File not found
Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

Cos'è l'online learning? - AI news

Rai, altro che "TeleMeloni". Le poltrone di peso restano al Pd – Il TempoAmbrì Piotta, i conti sorridonoDove vanno gli insegnanti d'estate? - Il Post

post image

La strategia di Eni per l’economia circolare | Wired ItaliaHa ancora senso chiederci perché vogliamo pensare a lui,criptovalute alla vigilia di un nuovo Mondiale MotoGP, dopo il suo passaggio dalla Honda alla Ducati. Il suo riflesso parla dell’impossibilità di essere i migliori o di come il fallimento vada sempre contemplato. Era l’invincibile, ma da anni non batte nessuno: l’ultimo successo risale al 2021. Ha 31 anni, appartiene a un’altra generazione di piloti, a una modalità di guida feroce che sta per estinguersiAlla fine gli eroi sono tutti uguali, cercano la gloria o al peggio il riscatto. Alla seconda specie appartiene il prode Marc Márquez, al via in questo Mondiale MotoGp in sella a una nuova moto. Correrà per la prima volta con la Ducati del Team Gresini dopo una vita trascorsa alla Honda. «Non penso al ritiro. Vengo da quattro anni difficili, ma ho ancora tanto da dare», ha rassicurato. Le ultime interviste a poche ore dallo start in Qatar dicono molto di questo campione in crisi d’identità, ci mostrano un Márquez emozionato, inedito, fragile. È l’immagine di un uomo tormentato dai dubbi e dalle incertezze, uno che sta ancora ricercando la strada di casa. Certo, ha provato a sorridere lui, «la Ducati rappresenta una grande occasione per me, è un cambiamento importante, ma non credo di poter vincere subito il titolo mondiale».Una verità sbattutagli in faccia dai test di Sepang e successivi, che hanno dunque ridimensionato le aspettative sue («Devo levarmi undici anni di abitudini su un’altra moto e ci vorrà ancora tempo») e di chi ne sognava la resurrezione nel giro di una stagione. Nessuno crede davvero che lo spagnolo, otto volte campione del mondo, antagonista per definizione, possa ritrovare nel giro di un amen la brillantezza perduta. Lo ha scaricato pure Jorge Lorenzo, l’ex pilota della Yamaha e della Ducati, che su Márquez ha detto di covare tre dubbi e un peccato: «Sembra che non abbia ancora capito il modo giusto di guidare questa moto. Arriverà terzo». EPAUna piatta normalitàHa ancora senso chiederci perché vogliamo fermarci a pensare a Márquez. Il suo riflesso finalmente ci parla di noi, dell’impossibilità di essere i migliori o di come il fallimento vada sempre contemplato. Márquez era l’invincibile, ma da anni non vince una gara: l’ultima risale addirittura al 2021 (Gp dell’Emilia-Romagna), in pratica quasi novecento giorni fa. Marc ha ormai 31 anni, appartiene a un’altra generazione di piloti e a un’altra modalità di guida troppo feroce e bruta che sta per estinguersi. Passata la buriana dell’addio alla Honda dopo undici stagioni, tra sofferenza e tormento interiore, l’approccio alla nuova moto è stato poi di una piatta normalità.Tuttavia, una volta chiusa l’epoca di Valentino Rossi, è toccato a Márquez incarnare spirito e corpo del motomondiale. Non è facile comprenderne il motivo; è probabile che abbia a che fare con il suo non saper più vincere. Un’abitudine. Tant’è che pure quest’anno i profeti della velocità lo hanno scartato dai pronostici e sono rimasti al sicuro nelle loro comfort zone.Dicono che il titolo sarà affare per Pecco Bagnaia, al massimo – se il dio delle due ruote lo consentirà – ci sarà un testa a testa tra il pilota italiano della Ducati e Jorge Martín, l’astro nascente delle moto. In nessuno dei due casi, però, si avvertono il furore e l’epica. Bagnaia, del resto, non ha bisogno di infiammare e dividere i fan. Sarà per via di quel carattere educato, da bravo ragazzo: che vinca o che perda, con Pecco sempre di sport si tratta. FattiLe sgasate del pensieroso Pecco Bagnaia. Un anti Valentino come erede di ValentinoGIORGIO BURREDDUCon Márquez no, con lui si entra nel campo della letteratura e del senso religioso. A cominciare dal corpo martoriato. Ce lo ha mostrato lui: nel 2022 Márquez fece vedere in tv le quattro cicatrici al braccio destro dovute agli interventi chirurgici per le cadute in pista. «Sono come Frankenstein, i dottori mi hanno detto che non c’è più spazio», sorrise. Il corpo lo ha messo in mostra di nuovo, ancora, pochi giorni fa, assieme ad altri piloti del circuito mondiale in una serie di post dal titolo «Under the skin» voluto dalla MotoGp. Sotto la pelle cosa c’è? Lì sta il mistero. Roberto Baggio mostrò al mondo le cicatrici alle ginocchia, segni delle tante operazioni avute negli anni, e dovette passare dal dolore per diventare veramente divino. Le ferite di MarcPer alcuni scrittori il corpo è un luogo di indagine, da lì emergono quesiti e risposte. «Per un po’ il dolore ha superato la passione», ha raccontato Márquez molti mesi fa. Le sue tre vittorie nel 2021 avevano fatto credere a molti che il catalano avesse recuperato definitivamente, che fosse tornato davvero il cannibale di una volta. In realtà stava vivendo un periodo complicato: «Stavo vincendo e mi sono messo a piangere». E ancora: «Quando vincevo pensavo sempre a fare festa, a divertirmi con le persone a cui voglio bene. In realtà mi era venuta in mente la cosa opposta, a causa del dolore, quel dolore al braccio che mi faceva soffrire costantemente e che non potevo dimenticare».Su questi uomini le cicatrici diventano una mappa della sofferenza e avvicinano alla figura del martire. Ma poi c’è l’anima, ed è quella che Márquez sta provando a rimettere insieme un pezzettino alla volta. La strada è appena iniziata. Questo mondiale è dunque un percorso ascensionale fatto a circuiti, tappe con chicane e rettilinei. La prima fu nei giorni del suo passaggio dalla Honda alla Ducati, lo scorso autunno. Marc si tormentava, un rovello interiore durato settimane e condiviso solo con la famiglia e con pochi amici. Lasciare la Honda significava per lui resettare la vita del campione e ammettere il fallimento: «Devo valutare ogni cosa prima di decidere il mio futuro». D’altra parte, tutti i grandi hanno dovuto fare i conti con il dubbio. Toccò perfino a Dante prima di cominciare il cammino nell’inferno. Piuttosto una giungla d'asfalto per Márquez, che aveva bisogno di nuova aria per cercare di comprendersi.Il suo nuovo mondoA cominciare proprio da questo mondiale 2024, da vivere nel segno del nuovo, in un team a conduzione famigliare, capace di restare in piedi grazie alla determinazione e alla competenza di Nadia Padovani (e dei suoi figli) dopo la morte di Fausto Gresini per covid. Pochi giorni fa, con il sorriso e la luce negli occhi, al Corriere della sera Nadia ha raccontato che «sembrava un sogno avere Marc. Soltanto quando l’ho visto guidare nel test a Valencia ho detto: “Allora è vero”. E ancora adesso mi sembra irreale, ma è con noi quindi…».A Faenza lo hanno accolto con semplicità, senza tanti salamelecchi, come fanno in Romagna. Lo hanno inglobato in famiglia. «Ci ha colpito per l’umiltà», hanno raccontato dal team. Non proprio la virtù che veniva in mente pensando a Márquez. E comunque l’altra faccia del pilota non è mai stata smantellata. Per molti, Márquez resta una figura fatta di spine e di veleno, un cattivissimo della motocicletta. Un’immagine nata nel 2015, quando scoppiò il duello tra lo spagnolo e Valentino Rossi. Faida mai terminata, e ancora così viva da alimentare storie di ritorsioni e sotterfugi. Sportitalia ha raccontato che Rossi avrebbe voluto impedirne il passaggio alla Ducati. Un romanzo nero con i tratti della parodia, che naturalmente non ha mai trovato riscontro nella realtà. Reale è invece l’avversione che Márquez ha attirato su di sé nei lunghi anni di carriera. Lo hanno odiato colleghi e fan. Da vincente come da perdente di lusso. Marco Bezzecchi, con cui ebbe un brutto incidente lo scorso anno, lo ha definito «il pilota più sporco della MotoGP. Il suo stile non ha bisogno di spiegazioni, ma è Márquez, quindi nessuno lo può toccare». Márquez non va cercando solo il successo, quello lo conosce già. La rinascita, quella è la vera sfida.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGIORGIO BURREDDUGiornalista e autore. Cresciuto a Bergamo, diventato adulto a Roma, laureato al Dams di Bologna. Ha scritto una decina di libri, l’ultimo per Rizzoli.

E vabbè - Il PostTappo a vite contro sughero – Il Tempo

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è risultato positivo al COVID-19 - Il Post

Un classico contemporaneo, ispirato ai miti di Cthulhu - Il PostLa Terra complessa: «Dall'assedio di Gaza al 7 ottobre 2023»

Viganò, crociata contro le Olimpiadi: "Vili attacchi, boicottaggio" – Il TempoLuna, abbiamo scoperto un tunnel | Wired Italia

A quattro giornalisti della TASS russa è stato ritirato l'accredito di Parigi 2024

Cinquant’anni di Volkswagen Golf, da un successo all'altroBallando con le stelle, scende in pista Alan Friedman: "Forse non sono bravo ma..." – Il Tempo

Ryan Reynold
Questa foto dell'attentato a Donald Trump sta già diventando un simbolo - Il PostSei cose che abbiamo comprato a giugno - Il PostIl Montepulciano che nasce tra il mare e il Gran Sasso – Il Tempo

BlackRock Italia

  1. avatarOrologio atomico, come funziona quello più preciso al mondo e quali sono le sue possibili applicazioni | Wired ItaliaETF

    10 alternative ai braccialetti antizanzare elettronici che funzionano davvero | Wired ItaliaVeroni "conquista" la terra rossa di Roma – Il TempoBentley, elettrificazione al top del lusso – Il TempoGossip, ritorno di fiamma tra Beatrice Luzzi e Giuseppe Garibaldi: come li hanno pizzicati – Il Tempo

      1. avatarGiulia Cecchettin e Filippo Turetta, Paolo Crepet a valanga: "Vuoto esistenziale" – Il TempoCapo Analista di BlackRock

        Il lago torna verso la normalità dopo la furia del maltempo

  2. avatarUrsula von der Leyen è stata rieletta presidente della Commissione europea | Wired ItaliaETF

    ChatGPT Enterprise, il chatbot di OpenAI in versione business - AI newsMarte, come saranno le case sul Pianeta rosso? | Wired ItaliaNomenclatore Tariffario, l'Uap ringrazia Rocca e Schillaci: la valida scelta a tutela della salute degli italiani – Il TempoI Repubblicani preferivano Biden - Il Post

  3. avatarIntervista a Fabio Ferrari, il presente dell’AI nelle aziende: a che punto siamo | AI Talks #7 - AI newsBlackRock

    Niente come la voce umana - Il PostBalena, forse abbiamo trovato una specie rara | Wired ItaliaGianfranco Vissani: «La qualità dei ristoranti ticinesi in aumento, ma gli esercenti vanno aiutati»La stilista Elisabetta Franchi è stata condannata per le frasi discriminatorie che aveva detto sulle donne con più di 40 anni - Il Post

    VOL

Il sorriso di Lena Bickel e il grande ritorno di Simone Biles

Le spensierate e sane vacanze dei piccoli scout in quel di BancoDacia Spring, l'elogio della semplicità e della convenienza*