File not found
criptovalute

I silenzi della destra al governo sulla strage fascista di Bologna

Morbillo, oltre 17mila casi in un anno nell'Ue: Italia al secondo postoNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 277Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 275

post image

Morto a 30 anni dopo un'endoscopia a Brescia: indagati i mediciUn libro,analisi tecnica firmato da Paolo Di Lucia e Lorenzo Passerini Glazel, ricostruisce il pensiero di uno dei più importanti teorici del diritto del ventesimo secolo: dal rifiuto dell’idea assoluta di giustizia alla critica del giusnaturalismoHans Kelsen è stato, forse, il maggiore giurista del ventesimo secolo. Sicuramente il più controverso. Parrà strano, ma al clamore che venne acceso dal suo magistero, corrispose il riserbo quasi impenetrabile col quale egli custodì i segreti della sua vita intima. Un po' perché glielo comandava il ruolo di scienziato (ricostruito dall’eccellente libro, per chiarezza di esposizione, di Paolo Di Lucia e Lorenzo Passerini Glazel), un po’ perché imposto da un temperamento schivo fino all'ombrosità, Kelsen si sigillò nel più chiuso dei silenzi, e solo qualche volta permise che palpiti del cuore e convincimenti personali sgaiattolassero fuori dall'orto chiuso in cui li aveva recintati.Fu così per esempio che confessò la gioia che gli rideva negli occhi alla vista delle rose della sua casa di Berkeley in California. Era giunto lì dopo che le persecuzioni naziste lo avevano obbligato ad abbandonare l'Europa e costretto, alla fresca età di sessant'anni, a ricominciare tutto daccapo. E fu proprio a Berkeley che egli tenne il suo discorso d'addio. Italia“Democrazia afascista”, la manipolazione di parole (e idee): quando lo storico si traveste da cuocoL’illusione della giustizia assolutaEra il 27 maggio del 1952. Maggio: il mese delle rose. Come già una volta per il fiore di maggio, anche in quella occasione Kelsen volle rompere il velo del riserbo e si abbandonò ad uno spalancamento autobiografico che gli fece concludere così la sua ultima lezione: «Non so, né posso dire che cosa è la giustizia, quella giustizia assoluta di cui l'umanità va in cerca. Devo accontentarmi di una giustizia relativa e posso soltanto dire che cosa è per me la giustizia. Poichè – continuò – la scienza è la mia professione, e quindi la cosa più importante della mia vita, la giustizia per me è quell'ordinamento sociale sotto la cui protezione può prosperare la ricerca della verità».Queste parole si trovano registrate anche su Internet e chi vorrà procurarsi il piacere di ascoltarle noterà subito l'insistito martellamento con cui Kelsen batte e ribatte sull'aggettivo possessivo «mio» (la mia vita, la mia professione...): un modo per dare consistenza anche fonica a una idea che gli si era fitta dentro almeno da trent'anni, da quando cioè fin dal 1920 egli si era messo in bisticcio con Platone e poi, dopo, con tutti coloro che correvano sulla medesima scia di Platone proclamando in coro l'esistenza della Giustizia (scritta così: al singolare e con la maiuscola), di una giustizia cioè che, per essere declinata al singolare e decorata della maiuscola, Platone e sodali pensavano valida in ogni tempo e in ogni luogo: la giustizia assoluta, insomma.Per Kelsen, invece, la giustizia assoluta era una illusione avviluppata dai vapori dell'immaginazione e come tale incapace di superare le prove della scienza. Non la supera queste prove specie quando si crede (come credono i giusnaturalisti) che l’assoluto riposi nei fondali della “natura” e che da lì, con gli argani di una indagine scrutatrice, possa venir tirato su a rivelare il suo segreto. CulturaNel processo va in scena il dramma dell’umanoelio cappuccioCosa è naturale?No: la natura, per Kelsen, è realtà muta che non porta segreti dentro di sé e perciò, anche se interrogata, non proferisce parola. E quando pare che parli, in realtà parliamo noi per il suo tramite; parla, dunque, in play-back, restituendoci i desideri che vi abbiamo proiettato dentro e che poi ingigantiti dalle cavità del nulla tornano a noi come fossero risonanze della sua voce. Aristotele dentro la natura vi leggeva la schiavitù. Locke, la libertà. Di grazia: cosa è naturale? La libertà o la schiavitù?Allora, posto che né derivandolo dall'aldilà (perché Dio è l'Imperscrutabile per eccellenza) né estraendolo dall'al di qua (la natura) ci è dato di decifrare l'enigma del giusto assoluto, non rimane che rassegnarsi al giusto relativo, dove – attenzione! – relativo non significa che ognuno, a capriccio, allestisce la propria morale. Ogni sistema di valori – ammoniva Kelsen - «è il prodotto di una determinata società, e pertanto sarà diverso a seconda della società nella quale sorge». CommentiLa politica è l’arte di resistere alla guerra senza limitiRoberta De MonticelliSennonché sotto le lustre di quell'astratto (società) ripullulano uomini concreti, i quali fin dagli inizi ci abituano a pensare così e così e non altrimenti. Il che val quanto dire che noi siamo quel che siamo e crediamo quel che crediamo perchè, in massima parte (ma mai del tutto), la società di appartenenza, ossia genitori e maestri, ci hanno fatto così e così e non diversamente.Da qui una domanda che è, poi, una maledetta domanda: se, putacaso, la guerra mondiale si fosse conclusa in altro modo e di conseguenza avessimo avuto altri educatori, siamo proprio sicuri che la nostra coscienza del bene sarebbe esattamente quella di oggi? Interrogativo tremendo, certo, e nondimeno utile. Non foss'altro perché insinua quel grano di dubbiosa umiltà che manca sempre ai sacerdoti dell'Assoluto.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigaetano pecora

Ita, voli per Tel Aviv cancellati: stop compagnie a viaggi verso IsraeleGiovanna Pedretti: la ristoratrice si sarebbe tolta la vita

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 275

Harris "nera o indiana?": ecco perché Trump cavalca la questione razzialeIncendio sull'A25 tra Pescina e Cocullo: caos traffico

Drammatico incidente a Rodi, esplosione su un motoscafo: cinque turisti italiani feritiTornado in Messico: due vittime e danni a Toluca

Netanyahu sulla guerra tra Israele e Hamas

Mercati, rimbalzo positivo per la Borsa di Tokyo: Piazza Affari in positivoAtreju contro Domani: l’ossessione di Fratelli d’Italia per i media non allineati

Ryan Reynold
La premier del Bangladesh si dimette e lascia il paese dopo l’assalto dei manifestanti alla sua residenzaNordio da Meloni sull’emergenza sovraffollamento in carcere nel giorno del sì al decreto leggePrimo caso di malattia emorragica epizootica (EHD) in Svizzera

Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

  1. avatarIsraele decapita vertici Hamas, chi sono i leader uccisianalisi tecnica

    Israele-Hamas, Netanyahu si scusa per la prima volta per la strage del 7 ottobreErdogan telefona al Papa: "Assassinio Haniyeh minaccia all'umanità"Harris sceglie il vice: chi è Walz, perché può dare fastidio a TrumpGuerra in Ucraina, Reuters: "Putin pronto al cessate il fuoco sul fronte attuale"

    1. Morto in carcere il pianista e attivista russo Pavel Kushnir: sarebbe deceduto per sciopero di fame e sete

      1. avatarIncendio fuori controllo in Spagna, bruciano i boschi della Castigliacriptovalute

        Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 174

  2. avatarAfghanistan, i talebani vietano la vendita di contraccettivianalisi tecnica

    Il Villarreal ha in mente di saldare la clausola per Ayoze!Quei due ombrelli sulla scena: che Olimpiade sarebbe senza volontariSky, Dazn e Amazon, non pagheremo mai abbastanza: la crisi del calcio in tv scaricata sugli utentiTg1 trasmette una bestemmia durante un servizio: la figuraccia fa il giro del web

  3. avatarLe bambine dello skate: sono le Olimpiadi di chi non le guardavaGuglielmo

    I conflitti di cui non ci occupiamo: il Myanmar è dimenticato e Haiti è ancora nel caosAmadeus sul Nove, debutto il 22 settembreDonna incatenata in una giungla in India dall'ex marito: ritrovata 40 giorni dopoGinevra Taddeucci, un bronzo controcorrente alle Olimpiadi di Parigi

    ETF

Addio Kuna, la Croazia pronta ad entrare nell’Euro

Parigi 2024, Tamberi in finale salto in alto: qualificazione con il brividoPrimaonline: "Roberto Sergio scala la classifica Top Manager Reputation"*