File not found
Guglielmo

Estate, evviva la noia. I bambini diventeranno più creativi

I Giochi sono ancora amari per pallavolo e pallanuoto maschiliTorino, crisi epatica dopo il colpo di calore: una 26enne salvata dal trapianto di fegatoGb, è corsa a sei nei Tories per la successione a Sunak: chi sono

post image

Stabilimenti in sciopero, ombrelloni chiusi 2 ore il 9 agosto: cosa significaIn ventidue anni il tetto è rimasto sostanzialmente invariato,Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella aumentando solo del 5,7%. L’inflazione sul prezzo dei libri rende difficilissimo rispettare i parametri. Così ogni anno i Collegi dei docenti sono costretti a deliberare che è necessario superare il limiteTutti gli articoli di Tempo pieno, la scuola di DomaniGli unici tetti che non sono a rischio crollo nella scuola italiana sono quelli dei libri. Anche questa, però, non è una buona notizia. Perché? Fissati inizialmente nel 2002, i tetti di spesa per l’acquisto dei libri di testo sono stati pressoché gli stessi fino ad oggi. Ventidue anni sono un’eternità per il mercato, che di anno in anno muta ed è condizionato dall’inflazione, ovvero dall’aumento dei prezzi al consumo, che nel 2022 è arrivato all’8,1%. Per non parlare dell’aumento della carta. Eppure, tutti i libri della scuola secondaria di primo grado, secondo le leggi italiane, dalla prima alla terza classe, non possono costare più di 543 euro, ovvero 31 euro in più rispetto ai 512 complessivi del 2002. In ventidue anni il tetto è rimasto sostanzialmente invariato, aumentando solo del 5,7%, mentre l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), da gennaio 2002 a maggio 2024, è aumentato del 50,8% (fonte: Istat). L’inflazione quindi ha superato il 50%, ma il tetto neanche il 6%. Si potrebbe ripetere l’operazione anche per la scuola secondaria di secondo grado, dove i tetti variano a seconda dell’indirizzo di studi. Nel 2002 il tetto per i libri di testo del primo anno del liceo Classico, preso come caso paradigmatico, era 317 euro, nel 2024 è di 335, con un aumento del 5,38%.FattiCarta del docente e 18app: la cultura non è gratis per chi dovrebbe trasmetterla e fruirneGiorgia GrisendiCom’è possibile? Gli editori del settore denunciano il paradosso da anni. In un’inchiesta di «Tuttoscuola.com» del 2010, per esempio, si affermava che i prezzi dei libri scolastici «sono quasi in libera uscita» e «possono aumentare senza blocco alcuno». Albertina D’Anna, titolare dell’omonima casa editrice, specializzata in editoria scolastica, scrisse una lettera alla redazione, notando che «non è vero che i prezzi sono in libera uscita e che possono aumentare senza blocco alcuno, dal 2002 esiste un tetto di spesa che le scuole sono tenute a rispettare e che fino ad ora hanno rispettato contenendo al massimo gli sforamenti». Dopo questa precisazione, D’Anna pose il problema nei termini che conserva ancora oggi: «Nessuno dubita dell’importanza di un’istruzione di qualità, anzi è uno dei maggiori problemi della Scuola italiana, e nessuno dubita del fatto che la qualità si paghi; eppure sembra che solo per l’editoria scolastica non valga l’equazione qualità = costi maggiori. Fare un buon libro di testo costa: gli autori, la redazione, le collaborazioni, le immagini, la grafica, la stampa, la legatura e, da ora in poi con i libri misti imposti dalla legge, anche i materiali multimediali disponibili in internet». In questi 12 anni la questione è rimasta intatta. Il paradosso è che i limiti di spesa – aggiornati nel 2013 con un decreto ministeriale, ai sensi del decreto legge 112 del 2008, convertito dalla legge 133 – prevedono che per i libri misti (cartacei e digitali) il tetto diminuisca del 10%. Se si acquistano libri misti, quindi si deve spendere meno. Eppure, produrre un libro misto, come notava D’Anna quattordici anni fa, costa di più di produrne uno soltanto cartaceo. In una nazione che si vanta di avere il genio matematico di Galilei tra i suoi numi tutelari sono forse ammissibili queste assurdità?FamiglieabbandonateaicentriestiviNella scuola primaria non c’è un massimo di spesa ma è il prezzo dei libri stessi a essere fissato per legge e, pur essendo bloccato, è aggiornato di anno in anno in base al tasso di inflazione programmata. Tuttavia, se andiamo a controllare scopriamo che la percentuale di aumento dei prezzi dal 2002 al 2024 è molto al di sotto sia dell’inflazione (50,8%), sia della percentuale ridotta (38,1%), usata per tutelare i consumatori. Vediamo. Alla scuola primaria sono pochi i libri in dotazione. Nel 2002 al primo anno era previsto un solo libro, la lingua straniera non si studiava ancora. Usiamo come parametro, dunque, il massimale per i libri del quarto anno, che sono tuttora tre, come nel 2002: libro di letture, sussidiario, lingua straniera. Ventidue anni fa il totale dei prezzi era 35,97 euro, mentre quest’anno è fissato a 45,97 euro. L’aumento non arriva al 22%. Sebbene lontana dall’inflazione effettiva, la variazione percentuale dei prezzi dei libri della scuola primaria è meno bizzarra di quella dei limiti per le scuole secondarie di primo e secondo grado. In questo teatro dell’assurdo, gli editori fanno la parte di Estragone che aspetta il Godot dell’adeguamento inflattivo anche per le scuole superiori. La parte di Vladimiro è riservata al Collegio dei docenti che ogni anno, en attendant, dovrebbe togliere dai libri in adozione un manuale, perché il tetto non consente di ordinarlo. Nonostante si abbia la possibilità di sforare il tetto del 10%, neanche questo è sufficiente. Si arriva così a un altro controsenso, tipico del paese dell’Azzaccagarbugli: fatta la legge, scoperto l’inganno. I Collegi dei docenti deliberano che è necessario sforare il limite. Dopo avere dichiarato che le scelte operate sono giustificate da un punto di vista didattico e di risparmio per le famiglie, i docenti segnalano che «non c’è alternativa», perché nella definizione dei tetti non sono stati considerati il tasso di inflazione né gli aumenti operati dalle case editrici, pure per le nuove edizioni di testi già adottati.FattiAnche le mense scolastiche sono una questione di classeFederica PennelliTutto ciò nonostante ogni dipartimento disciplinare abbia proposto l’adozione di manuali più economici possibile, che nel contempo garantiscano una didattica adeguata. In Italia la spesa delle famiglie per i libri di testo è tra le più alte delle principali economie europee, perché gli aiuti pubblici per l’acquisto dei manuali sono limitati alle famiglie meno abbienti, mentre in Belgio, Olanda e Svezia l’insegnamento e le relative spese didattiche, salvo alcune eccezioni sono pressoché gratuite in tutto il periodo dell’obbligo. La spesa dell’amministrazione pubblica italiana per l’istruzione è la più bassa d’Europa, insieme a quella greca: in percentuale sulla spesa generale per l’istruzione Italia e Grecia spendono il 7,2% contro una media del 9,5% (dati Eurostat 2022). Con il suo 8% ci supera persino la Romania, che rappresenta appena l’1,81% dell’economia europea contro il 12,02% dell’Italia (dati IMF 2023). Urge un rovesciamento, dal tetto alle fondamenta.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediValerio CuccaroniDottore di ricerca in Italianistica a Bologna e Paris IV Sorbonne, insegna italiano e latino nei licei. Si occupa di critica letteraria e letteratura contemporanea con l'Università di Urbino, Argolibri, il festival La Punta della Lingua e la Mediateca di Poesia Contemporanea MultiVerso di Recanati. Come giornalista collabora con Domani, Le Monde Diplomatique e Il Resto del Carlino.

Treni, ad agosto 2024 ritardi e cancellazioni per lavori sulle linee: ecco qualiParigi 2024, volevano sabotare Olimpiadi: arrestate decine di persone

Lopez Nuñez da leggenda: vince il quinto oro e si toglie le scarpe

Milei, i cento giorni del Leone con la motosegaS&P ha tagliato il rating dell'Ucraina al livello "default selettivo"

Alla ricerca di talenti per far crescere la squadraL’afa killer e il tuffo sbagliato: quelle vite salvate dalla “buona sanità”

Incendio a Roma oggi 31 luglio: le cause e i danni, cosa è successo a Monte Mario

L'arte di giocare sulla “Terra rossa”. Il tennis secondo VitaliParigi 2024, atletica parte con marcia 20 km: orari e programma oggi 1 agosto

Ryan Reynold
Orvieto, sorprese nel verde seguendo la storiaCaterina Balivo: «L'aiuto dei nonni con i figli non basta. Battiamoci per strutture e servizi perché la vita di noi mamme non sia un incubo»Briatore a Napoli con Crazy Pizza: «La Margherita a 17 euro è un prezzo giusto, la più esclusiva ne costa 65»

Campanella

  1. avatarCarne di maiale eliminata dalle mense scolastiche, la Lega insorge: «Un favore ai musulmani, bambini italiani discriminati»trading a breve termine

    Zuppi ricorda 28 preti uccisi dai nazisti. «Fare di più per ripudiare la guerra»Uccisione Haniyeh, ira Teheran e Hamas "sotto choc"Meloni a Shanghai, la tappa cruciale: perché è importante, cosa ha dettoGianmarco Tamberi scende dal materasso e soccorre Mutaz Barshim, l'amicizia oltre la rivalità: dall'oro condiviso al gesto alle Olimpiadi

      1. avatarMeteo, previsioni oggi: caldo afoso senza tregua, cosa succede in Italia?Professore Campanella

        Haniyeh ucciso a Teheran, Vaez (Icg): "Motivo imbarazzo e dilemma per Iran"

  2. avatarCaldo, breve tregua sull'Italia: fino a mercoledì nessun bollino rosso, ecco le città più roventi. «Pericolo temporali di calore»BlackRock Italia

    Milano, reportage Klaus Davi tra i fedeli dei centri islamici - VideoBambini rifiutati dalla scuola calcio: «I vostri figli non sono abbastanza forti». E i genitori protestanoAlle Olimpiadi incinta di 7 mesi, la rivelazione di Nada Hafez dopo il ko nella schermaMollicone rilancia: Le sentenze hanno riscritto la storia

  3. avatarLa fede di Lindon, l’uomo dei dieci talentiVOL

    Emergenza granchio blu, arriva il commissarioMilei, i cento giorni del Leone con la motosegaStupro Roma, Borgese arrestato. Parla la vittima del 2015: "Perché non è in carcere?"Con "Giovani e Lavoro" tasso di assunzione all'80%

Ecco come si formano i consulenti del futuro

Autonomia, raggiunte le 500 mila firme per il referendumFecondazione eterologa, "Italia come la Spagna": parla Pellicer il 'padre' dell'ovodonazione*