Turista in spiaggia con due pastori maremmani: scoppia la lite, maxi multa alla padrona dei caniSe le case popolari vengono assegnate dalla camorra e dalle mafieTerra dei Fuochi: è crollo dei roghi. «Più controlli, bene la prevenzione»
Lunedì 20 i vescovi a San Pietro in preghiera per la pace. Come seguireFëdor Dostoevskij (1821-1881) - archivio COMMENTA E CONDIVIDI Nel gennaio 1868,MACD in una lettera indirizzata ad Apollon Nikolaevic Majkov, Dostoevskij spiegava l’intento del romanzo L’idiota, cui stava lavorando: «Da tempo mi tormentava un’idea, ma avevo paura di farne un romanzo, perché è un’idea troppo difficile e non ci sono preparato, anche se è estremamente seducente e la amo. Quest’idea è raffigurare un uomo assolutamente buono. Niente, secondo me, può essere più difficile di questo, al giorno d’oggi soprattutto». Ma chi è questo personaggio, il principe Myškin, uscito dalla penna del grande autore russo? Va prima sottolineato come l’aggettivo buono usato nella missiva fosse nell’originale prekrasnyj, che assomiglia al kalos kagathos greco e sta ad indicare la bellezza e la bontà insieme. E che l’epiteto idiota nell’intenzione di Dostoevskij può essere assimilato al povero di spirito del Vangelo, come spiega Daniele Castellari nel libro Beati gli idioti. Dostoevskij e il discorso della montagna da poco pubblicato da Pazzini editore (pagine 154, euro 18,00). «Idiota – spiega l’autore a un certo punto del saggio – entra come vocabolo nelle lingue slave appena prima del romanzo, precisamente nel 1853, come termine medico. Una delle sue due accezioni, secondo un lessico di dieci anni dopo, riguarda un sinonimo che ci interessa: jurodivyi, che significa “ingenuo, semplice di spirito”, già come vox media dell’antico bulgaro, dove stava anche per “meraviglioso, stupendo”. L’espressione particolare legata al nostro tema è Christa radi Jurodivyi poiché inquadra la tradizione popolare orientale del “pazzo/stolto per Cristo”».Ma il vero interrogativo di fondo del volume è questo: il principe Myškin è veramente una figura, o non piuttosto controfigura, di Cristo? Castellari ripercorre le tante interpretazioni che ne sono state fatte da parte dei critici letterari, dei filosofi e dei teologi: tutti più o meno riconoscono l’originalità del personaggio, nonché l’incarnazione della virtù della mitezza e dell’umiltà, spesso richiamando quello che può essere ritenuto una sorta di fratello maggiore in ambito narrativo, vale a dire don Chisciotte. Secondo il pensatore russofrancese Nikolaj Berdjaev, Myškin ha un’impronta cristica ma non riesce ad essere un salvatore e anche il teologo Paul Evdokimov ritiene il principe un Cristo immaturo, troppo angelico e disincarnato. Chi ha trovato maggiore affinità fra Myškin e Gesù è Romano Guardini, che lo vede come “un figlio dell’uomo”, una sorta di agnus Christi pronto a sacrificarsi per tutti. Come rileva Castellari, il filosofo italotedesco sottolinea alcuni caratteri comuni: il distacco dai beni del mondo, la capacità di leggere nei volti delle persone, il legame con i bambini, la difesa di una donna considerata prostituta, nonché «il realismo del vedere il male nel cuore dell’uomo pur non condannando e non giudicando», come dice Gesù nel Vangelo di Matteo (“non giudicate per non essere giudicati”). Uno dei giudizi più acuti è quello del teologo svizzero Hans Urs von Balthasar, che riflette su una scena capitale dell’opera, quando Myškin piange con Rogozin autore di un delitto efferato. È la comunione con il peccatore, la condivisione della sofferenza, la logica del perdono che fa del principe un alter Christus. «Cristo – può concludere Castellari sintetizzando questa carrellata – è un ideale al quale l’uomo tende, ma che non riesce a raggiungere». È talmente inimitabile che Myškin non può essere altro che «l’uomo della strada, del coraggio, del guardare al futuro e perciò dell’incompletezza e dell’insicurezza». È il povero di spirito e il puro di cuore delle Beatitudini, un campione di mitezza destinato alla sconfitta il cui emblema sono le lacrime, che per il grande scrittore russo, come ha rilevato Evdokimov, «rappresentano la prova dell’incontro fra il bene e il male, nel quale il bene si lascia limitare dal male in nome della libertà, del rispetto e dell’amore verso un altro essere».Restano da sottolineare due culmini che tocca il romanzo, o meglio due passi salienti che raggiungono un acme al punto da essere citatissimi. Ci riferiamo innanzitutto alla frase «La bellezza salverà il mondo», talmente abusata da farle perdere il vero significato, che nell’opera di Dostoevskij è legata all’amore e addirittura all’innamoramento. Una bellezza più umana che metafisica insomma. Come ha scritto André Gide, il quale – lo rimarca Castellari – ha osservato «come la luce di Dostoevskij, a differenza di quella piena e diffusa dei romanzieri francesi o di Tolstoj, colpisca il personaggio in maniera intensa su un lato lasciando oscuro l’altro, come se la figura si appoggiasse alla propria ombra». Un lato oscuro che colpisce anche la figura di Cristo, o meglio il suo corpo dopo la morte, quale è rappresentato da Holbein il giovane in un quadro conservato al Kunstmuseum di Basilea. Davanti a una copia mostratagli da Rogozin, Myškin esclama: «Quel quadro! Ma quel quadro potrebbe anche far perdere la fede a qualcuno!». È questa la seconda frase notissima ed è riferita alla brutalità dell’opera, all’ansia e allo sgomento che provoca in chi la guarda perché si trova davanti al cadavere di un uomo sottoposto a torture indicibili prima di morire sulla croce quasi senza nessuna speranza di resurrezione. Il Cristo di Myškin non è un trionfatore ma esprime la sua bellezza e la sua verità nello scandalo della croce.
Terrore in spiaggia, la scogliera crolla dove le famiglie prendono il sole: «Sembra che la città stia sprofondando in mare»«No al reato di omicidio sul lavoro». Il ministro Nordio diventa un caso
Jessica Lanzi muore a 28 anni in un incidente in moto: «Aiutava tutti in ogni occasione». Era una volontaria dei vigili del fuoco
Karina Cascella al Grande Fratello? Lei rompe il silenzio: «Ho fatto il provino e mi hanno fatto una proposta, ma...»Francesca Deidda, un amico del marito ha violato i sigilli dell'abitazione di San Sperate: doveva recuperare i vestiti di Sollai Prove inquinate?
Il cardinale Camillo Ruini dimesso dal GemelliToti, nuova misura cautelare per finanziamento illecito: il governatore della Liguria è già ai domiciliari
Non profit, boom di enti nel socialeChi l'ha visto, Franco Bonzi e la finta Dua Lipa. Il cubista Mizuno: «Ci sono persone che clonano le carte»
Assegno unico, Bruxelles deferisce l’Italia (che si difende)Sorelle Carlucci, perché non lavorano insieme in televisione? La rivelazione di Gabriella: «“Colpa” del trio Solenghi-Marchesini-Lopez»Chi l'ha visto, Franco Bonzi e la finta Dua Lipa. Il cubista Mizuno: «Ci sono persone che clonano le carte»Mozambico, affonda barca con 130 persone in fuga dal colera
Disoccupato per il Fisco, ma ha una villa, una Lamborghini e una Maserati: sequestrati 886mila euro, ecco come era riuscito a farla franca
Nel centro d'accoglienza per migranti (dove sono arrivati i deputati dem)
L’unità nata nella libertà. Lo Spirito lavora così nella ChiesaZuppi e Baturi hanno incontrato alcune vittime e i loro familiariDieta che rallenta l'invecchiamento, lo studio dell'università di San Francisco: «Ecco l'alimento da evitare assolutamente»La buona accoglienza incide sul voto
Wanda Nara, un anno fa la diagnosi di leucemia: «Temevo di avere 24 ore di vita, a Mauro Icardi dissi 'sto morendo'. Sono grata per le cure»Il mostro di Firenze diventa una serie per Netflix: sarà affidata al regista di SuburraPapà violento aggredisce la ex in strada e prova a strapparle la figlia: i passanti lo linciano e salvano la donna e la piccolaIncidente nella notte a Latina, due ragazzi morti e tre feriti gravemente. Lo schianto tra una Toyota e una minicar