M5S – Lega: i punti del contratto di governoG7 di Taormina al via: in cima all'agenda terrorismo e globalizzazioneMartina Toma, Autore a Notizie.it
Legge elettorale: Berlusconi a favore di un nuovo porcellum, Pd punta sul modello tedescoIl testo è stato inviato lo scorso 2 ottobre al consolato italiano ed è giunta al suo avvocato. Nel testo l’italiana racconta i problemi di malnutrizione all’interno del carcere (dove vengono serviti solo colazione e pranzo),ETF il lavoro non retribuito agli stranieri, quello sottopagato agli altri. Gli studi negati «A settembre ho provato a iscrivermi alla scuola elementare per imparare un po’ meglio l’ungherese ma la mia richiesta è stata rigettata perché non parlo l’ungherese»Lo scorso 2 ottobre al consolato italiano di Budapest è arrivata una lettera scritta a mano da Ilaria Salis in cui racconta le sue condizioni carcerarie. Il testo, consegnato poi al suo avvocato, è stato mostrato in esclusiva al Tg La7. La lettera spiega meglio di qualsiasi altra testimonianza il trattamento subito dalla giovane italiane nell’istituto penitenziario ungherese in cui si trova oramai da circa un anno.«Per più di 6 mesi non ho potuto comunicare con la mia famiglia. Il primo settembre (dopo 6 mesi di detenzione) ho ricevuto l’autorizzazione a comunicare con i miei!», scrive Ilaria Salis che nel testo della lettera in cui racconta i problemi di malnutrizione all’interno del carcere (dove vengono serviti solo colazione e pranzo), il lavoro non retribuito agli stranieri, quello sottopagato agli altri. Senza contare che spesso le ore d’aria (una al giorno) combaciano con l’orario della spesa o della doccia e quindi spesso si perde l’opportunità di usufruirne.La maestra milanese ha raccontato anche come è andato uno dei suoi primi interrogatori: «Il 28 febbraio mi hanno chiamato dalla cella dicendomi che c’era il mio avvocato. L’avvocato non c’era e invece ad aspettarmi c’erano due persone che mi hanno detto di essere della polizia ma non hanno esibito nessun distintivo. Mi hanno detto che il mio avvocato non sarebbe arrivato e neanche l’interprete e che volevano interrogarmi in inglese. Mi sono rifiutata e sono tornata in cella». ItaliaCaso Salis, l’ambasciatore italiano in Ungheria: «Novità ci fanno ben sperare, appoggiamo le richieste della famiglia»Giulia MerloLe condizioni igieniche«Al mio arrivo non mi hanno dato neanche il pacco con articoli per l’igiene personale (...) mi sono trovata senza carta igienica, sapone e assorbenti o cotone (perché sfortunatamente avevo anche il ciclo) fino al 18 febbraio (...) Nelle celle in cui sono stata per i primi 2 mesi mancavano alcuni strumenti per pulire che secondo l’ordinamento dovrebbero essere in tutte le celle (mocio, paletta, secchio, scopetta per pulire il wc), li ho chiesti più volte ma non me li hanno forniti», scrive Salis.«Sono stata costretta a indossare abiti sporchi, malconci e puzzolenti che mi hanno fornito in Questura e ad indossare un paio di stivali con i tacchi a spillo che non erano della mia taglia». Questo è accaduto nelle prime cinque settimane, prima che il carcere autorizzasse il consolato italiano a visitare Salis e a consegnarle un ricambio di vestiti e di biancheria.La negazione dello studio della lingua«Dopo essere stata in cella per una decina di giorni con una donna ungherese sono stata trasferita in una cella singola dove sono rimasta per tutto il mese di marzo. in questo periodo non ero in grado di comunicare le mie necessità oppure se avevo un problema. A settembre ho provato a iscrivermi alla scuola elementare per imparare un po’ meglio l’ungherese ma la mia richiesta è stata rigettata perché non parlo l’ungherese».Carcerati ammanettatiNella lettera Ilaria Salis racconta nel dettaglio come avvengono le traduzioni dei detenuti. «Oltre alle manette qui ti mettono un cinturone di cuoio con una fibbia a cui legano le manette. Anche i piedi sono legati tra loro: intorno alle caviglie mettono due cavigliere di cuoio chiuse con due lucchetti e unite tra loro da una catena lunga circa 25 cm. Poi mettono un’ulteriore manetta a un solo polso, a cui è fissato un guinzaglio di cuoio che all’altezza dell’estremità è tenuto in mano dall’agente della scorta. Tutto questo materiale pesa qualche chilo e la legatura ai piedi permette di fare passi molto corti (...) Legata così ho dovuto salire e scendere diversi piani di scale. SI rimane legati così per tutta la durata dell’udienza e sono rimasta così legata anche per tutta la durata dell’esame svolto dall’antropologo».© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedi
Legge Biotestamento: De Biasi accusa di ostruzionismo e si dimettePovertà in Italia: ecco le proposte dei partiti
Di Maio al resto dei partiti: "Il M5S è pronto al confronto"
Carlo Sibilia su Twitter: "Apple presenta iPhone 8, noi costretti a parlare di comunismo e fascismo"Di Maio e M5S al fianco dell’imprenditore Sergio Bramini
Navigatore elettorale, per decidere chi votare alle elezioniChe cos’è la legge 104
Le peggiori gaffe dei politici italianiIus soli, come funziona la cittadinanza in Europa e nel mondo
Balotelli contro senatore nero leghista: "Devi vergognarti"Pizzarotti sul governo "Di Maio farà la fine di Renzi"Manovra 2018, Canone Rai rimane a 90 euroLa ministra della Difesa Pinotti ripropone l' obbligo del servizio civile
Governo: Conte consulta i partiti politici alla Camera
Regionali Sicilia: Musumeci è il nuovo presidente, M5S il primo partito
Inserimento rom nella politica italiana: il governo pronto a stanziare fondi?Nilde Iotti, la prima donna a ricevere mandato esplorativoLegge Biotestamento: De Biasi accusa di ostruzionismo e si dimetteDe Luca contro De Magistris: Napoli è peggiorata
Picchiato esponente di Casa Pound: può perdere un occhioVittoria Bogo Deledda: la senatrice in Commissione LavoroLettera aperta a 10 Volte Meglio e la nuova politicaSalvini in Piazza il 25 Aprile, il Pd: 'Il 25 Aprile non si tocca'