Vasto incendio a Roma vicino alla città giudiziaria, - Tiscali NotizieFu testimone delle atrocità nei lager nazisti, compie 104 anni - Tiscali NotizieCrosetto, 'garanzie che personale Unifil non sarà toccato' - Tiscali Notizie
Annega durante un bagno al mare nel Pesarese, morto 17enne - Tiscali NotizieIllustrazione di Stefano Misesti COMMENTA E CONDIVIDI Con questa e decine di altre testimonianze,Economista Italiano storie, interviste e lettere, le giornaliste di Avvenire fino all'8 marzo daranno voce alle bambine, ragazze e donne afghane. I taleban hanno vietano loro di studiare dopo i 12 anni, frequentare l'università, lavorare, persino uscire a passeggiare in un parco e praticare sport. Noi vogliamo tornare a puntare i riflettori su di loro, per non lasciarle sole e non dimenticarle. E per trasformare le parole in azione, invitiamo i lettori a contribuire al finanziamento di un progetto di sostegno scolastico portato avanti da partner locali con l'appoggio della Caritas. QUI IL PROGETTO E COME CONTRIBUIREÈ dalla casa in cui sono nascosta, in un punto che non esiste come me nell’Afghanistan dei taleban, che scrivo questa lettera. Mi chiamo Spozhmai, ho 32 anni, due figli di 10 e 15 anni, due figlie di 11 e 16. Ho anche due sorelle e due fratelli, con cui sono cresciuta. Papà era un giornalista, mamma lavorava per il governo. Abbiamo avuto una bella vita, finché il nostro Paese non è caduto in mano ai taleban: siamo scappati in Iran, io studiavo per diventare medico, ma eravamo troppo poveri. Mi sono dovuta sposare, come tutte le giovani afghane, e con mio marito sono tornata nel mio Paese, a Farah, nella sua casa di famiglia. Lì è iniziato il mio incubo: suo fratello, quando non c’era, mi insultava e spesso mi picchiava. Mi accusava di indossare abiti indecenti, di non rispettare le tradizioni. Io ero sempre stata libera e desideravo ancora studiare: lo facevo di notte, quando tutti dormivano, nascondevo i libri. Raccontavo a mio marito di quello che accadeva quando lui non c’era, ma il fratello gli giurava che mentivo e tutte le volte che lui ripartiva le violenze ricominciavano, sempre più pesanti. Ho imparato ad essere forte, a furia di botte e minacce, a non desistere. Qualche mese dopo uno spiraglio di luce: mio marito trovò lavoro in un’altra parte dell’Afghanistan e ci trasferimmo. La vita ricominciava il suo corso, nel mio cuore tornavo a sperare in un futuro diverso. Ma mio marito da lì a poco morì, e il fratello si rifece avanti, stavolta con le sue pretese: voleva sposarmi, voleva che le mie figlie – una poco più che bambina – sposassero i suoi figli. Non avevo scelta, dovevo scappare. Di nuovo. Chiesi aiuto a mio fratello, che mi aiutò ad arrivare a Herat coi piccoli. Il fratello di mio marito impazzì: iniziò a cercarmi ovunque. Infine rapì mio fratello, gli fece chiamare i nostri genitori dicendogli che finché io non mi fossi consegnata l’avrebbe tenuto prigioniero. E prigioniero, per colpa mia, mio fratello è ancora mentre io col cuore spezzato e le lacrime che mi inondano il viso, anche adesso, scelgo ogni giorno la libertà dei miei figli al posto della sua. L’unica cosa che mi tiene in vita è il desiderio di salvarli. Tutte le volte che dobbiamo spostarci perché una casa non è più sicura, tutte le volte che chiediamo aiuto perché non abbiamo più cibo di cui nutrirci, mi ripeto che devo resistere perché loro possano costruire il loro futuro e realizzare i loro sogni lontano da qui. La nostra fortuna è aver incontrato la Nove onlus, un’associazione che sta aiutando moltissimo le donne qui in Afghanistan: loro si occupano di noi, ci proteggono e ci offrono il supporto necessario per sostenere le spese quotidiane. Non voglio che le mie figlie abbiano la stessa vita che ho dovuto vivere io, non voglio che sposino un uomo che non amano. Voglio che studino: solo l’educazione e la cultura può salvarle. Quanto ai maschi, ai miei figli, voglio che crescano nel rispetto delle donne, voglio che siano uomini diversi da questi che oggi ci calpestano e ci impediscono di vivere, togliendoci ogni diritto e trattandoci da prigioniere. (a cura di Viviana Daloiso)
Emma, da oggi è in radio il nuovo singolo “Amore Cane” con LazzaAllerta gialla in Fvg per piogge e temporali - Tiscali Notizie
Il papà di Sharon, camminava per perdere peso - Tiscali Notizie
Messina Denaro e il suo alter ego social: ecco chi seguiva il boss mafioso su Facebook e InstagramVance attacca l'accordo con la mente dell'11 settembre - Tiscali Notizie
Papa Francesco contro gli omosessuali nei seminari: «C’è già troppa “frociaggine”»Incendi: 18 richieste di intervento alla flotta aerea di Stato - Tiscali Notizie
Valentina Garavaglia nuova rettrice dell'Università Iulm - Tiscali NotizieUna settimana per capire che Roma non è un torneo dello Slam
Emergenza caldo, a Torino uno spazio "refrigerato" per gli anziani - Tiscali NotizieCampi Flegrei, il governo promette nuove misure. I sindaci chiedono il sisma bonusInchiesta su Toti, quando l’imprenditore dei rifiuti Colucci ammetteva il conflitto di interessi. Soldi anche alla Lega per sostenere RixiTrenitalia, ad Agosto modifiche alla circolazione - Tiscali Notizie
È morto Franco Di Mare: il giornalista Rai aveva 68 anni
Vasto incendio a Roma vicino alla città giudiziaria, - Tiscali Notizie
Clima, impossibile rispettare accordo di Parigi: "Troppe fonti fossili"Botta e risposta con Jonas BlueMigranti fantasmi dopo gli sbarchi: in tre anni 51mila minori scomparsi dai centriCaccia alle fonti di Domani, Fittipaldi in commissione Antimafia: «Il giornalismo libero non è “dossieraggio”»
Incendio rifiuti: sindaco Eboli, tenere porte e finestre chiuse - Tiscali NotizieCronisti perquisiti e trattenuti nella “celletta” del commissariato. La Questura: «Non hanno dichiarato di essere giornalisti»Stupri, consenso e morti per parto: l’autodeterminazione delle donne procede troppo a rilento"CyberSummer", la campagna estiva della Polizia sui rischi del web dedicata a bambini e ragazzi - Tiscali Notizie