File not found
Capo Analista di BlackRock

Bruno Frattasi è il nuovo prefetto di Roma. Gli auguri di Gualtieri: “Buon lavoro”

Legge di bilancio 2023, ecco la bozza: Imu, ponte sullo stretto, tav e opzione donnaChi era Ismail Haniyeh, il capo dell’ufficio politico di Hamas ucciso in IranLo Stato rinuncia a far cassa: Mef, sospese le multe ai non vaccinati

post image

Le “braccia aperte” di Letizia Moratti che apre alla Lega bossianaIl tesoro della coesione,BlackRock ristoro per le comunità più fragili del continente, non va dato per scontato. Il principale grimaldello per scalfirlo o dirottarne lo spirito originario è l’argomento dell’emergenza, e l’ultima mossa in tal senso si chiama Step. Questo contenuto fa parte del progetto #CoesioneItalia È il paradosso di Robin Hood: ciò che finora è stato redistribuito in favore dei più poveri ed emarginati rischia di essere ricollocato a favore dei ricchi e forti. Sulle politiche di coesione, l’Europa finora è stata un’avanguardia. Il principio che le orientava era quello dell’unione e della solidarietà: non è possibile avere una solida Unione europea se si lasciano indietro intere porzioni di territorio e di società. Ma, a colpi di emergenze e di urgenze, il tesoretto dei fondi di coesione viene progressivamente eroso. L’ultima mossa in tal senso si chiama Step, e l’esito paradossale è che soldi europei una volta destinati ai territori più svantaggiati potrebbero ora finire alle regioni più ricche e a imprese con grandi volumi d’affari. C’è quindi il rischio che le politiche di coesione finiscano snaturate? «Ci sono buone ragioni per essere preoccupati», risponde a Domani la commissaria europea Elisa Ferreira, che si occupa di Coesione. «E io per prima condivido queste preoccupazioni». Questa fase così delicata per le sorti delle politiche di coesione europee si intreccia con l’era del governo Meloni, che ha spinto per Step; e che, con Raffaele Fitto ministro, ha accentrato sempre più le competenze su questi fondi. EuropaParte #CoesioneItalia, viaggio in otto tappe con l’Europa vicinaFrancesca De Benedetti La coesione è un tesoro «Correggere gli squilibri fra paesi e regioni», e ovviamente «rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale nell’Unione europea»: questi sono, in sintesi e con le parole di Bruxelles, gli obiettivi della politica di coesione dell’Unione europea. L’integrazione europea finora si è mossa principalmente seguendo il paradigma funzionalista, e cioè l’idea che possa essere l’integrazione economica a fare da apripista verso un’unione politica, pur ribadendo le prerogative dei singoli stati. Ma, in questo contesto di attenzione al mercato comune, l’idea che gli squilibri vadano appianati, e i divari colmati, rappresenta una delle punte più illuminate dell’Europa per come la conosciamo finora. «Già il Trattato di Roma del 1958 parla di “sviluppo armonioso”», ripercorre le tappe Sabina De Luca, che alle politiche di coesione ha dedicato gran parte della sua vita professionale, e che partecipa al Forum Disuguaglianze e Diversità. «Sin dall’inizio del percorso di costruzione europea era chiaro che bisognasse tener dentro tutti, e più l’Unione si è allargata più ci si è resi conto che ciò poteva portare a un ampliamento degli squilibri». Ecco perché la politica di coesione attira su di sé una fetta cospicua del bilancio europeo; con 392 miliardi di euro, rappresenta circa un terzo del budget Ue 2021-2027. Subito dopo la Polonia, che tra gli stati membri è la principale destinataria e una efficiente utilizzatrice di questi fondi, arriva l’Italia. A seguire, Spagna e Romania. In fondo a tutti, la Danimarca. Per le nostre regioni, e per il Mezzogiorno in particolare, la coesione è un elemento chiave per promuovere lo sviluppo territoriale. Da Delors al Green Deal «Inizialmente la politica di coesione era limitata a un fondo ed era più compensativa che proattiva. Nel corso del tempo ha assunto sempre di più una natura strutturale», spiega Sabina De Luca. La piena maturità è stata raggiunta con alcuni passaggi chiave, e grazie al ruolo di leader e politici che hanno dato impulso alla coesione. De Luca ne cita tre: «A guidare i passaggi chiave sono stati Antonio Giolitti», commissario europeo per la Politica regionale in due mandati e fino al 1985, «e poi ovviamente Jacques Delors», presidente della Commissione europea tra il 1985 e il 1995. «Anche Fabrizio Barca con la sua agenda per la riforma della politica di coesione». L’allora commissaria Ue Danuta Hübner gli aveva affidato il compito di stilare un rapporto indipendente. Ovviamente la politica di coesione si intreccia anche con l’imperativo delle due transizioni, ambientale e digitale, citate tra le sue priorità da Ursula von der Leyen sin da quando ha assunto la presidenza della Commissione europea nel 2019. «Tutte le politiche europee sono chiamate a concorrere al raggiungimento degli obiettivi dell’agenda europea, e quindi anche quella di coesione, che porta un suo valore aggiunto, visto che interviene anche sui territori più marginalizzati e quindi abilita davvero tutti a partecipare alle transizioni green e digitale». Solidarietà a rischio Ma il tesoro della coesione, ristoro per le comunità più fragili del continente, non va dato per scontato. Fa gola, e il principale grimaldello per scalfirlo o dirottarne lo spirito originario è l’argomento dell’emergenza. I fondi sono già stati riprogrammati sulla base di urgenze che vanno dalla pandemia all’accoglienza dei rifugiati ucraini. Ma Step è il caso più insidioso, perché i soldi europei «che solitamente immaginiamo indirizzati alle aree più povere, al nostro meridione, possono ora finire pure alla grande impresa lombarda», dice l’eurodeputata verde Rosa D’Amato. Step sta per Strategic Technologies for Europe Platform, e secondo Bruxelles è «la risposta al bisogno di incentivare gli investimenti nelle tecnologie critiche». Il governo Meloni, dopo essere stato messo all’angolo nel dossier sugli aiuti di stato e dopo aver verificato che non sarebbe nato nessun “fondo sovrano”, ha preso Step come contentino. Ma Step non si basa su nuovi investimenti – come invece l’Inflation Reduction Act di Biden – e anzi reindirizza fondi nati per altri scopi, tra cui la coesione. Sinistra e verdi europei hanno chiesto invano un tetto del 5 per cento per evitare che la politica regionale finisse gravemente compromessa da questo dirottamento. Inoltre, per accedere a Step vale il Pil della nazione, non della regione; l’esito paradossale è che fondi pubblici nati per colmare i divari territoriali potranno essere utilizzati per foraggiare la grande industria privata. Questo contenuto giornalistico fa parte del progetto #CoesioneItalia. L’Europa vicina, che è finanziato dall’Unione europea. I punti di vista e le opinioni espresse sono tuttavia esclusivamente quelli dell’autore e non riflettono necessariamente quelli dell’Ue. Né l’Ue né l’autorità che eroga il finanziamento possono essere ritenute responsabili per tali opinioni. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFrancesca De Benedetti Scrive di Europa ed Esteri a Domani, dove cura anche le partnership coi media internazionali, e ha cofondato il progetto European Focus, una coproduzione di contenuti su scala europea a cura di Domani e altri otto media europei tra i quali Libération e Gazeta Wyborcza. Europea per vocazione, in precedenza ha lavorato a Repubblica e a La7, ha scritto per The Independent, MicroMega e altre testate. Non perdiamoci di vista: questo è il mio account Twitter

Pichetto Fratin su Ischia: "Le mie parole un po' forti. Sto con i sindaci"L'opposizione a Salvini: "No, pagare un caffé con il bancomat è normale"

II neo sottosegretario alla Cultura Sgarbi vuole dare un incarico a Morgan

Soumahoro, lo sfogo in lacrime: "Io integro e pulito. La montagna di fango non seppellirà le mie ideM5S, maxi sconti per la restituzione dell'assegno di fine mandato

L'esordio di Crosetto: "Sull'Ucraina non ci faremo intimidire da Mosca"Braccio di ferro Italia-Francia sui migranti, adesso interviene la Ue

La contromanovra del Pd: più aiuti per famiglie e imprese

La ricetta del governo Meloni sulle pensioni: incentivi a chi lavora oltre i 63 anniIl blackout di Crowdstrike, cosa sappiamo del più grande disastro informatico della storia (finora)

Ryan Reynold
Caro Energia, Giorgia Meloni al Consiglio dei Ministri: "9,5 miliardi da usare subito"Tajani sui migranti: "La reazione della Francia spropositata, serve un codice Ue di condotta"Sondaggi politici, Fratelli d'Italia cresce ancora e supera il 30%

Campanella

  1. avatarReddito di cittadinanza, assegno tagliato agli under 60 che possono lavorare: il piano del governoBlackRock

    Elezioni nel Pd, Stefano Bonaccini si fa un canale tutto suoNotizie di Politica italiana - Pag. 131Stefano Bonaccini si è candidato a Segretario del PDPer qualcuno la maternità è ancora un fardello

      1. avatar"Droga ed alcol non sono un reato": la tesi di Michela Murgia sui raveanalisi tecnica

        Il pacifismo controverso di Wagenknecht e Schwarzer che danneggia la causa

  2. avatarOlimpiadi di Parigi, medaglia d’oro storica per le azzurre della spada femminile a squadreinvestimenti

    Maltempo, danni in Valle d’Aosta e Piemonte. Cogne isolata: evacuate 200 persone. Due morti nel Canton TicinoLa "mission" della ministra Bernini: "Più forza a ricerca ed università"Gasparri: "Adesso ve lo spiego perché Macron alza la voce con l'Italia"Meloni parla al G20: "L'impatto della guerra è stato devastante"

  3. avatarSondaggi politici, Meloni continua a conquistare consensi: Fratelli d'Italia al 28,7%BlackRock Italia

    Meloni controreplica alla Camera: "Le donne italiane non hanno nulla da temere da questo governo"Letizia Moratti dà le dimissioni da Regione Lombardia: "Manca il rapporto di fiducia con Fontana"Meloni ribadisce il rapporto "incrollabile" con gli USAVia le mascherine da ospedali e RSA: perché il governo potrebbe ripensarci

Letizia Moratti dà le dimissioni da Regione Lombardia: "Manca il rapporto di fiducia con Fontana"

Meloni chiarisce: "Predappio politicamente distante da me"Francia, un arresto per gli attacchi alle linee ferroviarie. Sabotaggio alla rete della fibra ottica*