File not found
ETF

Incidente a Budrio, cinque veicoli coinvolti: un ferito grave

Orrore in Sicilia, pensionato uccide un cane lanciandolo dal balconeA Castelbuono Bea il labrador fiuta la plastica abbandonataIncidente Ciro Immobile, a che velocità andava l'auto che si è scontrata con il tram

post image

Roberto Spada sfrattato: il boss di Ostia resta senza casaTutto comincia nel maggio 2020 quando la piattaforma It’s Art nasce per proporre, ItsArtilfallimentoannunciato del Guglielmo in una delle fasi più dure del lockdown, film, serie TV, spettacoli, documentari e musica. L’affaire It’s Art ha fatto parlare molto di sé negli ultimi giorni, e va trattato con il giusto equilibrio, soprattutto da parte di un giurista che si trova davanti un caso di partenariato pubblico-privato, dai più spesso invocato come soluzione per tutti i mali, davanti alla carenza sempre più cronica di fondi per la cultura.. Iniziamo provando innanzitutto a recapitolare i fatti. Il caso Tutto comincia nel maggio 2020 quando la piattaforma It’s Art nasce per proporre, in una delle fasi più dure del lockdown, film, serie TV, spettacoli, documentari e musica. L’idea era comunque quella di mantenere vivo il progetto anche con l’allentamento delle restrizioni. “Ci sarà chi vorrà seguire la prima della Scala in teatro e chi preferirà farlo, pagando, restando a casa”, così spiegava l’allora Ministro della Cultura Franceschini.   L’operazione prevede un investimento di dieci milioni di euro, suddivisi tra lo Stato (10 milioni di euro, tramite Cassa Depositi e Prestiti) e la privata società Chili Spa (con 9 milioni di euro). Sul punto, erano state sollevate molte polemiche, e scanso di equivoci, si riporta qui di seguito un comunicato stampa proveniente proprio da Chili, del 12 dicembre 2020 (che si riporta testualmente qui di seguito): CHILI è una società nata nel 2012 e finanziata interamente da privati (persone fisiche, fondi d'investimento e primarie società operanti nel suo mercato di riferimento).  Dal 2012 sono stati fatti ingenti investimenti per creare una piattaforma proprietaria ed un'offerta in grado di crescere a livello internazionale e poter generare un adeguato ritorno nel tempo. Il livello di indebitamento finanziario di CHILI è una frazione di quanto indicato dalla stampa ed in linea con aziende comparabili per dimensioni e settore di operatività. Tutti i principali players che operano in questo mercato globale, per raggiungere la redditività, hanno necessità di investire ingenti somme in tecnologia, marketing e contenuti e quindi sostenere perdite per alcuni anni dalla loro fondazione. Il controllo di CHILI fa capo a Negentropy, società fondata da Ferruccio Ferrara, e dai fondi di investimento gestiti dalla stessa. La gestione di CHILI è dalla sua fondazione affidata a Giorgio Tacchia (fondatore, CEO, Presidente del CDA ed azionista della società stessa). Stefano Parisi, co-fondatore nel 2012, è oggi un azionista di minoranza; dal 2016 non ha ruoli operativi nella società e non fa parte del consiglio di amministrazione. CHILI ha partecipato nel mese di agosto 2020 ad una gara insieme agli altri principali players di mercato - pubblici e privati, italiani e non - per costituire una Joint Venture (JV) con CDP, la cosiddetta Piattaforma della Cultura. La possibilità di creare un nuovo canale distributivo dell'Arte e della Cultura italiana nel mondo, la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti in qualità di azionista di maggioranza della JV, il supporto delle Istituzioni al progetto oltre alla qualità del contenuto e dell’opportunità di mercato evidenti nel Business Plan dell'iniziativa, hanno convinto gli azionisti di CHILI ad investire in questo progetto. La piattaforma distribuirà contenuti italiani di qualità nel mondo, gratuitamente ed a pagamento, live ed on-demand, coinvolgendo tutte le istituzioni culturali pubbliche e private del paese che potranno trovare in questo modo un’ulteriore occasione di visibilità, distribuzione e valorizzazione economica. I 10 milioni di euro approvati in parlamento, saranno trasferiti dal MiBACT a CDP per la realizzazione della JV e non versati in CHILI. Al contrario CHILI contribuirà alla JV investendo 9 milioni di euro includendo tecnologia, cassa e competenze del management. Dal punto di vista formale, quindi, nulla quaestio. le prime difficoltà Già da dicembre 2020, però, iniziavano le prime difficoltà, con la piattaforma che faceva fatica a stare su un mercato – come quello dello streaming – che vedeva i grossi player del settore investire somme sempre più ingenti (anche e soprattutto per far fronte al perdurare delle restrizioni), soprattutto per produzioni proprie (che It’s Art non si sarebbe mai potuta permettere). Fino all’epilogo, il 29 dicembre 2022, quando è arrivato, da parte del nuovo Ministro della Cultura, la messa in liquidazione di It’s Art (anche se la notizia si è diffusa solo dopo le festività). Del resto, parlavano i numeri: alla piattaforma, che non prevedeva abbonamenti, ma solo streaming on demand su singoli prodotti, si sono registrati nel tempo solo 141 mila utenti, che hanno portato a 246 mila euro di incassi, a fronte di 7,5 milioni di euro spesi nel 2021 per mantenere il servizio (di cui 900 mila euro solo per il personale). Nel corso del 2020 (e questa è una notizia da insider), si era costituito informalmente un Gruppo di pressione per cercare di “fermare” l’operazione It’s Art, un gruppo trasversale, composto da operatori professionali del settore con competenze diverse, da cui era nato un documento mai diffuso a livello pubblico perché la piattaforma era partita, piuttosto velocemente, prima che il Gruppo riuscisse a trovare una sintesi tra le sue molte anime e proposte. Forse un’occasione mancata perché il documento si focalizzava sì sulla questione della Piattaforma e della chiusura delle istituzioni culturali, ma soprattutto per opporsi alla visione che l’allora Ministro aveva della cultura e dell’arte. Una sorta di cavallo di Troia per contestare l’assenza (da sempre) di azioni reali e di dibattito intorno alla cultura e nello specifico alle arti visive, che coinvolgesse sul serio gli operatori del settore. Il tema era infatti anche l’assenza di riconoscimento come ‘categoria’. Punto fondamentale di obiezione era inoltre la mancanza di visione espressa dal progetto, affidato a un soggetto privato che aveva forse già qualche difficoltà, senza coinvolgimento dei soggetti ‘beneficiari’ della piattaforma. Non erano stati infatti interpellati né i direttori dei musei, né altri operatori della cultura. La controproposta era quella di finanziare piuttosto le produzioni, anche quelle che eventualmente sarebbero state erogate digitalmente. Nessun museo medio piccolo italiano aveva, ed ha, infatti, la forza economica di produrre contenuti digitali adeguati; mentre dall’altro lato erano rimasti senza un sostegno adeguato artisti e lavoratori del comparto. Si voleva sottolineare poi come il progetto It’s Art nel suo complesso (così come gli altri progetti che erano trapelati per il Future Generation EU), non teneva minimamente conto del valore di crescita comunitaria e territoriale che dovrebbe avere la cultura, anche secondo il Ministero della cultura stesso che aveva attivato negli anni precedenti dei piani territoriali coinvolgendo i piccoli musei (MUSST) e che aveva ratificato la Convenzione di Faro. Inoltre, va detto, ora che le restrizioni sono finalmente (forse) solo un brutto ricordo, che ad essere lungimiranti, per le arti visive la soluzione digitale è fortemente riduttiva di una fruizione che necessita la presenza. Quindi a chi ed a cosa servisse realmente la piattaforma, avendo già l’ottimo archivio di Rai Play, cui forse potevano essere destinati quei fondi, per implementarlo. Soprattutto in un periodo, come quello di metà 2020, in cui il mercato delle piattaforme dava i primi segni di essere molto saturo: risale, infatti, proprio a quel periodo la notizia che Netflix (quella vera) in Francia stesse facendo un esperimento di canale tv normale , non on demand. Il che avrebbe già dovuto dirla lunga (e sappiamo poi nel prosieguo, quanti abbonamenti abbia perso e quanti licenziamenti ci siano stati, e ci sono tuttora in tutto il settore del tech e delle piattaforme, a cominciare dal ben noto caso di Twitter). Ma aperta e chiusa quest’ultima parentesi, è proprio sulle questioni di politica culturale, e di manifesta miopia di chi dovrebbe guidare certe operazioni, che il cd Gruppo di pressione aveva sottolineato (oltre al mancato reale coinvolgimento degli operatori del settore prima di prendere certe decisioni e investirvi soldi in parte pubblici), il vero punto nodale della questione, su cui il caso It’s art dovrebbe far riflettere, anche per costruire meglio in futuro progetti di partenariato pubblico-privato che abbiano davvero senso economico e culturale: due parole che non si dovrebbe aver timore di affiancare. E non, come pure si è vaneggiato (soprattutto sui social, croce e delizia dei nostri tempi), ipotizzare in questo contesto fantasmagorici scenari di danno erariale: che no, mi dispiace deludere chi ha accarezzato questa idea, è una ipotesi che non sta davvero in piedi dal punto di vista tecnico-giuridico. Perché l’operazione, in sé, era ineccepibile, dal punto di vista formale. Ed il danno erariale – mi si consenta la chiosa da giurista, in un contributo in cui ho cercato, in tutti i modi, di eliminare ogni tecnicismo, per essere comprensibile dai più - , sussiste solo in caso di danni patrimoniali e non patrimoniali conseguenti a condotte illecite e penalmente rilevanti poste in essere da un soggetto legato da un rapporto di servizio con una amministrazione pubblica (si veda, per tutti, la Sentenza n.3/2022 della Sezione Giurisdizionale per la Regione Toscana, che contiene anche una puntuale disamina delle diverse tipologie di danno erariale). Piuttosto, tornando, per concludere, sul caso It’s Art, si sarebbe dovuti essere, da parte del Ministero, forse più recettivi verso istanze, anche di confronto, da parte degli operatori professionali del settore; e, dall’altro, questi ultimi avrebbero dovuto essere sicuramente più rapidi e incisivi e coraggiosi nel voler far sentire a tutti i costi – in fmo formale - la loro voce. I tempi stanno, infatti, cambiando e moltre istanze arrivano proficuamente dal basso, se si uniscono veramente le forze. Se non ora, quando? © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediSilvia Segnalini Docente dell’università La Sapienza di Roma e avvocato dello Studio Lener & partners, specializzata in diritto e mercato dell’arte.

San Felice, precipita da un'impalcatura: morto un operaioTorino, tentata rapina in banca: ladri fermati dall'allarme fumogeno

Stop a mascherine in ospedali e Rsa: nuove regole dal 1 maggio

Caro benzina, calo importante per i prezzi del carburanteViolentata da piccola dal cugino poliziotto: la denuncia 25 anni dopo

Pestaggio Davide Ferrerio: condannato a 20 anni di carcere l'aggressoreNotizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 444

"I non residenti lascino le abitazioni ospitanti": la Polizia di Stato avverte: è una truffa

Omicidio Massimiliano Moneta, si costituisce l'ex suoceroRoma, incendio nell'appartamento: morta 76enne

Ryan Reynold
Incidente al Misano Circuit: è morto un motociclistaDueville, perde il controllo dell'auto e finisce contro il guardrailMadonna di Trevignano, qual è il prezzo dei gadget tra statue e rosari

BlackRock

  1. avatarComo, madre trova immagine pedopornografica della figlia sul cellulare del maritoVOL

    Scarcerato dopo un fermo per molestie cerca di commettere uno stupro in trenoMorte Barbara Capovani, un suo rene ha salvato un bambinoOmicidio di Antonio Novati: le indagini sull'arma del delittoPrevisioni meteo, torna il bel tempo nel weekend: possibili temporali il Primo Maggio

      1. avatarAntonio morto ad 11 anni per un tumore non diagnosticato: tre medici a giudizioETF

        Naufragio all'Asinara, trovato morto in mare Davide Calvia: era disperso dal 12 aprile

  2. avatarChi era Fabrizio Giraudo, il pilota morto in gara a MisanoCapo Analista di BlackRock

    Disability Pride a Torino, scoppia la polemica: palco inaccessibile a chi è in carrozzinaSbanda con il suv e si schianta contro un palo: morta 75enne nell'incidenteMisure anti-Covid: niente obbligo mascherine in ospedali e Rsa?Calcio in lutto, morto l'ex presidente del Cagliari Tonino Orrù

  3. avatar"Sei grassa fai schifo": madre sottopone la figlia a una dieta forzataProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    18enne morta nell'incidente a Dronero. Arrestato il conducente di un'automobileLe previsioni meteo fino al ponte del 25 aprileIsola d'Elba, niente veterinario dopo le 20: morto un caneBergamo, un’altra aquila reale è morta per avvelenamento da piombo

Spagna, 12enne muore a scuola per una pallonata: aperta inchiesta

Nave Peluso arriva a Catania con 201 migranti a bordoSan Felice, precipita da un'impalcatura: morto un operaio*