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Meloni e la citazione a Garibaldi: "Qui o si fa l'Italia o si muore"Inzaghi si ritrova un attaccante con qualità,VOL esperienza, in grado di fare tante cose e tutte utili Dal nostro inviato Davide Stoppini 28 luglio - 13:27 - CESENA Mehdi Taremi. GETTY Non serviva una serata estiva tra i tifosi in costume da bagno e bermuda, per capire che questo tipo con il 99 sulle spalle fa sul serio. Bastava farsi un giro su Wikipedia e scorrere la carriera di Mehdi Taremi: lui e il gol sembrano due amici che si ritrovano a bere una birra, destinati a ridere, chiacchierare, divertirsi, in definitiva a stare insieme. Un’altra doppietta e siamo a cinque reti in tre partite in questo precampionato. L’Inter con lui è semplicemente più forte, senza perdersi troppo in giri di parole. Perché ha aggiunto dove un anno fa mancava, leggi Sanchez ed Arnautovic. E perché Inzaghi si ritrova un attaccante con qualità, esperienza, in grado di fare tante cose e tutte utili. Anche da 10— L’amichevole con il Las Palmas ha chiarito che Taremi è un titolare, non un’alternativa. Ed è una buona notizia, non è giusto pensare alla concorrenza come a un problema. Mehdi può mettersi in mezzo alla ThuLa, magari scomporla a volte, ma anche aiutarla a gestire le fatiche. Sa fare la prima punta, ha la malizia e l’esperienza necessaria per mettersi davanti al difensore e prendersi un rigore come quello di ieri con il Las Palmas. Ha la saggezza di farsi trovare dove un centravanti deve stare sulla giocata di Mkhitaryan, per il raddoppio. Due cose da attaccante vero. Ma l’iraniano è anche altro. E’ uomo che nella fase di avvio dell’azione offensiva sa toccare il pallone, sa proteggerlo, sa leggere i movimenti dei compagni, sa fare il 10 oltre che il 9. In questo, in alcune cose, ha ricordato anche i movimenti di Lautaro, maestro della giocata spalle alla porta ad aprire il campo.Gioca a Fantacampionato, il fantaconcorso di Gazzetta con 250.000€ di montepremi! Sfida i migliori fantallenatori d’Italia. Per iscriverti CLICCA QUI Inserito— Ma per chi conosce Taremi questa non è una notizia. L’Inter lo ha inseguito per un anno e mezzo, Inzaghi stesso l’ha studiato e visto a lungo, non l’ha certo scoperto in ritiro. La notizia più bella per il tecnico, semmai, è un processo di inserimento nei meccanismi di gioco che pare già a buon punto. Per intendersi: un anno fa con Thuram non andò così, il francese impiegò diverso tempo per sentirsi a proprio agio in movimenti che non sono per nulla banali. Taremi è invece già a posto. E non è un caso che l’allenatore l’abbia tenuto dentro per quasi tutta la partita. E’ anche un modo per lanciarlo verso un avvio di stagione in cui l’iraniano parte in pole position. Il 17 agosto con il Genoa è più che probabile che una maglia da titolare sarà sua. E c’è da stare tranquilli, l’Inter con lui ha fatto le cose per bene. In partita non ha trovato in Correa una sponda ideale, ma l’intesa naturale con Mkhitaryan in alcune giocate ha fatto capire come i due non parlino un linguaggio di calcio molto differente. E allora fa bene Inzaghi a sorridere. Come quando dopo la partita ha dichiarato: "Ho visto buone cose, sono molto soddisfatto. Sono contento che tutti i ragazzi, sia quelli arrivati prima sia quelli venuti dopo, siano qui con entusiasmo e felici di stare insieme. Mi piace molto che si allenino col sorriso: non vuol dire allenarsi meno, ma allenarsi meglio". È la filosofia di Simone. Taremi deve averla capita subito: a fine partita rideva, aveva appena scambiato le solite due battute con il gol, l’amico di sempre. Inter: tutte le notizie Serie A: tutte le notizie Calcio: tutte le notizie © RIPRODUZIONE RISERVATA
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