File not found
BlackRock

Wall Street in forte calo, Dj -1,60%, Nasdaq -2,51% - Tiscali Notizie

Non solo Montella e De Zerbi: gli allenatori italiani scelgono l’esteroOroscopoChiusa l'A1 in Umbria, l'Italia divisa in due - Tiscali Notizie

post image

Alluvione Valle d'Aosta, inviata richiesta di Stato d'emergenza - Tiscali NotizieL’allenatore svedese ha annunciato all’inizio dell’anno di avere un tumore al pancreas senza speranza di guarigione. Da allora ha cominciato un tour lungo e festoso negli stadi,investimenti per salutare i suoi vecchi tifosi (Benfica, Goteborg, Sampdoria) o quelli delle squadre dove avrebbe desiderato lavorare (Liverpool) Una cerimonia degli addii così non s’era mai vista. Quando Sven Goran Eriksson, domenica scorsa, è entrato sul campo di Marassi, a Genova, i quasi trentamila sampdoriani che erano accorsi allo stadio anche e soprattutto per lui, hanno emesso un boato che secondo Moreno Mannini, uno che ha fatto parte della Samp nel quinquennio erikssoniano, «si sarà sentito fino in Svezia». Lui, Svennis, accompagnato in primis da un Roberto Mancini che di colpo (potenza della maglia e dell’immaginazione) è parso tornare quello dell’abbraccio a Vialli dopo il trionfo nell’Europeo, ha offerto allo sguardo dei presenti il suo incedere stentato, assimilabile a quello con cui Alì entrò nello stadio di Atlanta per inaugurare davanti agli occhi del mondo i Giochi dell’96.Ma se lo sguardo del Re era teso, fisso, severo come doveva essere quello di chi era stato il più grande e che inaugurava con l’epifania del suo limite la festa del superamento dei limiti, gli occhi di Sven, velatamente bagnati di lacrime, sorridevano. Proprio in quel sorriso sta probabilmente il motivo per cui il tecnico svedese è diventato, anche con sua sorpresa, il protagonista di un addio lungo e festoso. Non dal calcio, ma dalla vita.Sven è malato di tumore al pancreas, la stessa patologia che ha colpito Gianluca Vialli. Non può essere operato e nessuna cura può essere risolutiva. Quando a inizio anno ne ha dato pubblico annuncio, è stato inondato di messaggi di solidarietà. Era meno prevedibile che molto del tempo che gli rimane, Sven l’avrebbe speso per prendere commiato dal mondo in cui ha vissuto e lavorato.Aveva un desiderio: sedere sulla panchina del Liverpool, non a caso uno dei pochi club al mondo dove il sentimento di appartenenza è più forte del semplice tifo sportivo. Al di là di ogni retorica e di ogni difesa campanilistica dei propri colori, si può dire che fanno parte della stessa categoria il Boca Jr, forse il Barcellona, il Napoli e la Roma dalle nostre parti. E i Reds non hanno perso l’occasione di accontentare l’uomo che tra l’altro mai aveva fatto parte del club. Lo hanno invitato a sedere su quella panchina a marzo, in occasione di un’amichevole fra le vecchie glorie del club e quelle dell’Ajax. A quella panchina di Anfield, si è avvicinato mentre, manco a dirlo, lo stadio pieno intonava «You’ll never walk alone» Dove il “you”, per una volta, era indirizzato non alla squadra ma a un singolo uomo, destinato a quel passo dove si è soli per forza, come quando si nasce. EPAVialli e MihajlovicNon solo il Liverpool: lo hanno invitato pure il Benfica allo stadio Da Luz e poi il Goteborg, squadra condotta da Sven al triplete nel 1982 (campionato, coppa Uefa, coppa svedese). Lo hanno ospitato e applaudito lungamente nelle scorse settimane.Ma perché Eriksson? Perché questo svedese dall’aplomb britannico sta vivendo una partecipazione comune e diffusa alla sua vicenda umana che va oltre il tifo calcistico? Negli ultimi tempi non sono mancati esempi di ex calciatori che hanno vissuto un lungo e doloroso congedo dalla scena pubblica, Gianluca Vialli e Sinisa Mihajlovic su tutti.Entrambi hanno scelto di restare sportivi fino a quando ne hanno avuto la forza. Vialli scrisse durante l’ultimo Europeo una storia nella storia, quell’abbraccio con Mancini resterà per sempre un simbolo, non solo di un’amicizia vera, ma pure di ciò che è una vittoria sportiva. Il semiologo Stefano Bartezzaghi lo sintetizza così nel suo libro Chi vince non sa cosa si perde: «Chi vince realizza la posta in gioco se c’è; ma realizza se stesso». Quell’abbraccio era la più nitida delle realizzazioni possibili.Anche Mihajilovic ne ebbe uno, quando i suoi giocatori andarono sotto le finestre della camera d’ospedale dove era ricoverato, per renderlo partecipe di una vittoria, mentre era nel pieno di un calvario scandito da mutazioni fisiche. «Ho avuto la fortuna di allenare il piede sinistro più forte del mondo» ebbe a dire di lui lo stesso Sven Eriksson.Ma Vialli e Mihajlovic erano stati campioni capaci di scatenare l’urlo e la passione: Eriksson no. È stato un allenatore che ha vinto ma non tantissimo, sempre in giacca e cravatta, parco nei gesti, prudente nella scelta delle parole, attento al suo business tanto da allenare in carriera due squadre agli antipodi l’una dall’altra come Roma e Lazio, una scelta condivisa nella storia con il solo Zeman. Una persona la cui vita privata ha assunto a volte tratti boccacceschi, una fama da dongiovanni, poi messa in crisi quando una delle sue numerose fiamme, la conduttrice tv Ulrika Johnson, colei che pose fine ai nove anni di matrimonio con l’avvocatessa Nancy Dall’Olio, valutò così l’ars amatoria dello svedese: «Il sesso con Sven è noioso come montare un mobile del’Ikea».Perché ErikssonEppure, nonostante tutto ciò, oggi Eriksson raccoglie più passione di quanta ne abbia espressa con i gesti pubblici nel corso della sua carriera. Gli appassionati di storia del calcio hanno sempre ritrovato in lui quella pacatezza quasi inscalfibile che era propria di un suo connazionale, Nils Liedholm, l’allenatore che condusse la Roma allo scudetto nel 1983 e alla disgraziata finale di Coppa Campioni con il Liverpool. C’era Eriksson sulla panchina quando la Roma perse lo scudetto nell’86 crollando contro il Lecce in casa. Non è escluso che i tifosi della Lazio (4 titoli vinti con lo svedese) troveranno un modo per prendere parte al saluto. Eriksson fu ospite dell’Olimpico in un derby di un anno fa. Forse Eriksson riceve più di quanto abbia dato sul piano emotivo perché è ciò che tutti vorremmo essere, soprattutto noi latini. Vorremmo poter essere eleganti e vincenti senza rinunciare alla passione. Vorremmo poter essere seri senza apparire tromboni, essere cittadini del mondo senza rinunciare alle radici. Eriksson è stato nel discorso calcistico quello che il divo Simon Basset è stato in Bridgerton: una sorta di paradigma comportamentale e non solo. Che proprio per questo non esita oggi a mostrare il suo limite, a parlarne e ad abbracciare quel mondo che, dal basso, lo osservava.Simone de Beauvoir, nella Cerimonia degli addii, diceva di Jean Paul Sartre: «La sua scomparsa ci ha separato, la mia non ci riunirà. È già bello che le nostre vite abbiano potuto essere in sintonia così a lungo”. È questo il messaggio che Sven ci sta mandando con il suo tour d’addio. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPiero Valesio

Turchia, aereo russo in attesa dello scambio prigionieri - Tiscali NotizieOltre due milioni di persone hanno subito molestie sul lavoro: 4 su 5 sono donne

Gli anticorpi di Sinner numero uno al mondo. Una scalata contro gli stereotipi

L’Antitrust avvia procedimenti contro gli influencer che promettono guadagni facili: c’è anche la “Scuola per ricchi”Ritorno nel “Borgo di Dio” dove la lezione di Danilo Dolci è diventata eterna

Colloca, il dj ex Casapound assunto in Rai, deve risarcire con 3.500 euro regione Lazio e comune di RomaFine vita, la Consulta rinvia la decisione su un nuovo caso di aiuto al suicidio

Lavoro in nero: aumento di cause e divario di genere

Strage Bologna: Bolognesi, chi governa non ha capito i processi - Tiscali NotizieSovraffollamento e caldo, nuove proteste in carcere a Udine - Tiscali Notizie

Ryan Reynold
L’impresentabile e il rinviato a giudizio, i siciliani di FdI eletti all’europarlamentoVacanze in Sicilia: 10 mete per evitare TaorminaCampi Flegrei, Musumeci scatenato con regione e comuni. Presto la nomina di un commissario

Economista Italiano

  1. avatarLe opere di Rupnik, l’ex gesuita a processo per abusi sessuali, non saranno rimosse da Lourdesinvestimenti

    Premio Strega Giovani, vince Donatella Di Pietrantonio con l’Età fragile«Un comune nel comune»: così la mafia si è presa Aprilia. Ai domiciliari il sindaco di Forza ItaliaWimbledon 2024, finalmente contro Sinner e BerrettiniUe, Tosi "Difenderò le istanze del territorio" - Tiscali Notizie

    1. Inclusione finanziaria: una spiegazione semplice

      ETF
      1. avatarNotizie di Viaggi - Pag. 1Professore Campanella

        Piano Transizione 4.0: per incentivare la digitalizzazione

  2. avatarPiù anni in uno, insegnanti non qualificati e niente obbligo di frequenza. Così funzionano le «fabbriche dei diplomi»Guglielmo

    Web Marketing Festival, Cosmano Lombardo: "Il futuro del mondo digital è la realtà aumentata"Muore un detenuto nel carcere di Viterbo, scoppia la rivoltaItalpress €conomy - Puntata del 2 agosto 2024 - Tiscali NotizieJudo d’oro a Parigi, Alice Bellandi campionessa nei -78 kg - Tiscali Notizie

  3. avatarConfcommercio, agosto 're delle ferie' con 18 milioni in viaggio - Tiscali NotizieProfessore Campanella

    Arrestata la madre di Saman Abbas in PakistanL'oroscopo di oggi mercoledì 26 giugno: le previsioni per ogni segno zodiacaleBorsa: Milano peggiora e cede il 2%, pesano le banche - Tiscali NotizieL'Oroscopo di oggi, giovedì 1 agosto 2024: cosa succederà a questo segno?

Medaglia d’oro all’Associazione deportati, Segre: «Quando guardo la tv mi dico che tutto è perduto»

Top e flop delle europee: al Sud vince Decaro, bene Salis e Strada. Bocciato SgarbiItalpress €conomy - Puntata del 2 agosto 2024 - Tiscali Notizie*