Francesca Deidda: gli investigatori si concentrano sul divano di casaUrtis, il video con Perla Vatiero fa discutereIran, oggi i funerali di Haniyeh: chiuso lo spazio aereo
L’Italia rischia di raggiungere la neutralità climatica solo nel 2230L’annuncio di un nuovo obiettivo comunitario di riduzione delle emissioni per il 2040 è previsto per il prossimo anno e potrebbe creare il necessario quadro abilitante per l’industria ed gli investimenti. Rendersi più indipendenti dalle importazioni di combustibili fossili,Economista Italiano ridurre il più possibile il rischio di nuove dipendenze (come quelle sulle terre rare e i semiconduttori) e garantire prezzi bassi dell’elettricità per l’industria. Lo vuole l’Unione europea, come lo vuole l’Italia. Ma i cicli di investimento durano 10-15 anni e gli attuali obiettivi climatici ai quali sono inevitabilmente allineati quelli di ammodernamento industriale, 2030 e 2050, rischiano di perdere di rilevanza: quelli al 2030 perché ormai, al netto di alcuni possibili passi indietro, la strada maestra è tracciata, quelli al 2050 perché, per l’appunto, ancora troppo lontani se non resi salienti da un percorso credibile fatto di tappe intermedie. L’annuncio di un nuovo obiettivo comunitario di riduzione delle emissioni per il 2040 è previsto per il prossimo anno e potrebbe creare il necessario quadro abilitante per l’industria ed gli investimenti. La Commissione europea ha pubblicato una serie di strategie industriali nel passato – ne è stato responsabile Antonio Tajani per un periodo – ma i 27 capi stati non sono mai riusciti di adottare una visione comune, neanche in risposta all’Inflation Reduction Act americano. C’è da sperare che l’obiettivo per il 2040 venga chiarito il prima possibile perché l’industria ha bisogno di prevedibilità per promuovere l’innovazione. Il Green Deal Nell’attuazione del Green Deal europeo, molte aziende hanno investito nella circolarità o nell’uso dell’idrogeno verde senza una chiara previsione della domanda per i loro prodotti. Standard, quote e nuovi incentivi finanziari per i materiali riciclati e verdi (come l’acciaio) possono creare mercati in crescita e premiare i primi arrivati. Ma su quali scelte strategiche dipendono una reindustrializzazione e transizione energetica di successo? Il nuovo rapporto “Choices for a more strategic Europe” di Strategic Perspectives, think tank con base a Bruxelles, ha provato a rispondere a questa domanda prendendo come riferimento una riduzione delle emissioni nette del 90 per cento. Considerando le recenti evoluzioni politiche in Europa e il concreto rischio che il prossimo Parlamento europeo abbia posizioni diverse da quello attuale sulla transizione, una riduzione del 90 per cento delle emissioni al 2040 può suonare molto ambiziosa. Vista la ferocia dell’attuale ondata di caldo estremo è rassicurante che l’obiettivo sia fattibile quanto necessario. Non scordiamoci che il disallineamento con gli obiettivi di Parigi significherebbe andare incontro a eventi climatici estremi ancora più intensi e frequenti. Sulla competitività, rappresenta anche un’opportunità epocale per non soccombere alla concorrenza di Cina (la cui capacità di energia solare è già maggiore di quella di tutto il resto del mondo sommato insieme) e Stati Uniti (che sulle tecnologie pulite stanno impostando il proprio futuro con investimenti pari a 400 miliardi di dollari). Secondo il rapporto, le moltiplici sfide che l’Ue deve affrontare si articolano attorno a tre scelte principali: 1) aumentare l’elettrificazione in tutti i settori, sulla base del raggiungimento di un sistema energetico a zero emissioni entro il 2037, 2) sposare la circolarità per rendere l’industria europea più competitiva in un mondo di risorse limitate, prezzi energetici volatili e catene di approvvigionamento inaffidabili, 3) investire nella produzione di tecnologie a zero emissioni per garantire che l’Ue guidi la corsa globale e crei posti di lavoro nelle regioni che affrontano molteplici transizioni simultanee da industrie tradizionali come acciaio e automobili – come Piemonte, Puglia e Sardegna. È il momento per i leader di avviare un solido dibattito politico su come affrontare queste scelte e plasmare il futuro dell’industria europea. Linda Kalcher è Direttrice esecutiva di Strategic Perspectives © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLinda Kalcher
Incidente tra camion sulla A14 in Abruzzo, 5 km di coda - Tiscali NotizieLottatore Mma aggredisce i passeggeri di un treno e ad uno stacca il dito a morsi - Tiscali Notizie
Notizie di Politica italiana - Pag. 823
Grave incidente sull'autostrada Messina-Catania: coinvolte 5 vetture in galleriaAnalisi dei crolli in Borsa: cause e conseguenze
Joe Biden positivo al Covid: Kamala Harris può davvero vincere contro Trump?Deforestazione globale, nel 2021 persi l’equivalente di 10 campi di calcio al minuto
Rapina per coprire abusi sessuali, sei arrestati tra cui due frati - Tiscali NotizieMonti chiede a Meloni comprensione per Francia e Germania
Stop a uso di dati Facebook e Instagram per l'AI anche in Brasile - Tiscali NotizieUsa, la provocazione di Trump: "Pensavo Kamala Harris fosse indiana, poi è diventata nera"Università e ricerca scientifica: da valutazioni a spanne ad algoritmi e soglie. E il troppo storpia - Tiscali NotizieLe perdite di metano in atmosfera sono l’immagine della disfunzionalità dell’industria del gas
La redazione di Contents Ads
Kimia Yousofi come Rosa Parks? Un sogno ad occhi aperti per le Olimpiadi di Parigi 2024 - Tiscali Notizie
De Luca "Siamo autonomisti ma su una linea diversa, burocrazia zero" - Tiscali NotizieLa Giornata della Terra e quel nuovo senso di urgenza: la crisi climatica è ogni giornoCome diventare un audioprotesista in Spagna con EISAFSimula un sequestro di persona per intascare il riscatto dal cognato: ecco com’è andata a finire - Tiscali Notizie
Bardi presenta nuova giunta Basilicata: "Sanità e industria tra le sfide principali" - Tiscali NotizieL’economia italiana è già molto green ma Confindustria non lo saNotizie di Politica italiana - Pag. 1La Cop27 di Sharm el-Sheikh è il vertice Onu sul clima più indecifrabile di sempre