File not found
ETF

Palazzo Chigi sul caso Cospito: “Lo Stato non scende a patti con chi minaccia”

Berlusconi assolto, Meloni ora teme l'escalation del CavaliereRischio incidente nucleare a Zaporizhzhia, il direttore dell’Aiea: «È una grave escalation»G7, bilaterale Meloni-Tebboune: il più grande investimento italiano in Algeria in agricoltura sostenibile con B.F. Spa

post image

Regionali Lombardia, Moratti fuori dal Consiglio " Ma c'è spazio per nuova proposta politica"Qual è la strategia della disinformazione russa?Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella Le ambasciate condividono post di testate ambigue e mischiano factchecking con propaganda, mentre le piattaforme sembrano restare indietro sul controllo dei contenuti Mentre i soldati combattono intorno alle città ucraine e gli aerei volano sopra Kiev, la Russia combatte un’altra guerra attraverso un impiego alternativo della potenza comunicativa delle ambasciate che rappresentano Mosca all’estero: quella della disinformazione.  I post Le rappresentanze sfruttano le piattaforme social, dove intervengono quasi quotidianamente per far circolare la verità alternativa di Mosca. Nei post si parla di «informazioni antirusse nei media», «presunta distruzione dell’ospedale a Mariupol», e «crimini di guerra» che sarebbero stati commessi dal governo ucraino in Donbass negli ultimi otto anni.  Basta dare una scorsa veloce alla pagina Facebook dell’ambasciata della Federazione russa a Roma per trovare interventi che rimandano a pagine come War on fakes, una testata che pubblica in parecchie lingue diverse e promette il “factchecking” delle affermazioni false diffuse dalla propaganda ucraina. Ma come ha dimostrato Deutsche Welle, nel debunking vengono mischiate anche informazioni di propaganda russa.  CommentiLa Russia dà la colpa agli ucraini per l’ospedale bombardatoDavide Maria De Luca La propaganda è ancora ovvia in alcuni video nativi di Facebook caricati dalle ambasciate o articoli di RT, la televisione pubblica russa, e Sputnik, un’altra testata controllata dal governo. La linea comunicativa seguita è quella di raccontare la “verità” sulle manovre del governo di Kiev, accusato di trucidare bambini nel Donbass, mentre la Russia sarebbe impegnata “soltanto” a «liberare» e «riunificare» gli ucraini. Frequenti sono anche i riferimenti alle formazioni di estrema destra ucraine come il battaglione Azov e Pravvy Sektor, realtà che giustificherebbero la volontà di Vladimir Putin di «denazificare» l’Ucraina.  Per il resto, nei post si trovano ampie riprese dei comunicati di Maria Zakharova, la portavoce del ministro degli Esteri russi, i riferimenti su Telegram per continuare a seguire le attività dell’ambasciata e il numero di una hotline di emergenza per episodi di discriminazione e aggressione riconducibili «all’aggravata situazione internazionale e della campagna di informazione antirussa nei media».  Non mancano anche citazioni di interventi di personaggi pubblici e media italiani ostili alla Nato o simpatizzanti nei confronti di Mosca, come l’intervento di una rifugiata del Donbass su Prima la riviera, un vecchio discorso di Giulietto Chiesa «che già nel 2015 in un convegno rivelò i veri obbiettivi del golpe nazista a #Kiev progettato dagli #USA e dall’#UE che usavano l’#Ucraina come “un bastone contro la #Russia”». Strategia coordinata Ma la strategia è coordinata con le tante altre ambasciate russe, soprattutto in Europa. A far più notizia negli ultimi giorni è stata quella di Londra, che dal canale Twitter ha spiegato che la notizia del bombardamento dell’ospedale di Mariupol fosse falsa.  Twitter ha cancellato questo tweet e altri interventi in cui si accusavano le donne apparse nelle immagini diffuse dopo il bombardamento di essere attrici truccate ad hoc. I post che alternano fake news a propaganda si trovano anche sulle pagine social dell’ambasciata a Berlino, che parla solo di «operazione militare speciale» quando si occupa dell’invasione e si rivolge pubblicamente al governo per denunciare la “russofobia” che si starebbe diffondendo in Germania. La rappresentanza ha anche creato un canale Telegram dedicato ai camionisti russi in transito su suolo tedesco e rilancia ogni apertura diplomatica di politici e personaggi pubblici tedeschi anche non di primo piano, come il governatore della Sassonia Michael Kretschmer e il sindaco di Essen.  Anche in altri paesi le ambasciate propongono contenuti propagandistici spesso provenienti da fonti ambigue, come nel caso della rappresentanza spagnola, che ha diffuso un contenuto che racconta di presunti abusi nel Donbass attraverso la voce di una donna, raccolto da Espìas Rusas, una testata oggi indicata da Twitter come “associata al governo russo”. Anche in Bulgaria e Grecia le ambasciate hanno compiuto passi falsi: l’ambasciatrice a Sofia si è dovuta scusare col primo ministro bulgaro per aver paragonato l’invasione alla liberazione della Bulgaria 144 anni fa, mentre ad Atene la rappresentanza raccomanda quali canali guardare alla tv.  È nella prassi che le ambasciate siano bene a conoscenza della politica del paese ospitante, ma è inusuale che si espongano in maniera così esplicita: in passato l’Italia aveva per esempio scelto di espellere dal paese due diplomatici russi che avevano ottenuto documenti Nato segreti da parte del capitano di fregata Walter Biot. Le piattaforme Mentre in Russia il governo ha annunciato di volersi sganciare dalle piattaforme social più diffuse, in occidente le BigTech faticano ancora a porre un freno alla propaganda russa diffusa nelle loro reti.  Intanto, l’ambasciata a Washington ha chiesto al governo americano di intervenire contro le «attività estremiste» di Meta, che ha sospeso la sua regola contro il linguaggio d’odio nei confronti della Russia in alcune regioni del mondo.  Twitter è intervenuto disattivando una dozzina di profili collegati al governo russo e anche Facebook, YouTube e TikTok hanno oscurato diverse pagine riconducibili alla propaganda russa, come RT e Sputnik. Il social di Mark Zuckerberg ha anche annunciato la creazione di un team di sorveglianza formato da madrelingua russi e ucraini per eliminare tempestivamente contenuti problematici.  Youtube qualche giorno fa ha annunciato di non permettere più agli account legati alla propaganda russa di stato di guadagnare con i video postati. Ma secondo diversi critici, le iniziative prese finora non sono sufficienti. I primi ministri di Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania hanno firmato a fine febbraio un appello per chiedere alle Big Tech di aumentare il factchecking, disconnettere altri account di propaganda e smettere di vendere pubblicità a utenti controversi.  Il problema delle aziende tecnologiche è che devono trovare un equilibrio tra la ricerca di contenuti virali come quelli legati al conflitto e la ricerca di credibilità, che i contenuti falsi minano. In più, negli Stati Uniti non c’è una legislazione che argini la diffusione di fake news, motivo per cui molti critici invocano un intervento dell’amministrazione Biden. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLisa Di Giuseppe Scrivo di politica, economia ed esteri (soprattutto Germania). Ho lavorato per Reuters, La7, Corriere della Sera e Public Policy.

Attacco russo su larga scala in Ucraina, colpite le infrastrutture energeticheTrattativa in stallo fra Israele e Hamas, ora la guerra si combatte anche sulle tasse

Trattativa in stallo fra Israele e Hamas, ora la guerra si combatte anche sulle tasse

G7, conclusi i lavori della seconda giornata. I leader adottano la dichiarazione finale del summitIl ritorno fra le rovine di Gaza: l’Idf non se n’è mai andato

Regionali Lazio, Meloni all’evento del centrodestra per Rocca: “Dopo 10 anni siamo ancora qui”Le bombe Usa a Israele nel giorno della strage. Biden cerca di fermare Netanyahu solo a parole

Il Pd si svuota: al collasso il numero di iscritti, l'unico nuovo tesserato è la Boldrini

Veicolo dell’Onu colpito vicino al valico di Rafah, raid sul campo profughi di JabaliyaLancio di razzi tra Hezbollah e Israele. Si intensificano i raid nel sud della Striscia

Ryan Reynold
Operazione di Israele nell'ospedale al Shifa. Riprendono le mediazioni in QatarMeloni prende carta e penna: "Ecco quanto è costato il Superbonus agli italiani"Gaza, Hamas potrebbe accettare l’accordo con Israele nelle prossime ore

ETF

  1. avatarSanremo 2023, Calenda su Zelensky: "Figuraccia della Rai"Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Usa e Israele in massima allerta. L’Iran ha sequestrato una nave israelianaHamas accetta un accordo per la tregua, Israele nega: non sono i termini concordatiSciopero dei benzinai, Meloni: "Non si torna indietro"Un’inedita alleanza bipartisan salva lo speaker della Camera Usa

      1. avatarIl senato Usa approva un pacchetto di 95 miliardi a sostegno di Ucraina, Israele e Taiwananalisi tecnica

        Attentato a Fico, il premier slovacco è in pericolo di vita. Arrestato l’aggressore

  2. avatarXi Jinping: «Addolorati per la situazione a Gaza». Sale a 29 il bilancio delle vittime degli ultimi raid israeliani su RafahCapo Analista di BlackRock

    Intercettazioni, Piantedosi: "Il Governo non intende cambiare"Napoli, Elly Schlein: "Non sono una che sta offrendo posti"Foibe, Meloni per il Giorno del Ricordo: firmato il Dpcm per celebrazioniBerlusconi: zero tasse sui contratti dei giovani e mille euro di pensioni per gli anziani

  3. avatarNotizie di Politica italiana - Pag. 110investimenti

    Iran, cinque giorni di lutto per la morte del presidente Raisi. Le reazioni dei leader internazionaliIl premier spagnolo Sanchez ha deciso di non dimettersi dopo le accuse di corruzione contro la moglieChi è Donatella Bianchi: tutto sulla candidata alle Regionali 2023Medio oriente, attacchi israeliani su Gaza e in Siria. Netanyahu invia delegazioni a Doha e al Cairo per continuare i negoziati

Notizie di Politica italiana - Pag. 104

I carri armati nel cuore di Rafah mentre Spagna, Norvegia e Irlanda riconoscono la PalestinaChristian Solinas è indagato per corruzione e riciclaggio*