File not found
Capo Analista di BlackRock

La Germania non aspetterà il Natale: in arrivo lockdown più duro

Afghanistan, soldato beve dalla gamba di un talebano mortoMistero dei monoliti svelato: è opera di un gruppo di artistiNigeria, Boko Haram ha rivendicato il rapimento degli studenti

post image

Covid, un concerto per veriicare attendibilità test antigeniciNei giorni scorsi alcuni media italiani hanno rilanciato la notizia falsa del suo ingresso nella lista dei beni tutelati a livello mondiale. Un equivoco nato da una cattiva traduzione. L’episodio impone riflessioni sugli strumenti utili a valutare la fondatezza dei fatti. Tuttavia,Economista Italiano nel suo libro Disinformazione contro costituzionalismo, Silvia Sassi scrive che «un sistema che voglia davvero proteggere la libertà di espressione deve impegnarsi anche a proteggere le falsità»Qualche giorno fa sui giornali italiani, da Repubblica al Corriere della Sera, dal Sole 24 Ore al Fatto Quotidiano, e su diversi siti di informazione online, è stata pubblicata la notizia del riconoscimento come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco della musica techno tedesca. Peccato sia falso.La realtà è che il governo tedesco ha deciso di iscrivere la musica techno, insieme ad altre 120 tradizioni, nel Registro nazionale dei patrimoni culturali immateriali. È una decisione, dunque, tutta tedesca, che nulla ha a che fare con l’organizzazione mondiale che si occupa di cultura.Per capirci: ogni anno in Italia nei registri dei patrimoni culturali immateriali tenuti dai ministeri della Cultura e dell’Agricoltura o da diverse regioni italiane (come la Campania, il Veneto, il Piemonte) sono iscritte in media 400 tradizioni. La registrazione in questi inventari ha un valore solo nazionale, ed è quanto è avvenuto in Germania con la musica techno, che, a differenza di quanto è stato scritto, non è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità.L’errore, probabilmente, nasce dal fatto che la notizia è stata ripresa da un comunicato stampa scritto in tedesco ed è stata tradotta male: in Germania (e nel resto del mondo) l’informazione è stata data correttamente per quello che era, ma quando il primo importante quotidiano l’ha riproposta in Italia – con un lungo articolo iniziato in prima pagina con tanto di titolo sensazionale – è stata trasformata e, da quel momento, molti giornali italiani hanno copiato senza verificarne la correttezza.Questo episodio pone una serie di riflessioni sulla qualità del giornalismo italiano, tenendo conto che solo in Italia è avvenuto questo misunderstanding.La prima è che nessun giornalista ha controllato la veridicità di quanto scriveva. Eppure sarebbe bastata una semplice ricerca su Google o, per i più raffinati, una verifica dal sito ufficiale dell’Unesco. Ma nessuno lo ha fatto, e tutti hanno riprodotto una notizia infondata.La seconda è che, specialmente per gli articoli di “costume” (e la cultura viene trattata in questo modo), nei giornali è talvolta in uso “spulciare” i siti web stranieri alla ricerca di qualcosa di interessante, per “piazzare” un pezzo. Ciò comporta una spasmodica ricerca di notizie surreali, buffe, ai limiti della realtà, che possano interessare il lettore medio mordi-e-fuggi, ma spesso, al di là del “colore” che danno al giornale, sono infondate.La terza riflessione è, forse, la più inquietante. Se nessuno ha verificato la fondatezza della fake news relativa alla musica techno, pur essendo estremamente facile farlo, cosa accade con notizie più complesse come quelle che arrivano dai fronti di guerra in Ucraina o in Palestina?Questa vicenda, per quanto marginale, ci impone una ulteriore riflessione sugli strumenti utili a valutare la fondatezza dei fatti che leggiamo sui giornali, sui social, sui siti internet.Rispetto alla diffusione di notizie false, i governi di molti paesi propongono di istituire certificati pubblici di veridicità assegnati da autorità più o meno indipendenti. Presso la Camera dei deputati italiana giace un disegno di legge in tal senso e, nella scorsa legislatura, era stata proposta una commissione parlamentare di inchiesta sulla diffusione massiva di informazioni false che avrebbe dovuto fissare, tra l’altro, dei parametri oggetti per individuare “la verità”.Queste proposte sono inquietanti perché la base di una democrazia è il pluralismo e non esistono verità assolute. Anzi, come ha scritto Silvia Sassi nel suo bel libro Disinformazione contro costituzionalismo, «un sistema che voglia davvero proteggere la libertà di espressione deve impegnarsi anche a proteggere le falsità» perché – lo ha ricordato di recente la vice presidente del Garante della Privacy Ginevra Cerrina Feroni – se la disinformazione manca «deve accendersi una spia di allarme in quanto ciò significa che la verità è solo nelle mani di chi decide, ossia del regime».L’equilibrio, dunque, tra libertà di espressione e disinformazione è molto delicato perché non può essere raggiunto imponendo «verità di Stato». E tuttavia, se non ci può fidare dei giornalisti, nemmeno quando danno notizie “leggere”, allora dove andremo a finire senza un intervento normativo che limiti la diffusione di fake news? Certo è paradossale che mentre quei giornalisti che scrivono la verità sono indagati (è il caso di questo giornale), altri che scrivono sciocchezze possono continuare a farlo senza che nessuno dica niente.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPier Luigi PetrilloProfessore di Teoria e tecniche del lobbying, Luiss Guido Carli

Covid, un medico ebreo ha salvato la vita ad un nazistaUSA, morte tragica per un cacciatore 17enne del North Carolina

Consiglio europeo, l'accordo contro i cambiamenti climatici

"Maniaco del Volga", arrestato il serial killer che ha ucciso 26 donneCovid, a Londra la polizia interrompe un battesimo con 30 persone

Muore a 27 anni per un tumore non curato a causa del CovidGermania, il ministro: "Sì ai voucher come regali di Natale"

Vaccino russo, l'avvertimento: "Funziona ma non bevete alcol"

Usa, California: accoltellamento in una chiesa a San JoseNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 778

Ryan Reynold
"Non respira bene", scoprono moneta infilata nel naso 50 anni primaRussia, nonni uccidono il nipote e gettano il corpo nella stufaKiller di un bambino di 1 anno muore in carcere

VOL

  1. avatarVaccino Pfizer: segnalata reazione allergica grave negli USABlackRock

    Attentato in Etiopia, uomo apre il fuoco in un autobus: 34 mortiProblemi in Usa durante il trasporto del vaccino PfizerCoronavirus, Austria verso terzo lockdown totale"Non respira bene", scoprono moneta infilata nel naso 50 anni prima

      1. avatarRomania, pazienti di un reparto Covid in stato di abbandonoProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

        Australia, schiuma in spiaggia: "Attenti ai serpenti marini"

  2. avatarUSA, morte tragica per un cacciatore 17enne del North CarolinaProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Giornalista scopre che una ragazza stava per uccidere i genitoriBanda di ragazzini uccide pedofilo: due sono in carcereLa Svizzera apre le piste da sci, ma attenzione alla quarantenaMedia cinesi: "Covid in Italia prima che a Wuhan"

  3. avatarIl monolite misterioso nel deserto dello UtahProfessore Campanella

    Studentessa di 21anni uccisa dal fidanzato in Colombia"Non respira bene", scoprono moneta infilata nel naso 50 anni primaSan Marino: "Chi non farà il vaccino Covid pagherà le cure"Deceduto il leader di Al Qaeda al-Zawahiri: aveva 69 anni

Visone selvatico positivo al Covid, primo caso noto al mondo

Visone selvatico positivo al Covid, primo caso noto al mondoCovid, morto l'ex giocatore di football americano Ciro Franzoso*