Consigliere di FdI all'assessora: "Le consiglio di fare gargarismi di pis****"Alessandro Zan: “Il Ddl può ancora essere approvato”Il Pd: legge elettorale va cambiata con un confronto fra i partiti
Referendum, le reazioni a caldo dei partiti all’esitoSi chiama Carlo Renoldi,analisi tecnica appartiene alle toghe progressiste e parla di «carcere dei diritti», in passato ha attaccato quella che ha definito come «antimafia militante arroccata nel culto dei martiri». Le sue posizioni sul 41 bis sono in linea con quelle della ministra, ma la Lega ha espresso «preoccupazione per un candidato scelto in modo unilaterale» Il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha un nuovo capo: Carlo Renoldi, consigliere di Cassazione ed ex magistrato di sorveglianza, prende il posto di Bernardo Petralia, che ha chiesto di andare in pensione. La nomina ha suscitato reazioni opposte, sia sul fronte politico che su quello interno all’amministrazione penitenziaria. A far sollevare una parte della maggioranza – in particolare la Lega e il Movimento 5 Stelle –sono stati sia il metodo che il profilo scelto. Sul fronte del metodo, la critica alla ministra della Giustizia Marta Cartabia è di aver scelto il candidato in modo unilaterale e anche molto rapido, senza aver consultato le forze di maggioranza. Quanto al profilo, è spiccato l’elemento di novità rispetto al passato: Renoldi, infatti, è noto per aver preso posizioni critiche rispetto a un certo modo di intendere la lotta alla mafia, che lui ha definito «arroccata nel culto dei martiri». FattiIl direttore del Dap Dino Petralia presenta le dimissioni Proprio questo ha suscitato la dura reazione della responsabile Giustizia della Lega, Giulia Bongiorno: «La Lega manifesta preoccupazione per la scelta», in particolare «desta perplessità la scelta di affidare un incarico così delicato, anche per il messaggio che ne deriva, a chi ha assunto posizioni, anche pubblicamente, che hanno sollevato un vespaio di polemiche nel fronte dell'Antimafia». A difenderlo, invece, è intervenuto il membro della commissione Giustizia del Pd, Walter Verini, che ha parlato di «magistrato di grande preparazione, in generale e in particolare sul tema della gestione e dell'umanizzazione dell'ordinamento penitenziario. Il rigore inflessibile nel contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata, dentro e fuori dal carcere, non può essere in contrasto con i principi fissati dalla Costituzione». Dal ministero della Giustizia, tuttavia, è stato fatto notare che la nomina a capo di un dipartimento è di tipo fiduciario, pur passando dal consiglio dei ministri. In ogni caso, il 9 marzo sarà la prima seduta utile per il Csm per pronunciarsi sul collocamento fuori ruolo di Renoldi: una valutazione che non è di merito ma oggettiva rispetto al parametro del tempo già trascorso fuori ruolo da Renoldi (non si possono superare i 10 anni) e della scopertura di organico dell’ufficio in cui attualmente presta servizio. Un nome in linea con la ministra Renoldi, 53 anni e originario di Cagliari, è attualmente consigliere della prima sezione penale della Cassazione. In passato, invece, è stato magistrato penale e poi di sorveglianza nella sua città. Magistrato che non ha mai cercato la ribalta mediatica, è poco noto fuori dalla cerchia interna alla categoria. Dal punto di vista dell’orientamento, è vicino a Magistratura democratica ma iscritto anche ad Area, il gruppo associativo che per anni è stato il contenitore delle toghe progressiste che ora invece si sono divise. La sua nomina è in continuità sia con gli orientamenti della Corte costituzionale in materia di carcere, a partire dalla recente ordinanza che ha dichiarato incostituzionale il 4bis (il carcere duro senza benefici per i condannati ostativi che non hanno collaborato con la giustizia), ma anche con la linea della ministra della Giustizia, Marta Cartabia, sulla funzione riabilitativa del carcere. «Sono per un carcere costituzionalmente compatibile. Un carcere dei diritti, in cui però siano garantite le condizioni di sicurezza», ha scritto Renoldi. Il suo profilo considerato progressista e riformatore in tema di gestione del carcere, però, non convince i sindacati di polizia penitenziaria, visto che Renoldi assumerà anche il ruolo di capo del corpo. «Renoldi non dimentichi che dovrà rappresentare coloro che pressoché quotidianamente hanno a che fare con detenuti che mettono a repentaglio l’ordine e la sicurezza della sezione detentiva», si legge in un comunicato del Sappe, «Per quello che ha detto nel passato, dunque, credo che Carlo Renoldi sarebbe più indicato per fare il garante dei detenuti che non il Capo del Corpo di Polizia Penitenziaria». Le posizioni sull’antimafia A rendere divisivo il profilo di Renoldi, però, sono le sue prese di posizione sul tema dell’antimafia e della gestione del carcere. In un convegno a Firenze del 2020, Renoldi ha parlato della sua idea di Dap, spiegando che «che in questi anni è rimasto profondamente ostile a quegli istituti che tentano di varare una nuova stagione di diritti “giustiziabili” per le persone detenute. Un atteggiamento miope di alcune sigle sindacali che declinano ancora la loro nobile funzione in una chiave microcorporativa». Nella stessa sede è stato molto critico anche su alcune posizioni interne all’antimafia in materia di carcere: «Pensiamo all’antimafia militante arroccata nel culto dei martiri, che certamente è giusto celebrare, ma che vengono ricordati attraverso esclusivamente il richiamo al sangue versato, alla necessaria esemplarità della risposta repressiva contro un nemico che viene presentato come irriducibile, dimenticando ancora una volta che la prima vera azione di contrasto nei confronti delle mafie, cioè l’affermazione della legalità, non può essere scissa dal riconoscimento dei diritti». L’ergastolo ostativo Questa nomina è in linea con un tentativo di riforma dell’ordinamento carcerario che Cartabia sta portando avanti e procede in parallelo con la riforma dell’ergastolo ostativo ora alla Camera. La Consulta, infatti, ha dichiarato l’incostituzionalità dell’automatismo per il quale i condannati al 4bis – il cosiddetto carcere duro – possano accedere ai benefici carcerari solo in caso di collaborazione con la giustizia. Secondo la Corte, questo automatismo è contrario alla finalità rieducativa della pena e il parlamento è chiamato a modificarlo. GiustiziaErgastolo ostativo, la riforma arriva alla Camera col sì anche di Fratelli d’ItaliaGiulia Merlo La sentenza ha suscitato critiche in ambienti giudiziari e in particolare nella magistratura antimafia, che considera il carcere ostativo – previsto dalla legislazione di emergenza pensata da Giovanni Falcone – per i condannati al 41bis come ancora oggi lo strumento per contrastare il fenomeno mafioso. La riforma, invece, prevede di eliminare l’automatismo e assegnare alla magistratura di sorveglianza una valutazione concreta caso per caso del profilo di ogni detenuto che non ha voluto collaborare, prendendo in considerazione il percorso carcerario e di dissociazione e l’opportunità di concedergli benefici carcerari. Tuttavia, il rischio è che l’inattesa nomina del nuovo capo del Dap Renoldi crei nuovi ostacoli politici all’approvazione del ddl. Il testo e la nomina del relatore – il presidente del M5S della commissione Giustizia, Mario Perantoni – sono stati votati da tutti i partiti della maggioranza e anche da Fratelli d’Italia. Questa larga convergenza, però, potrebbe guastarsi proprio in seguito alla scelta di Renoldi. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
Energia, Governo su nuovo decreto: taglio di 3mld metri cubi gas e attivazione di 4 centrali a carboneMartina: "Crisi alimentare preoccupante, prepariamoci a scenari molto gravi"
Di Maio contro Conte: "Temo per la crisi di Governo. Vuole tornare al voto"
Letta: “Ho l’impressione che il Pd sia l’unico partito a sostenere Draghi”L’annuncio di Speranza: “Investiremo un miliardo nella sanità toscana”
Guerra in Ucraina, l'informativa del premier Draghi in SenatoMaturità 2022, come sarà la Prima Prova? Lo spoiler del Ministro Bianchi
La proposta di Enrico Letta: "Taglio strutturale cuneo fiscale, una mensilità in più per i lavoratorBonus psicologo, Speranza firma il decreto: come funziona, chi ne ha diritto e come richiederlo
Sondaggio Pagnoncelli, il 46% contrario all'invio di armi in UcrainaSondaggio sullo Ius scholae: sei italiani su dieci favorevoliIl piano di Letta: “Leader Ue a Kiev, poi a Mosca per la pace”Crisi di governo, Letta e Di Maio vogliono una verifica di maggioranza
Bonus 200 euro in busta paga, è compatibile con il reddito di cittadinanza?
La “sfida” del governo agli animalisti: caccia al cinghiale in area urbana e “sempre”
Paola Taverna pubblica un post contro Beppe Grillo, poi lo rimuove e incolpa l’assistenteEnrico Letta: "Governo di larghe intese termina con questo Parlamento"Dl aiuti, Conte non fa marcia indietro: "Avevamo annunciato che non avremmo votato"Draghi non riferirà in parlamento prima del viaggio negli Stati Uniti: la delusione di Conte
Crisi di governo, Conte: "Aspettiamo risposte da Draghi il prima possibile"Ucraina, Salvini: "Mi piacerebbe che la Politica ragionasse su come avvicinare la pace"Salvini diventa “governista” e rompe i propositi di rotturaSondaggi politici Supermedia, testa a testa tra Pd e FdI per il primo partito