File not found
ETF

Giappone, scoperta una nuova variante di Covid

Covid, seconda dose per la prima persona vaccinata nel Regno UnitoGreta Thunberg festeggia il compleanno: "Salverò il mondo"Covid, gli ultimi messaggi di una ragazza morta nel Regno Unito

post image

Jair Bolsonaro, una ricerca lo accusa della diffusione del CovidNella foto,investimentisono cerchiati Bija, a sinistra, e a destra Osama al-Khuni COMMENTA E CONDIVIDI C’è un’inchiesta in Italia contro due dei principali ufficiali libici accusati per traffico internazionale di esseri umani, torture e altri crimini. Si tratta del maggiore Abdurahman al-Milad, nome di guerra “Bija”, e di suo cugino Osama al-Khuni, direttore del centro di detenzione ufficiale di Zawiyah e coinvolto nella gestione di altri campi di prigionia per migranti.L’indagine, condotta con la massima riservatezza dalla procura di Agrigento grazie alle acquisizioni della Squadra mobile, ha raccolto centinaia di testimonianze e riscontri che conducono direttamente ai due esponenti del clan al-Nasr, la milizia che attraverso la famiglia Kachlaf controlla oltre al traffico di persone anche lo smercio illegale di idrocarburi, armi e droga.Le notizie investigative seguono la sentenze con cui la Corte di cassazione ha dichiarato la Libia come «porto non sicuro» e ribadito che salvare migranti e cooperare con la cosiddetta guardia costiera libica è un crimine.Nel settembre del 2019 “Avvenire” aveva pubblicato le immagini che ritraevano proprio Bija, allora capitano della cosiddetta guardia costiera libica e successivamente promosso al grado di “maggiore”, durante un viaggio in Italia nel 2017, tenuto riservato dalle autorità. Ad oggi i governi italiani che si sono succeduti dal 2019 non hanno mai chiarito quali fossero le tappe della missione di al-Milad. Insieme al resto della delegazione libica, a quanto è stato possibile ricostruire, il comandante Bija aveva partecipato a riunioni ufficiali presso il Centro richiedenti asilo di Mineo, nel Catanese (poi chiuso), presso il comando della Guardia costiera a Roma, dove avrebbe soggiornato in una residenza delle forze armate, oltre ad aver compiuto sopralluoghi nel porto di Catania, su quelle stesse banchine dove poi sono avvenuti gli sbarchi di migranti e alcuni dei più noti contenziosi politico-giudiziari per lo sbarco di migranti dalle navi delle Ong e della Guardia costiera italiana.Nel corso delle indagini sono stati appurati legami tra Bija e tre torturatori arrestati in Sicilia e condannati a 20 anni di carcere ciascuno con rito abbreviato. Secondo l’accusa, che ha superato il vaglio dell’Appello e attende ora l’esito della Cassazione, i tre lavoravano a servizio di Bija e di Osama al-Kuni e avrebbero compiuto torture estreme, fino a provocare la morte dei profughi.Tra le decine di deposizioni raccolte dalla polizia di Agrigento, una risale proprio al 2019. Gli agenti a Lampedusa avevano interrogato separatamente alcuni migranti transitati da Zawiyah, sulla costa nel tratto fra Tripoli e il confine tunisino, e salvati nel luglio 2019 dalla barca a vela “Alex”, della piattaforma italiana “Mediterranea”.Tutti i superstiti riferivano un dettaglio: a decidere chi imbarcare sui gommoni era «un uomo libico, forse di nome “Bingi” (fonetico), al quale mancavano due falangi della mano destra». Secondo un altro migrante l’uomo era soprannominato “Bengi”, e «si occupava di trasferire i migranti sulla spiaggia; era lui, che alla fine, decideva chi doveva imbarcarsi; egli era uno violento ed era armato; tutti avevamo timore di lui».A chi chiedeva se qualche volta avessero sentito il suo vero nome, un migrante rispose con sicurezza: «Lo chiamavano Abdou Rahman». Gli inquirenti non hanno avuto più dubbi: si tratta proprio di Abdurahman al-Milad. La sua ascesa è coincisa con la visita segreta in Italia nel maggio 2017, nonostante fosse stato indicato da documenti Onu, e da un dossier del “Centro Alti Studi” del Ministero della Difesa italiano, come uno degli ufficiali della cosiddetta guardia costiera libica maggiormente coinvolti in affari illeciti e violazioni dei diritti umani.Su Bija e al-Khuni, quest’ultimo identificato grazie ad alcune immagini pubblicate da Avvenire nel settembre del 2019, pendono gli alert dell’Interpol e le sanzioni del Consiglio di sicurezza Onu, recentemente inasprite dopo la lettura dell’ultimo report degli ispettori delle Nazioni Unite. «Il Gruppo di esperti – si legge nel dossier di 238 pagine consegnato nell’ottobre 2023 – ha stabilito che il comandante della “Petroleum Facilities Guard di Zawiyah”, Mohamed Al Amin Al-Arabi Kashlaf, e il comandante della Guardia costiera libica di Zawiyah, Abd al-Rahman al-Milad (Bija), insieme a Osama Al-Kuni Ibrahim , continuano a gestire una vasta rete di traffico e contrabbando a Zawiyah».Le intuizioni dei poliziotti e dei magistrati di Agrigento erano dunque corrette. È emerso che il servizio di vigilanza petrolifera privata “protegge” la più grande raffineria libica, sempre a Zawiyah, dove però avviene da anni lo smercio di petrolio di contrabbando attraverso Malta in connessione con le mafie del Sud Italia e di quelle balcaniche.Come poi ha verificato il “Panel of experts” delle Nazioni Unite, nonostante Bija e compagni già dal 2018 siano stati inseriti nell’elenco delle sanzioni da Onu, Unione Europea, Usa e Regno Unito, e su di loro sia sempre attivo una nota di allerta dell’Interpol, «hanno ulteriormente ampliato la rete includendo entità armate che operano nelle aree di Warshafanah, Sabratah e Zuwarah».Il clan si è inserito nel contesto istituzionale, tanto che «la rete allargata di Zawiyah comprende ora elementi della 55ª Brigata, il comando dell’Apparato di sostegno alla stabilità a Zawiyah, in particolare le sue unità marittime, e singoli membri della Guardia costiera libica». Una filiera in costante espansione allo scopo di «ottenere ingenti risorse finanziarie e di altro tipo - si legge ancora nel fascicolo Onu - dal traffico di esseri umani e dalle attività di contrabbando». Il perno del sistema d’affari sono le prigioni per i profughi: «La rete di Zawiyah continua a essere centralizzata nella struttura di detenzione per migranti di Al-Nasr a Zawiyah, gestita da Osama Al-Kuni Ibrahim».Gli sviluppi arrivano quando si è appreso del verdetto della Cassazione che riapre la partita sulle Ong, che annunciano battaglia.«Ora ci dovranno spiegare perché la nostra nave, la Open Arms, è stata fermata e multata per aver “intralciato” un presunto soccorso da parte dei libici», ha reagito Veronica Alfonsi, presidente di Open Arms Italia. La piattaforma italiana Mediterranea ha annunciato attraverso Luca Casarini «non solo i ricorsi contro il decreto Piantedosi, che blocca per questo le navi del soccorso civile», ma anche una class action contro contro le politiche dei governi recenti e il Memorandum d’intesa Italia-Libia.Anche Sea Watch sui suoi profili social sottolinea come dopo la decisione della corte, al più alto grado di giudizio, è chiaro che costituisce «reato obbedire ai guardacoste libici».

Pasticciera arrestata in Egitto per una torta a forma di peneBrexit: doganieri olandesi confiscano panini al prosciutto

Sospensione account Twitter di Trump, quali sono i motivi

Viaggi in Europa, nuove misure: no a spostamenti non essenzialiNegli Usa infermiera Covid vince un milione alla lotteria

Ryanar e la pubblicità sui voli e vaccino anti-CovidCovid, in Cina chiuse le scuole fino a marzo

Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 755

USA, va al lavoro con febbre e tosse: scoppia doppio focolaioVaccino cubano, l'obiettivo ora è 100 milioni di dosi entro l'anno

Ryan Reynold
Lisa Snyder uccide i figli dopo aver cercato come fare su GoogleAttentato in Afghanistan: colpito mezzo dell’ambasciata italianaYouTube blocca l'account di Trump fino all'insediamento di Biden

Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

  1. avatarPakistan: 17enne muore per girare un video su TikTokCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Australia, dose errata di morfina in travaglio: madre in coma, neonatoRegno Unito: vaccino anche nelle farmacie dei supermercatiNuova variante Covid: "Mostra resistenza agli anticorpi"Covid-19 in Australia, festa in spiaggia e senza mascherina

    1. Infermiere americano positivo al Covid dopo il vaccino

      1. avatarOms approva vaccino Pfizer: svolta per i Paesi in via di sviluppoanalisi tecnica

        Nuovi casi di coronavirus a Pechino, torna il lockdown

  2. avatarCovid, Regno Unito: 25enne viola lockdown per andare dalla fidanzataEconomista Italiano

    Spagna, la Compagnia dei Gesuiti ammette abusi su minori e adultiUsa, Trump concede la grazia a 73 personePerde la password, a rischio milioni di dollari di bitcoinLo sciamano Jake Angeli chiede la grazia a Donald Trump

  3. avatarIncendio in un ospedale in India: morti dieci neonatiMACD

    La proposta di matrimonio dopo il vaccino covidVaccino anti covid, Israele primo Paese al mondoForeign fighter italiano arrestato in TurchiaFrancia, si teme una nuova variante del Covid

Vaccino Covid, polemiche in Francia per i ritardi nella campagna

Cina, ritorna il Covid e le città si mettono in lockdownIn Indonesia vaccinati prima i lavoratori degli anziani: il motivo*