Meloni sulla soglia per i pagamenti con il Pos: "Può essere abbassata"Migranti, Lamorgese: "Dalle ong solo il 15% degli arrivi"European Focus 40. La sinistra che ce la fa
Manovra, l'Ue dice "no": saltate le norme sul PosSì del Cdm alla riforma costituzionale. La sponda di Mantovano e l’appoggio di Iv e Azione. L’Anm pensa allo sciopero: «Un passo indietro sull’indipendenza». Contrari Pd,Professore Campanella Avs e M5sInfine è arrivata: il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha ottenuto il sì in Consiglio dei ministri alla sua riforma costituzionale della giustizia, che prevede la separazione delle carriere tra pm e giudici e lo smembramento del Csm, diviso in due e con un’Alta corte.L’annuncio è arrivato accompagnato da parole trionfanti. Il ministro ha parlato di «provvedimento epocale». La premier Giorgia Meloni si è intestata una riforma che ha definito «giusta e necessaria» e auspicato che «il parlamento la approvi il prima possibile». Nume tutelare del testo è stato però l’ex magistrato e sottosegretario Alfredo Mantovano, che alla vigilia del Cdm ha accompagnato Nordio al Quirinale, per discutere il dossier con il capo dello stato (che è anche presidente del Csm). L’incontro, che Mantovano avrebbe preferito rimanesse riservato, doveva servire a strappare una sorta di via libera preventivo, ma si è concluso con una semplice presa d’atto e strettissimo riserbo su eventuali rilievi.La scelta del governo è stata comunque quella di tirare dritto. Il ddl costituzionale ora inizierà il suo lungo iter parlamentare – doppia lettura con possibile referendum confermativo se non otterrà il sì con maggioranza qualificata – ed è facile pronostico quello di un clima di scontro con le toghe. Il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, ha sempre ribadito il no a una riforma che «è un passo indietro rispetto all’indipendenza» e ha immediatamente convocato una riunione d’urgenza per valutare l’ipotesi di uno sciopero. GiustiziaTanti ma silenziosi: le toghe indifferenti alla riforma di NordioGiulia MerloIl testo, che si compone di otto articoli, è stato limato e rifinito fino all’ultimo. «Non è blindato», ha sottolineato Mantovano, spiegando che ci potranno essere miglioramenti sia dal confronto con i magistrati sia in parlamento, con l’obiettivo di sventare eventuali referendum. A oggi, ai sì del centrodestra, si aggiungono quelli di Azione e Italia viva. Questo porterebbe il numero almeno a 258 voti alla Camera e 128 al Senato: per un soffio troppo pochi per raggiungere i due terzi necessari, ma la speranza è di coinvolgere anche altri gruppi. L’obiettivo, sottolineato da Nordio, è di «attuare il principio fondamentale del processo accusatorio voluto da Vassalli», ma «la magistratura requirente è e resterà indipendente dal potere esecutivo», però si «interromperà la degenerazione correntizia».La riforma si fonda su tre elementi: la separazione delle carriere tra pm e giudice; la creazione di due Csm entrambi presieduti dal capo dello stato e di una Alta corte che si occupa del disciplinare; il sorteggio di tutti i componenti, sia laici sia togati.L’Alta Corte – che sottrae al Csm la funzione disciplinare – sarà composta da 15 giudici: tre di nomina presidenziale, tre estratti a sorte da un elenco, predisposto dal parlamento, di professori in materie giuridiche e avvocati con almeno vent’anni di professione, sei magistrati giudicanti e tre requirenti sempre estratti a sorte. Anche i componenti dei due Csm saranno estratti a sorte: i togati tra pm o giudici, i laici da un elenco di professori in materie giuridiche e avvocati con quindici anni di esercizio della professione. Dal testo è sparito invece ogni riferimento all’introduzione in Costituzione della figura dell’avvocato.Anche nel mondo giuridico la divisione è netta. Da un lato il Consiglio nazionale forense e i penalisti plaudono e chiedono che «la riforma sia portata a compimento», dall’altro l’Anm si prepara alle barricate con la convocazione di un comitato direttivo centrale d’urgenza per il 15 giugno, aperto a tutte le magistrature. Secondo la giunta dell’associazione, nella riforma «si rintraccia una volontà punitiva nei confronti della magistratura» e «la chiara intenzione di attuare un controllo sulla magistratura da parte della politica». Le toghe hanno incassato la vicinanza del Pd, di Alleanza verdi e sinistra e del Movimento 5 stelle, contrari alla riforma.«Accettiamo contributi e suggerimenti, ma le toghe dovranno accettare la volontà popolare» e «a noi è stato dato mandato di separare le carriere», ha indirettamente risposto Nordio, riferendosi al fatto che la riforma fosse nel programma del centrodestra. Eppure proprio il tempo di approvazione è il punto nodale che sottolineano sia gli avvocati sia Azione, con Enrico Costa: la riforma ha tempi fisiologici molto lunghi e la convinzione del governo si misurerà in parlamento.Al CsmMentre l’attenzione è tutta concentrata sull’annuncio della riforma, il Csm in carica ribolle. Ad agitarlo è la formazione delle commissioni che cambiano ogni 16 mesi, in particolare con i membri della Quinta. Nevralgica perché decide sugli incarichi direttivi, è composta da quattro togati e due laici e lo scontro interno riguarda la scelta dei laici e del presidente.La decisione è nelle mani del comitato di presidenza guidato dal vicepresidente Fabio Pinelli. Secondo fonti dell’opposizione, a fare pressioni per la nomina di una laica di FdI – Isabella Bertolini – si sarebbe mosso il sottosegretario Mantovano, non nuovo a sortite nel campo del Csm. Il nome alternativo emerso è quello del laico in quota Iv, Ernesto Carbone.Fonti di centrodestra, invece, negano qualsiasi interferenza ma riferiscono di una «legittima aspirazione di tribuna» in commissione da parte di un laico del gruppo di FdI, che è anche il più numeroso in Consiglio. FdI punta anche alla nomina di Felice Giuffrè alla guida dell’ufficio studi, che ha un ruolo centrale nel lavoro preparatorio sui pareri sulle riforme, compresa quella appena passata in Cdm. A riprova delle tensioni, la camera di consiglio iniziata alle 16 si è conclusa in tarda serata – dopo la chiusura di questo giornale – con l’ipotesi di fumata nera. GiustiziaLa separazione delle carriere è boomerang per NordioGiulia Merlo© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia MerloMi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
Davide Petrullo non ha davvero previsto la morte della regina nel 2014Instagram, Facebook e Twitter down: problemi con i social in tutta Europa
Manovra: dopo 11 ore di seduta nessun emendamento approvato
La Nave Duilio abbatte due droni nel Mar Rosso. Houthi: «Italia schierata con il nemico»Bonus e Aiuti statali: ecco quali verranno cancellati nel 2023
Instagram, Facebook e Twitter down: problemi con i social in tutta EuropaNotizie di Politica italiana - Pag. 119
Destre e Terzo Polo dicono si a togliere il blocco alla prescrizioneManovra, Meloni: "Bonus diciottenni ai redditi più bassi e e stop alle commissioni sul Pos"
European Focus 29. La memoria contesaLa Corte suprema ha confermato l’eleggibilità di Donald Trump in ColoradoNotizie di Politica italiana - Pag. 119Covid, il governo Meloni può reinserire l'obbligo di mascherine al chiuso: le condizioni
O paghi o ti profilo: l'ultimatum di Facebook e Instagram può violare la legge
Una vittima in un attentato vicino Gerusalemme. Netanyahu ai suoi soldati: «Non ci fermeremo fino alla vittoria»
Google Bard: l'AI di Google è in EuropaIl dicembre di Fratelli d'Italia si apre con il Pd doppiatoAmazon crea bolle “culturali” che amplificano la disinformazione. L’Ue prova a combatterleTifosi del Marocco "scimmie urlatrici", polemica sul capogruppo della Lega
Regionali Lombardia: Pregliasco candidato con MajorinoPutin in parlamento: «Con forze Nato in Ucraina ci saranno conseguenze tragiche»Daniele Orlandi, Autore a Notizie.itDodici newsletter che forse vorresti ricevere nella tua casella email