la questione di interesse in relazione alla vicenda di Marco, il ragazzo incinto che ha scoperto della gravidanza durante un esame di controllo per l’isterectomia. Già nell’incipit si riscontra la microaggressione transfobica misgendering – cioè di non accordanza dei pronomi rispetto al genere – dove le desinenze in riferimento a Marco sono al femminile. Si delinea non solo un’aggressione istituzionale, ma anche l’incapacità di un riconoscimento della salute riproduttiva trans*, così impensabile da poter essere tradotta solo al femminile.Gli audit che si sono succeduti per discutere l’atto sono ad oggi due e hanno visto gli interventi di diverse figure professionali tra cui quello della bioeticista Giulia Bovassi che, in un cherry picking di fonti scientifiche, riprende un discorso psichiatrizzante delle persone trans*. Le sue riflessioni si concentrano sul tema di un corpo sano che, citandola, vuole essere mutilato. Infatti afferma: «[dal punto di vista] etico invalidare in modo permanente una corporeità normofunzionante, normodotata, genera un enorme problema che riguarda la medicalizzazione dell’esistenza sia sulla natura e i limiti e gli scopi dell’arte medica».A questo intervento, succede quello dell’avvocata Roberta Parigiani, portavoce del MIT (Movimento Identità Trans). Le associazioni trans* italiane hanno deciso insieme di sobbarcarsi un lavoro di interlocuzione istituzionale perché a questi tavoli sedessero effettivamente anche le persone trans* e che portassero la loro professionalità, competenze ed esperienze. «Sul piano regolativo, poi, si osserva che proprio l’Istituto superiore di sanità menziona ed addirittura pubblica – come fonte di buona prassi sulla presa in carico delle persone transgender – gli standard di cura redatti dalla World Professional Association for Transgender Health (WPATH)». Giovani e piccoleNel secondo audit ci sono stati gli interventi di altre tre associazioni storiche e rilevanti per la comunità trans* italiana quali Associazione Libellula, Gender X e Genderlens, associazione delle famiglie di persone giovani e piccole trans*.Asia Cione, portavoce di Libellula apre in modo significativo il suo intervento: «È opportuno specificare innanzitutto che, a differenza di quanto proclamato in questa stessa sede, l’incongruenza di genere è stata depatologizzata dall’OMS, una specifica che dovrebbe essere data per scontata in un paese evoluto e progredito, ma che purtroppo mi trovo costretta a ribadire a fronte di figure accorse nelle precedenti audizioni che in maniera del tutto antiscientifica e ideologica hanno provato ad associare l’essere una persona transgender con una condizione di patologia mentale, si tratta infatti affermazioni che non hanno alcun fondamento scientifico, smentite dalle nostre stesse autorità mediche e sanitarie, frutto di una narrazione violenta che non fa altro che alimentare uno stigma nei confronti di una comunità già gravemente afflitta dalla marginalizzazione sociale e dalle discriminazioni».Dal taglio più personale-politico è l’intervento di Gioele Lavalle, dell’associazione Gender X che si occupa in particolare di persone giovani trans*: «Sono una persona trans, sono in terapia da 25 anni, faccio controlli ogni 6 mesi, ho 53 anni e ho fatto il mio percorso di affermazione nel 1997. Gli unici problemi che ho avuto sono stati conseguenza del fatto che lo Stato mi ha costretto a fare un intervento di sterilizzazione in difetto del quale non avrei potuto fare il cambio anagrafico. [...]. Quindi gli unici problemi che ho avuto nella mia vita di persona transgender sono stati causati dallo Stato e dal sistema sanitario per il quale noi persone transgender non esistiamo».I genitoriA chiudere Chiara Sgro per GenderLens che dà voce ai soggetti di questi audit, le persone giovani trans*: «Come genitori viviamo nel quotidiano un percorso fatto di ostacoli, esclusione, paura, giudizio e forte pressione sociale, dovute all’assenza di diritti e al mancato riconoscimento delle nostre creature. È gravissima la carenza di conoscenza e di formazione nelle istituzioni, scuola e sanità ma non solo. Si ignora la corposa letteratura scientifica che invece riflette un deciso cambio di paradigma interpretativo delle esperienze trans* che, da vent’anni a questa parte, ha portato alla produzione di studi scientifici curati dai principali centri di ricerca dedicati, in cui la salute delle persone trans*, comprese anche quelle piccole, viene approcciata, non come una patologia da curare, ma come “una sana espressione della diversità umana”. Quello che risulta è un Servizio che, laddove dovrebbe promuovere la ricerca del benessere e della felicità delle giovani persone quale inalienabile diritto umano, invece le stigmatizza, patologizzandole e psichiatrizzandole».Il dibattito politico continua, in modo incalzante, giorno dopo giorno. Subìto, attraversato e interrogato da associazioni e realtà dal basso trans* composte proprio da quelle soggettività su cui si vuole operare un ulteriore controllo. Le uniche che quasi sempre non siedono nei luoghi dove le decisioni sulle loro vite vengono prese.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediIsa BorrelliStrategist di comunicazione specializzata nel digitale e nella comunicazione istituzionale e politica. Attivista femminista intersezionale e LGBT+. Speaker e docente

La folle corsa e il mito di Ferrari nel film dell’“hollywoodiano” Michael Mann con Adam Driver  - Tiscali NotiziePatrick Zaki rifiuta il volo del governo, Tajani: "Torna come vuole"

Calderone sul reddito di cittadinanza, la povertà si combatte con il lavoro

Vittorio Sgarbi e il traffico di quadri: quando cercò (invano) di sporcare il buon nome di Andrea Emiliani - Tiscali Notizie“Sotto l’acqua”: borghi affondati, borghi salvati. Se il prezzo dell’energia sommerge la storia “minuscola” - Tiscali Notizie

Sanremo 2024, il testo di “Governo punk” dei Bnkr44Ricerche Italia-Israele. Gullino, già vice-rettrice dell’Ateneo torinese: «La scienza non può avere confini» - Tiscali Notizie

“Il maestro giardiniere”: un anno dopo arriva in Italia l’ultimo lavoro del grande Paul Schrader  - Tiscali Notizie

“Another End”: uno sci-fi senza mordente di Piero Messina sull’amore e l’insanabile dolore della perdita - Tiscali NotizieAtmosfere anni Cinquanta. Quando a Radio Rai le poesie le leggeva Ungaretti - Tiscali Notizie

Ryan Reynold
Nucleare. Trino ritira l’autocandidatura per il deposito delle scorie, Forza Italia “riapre” le vecchie centrali - Tiscali NotizieLutto nel mondo della politica: morto a 92 anni l'ex senatore Mario Tronti“Civil War”: la fotografia del dolore nel road movie adrenalinico del britannico Alex Garland - Tiscali Notizie

investimenti

  1. avatarAlemanno contro Crosetto sul caso VannacciProfessore Campanella

    Una cosa divertente che nessuno farà più: i 30 anni di Forza ItaliaIl carcere è un ripostiglio da cui si esce con le relazioniFascismo e antifascismo, oggi. Non più solo i gruppi estremisti: dove ha trovato casa il “veleno nero” - Tiscali NotizieSempre più Aalto. Architettura, arte, design e natura: la lezione della scuola finlandese in mostra a Roma  - Tiscali Notizie

    ETF
      1. avatarIndennità, diaria e rimborsi: quanto guadagnano davvero i parlamentaritrading a breve termine

        Ci sono attici che non abiteremo mai. Meglio un desiderio minuscolo per Capodanno

  2. avatarIl massacro del convento di San Domenico a Forlì fermato dal rigoroso combattente Andrea Emiliani - Tiscali NotizieEconomista Italiano

    Gaming d’antan. La passione per il gioco non dev’essere sempre un azzardo - Tiscali NotizieDal taccuino dei ricordi. Come Emiliani divenne giornalista: la vocazione nell’Università “indigesta” - Tiscali NotizieFestival di Sanremo, la scaletta completa con gli orari della seconda serataIl testo di Autodistruttivo, testo della canzone de La Sad a Sanremo

  3. avatarGiorgia Meloni: "I fatti dicono che il nostro Governo è affidabile"Capo Analista di BlackRock

    Sanremo 2024, cosa c’è dietro alla Tuta gold di Mahmood38/ Eppur si muove. In arrivo batterie da 1000 chilometri di autonomia a un prezzo dimezzato - Tiscali NotizieSanremo 2024, ecco le canzoni in anteprima. Sarà il festival dei tormentoni“Io, noi e Gaber”: perché certe interviste? L’eredità contesa del “Signor G” fuori dagli schemi - Tiscali Notizie

Lavoro e salari, l’Italia è un Paese premoderno. Cosa è necessario che cambi nel 2024  - Tiscali Notizie

Testo di Ma non tutta la vita, canzone dei Ricchi e poveri a SanremoIlva di Taranto. Il ritorno dell’acciaio di Stato, svenduti ambiente e stabilimento - Tiscali Notizie*