File not found
Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 173

Israele, figlio rapito da Hamas: il padre chiede aiuto a MessiNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 186Migranti, Berlino risponde all’attacco di Crosetto sul finanziamento alle Ong

post image

Turchia, attentato terroristico davanti al ministero dell’Interno ad AnkaraLa Cina,Capo Analista di BlackRock potenza mondiale generata dalla più sporca delle fonti di energia fossili, è cresciuta del 2 per cento lo scorso anno. Un brutto segnale che però non riguarda solo PechinoIscriviti alla newsletter ArealeAscolta il podcast di ArealeLa transizione energetica globale ha ancora un grande problema a forma di carbone. La potenza mondiale generata dalla più sporca delle fonti di energia fossili è cresciuta del 2 per cento lo scorso anno, ed è un brutto segnale, visto che questo è l’aumento più grande dal 2016. Questo nuovo picco è stato provocato principalmente da due fattori: la crescita tornata furibonda in Cina e il ritardo nel phase out di questo combustibile nei paesi occidentali.Questi nuovi dati sono stati forniti dal centro di ricerca statunitense Global Energy Monitor. Globalmente, sono stati aggiunti 70 gigawatt di potenza da carbone nel mondo. Di questi, 47,4 GW venivano dalla sola Cina. Ma non è un problema solo cinese: nelle economie occidentali, a causa della crisi energetica, la chiusura prevista delle centrali è andata troppo lentamente, ne sono state chiuse per 21,1 GW, troppo poco per tenere il passo richiesto dalla transizione. AmbienteIn ascolto della crisi climatica, Areale ora è anche un podcastFerdinando CotugnoLa crescita in Cina Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, per avere ancora una speranza di centrare l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature a 1,5°C rispetto all’èra preindustriale, il phase out del carbone come fonte di energia dovrebbe essere completato entro il 2040. Siamo ancora molto lontani da quell’obiettivo. Dall’accordo di Parigi, sono venticinque i paesi che hanno ridotto o completamente eliminato la produzione di energia da carbone, ma ben trentacinque l’hanno aumentata. Da questo punto di vista, i numeri sono ancora sconfortanti.Per arrivare ad azzerare il carbone nel 2040, dovrebbero esserci 126 GW di chiusure ogni anno (questo ovviamente senza nuove aperture). Invece quello che stiamo osservando è che oggi si stanno mettendo in cantiere 578 GW di nuove centrali. Di questi, 408 Gigawatt vengono progettati nella sola Cina. Il tasso di dismissione delle vecchie centrali in Cina è inoltre ai livelli più bassi da un decennio. Nonostante i grandi investimenti di Pechino in rinnovabili, il carbone continua a essere al cuore del sistema energetico cinese. La politica energetica di Pechino è particolarmente problematica per la tenuta del sistema climatico mondiale e della sua stessa economia. Secondo Global Energy Monitor, il paese rischia miliardi di yuan di stranded asset e continua ad avere una visione di breve termine, guidata dalla filosofia «Prima costruire, poi nel caso modificare».Come spiega Flora Champenois, autrice del report per Global Energy Monitor, «in Cina si installa più carbone di quanto ne sarebbe necessario, con l’idea che poi, in seguito, si procederà a smantellare, in quello che è un azzardo allo stesso tempo costoso e rischioso». Sono i danni della retorica della sicurezza energetica, gli stessi che in Italia o Germania rischiano di incatenarci alle infrastrutture di rigassificazione del gas liquefatto.I 70 GW cinesi messi in costruzione nel 2023 sono 19 volte più del resto del mondo messo insieme, secondo un’analisi di Carbon Brief sui numeri di Global Energy Monitor. Dei trentadue altri paesi che stanno ancora investendo in nuova potenza da carbone, i più attivi sono India, Bangladesh, Zimbabwe, Indonesia, Kazakistan, Laos, Turchia, Russia, Pakistan e Vietnam. CulturaQuarant’anni di laburismo tradito. Come lo sciopero dei minatori inglesi ha cambiato la working classA rilento L’altro fronte del problema è che il ritmo delle dismissioni di centrali a carbone negli Stati Uniti, in Unione europea e nel Regno Unito è ai livelli più bassi dal 2011. Stiamo rallentando, siamo un po’ più legati a questa fonte energia di quanto dovremmo essere nelle previsioni per un phase-out al 2040 che parta dai paesi sviluppati, secondo il principio delle responsabilità comuni, ma differenziate. Il paese che ne ha chiuse di più nel 2023 sono gli Stati Uniti, con 9,7 GW, anche se pure in questo caso si tratta di un calo. Nel 2022 ne avevano chiuse per 14,7 GW.L’Unione europea e il Regno Unito rappresentano un quarto delle dismissioni. La buona notizia è che nessun paese del G7 ha in programma la costruzione o l’apertura di nuove centrali. Nel 2015 le economie del G7 rappresentavano il 32 per cento della potenza da carbone, nel 2023 sono scese al 15 per cento. AmbienteNon sottovalutiamo il grande consenso per la transizione ecologicaFerdinando Cotugno© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).

Bruxelles, due arresti: "Lassoued non ha agito da solo"USA, sfida folle su TikTok: morto a 14 anni per aver mangiato la patatina più piccante al mondo

Israele, l'esercito rassicura sulle condizioni degli ostaggi

USA, ex avvocato di Trump accusata di interferenza elettorale: la confessioneGran Bretagna: donne trans bandite dai reparti femminili degli ospedali

Turchia, maxi operazione contro il Pkk: arrestati 67 sospetti terroristiBarcellona, attraversano i binari del treno dopo una festa: morti 4 ragazzi

Israele, il capo dello Shin Bet sull’attacco di Hamas: “Mia responsabilità”

Greta Thunberg arrestata a Londra: ecco cosa è successoPutin, l'indiscrezione sul web: "Ha avuto un attacco cardiaco"

Ryan Reynold
Israele, Gaza: obitori al collasso, per i cadaveri utilizzate celle frigorifere dei camioncini del gelatoBerlino, attacco molotov contro edificio ebraico in centroTerremoto in Marocco, aiuti da quattro Paesi: ecco perché

Capo Analista di BlackRock

  1. avatarStrage nel Maine, assediata la casa del killer: lui però è ancora in fugaCapo Analista di BlackRock

    Attacco Israele, Tajani: "Hamas cessi questa violenza". Salvini: "Dò tutto il mio sostegno"Soldatesse israeliane uccise da HamasTroppo giovane per l'Università italiana: come ha fatto lo studente prodigio ad iscriversi in GermaniaBeve una limonata e muore a 22 anni, i genitori: "Vogliamo la verità"

    1. Guerra in Medioriente, cinque ore di cessate il fuoco: "Aperto il valico di Rafah"

      ETF
      1. avatarGran Bretagna, donna scopre di non avere il tumore dopo anni di cureProfessore Campanella

        Madagascar, elezioni rinviate: feriti due candidati

  2. avatarUSA, penumatico sfonda parabrezza di un'auto e la fa finire fuori strada: morta una donnaEconomista Italiano

    Mamma di due figli muore a 26 anni in palestra: «Colpita da un attrezzo». Diana era una maestra di scuola elementareMarocco, Tajani sul devastante terremoto: "Prego per i morti e i loro famigliari"Russia: Viktor Sokolov sarebbe ancora vivo, lo dimostra un videoHamas, movimento in lotta con Israele: cos'è?

  3. avatarGermania, attivisti imbrattano la porta di Brandeburgo: la protesta di Ultima Generazionecriptovalute

    Patrick Zaki si è sposato al Cairo, chi è la moglieMaltempo in Francia, cadono ponti vicino a Nizza: "Bisogna evacuare"Cina, accoltellato un diplomatico israeliano a Pechino: l'aggressore fermato dalla poliziaIsraele-Hamas, Russia manda 27 tonnellate di aiuti umanitari ai civili a Gaza

Guerra in Medioriente, Biden scagiona Israele: "La strage di Gaza è colpa di Hamas"

Migranti a Lampedusa, parla Macron: "C'è un dovere di solidarietà reciproca"Crisi di migranti in Germania, Scholz annuncia maggiori controlli ai confini*