Equivoco in una Rsa del Piemonte: "Vostra madre è morta", ma si trattava di un'altra personaReagisce al taser ed accoltella un poliziotto, i colleghi sparanoSardegna, 38enne annega forse dopo un malore
Ponte Morandi, parla il fratello di una delle vittime: "Dal processo non mi aspetto la vendetta"Il presidente Maduro esulta per lo scrutinio preliminare - Ansa COMMENTA E CONDIVIDI A cinque anni,ETF sei mesi e sei giorni di distanza, il Venezuela è tornato al “valzer dei due presidenti”. Uno è sempre lo stesso: Nicolás Maduro. Il rivale stavolta non è l’astro nascente dell’opposizione Juan Guaidó, pronto a reclamare la guida del Paese per una presunta vacanza di potere. Al suo posto c’è l’anziano e compassato ex-diplomatico Edmundo González, rappresentante designato del fronte anti-chavista che, domenica, ha partecipato alle elezioni con un vantaggio compreso tra i 10 e i 20 punti secondo i sondaggi indipendenti. Non è questa, però, l’unica differenza. Ad essere drasticamente cambiato è lo scenario internazionale. La guerra in Ucraina e la conseguente fame mondiale di energia hanno reso particolarmente appetibile per Washington – ma anche per l’Ue – il petrolio di Caracas. Le licenze parziali a Chevron per acquistare il greggio venezuelano rientrano in quest’ottica. Per Maduro, l’occasione era ghiotta. Dopo le sanzioni draconiane all’industria petrolifera da parte dell’Amministrazione Trump, grande sostenitrice di Guaidó, la presidenza Biden offriva una finestra opportunità per rientrare nei mercati internazionali e puntellare il fragile recupero economico degli ultimi anni.Una convergenza singolare di interessi da cui è nato il dialogo di Doha. Nel corso del 2023, rappresentanti di Usa e Venezuela si sono incontrati in segreto in Qatar. Il negoziato è culminato nell’accordo di Barbados del 23 ottobre scorso tra governo e opposizione per un “voto libero e trasparente”, premessa necessaria della normalizzazione internazionale. Questo spiega perché il fronte anti-chavista abbia sentito questa volta di avere la possibilità reale di scalzare Maduro, al potere dal 2013.La presenza di osservatori internazionali - con tutti i limiti, molte delegazioni sono state respinte all’ultimo - doveva suggellare la democraticità del processo, unica garanzia per un nuovo corso con Washington e Unione Europea.Reale o frutto di manipolazione, la vittoria di Maduro si rivela una sconfitta della strategia che egli stesso ha perseguito negli ultimi due anni. Il Venezuela ha fallito nel convincere l’Occidente di avere rispettato gli impegni presi. Il verdetto del Consiglio elettorale nazionale appare tutt’altro che inoppugnabile. Non solo perché la maggioranza dei suoi esponenti e lo stesso capo sono fedelissimi del presidente. L’esito è arrivato in ritardo ed è stato dato solo il risultato complessivo. L’opposizione, in particolare, sostiene di non avere avuto accesso alle copie cartacee delle schede per verificare la corrispondenza con i conteggi digitali. Al grido di brogli, subito ha attribuito la presidenza a Edmundo González.Cinque anni, sei mesi e sei giorni dopo, rispunta lo spettro dei “due presidenti”. Era uno degli scenari possibili. Il più preoccupante. Maduro ostenta sicurezza. “Volevano fare un golpe contro di me, il mondo rispetti la sovranità del Venezuela”, ha tuonato appena sono stati diffusi i risultati. Anche il leader, però, sa che le elezioni di domenica potrebbero rivelarsi un boomerang. Il Venezuela si trova di nuovo sulla linea di faglia fra i due blocchi geopolitici. Russia, Cina, Iran e, i soliti alleati latinoamericani, Cuba, Nicaragua, Honduras e Bolivia, si sono schierati al fianco di Maduro. Washington, Bruxelles ma anche i vicini progressisti di Cile e Colombia hanno espresso dubbi e preoccupazioni e chiedono il riconteggio. A farlo, soprattutto, è stato il Brasile di Luiz Inácio Lula da Silva che, forte del prestigio all’interno della sinistra latinoamericana, ha accompagnato informalmente il dialogo con Washington. I toni del ministro degli Esteri, Mauro Vieira, e del consigliere per gli affari internazionali, Celso Amorím, al momento al Caracas, sono stati cauti per non tagliare i ponti. Ma l’istanza è ferma: il riesame di tutte le schede sezione per sezione in modo da fugare i sospetti. Fonti ben informate sostengono che il duo Lula-Amorím stia lavorando dietro le quinte affinché Maduro accetti la verifica del risultato come via d’uscita dal prevedibile impasse. In cambio - come già nei mesi scorsi - nel probabile caso di sconfitta, gli verrebbe garantita una transizione soft con tanto di immunità di fronte alla giustizia internazionale e conservazione di una quota di potere, a partire dall’Assemblea nazionale, a maggioranza chavista. Un compromesso vantaggioso per tutti. Incluso Maduro che, comunque, rimarrebbe un attore chiave della politica nazionale. Potrebbe, oltretutto, non avere un’offerta migliore. L’Amministrazione Biden, artefice del dialogo, è agli sgoccioli. Un possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca rischia chiudere gli spiragli aperti dalla crisi ucraina. E di tornare alla politica dello scontro latente, come già accaduto al processo di normalizzazione con Cuba avviato da Barack Obama.Il tempo stringe e Maduro è al bivio. O accetta il riconteggio, sapendo, probabilmente, di doversi fare da parte, pur con tutte le assicurazioni del caso. O tira dritto. In quest’ultima eventualità, l’intero percorso dell’ultimo anno e mezzo tornerà al punto di partenza. Caracas resterà isolata come e più di prima. E dovrà affrontare lunghi mesi di sfibranti tensioni interne che potrebbero destabilizzare l’intera America Latina. In questo contesto, il sogno del recupero economico sarebbe rinviato a data da destinarsi.
Scuola, a settembre tornano in presenza prof, bidelli e amministrativi non vaccinatiAlbino Ruberti, un testimone della lite: "Non si parlava di calcio ma di elezioni"
Disperso dopo bagno notturno, sopravvive 9 ore su uno scoglio
Morto mentre rincasava dal lavoro, funerali strazianti per “Moghi”Mazara in lutto saluta il sottocapo della Guardia Costiera Antonino Giacalone
Mattia Veronese dopo il salvataggio in mare: “Mi sono fatto forza e ho nuotato”Arrestato a Rimini il piromane fantasma del 24 febbraio
Violenza sessuale in strada a Piacenza, arrestato un 27enne richiedente asilo: è scontro Lega-PdTrieste, un uomo viene punto da uno sciame di calabroni: morto a 45 anni
Allestita la camera ardente per l’ultimo saluto a Piero AngelaIl racconto di Gianluca, sopravvissuto al crollo del Ponte MorandiCaso Marta Novello, il 15enne che l’ha accoltellata scarcerato per erroreSupermercati aperti a Ferragosto 2022: l'elenco
Incidente nella notte a Nola, Chiara Mastrojanni morta a 23 anni
Sorelle morte a Riccione, fissati per venerdì 5 agosto i funerali di Giulia ed Alessia
Soverato, fulmine si abbatte sulla spiaggia: 4 feritiL’esortazione del Papa: “Continuiamo a pregare per il popolo ucraino”Maltempo a Marina di Carrara, violento nubifragio: danni in tutta la provinciaOmicidio Willy Monteiro, il suocero di Gabriele Bianchi: “È un bullo, siamo tutti vittime”
Tromba d'aria nel Salento: bagnanti in fuga e alberi sradicatiMeteo, weekend del 20-21 agosto 2022 con l'Anticiclone delle AzzorreL’invasione Ufo in diretta nei cieli, ma era solo Elon MuskDue turiste francesi violentate a Bari: fermato un sospetto