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Roma, davanti al Colosseo compare uno striscione contro La Russa

Montecitorio: la Camera pagherà i "portaborse" dei deputatiChi è Carlo Nordio, il ministro della Giustizia del governo MeloniMario Draghi: finito l'idillio con Giorgia Meloni?

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Camera dei deputati: Alessandro Zan vicepresidente? L'idea del PDQuesto è un nuovo numero di La Deutsche Vita,Economista Italiano la newsletter di Domani sulla Germania. Per iscriverti alla newsletter in arrivo ogni lunedì pomeriggio clicca qui. Buona lettura. Berlino ha interesse ad approfondire il rapporto con Tokyo soprattutto per quanto riguarda la sicurezza economica, per esempio per quanto riguarda le forniture energetiche. Gli imprenditori austriaci sono poco incentivati a ritirarsi dal mercato russo. Il clima creato dal governo di Vienna non è abbastanza sfavorevole da spingere le aziende a lasciare la Russia. Liebe LeserInnen, Avete presente le serie prodotte in Germania negli ultimi anni? Se la risposta è "sì, ma a un certo punto sono sparite" vi trovate d'accordo con una serie di critici che hanno analizzato la fine della spinta creativa che era stata all'origine di prodotti di successo negli ultimi anni. Ci torniamo dopo un paio di parentesi di politica estera dal punto di vista tedesco e un'occhiata al terribile omicidio di Freudenberg, dove una bambina è stata uccisa da due coetanee. Pechino e gli altri Durante il fine settimana il cancelliere Olaf Scholz è volato con sei dei suoi ministri più di rilievo in Giappone. Un partner internazionale che finora non aveva attirato in maniera particolare l'interesse del cancelliere socialdemocratico. Ora le cose sono cambiate, e Berlino ha interesse ad approfondire il rapporto con Tokyo soprattutto per quanto riguarda la sicurezza economica, per esempio per quanto riguarda le forniture energetiche: sia il Giappone che la Germania sono grandi importatori di materie prime e Tokyo di recente ha approvato una legge per la sicurezza energetica molto apprezzata da Berlino. L'altro tema importante è la difesa, ambito in cui i due governi vogliono approfondire la cooperazione, per mostrarsi presenti in un'area di grande tensione geopolitica: l'altra faccia della medaglia, per la Germania, è la possibilità di diversificare i propri interlocutori in oriente, dove il rapporto con la Cina sta progressivamente diventando un problema. Un ospite difficile Abbiamo dedicato il nostro approfondimento della settimana alla visita di Benjamin Netanyahu a Berlino. Si trattava di un viaggio difficile, di cui il premier israeliano aveva bisogno per prendere le distanze dai problemi provocati in patria dalla sua riforma della giustizia. Per il governo Scholz la situazione era piuttosto scivolosa: da un lato la sicurezza di Israele è ragion di stato per Berlino, dall'altro è difficile esprimere solidarietà a un governo come quello di Netanyahu. Ad aumentare le tensioni sono state le manifestazioni contro il premier, che hanno bloccato la capitale, e la decisione del presidente israeliano Isaac Herzog di proporre una soluzione di compromesso mercoledì sera, una scelta che ha portato Netanyahu a tagliare la durata del suo viaggio. Cura dimagrante per il Bundestag Il Bundestag smetterà di crescere. Lo hanno deciso i parlamentari la settimana scorsa, quando hanno approvato la riforma elettorale che vincola il numero di membri a 630: l'opposizione di Cdu/Csu e Linke teme di essere svantaggiata e ha già annunciato ricorso davanti alla corte costituzionale. Il nuovo sistema vuole eliminare le dimensioni mutevoli del Bundestag attraverso la cancellazione dei Überhangsmandate e degli Ausgleichsmandate, correttivi del sistema proporzionale pure tedesco. Resta in piedi la soglia di sbarramento del 5 per cento, mentre verrà meno la regola che permetteva ai partiti di entrare in parlamento anche se riuscivano soltanto a conquistare almeno tre Direktmandate nei collegi, una scappatoia che nel 2021 aveva aiutato la Linke. Sfruttare la cronaca Rimangono tanti punti controversi nella ricostruzione del tragico caso di Freudenberg, dove una dodicenne è stata uccisa a coltellate da due coetanee. Le due bambine, di dodici e tredici anni, hanno confessato: una delle due sarebbe stata la migliore amica della vittima, Luise. Non è chiaro quale sia stata la ragione del gesto: gli inquirenti hanno spiegato che «quel che per un bambino può essere un movente potrebbe non essere comprensibile a un adulto». Le due bambine non devono temere conseguenze legali perché non hanno ancora compiuto quattordici anni. Il caso ha dato spunto all'estrema destra di AfD per proporre una modifica al codice penale. Per Stephan Brandner, è "insopportabile" che non siano applicabili sanzioni penali al caso: perciò vorrebbe abbassare a dodici anni l'età di imputabilità, una richiesta che viene avanzata già da anni dal sindacato della polizia. Per il momento, il ministro della Giustizia Marco Buschmann non vede ragioni per intervenire, ma in effetti non c'è una ragione scientifica che individua quattordici anni come il limite ideale, tanto che in altri paesi i limiti sono differenti: AfD e conservatori della Cdu/Csu chiedono per questo motivo una discussione nel Bundestag, per chiarire se la maturazione dei ragazzi si sia accelerata negli ultimi anni. Il feeling tra Vienna e Mosca Ralf Leonhard, corrispondente da Vienna della Taz, riprende la controversa storia del miliardario Siegfried Wolf: l'oligarca austriaco ha intenzione di appropriarsi della fabbrica di componentistica Schaeffler a Uljanowsk per 10 milioni di euro attraverso una compravendita in due passi con l'intermediazione dell'azienda russa Prom Avta Consult. Wolf da un lato ha legami solidi con l'oligarca russo Oleg Deripaska, dall'altro gode del favore della Övp, il partito conservatore al potere a Vienna, che ha stima di lui per i suoi rapporti con Mosca. Lo Spiegel riferisce anche che Roman Vovk, capo di Prom Avto Consult abbia promesso al presidente Vladimir Putin che i prodotti della fabbrica oggetto della compravendita saranno utili nel conflitto ucraino. Wolf ha dovuto ribadire pubblicamente di non sostenere la guerra, ma dall'articolo emerge come in realtà gli imprenditori siano poco incentivati a ritirarsi dal mercato russo. Il clima creato dal governo di Vienna non è abbastanza sfavorevole da spingere le aziende a lasciare la Russia: dei 62 marchi attivi sul mercato all'inizio della guerra ne sono rimasti attivi oltre 40. Cosa c’è oltre Dark Per chiudere, vi segnaliamo l'analisi di Oliver Kaever sulla produzione cinematografica in Germania. Secondo il giornalista dello Spiegel, dopo i successi degli ultimi anni come Dark, 4Blocks e Babylon Berlin la spinta creativa che aveva finalmente tirato fuori dall'età della pietra - cinematograficamente parlando - l'immagine della serie di produzione tedesca, ferma ai classici gialli della televisione pubblica, si è già esaurita. La ragione, per Kaever, sta nell'insicurezza dei produttori, troppo preoccupati che gli spettatori possano rimanere disturbati da qualche elemento della serie e timorosi di eccedere con la complessità delle storie: al contrario, scrive il cronista, sarebbe ora di lasciarsi alle spalle le ambiguità e prendere chiaramente posizione nelle sceneggiature. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLisa Di Giuseppe Scrivo di politica, economia ed esteri (soprattutto Germania). Ho lavorato per Reuters, La7, Corriere della Sera e Public Policy. Su Twitter sono @sallisbeth

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