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Governo, Lagarde sta con Draghi: "Rilancerà economia italiana"

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Neonato morto in Romania, acqua nei polmoni dopo il battesimoOmbrelloni chiusi questa mattina,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella dalle 7,30 alle 9,30, in tante spiagge italiane. Lo sciopero dei balneari, che hanno aderito alla manifestazione nazionale degli operatori di settore chiedendo di fare chiarezza sulle concessioni in scadenza a fine anno, ha coinvolto diverse zone costiere della penisola e delle isole del Paese. Sulla questione la categoria è però spaccata: se Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti hanno imboccato la strada della mobilitazione, altre sigle come Assobalneari, Federbalneari e Cna si sfilano, parlando di "iniziativa spot". Video Sciopero balneari, ombrelloni chiusi sulle spiagge marchigiane  Le maggiora partecipazione alla protesta - secondo quanto annunciato da alcuni sindacati - si è avuta in Liguria dove l'adesione avrebbe toccato il 90% con punte del 100%. Anche in Sardegna, dal nord al sud, migliaia di ombrelloni chiusi per protestare contro la mancata emanazione da parte del governo delle nuove regole sugli stabilimenti balneari: dal Poetto di Cagliari a Villasimius, Chia, Alghero, Orosei e altre. Lidi chiusi per dure ore sul litorale romano, dove ha partecipato alla protesta la quasi totalità dei balneari. Nelle Marche oltre il 50% degli operatori hanno aderito all'iniziativa e in Versilia ha invece aderito uno stabilimento balneare su quattro, stima su cui pesa la serrata totale dei bagni di Lido di Camaiore. Diversa la situazione sulla riviera romagnola. A Rimini la presa di posizione dei bagnini era già stata annunciata come una rivendicazione dolce e all'insegna dell'"ospitalità" con un brindisi e i calici alzati insieme ai turisti all'ora di pranzo. Così, a scorrere l'arenile riminese - punteggiato da 150 stabilimenti su quasi 20 chilometri - gli ombrelloni appaiono aperti come ogni giorno. Sciopero dei balneari a macchia di leopardo in Sicilia: ombrelloni aperti sulla costa del Palermitano, ma anche a Giardini Naxos e a Taormina, con quale eccezione a Mazzarò, ma non all'Isolabella, e nel Siracusano; chiusi alla Plaia di Catania, nell'Agrigentino e Mazara del Vallo, nel Trapanese. Sulle coste calabresi, come a Tropea, la protesta non ha fatto sentire i propri effetti. Situazione analoga a diversi stabilimenti balneari della Costa degli Dei che si estende da Pizzo a Nicotera, nel vibonese. Alcuni titolari di lidi, addirittura, non erano a conoscenza della mobilitazione.  Uno stabilimento balneare (foto d'archivio) Tende del Twiga aperte, Ultima Spiaggia sciopera Nessun dubbio su cosa fare con lo sciopero dei balneari contro il governo allo stabilimento Twiga Beach Club a Marina di Pietrasanta (Lucca) di Flavio Briatore e fino a due anni anche con quote societarie della ministra Daniela Santanché: ci sono solo tende per dare ombra ai clienti in spiaggia, e queste restano sempre aperte. Sono infatti installazioni fisse che vengono smontate solo al termine della stagione balneare. A Capalbio (Grosseto), invece, l'Ultima Spiaggia ha tenuto chiuso gli ombrelloni. E' lo stabilimento che notoriamente per molti anni ha vantato una quasi esclusiva clientela vip orientata a sinistra. Ombrelloni chiusi all'Argentario e a Capalbio Allo sciopero dei balneari di stamani ha aderito il 78% degli stabilimenti della Maremma grossetana. Lo si apprende da Sib Confcommercio locale. Ombrelloni chiusi erano visibili a Capalbio, all'Argentario e sul litorale di Marina di Grosseto, Principina a Mare e Castiglione della Pescaia. Adesione anche sulla costa più a nord, da Follonica a Scarlino. I clienti più mattinieri comunque hanno potuto aprirsi l'ombrellone da sé e l'assistenza dei bagnini era garantita. La protesta era di due ore, dalle 7,30 alle 9,30. Liguria, adesione sciopero balneari tocca il 90% Lo sciopero dei balneari in Liguria "è stato un successo strepitoso con punte di adesione del 100%. Un risultato importante". Così Enrico Schiappapietra (Balneari Savona) terminato lo 'sciopero gentile' dei balneari riferisce i dati di adesione che, globalmente in Liguria, ha toccato il 90%. "Il riscontro migliore - ha detto Schiappapietra - è stata la solidarietà dei nostri clienti perché immaginare uno stravolgimento radicale spaventa anche i nostri clienti che spesso sono fedeli negli anni". Per 'ammorbidire' ulteriormente l'impatto dello sciopero 'gentile' c'è "chi ha offerto la colazione, chi ha fatto accoglienza spiegando le ragioni degli ombrelloni chiusi, chi ha lasciato un fiore sui tavolini. Insomma - ha detto - abbiamo indovinato il format, perché gli ombrelloni chiusi alle 9 del mattino sono un segnale mediatico importante che abbiamo inviato". In Liguria gli stabilimenti balneari sono circa mille, "ma le attività balneari come bar, chioschi, campeggi e spiagge attrezzate sono circa 4 mila. E tutti hanno voluto aderire a loro modo anche solo attaccando la locandina" Balneari Puglia in sciopero offrono pane e pomodoro ai clienti "Noi amiamo i nostri clienti e il nostro lavoro è dedicato a loro. Oggi chiunque sia venuto nei nostri lidi durante lo sciopero ha capito perché è stato chiamato gentile: sono state offerte brioche o fette condite con pomodoro, olio, sale e origano. La Puglia e l'Italia vincono per questo: perché noi abbiamo una marcia in più". Antonio Capacchione, presidente del Sib, sindacato nazionale dei balneari e di quelli pugliesi, racconta così la serrata degli ombrelloni vissuta questa mattina dalle 7.30 alle 9.30. Una chiusura di due ore, "di cui i clienti neppure si sono accorti perché il disagio è stato inesistente", ribadisce Capacchione, per protestare contro il governo che sarebbe pronto a indire le gare per il rinnovo delle concessioni demaniali. L'adesione in Puglia si attesta sui livelli nazionali e oscilla tra il 70 e l'80%, "ma ci sono state località come Otranto, Margherita di Savoia, Lizzano, Manfredonia, Brindisi in cui l'adesione è stata totale", sottolinea Capacchione evidenziando che lo sciopero "è stata la più grande mobilitazione dei balneai della storia perché è andata oltre le nostre aspettative". "Basta con la rappresentazione folcloristica dei balneari che non lavorano e guadagnano un sacco di soldi: noi siamo in spiaggia dalle 5 del mattino per garantire tutti i servizi ai clienti. Quello che il governo intende fare è un danno per noi, l'Italia e anche per l'Europa perché molti dei nostri clienti arrivano da Paesi comunitari e ci scelgono per quello che siamo e offriamo", conclude. Fiba Confesercenti, adesione sopra aspettative ''C'è una grande adesione, al di sopra delle aspettative, al momento di sensibilizzazione voluto e organizzato oggi da Fiba Confesercenti e Sib Confcommercio. I bacini balneari più importanti d'Italia, come la Romagna e la Toscana, vedono una partecipazione quasi totale, e oltre l'80% degli operatori balneari ha tenuto chiuso il servizio ombreggio sul territorio nazionale''. Così Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti in una nota. ''Un'adesione che ci da' forza e coraggio nel proseguire questa battaglia giusta e doverosa per chiedere al Governo subito una legge definitiva che possa finalmente ridare certezze al comparto balneare italiano. Non chiediamo privilegi, non vogliamo eludere i principi europei, ma non siamo disponibili a far espropriare le nostre imprese. Registriamo, inoltre, con soddisfazione come i nostri clienti stiano sostenendo il nostro gesto simbolico di chiusura degli ombrelloni e condividano il nostro impegno invitandoci a proseguire con le nostre richieste. Ci scusiamo, comunque, con i fruitori dei nostri stabilimenti balneari per eventuali disagi, ma crediamo che questo momento di attenzione sia fondamentale per garantire il futuro delle nostre imprese e dell'offerta turistica balneare italiana. Vogliamo ricordare, infatti, che in Italia oltre agli stabilimenti balneari, ci sono molte altre imprese che operano in regime concessorio: alberghi, campeggi, ristoranti, negozi, che devono poter riavere le certezze smarrite e la dignità che in questi quindici anni è andata perduta. Prosegue, dunque, il nostro confronto - conclude Rustignoli - con le istituzioni e aspettiamo fiduciosi il prossimo Consiglio dei Ministri che, come da fonti governative, affronterà il tema delle concessioni demaniali. Siamo certi che questo Governo saprà trovare la soluzione definitiva, per questo abbiamo sospeso le ulteriori due giornate di mobilitazione del settore del 19 e 29 agosto. Questo non significa che non ci saranno ulteriori forme di protesta, se necessario, ma al momento ribadiamo la nostra fiducia all'esecutivo''. Ombrelloni chiusi per 2 ore a Ostia, 'vogliamo regole chiare' - Flash mob in mare a Fiumicino "Se il governo e il Parlamento vanno in ferie, noi chiudiamo gli ombrelloni", questo lo slogan dello "sciopero gentile", come lo chiama il concessionario dello stabilimento Belsito ad Ostia e responsabile Fibe - Confcommercio di Roma, Moscara Edoardo. Alla protesta, lidi chiusi dalle 7.30 alle 9.30, sul litorale romano ha partecipato la quasi totalità dei balneari. "Il governo non ci ha fatto capire cosa succederà a ottobre a 30 mila imprese italiane, sono due anni che ci dicono di aspettare, vogliamo delle risposte - spiega Moscara -. Chiediamo delle regole chiare per il nostro futuro". Il nodo resta la procedura di infrazione europea che pende sull'Italia, accusata di non aver ancora fatto partire le gare sulle concessioni prevista dalla direttiva Bolkestein. La riassegnazione deve avvenire entro la fine di quest'anno, ma mancano all'appello criteri nazionali e gli enti locali si stanno avviando a mettere a punto le procedure per conto proprio. I negoziati con Bruxelles sono in corso, ma un portavoce dell'esecutivo Ue ha precisato ieri che "il parere motivato" spedito a Roma a novembre "è l'ultimo passaggio prima di un possibile deferimento alla Corte di giustizia Ue". "Noi lavoriamo da anni con un bene pubblico, paghiamo un canone deciso non da noi ma dal governo e abbiamo investito per anni nelle nostre strutture, quello che chiediamo è che ci venga riconosciuto un 'valore aziendale' se ci verrà chiesto di lasciare tutto", conclude Moscara.Nel giorno dello sciopero "per il futuro incerto delle concessioni", protesta dimostrativa simbolica questa mattina, con un flash mob in mare, facendo risuonare delle trombe che hanno richiamato l'attenzione dei bagnanti, di una rappresentanza di una decina di stabilimenti balneari del Lungomare di Fiumicino. "Non abbiamo voluto creare disagi e privare di servizi gli utenti - hanno detto i rappresentanti delle attività balneari riuniti nella neo costituita Rete di Imprese del Lungomare della Salute di Fiumicino - Nessuna apertura ritardata di due ore od ombrelloni chiusi ma un flash mob con un'uscita a mare in pattino da parte dei bagnini di salvataggio". "Abbiamo aderito con un flash mob in mare allo sciopero per focalizzare l'attenzione sul grave momento d'incertezza legislativa che coinvolge l'intero comparto dei balneari a livello nazionale. L'ossatura portante della nostra rete e'costituita dagli stabilimenti storici che, da anni, danno lustro e fruibilità alle nostre spiagge con servizi di balneazione sempre più attenti alla soddisfazione finale dei clienti", ha detto il presidente Marco Lepre. In Versilia sciopera 1 su 4, serrata Lido Camaiore Lo sciopero dei balneari ha visto in Versilia aderire uno stabilimento balneare su quattro, stima su cui pesa la serrata totale dei bagni di Lido di Camaiore, i cui gestori hanno deciso di aprire gli ombrelloni alle 9,30 a differenza degli altri colleghi di Forte dei Marmi, Marina di Pietrasanta, Viareggio che non hanno aderito alla protesta. A Viareggio, a sorpresa rispetto agli annunci della vigilia, circa 20 bagni si sono uniti allo sciopero. I clienti più mattinieri comunque potevano aprirsi l'ombrellone da sé e l'assistenza dei bagnini era garantita. Anche i balneari che hanno protestato in Verislia hanno ammesso che è un modo per fare pressione al Governo e cercare di trovare una linea guida comune per tutti, visto che la scadenza del 31 dicembre 2024 si sta avvicinando. C'è apprensione fra i gestori per la scadenza delle concessioni demaniali e anche questa mobilitazione ha inteso porre ancora una volta l'attenzione sulla questione. Ombrelloni chiusi stamattina sulle spiagge marchigiane È iniziato lo sciopero dei balneari marchigiani che hanno aderito alla manifestazione nazionale degli operatori di settore che chiedono di fare chiarezza sulle concessioni in scadenza a fine anno. Ombrelloni chiusi, quindi, fino alle 9,30 di questa mattina. Intanto nella notte è arrivata una novità, come racconta all'ANSA Marco Scarpetta, vicepresidente dell'associazione balneari di Civitanova Marche: "Stamani ci è stato comunicato che il governo avrebbe espresso, ai nostri rappresentanti di categoria nazionali, l'intenzione di prendere in mano la vicenda già dai primi di settembre e quindi gli altri due scioperi in programma il 19 e il 29 agosto, al momento sono stati revocati". Resta in atto lo sciopero di stamani, con i balneari che continuano a chiedere "certezze per le nostre aziende, le nostre famiglie, i nostri dipendenti e anche per i nostri clienti che da anni scelgono i nostri stabilimenti", spiega Scarpetta. Nelle Marche oltre il 50% degli operatori hanno aderito alla manifestazione. Codacons, 'lo sciopero dei balneari è un flop' Un flop lo sciopero dei balneari indetto per oggi da alcuni sindacati di categoria, con adesioni al di sotto delle attese e organizzazioni totalmente divise sulla serrata. Lo afferma il Codacons, "associazione da sempre impegnata nel monitoraggio degli stabilimenti balneari. Il numero dei lidi che hanno chiuso nelle due ore di sciopero è inferiore alle aspettative, e la protesta non ha raggiunto i risultati sperati. - spiega il Codacons - Al di là delle istanze della categoria, che chiede giustamente certezze sul proprio futuro, proclamare scioperi nel bel mezzo della stagione estiva si conferma una scelta sbagliata, bocciata sia dai consumatori sia dagli stessi gestori. E proprio in tema di stabilimenti balneari il Codacons, associazione che da anni monitora ufficialmente i listini praticati sul nostro territorio, ricorda come le tariffe di lettini, sdraio, ombrelloni, cabine, ecc. abbiano subito costanti rincari nel corso degli ultimi anni, al punto che oggi il business dei lidi produce un giro d'affari di circa 10 miliardi di euro all'anno. In linea generale per affittare un ombrellone e due lettini durante il weekend in uno stabilimento standard, la spesa media in Italia si attesta tra i 32 e i 35 euro al giorno, con forti differenze sul territorio: in alcune spiagge del Lazio si va dai 20 ai 25 euro ma se ci si sposta di pochi chilometri, arrivando ad esempio a Sabaudia, servono dai 45 euro ai 65 euro, che arrivano a 90 euro a Gallipoli e toccano i 120 euro in alcune località della Sardegna. In Toscana prezzi molto diversificati: per due lettini e un ombrellone in uno stabilimento medio si spende da un minimo di 27 euro a un massimo di 70 euro al giorno. Se poi si scelgono spiagge di lusso, la spesa supera i 500 euro al giorno e può arrivare a sfiorare i 700 euro". Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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