File not found
BlackRock

A Versailles cavalli e cavalieri diventano re

Lonigo, donna travolta e uccisa nel cortile dal marito: l'ha investita per sbaglio facendo retromarcia col trattoreLuciana Littizzetto mostra la mamma (per la prima volta) e denuncia: «Bloccata in casa senza ascensore»Pamela Prati, Mark Caltagirone e il finto matrimonio, il giudice archivia il caso: «Nessuna truffa, espediente a scopi auto-promozionali»

post image

Parigi 2024, Nicolò Martinenghi oro 100 rana: primo trionfo ItaliaLa zona d’interesse di Jonathan Glazer è un film che tiene l’Olocausto come un rumore di sottofondo. Per la famiglia Höss il massacro raggelante di milioni di ebrei è solo il contorno di una serena esistenzaMartin Amis MACDè morto nel maggio 2023, più o meno nelle ore in cui La zona d’interesse, il film di Jonathan Glazer tratto dal suo romanzo omonimo (tradotto in Italia da Einaudi) passava in concorso al festival di Cannes.Grand Prix du Jury in Francia e Oscar per il miglior film straniero prenotato, anche se per l’Academy è in lizza per ben cinque statuette, comprese regia, sceneggiatura non originale e il top di gamma, categoria best movie. Jonathan Glazer, regista britannico che qui gira in tedesco e polacco, ha fabbricato un ordigno raggelante ma altamente esplosivo, prosciugando all’osso il romanzo.Non faccio testo perché ho letto il libro solo dopo aver visto il film, ma la trasposizione su schermo è più «divinamente urticante» della pagina scritta: erano le parole usate da Richard Ford per il libro di Amis. Da noi il film è in sala dal 22 febbraio con I Wonder Pictures, e la dedica del romanzo ispiratore «alla memoria di Primo Levi» è già una bussola.Fuori dal quadro Interrogato sul fanatismo di sterminio del nazismo, Primo Levi aveva risposto che l’accaduto “non si deve comprendere”, perché comprendere significa in qualche modo giustificare. La stessa parola Olocausto è diventata un’astrazione, un sotterfugio per congelare eventi impossibili da ricreare e da raccontare. La zona d’interesse è un film in cui l’Olocausto è fuori dal quadro: un cattivo odore, una nota disturbante, ma principalmente un grottesco benefit. Il britannico Glazer gira in tedesco come in risposta alle riflessioni di Golo Thomsen, una delle voci narranti di Amis, ben piazzato perché nipote di Martin Bormann: «E io, in modo vago e confuso, mi chiedevo se la storia del Nazionalsocialismo si sarebbe mai potuta svolgere in qualunque altra lingua». In tedesco, quindi, e in chiave grottesca: la scelta geniale di Amis.Dietro il muro “Intro” bucolica: famiglia bionda da cartolina, pomeriggio sul fiume, tramonto nella villetta rigogliosa di fiori e di ortaggi. Dietro il muro di cinta però spunta la sagoma inconfondibile di una torretta di guardia: è Auschwitz, quella vera. Parliamo di Auschwitz per convenzione.  Il primo lager a sperimentare la gassazione di massa con monossido di carbonio cui la storia allude è stato quello di Chelmno. Siamo nel nido privato di Rudolf Höss, manager (se così si può dire) di un lager che è un’azienda efficiente.È una dimora accogliente con benefit molto speciali. Un deportato porta con la carriola vestiti buoni che ai proprietari non servono più: anche le domestiche, con parsimonia, possono servirsi: un outlet gratuito. Un altro lava via il sangue dagli stivali del padrone di casa.Gli ospiti maschi in salotto progettano l’ottimizzazione dei forni crematori: 400 o 500 persone alla volta?  Al tavolo del tè, le signore spettegolano. «Vedi questo diamante? Era in un tubetto di dentifricio. Sono furbi! Nell’incertezza li ho svuotati tutti». Come la sorpresa negli ovetti Kinder. È un’ordinaria esistenza borghese che scorre placida con qualche inconveniente: è meglio chiudere le finestre, perché quella brutta fuliggine impolvera il bancone della cucina.A cento passi, le ciminiere eruttano cenere di corpi umani, proprio come la strega bruciata nel forno di Hansel e Gretel, la fiaba che il babbo legge ai bambini. Nella tasca di una pelliccia di visone che alla proprietaria non serve più la mamma trova un rossetto: è usato, ma torna buono anche quello.È l’apoteosi del riciclaggio: uno dei piccoli si trastulla coi denti d’oro dei morti, le vagonate di cenere organica sono un concime magico per i fiori. «È un paradiso», dice orgogliosa Frau Höss alla madre in visita.La farsa nell’orroreNon è il romanzo di Amis, mancano i turbamenti passionali di Golo per Hannah Doll (evocati da pochi fotogrammi), non si dà spazio alla virilità vilipesa del Kommandant. C’è l’essenza della Interessengebiet, la Zona d’Interesse, una farsa allestita in mezzo all’orrore esplorata nel suo disumano e ordinario cinismo.Mentre un’ebrea scheletrica allarga le gambe in paziente attesa di utilizzo – almeno finché è tra i vivi – Höss sta impartendo ordini tassativi al telefono: basta con il piratesco saccheggio dei suoi lillà, «che sono là per decorare il campo».Di colpo, a spezzare l’incanto, arriva l’ordine di trasferimento: «Ma è la casa dei nostri sogni», si dispera la moglie, «abbiamo tutto quello che desideriamo a due passi!». Parte da solo, perciò, il capofamiglia, per un summit di gerarchi che è come un consiglio di amministrazione.Settecentomila deportati dall’Ungheria: l’accordo con il governo connivente è cosa fatta. «Sarà complicato, per via dell’altezza dei soffitti», si cruccia lo sterminatore seriale al telefono. L’epoca è il 1943, l’anno della caduta mancata di Stalingrado e della fine annunciata del Terzo Reich, che si autocandidava all’eternità. CulturaGli scatti mancati dello sterminio e gli album di famiglia delle SSL’assuefazione  Sullo sfondo c’è molto altro. C’è la rivalsa di classe, il gusto ripugnante della frittata sociale che si è ribaltata. Tedeschi anonimi, gli ultimi di prima, sono la nuova classe agiata, contabilizzano con lo stesso scrupolo il proprio benessere e la morte altrui. La nonna, passando, ha intravisto una faccia ebrea conosciuta. «Te la ricordi? Facevo le pulizie a casa sua».Ma sbalorditiva è l’estetica del film: stilizzazione minimalista, palette ocra da modernariato, luci glaciali. È la proiezione geometrica dei cervelli programmatori di morte su scala industriale che diventa design e linguaggio cinematografico.In sintonia esemplare gli scarnificati interpreti tedeschi, la Sandra Hüller candidata all’Oscar per Anatomia di una caduta e il Christian Friedel de Il Nastro Bianco di Michael Haneke.C’è una nota assordante, un disturbo sonoro, che irrompe dallo schermo buio, all’inizio e alla fine di The Zone of Interest: è un rumore di fondo, non un white noise ma un black noise, che resta sempre sotto il racconto.Finisci, ad un certo punto, per non farci più caso, assuefatto anche tu spettatore, come quei bravi tedeschi vicini di casa dei lager.Senza soluzione di continuità, le pulizie di routine nella Aushwitz-museo di oggi, con le inservienti che spolverano i carrelli per i cadaveri e i vetri tersi davanti ai cumuli di occhiali e di scarpe, subentrano alla meticolosa manutenzione di casa Höss.Basterà congelare l’orrore in un parco a tema della memoria per non tornare a sentire quella nota stonata che non vuole tacere?© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediTeresa MarchesiCritica cinematografica e regista. Ha seguito per 27 anni come inviata speciale i grandi eventi di cinema e musica per il Tg3 Rai. Come regista ha diretto due documentari, Effedià - Sulla mia cattiva strada, su Fabrizio De André, presentato al Festival del Cinema di Roma e al Lincoln Center di New York, premiato con un Nastro d'Argento speciale, e Pivano Blues, su Fernanda Pivano. presentato in selezione ufficiale alla Mostra di Venezia e premiato come miglior film dalla Giuria del Biografilm Festival.

«Sono una nonna ma non mi prenderò cura dei miei nipoti: ho già cresciuto tre figli, non voglio di nuovo quella responsabilit໫Ho vinto, mi compro il telefonino». Viaggio nell'azzardo dei ragazzini

Superenalotto, numeri estrazione vincente oggi 27 luglio

Escalation nell'est del Congo: si combatte alle porte di GomaL'Iraq strizza l'occhio alla sanità italiana

Don Battaglia per le vittime di Scampia: arginare il crollo socialeA Bose dialogo dell'amicizia sulla spiritualità ortodossa

L'Onu: «Il Sudan rischia la più grande crisi di fame al mondo»

A Bose dialogo dell'amicizia sulla spiritualità ortodossaPachy: «La voce? Si allena E il dolore si può gestire»

Ryan Reynold
Americano scomparso a Pordenone, il giallo di James David Lowri: «Tracce di sangue in casa». Sul corpo diversi tatuaggiMeloni incontra Xi: «Cina essenziale per dinamiche internazionali»Clelia Ditano morta a 25 anni nel vano dell'ascensore, svolta nell'indagine: «Chiusura delle porte difettosa, nessuno è intervenuto»

ETF

  1. avatarIsraele, attacco di Hezbollah: 11 morti in un campo da calcioVOL

    Mosaico con il logo del Giubileo nei Giardini VaticaniFenomeno Temptation Island, si chiude l'edizione dei recordRoberto Herlitzka morto a 86 anni, chi è l'attore che ha lavorato con i grandi: da Bellocchio a SorrentinoVino: tra castelli e saloni, a vendemmia di Prosecco come un Conte

    1. Giovani e sesso, Bassetti: "Se non comprano preservativi, regaliamoli: è prevenzione"

      1. avatarAria di colpo di Stato, il Ciad spaccato alla vigilia del votoProfessore Campanella

        Alice Sabatini, stress da Miss Italia: «Ero ingrassata 15 chili e ho vissuto momenti difficili»

  2. avatarE se il jackpot del "6" fosse speso in prevenzione alle azzardopatie?Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Pioltello, Mattarella alla vicepreside: «Apprezzo il vostro lavoro»Pachy: «La voce? Si allena E il dolore si può gestire»Preghiera per un defunto: il rosario sta prendendo il posto del funerale?Israele, attacco di Hezbollah: 11 morti in un campo da calcio

  3. avatarGizmo, il cane ritrovato 9 anni dopo il suo smarrimento: «Quando l'ho guardato negli occhi ho capito subito che era lui»Economista Italiano

    Ora di religione, via libera ai concorsi per 6.428 postiCinema: dal 17 luglio in sala 'Blue Lock Il Film -Episodio Nagi'Americano scomparso a Pordenone, il giallo di James David Lowri: «Tracce di sangue in casa». Sul corpo diversi tatuaggiI 1.200 chilometri a piedi di Camila per salvare suo figlio

L'Onu: «Il Sudan rischia la più grande crisi di fame al mondo»

Ascensore con 5 ragazzi dentro precipita di un piano, tragedia sfiorata: salvi grazie ai paracadute di sicurezzaLino Banfi, l'amicizia con Bergolio è sempre più forte: «Il Papa mi ha chiamato per il compleanno»*