Lockdown morbido dal 9 novembre: l'ipotesi se aumentano i casiDe Luca va contro il nuovo dpcm definendolo inefficaceConsulenze sospette per la figlia di Fontana: nomine dalle Asst
Lockdown anziani, Sileri: "Sequestrarli in casa è sbagliato"Alcuni dei partecipanti al convegno in corso a Bose - Monastero di Bose COMMENTA E CONDIVIDI Disse un giorno abba Antonio,criptovalute da noi meglio conosciuto come sant’Antonio abate (252 circa-356): «Viene un tempo in cui gli uomini impazziranno e, vedendo uno che non è pazzo, lo assaliranno dicendogli: “Sei pazzo!”, per il solo fatto che non è come loro”». Così diceva invece, più o meno negli stessi anni, amma Sincletica (266-350 circa), anche lei venerata come santa: «Molti che vivono sul monte si perdono comportandosi come la gente di città, e molti che vivono nelle città si salvano compiendo le opere del deserto. È possibile, infatti, vivere da soli nell’animo, pur essendo insieme a molti, e vivere in mezzo alle folle con il pensiero, pur essendo da soli». Sono questi due esempi di Detti o apoftegmi dei padri (abbas) e della madri (ammas) del deserto, tesoro sapienziale raccolto in Egitto dai discepoli di quei primi grandi monaci, dapprima oralmente, poi, quando le incursioni barbariche degli inizi del V secolo, e forse anche una certa decadenza, spinsero molti ad abbandonare quelle regioni, anche per iscritto. Nacquero così in Palestina le collezioni greche dei Detti (quella Alfabetico-anonima e quella Sistematica) che successivamente furono tradotte nelle principali lingue, diffondendosi nelle diverse tradizioni ecclesiali.Ai Detti dei padri e delle madri del deserto è dedicato il 29° convegno ecumenico di spiritualità ortodossa che si è aperto martedì presso la comunità di Bose e si chiude venerdì. Quattro giornate di studio per esplorare un materiale letterario e spirituale complesso e con sfaccettature che sfuggono ai non specialisti. Domani per esempio padre Markos (Hamam), del monastero copto ortodosso di San Macario in Egitto, parlerà della collezione copto-araba dei Detti chiamata Bustan al-ruhban (Il giardino dei monaci) che rappresenta la tradizione apoftegmatica trasmessa in Egitto a partire dal XI secolo circa. Sono insomma i Detti che leggevano e leggono ancora i monaci egiziani (le grandi collezioni greche sono state tradotte per intero soltanto recentemente) e che conservano una loro specificità: 300 apoftegmi dei 1.226 in totale, circa il 25% del Bustan, non hanno ancora trovato corrispondenze nelle altre collezioni note e, dunque, sono da considerarsi esclusivi della collezione copto-araba. Di particolare interesse la sezione dei Detti sulla preghiera di Gesù, intitolata Sul continuo ricordo del santo Nome, che rappresenta un’antesignana della Filocalia. Ma il convegno è anche un’occasione per evidenziare grandi temi all’interno dei Detti, veri e propri filoni auriferi. Come l’arte di non perdere l’orientamento spirituale. Il benedettino Adalberto Piovano, priore emerito e fondatore del Monastero della Santissima Trinità a Dumenza (Varese), nel suo intervento di ieri mattina ha ricordato che per abba Poemen vigilanza (nepsis), attenzione (prosochè) e discernimento (diakrisis) sono «le tre sentinelle che lo Spirito ha posto nel cuore affinché esso agisca sempre con agilità, con libertà, con limpidità, cioè secondo quella natura divina per cui è stato fatto». A suo tempo il patrologo gesuita Dominique Bertrand, analizzando la celebra Vita di Antonio scritta da sant’Atanasio di Alessandria, ha definito il concetto di discernimento ivi contenuto così: «Precedendo la scelta morale del bene e del male» esso «è quel combattimento in cui l’uomo, direttamente appoggiato da Dio, smaschera e, di conseguenza, riduce al nulla il potere degli spiriti malvagi che agiscono nel suo immaginario in preda alle suggestioni. Vincendole, l’uomo è vittorioso grazie alla stessa vittoria del Verbo incarnato sul male nella sua radice; ed è una vittoria non anzitutto morale, ma spirituale in quanto si manifesta in una lotta tra spirito e spirito». Per padre Piovano «il discernimento si rivela come un cammino all’interno di quello spazio che potrebbe essere chiamato “il deserto della scelta” in cui la propria libertà è messa a confronto con ciò che è essenziale per vivere ed esser salvati: la volontà di Dio, ciò che a lui è gradito. Per i padri del deserto solo obbedendo a ciò che Dio vuole per me è possibile raggiungere una piena libertà e la pace». Ovvero, ricordava abba Nilo: «Non volere che ti avvenga come a te pare, ma come piace a Dio; durante la preghiera sarai allora libero da turbamenti e pieno di gratitudine».
Notizie di Politica italiana - Pag. 434Conte ribadisce la volontà di evitare un nuovo lockdown totale
Covid, Salvini cambia idea e dice sì al lockdown
Bonaccini propone didattica a distanza o orari differenziatiCovid, Sileri: "Non so se picco seconda ondata è superato"
Covid-19, in Lombardia dati preoccupanti: Fontana prolunga ordinanzaCoronavirus, Conte: "Scongiurare un secondo lockdown"
Notizie di Politica italiana - Pag. 419Dpcm, quali sport per bambini e adulti saranno vietati
Nuovo dpcm nelle prossime ore: l'annuncio di Sandra ZampaCovid, Emiliano chiude le scuole in PugliaCovid in Liguria, Toti: "Io pronto a lockdown, non mi tiro indietro"Salvini: "De Luca è un uomo piccolo, sa solo insultare"
Covid, consigliere leghista: "Sono stato in coma per 45 giorni"
Coronavirus, l'appello di Fontana ai giovani
Speranza: "Ripartenza economica? Solo battendo il coronavirus"Covid, Vincenzo De Luca riapre le scuole elementari in CampaniaSileri invoca lockdown chirurgici dove il sistema non reggeCoronavirus, l'appello di Fontana ai giovani
Notizie di Politica italiana - Pag. 418Covid, il sindaco Gori: "Bergamo diventi zona arancione"Salvini, il meme contro Conte: "I ristoranti non sono superflui"Abruzzo zona rossa da mercoledì, l'annuncio di Marsilio