File not found
Professore Campanella

WiredLeaks, come mandarci una segnalazione anonima | Wired Italia

Soldi, cosa succede quando li regali alle persone per tre anni | Wired ItaliaUna canzone dei Phantom Planet - Il PostAlta tensione tra Israele ed Hezbollah. Netanyahu: “La nostra risposta sarà dura" - Vatican News

post image

Che cos'è CrowdStrike - Il PostL’allenatore svedese ha annunciato all’inizio dell’anno di avere un tumore al pancreas senza speranza di guarigione. Da allora ha cominciato un tour lungo e festoso negli stadi,Economista Italiano per salutare i suoi vecchi tifosi (Benfica, Goteborg, Sampdoria) o quelli delle squadre dove avrebbe desiderato lavorare (Liverpool) Una cerimonia degli addii così non s’era mai vista. Quando Sven Goran Eriksson, domenica scorsa, è entrato sul campo di Marassi, a Genova, i quasi trentamila sampdoriani che erano accorsi allo stadio anche e soprattutto per lui, hanno emesso un boato che secondo Moreno Mannini, uno che ha fatto parte della Samp nel quinquennio erikssoniano, «si sarà sentito fino in Svezia». Lui, Svennis, accompagnato in primis da un Roberto Mancini che di colpo (potenza della maglia e dell’immaginazione) è parso tornare quello dell’abbraccio a Vialli dopo il trionfo nell’Europeo, ha offerto allo sguardo dei presenti il suo incedere stentato, assimilabile a quello con cui Alì entrò nello stadio di Atlanta per inaugurare davanti agli occhi del mondo i Giochi dell’96.Ma se lo sguardo del Re era teso, fisso, severo come doveva essere quello di chi era stato il più grande e che inaugurava con l’epifania del suo limite la festa del superamento dei limiti, gli occhi di Sven, velatamente bagnati di lacrime, sorridevano. Proprio in quel sorriso sta probabilmente il motivo per cui il tecnico svedese è diventato, anche con sua sorpresa, il protagonista di un addio lungo e festoso. Non dal calcio, ma dalla vita.Sven è malato di tumore al pancreas, la stessa patologia che ha colpito Gianluca Vialli. Non può essere operato e nessuna cura può essere risolutiva. Quando a inizio anno ne ha dato pubblico annuncio, è stato inondato di messaggi di solidarietà. Era meno prevedibile che molto del tempo che gli rimane, Sven l’avrebbe speso per prendere commiato dal mondo in cui ha vissuto e lavorato.Aveva un desiderio: sedere sulla panchina del Liverpool, non a caso uno dei pochi club al mondo dove il sentimento di appartenenza è più forte del semplice tifo sportivo. Al di là di ogni retorica e di ogni difesa campanilistica dei propri colori, si può dire che fanno parte della stessa categoria il Boca Jr, forse il Barcellona, il Napoli e la Roma dalle nostre parti. E i Reds non hanno perso l’occasione di accontentare l’uomo che tra l’altro mai aveva fatto parte del club. Lo hanno invitato a sedere su quella panchina a marzo, in occasione di un’amichevole fra le vecchie glorie del club e quelle dell’Ajax. A quella panchina di Anfield, si è avvicinato mentre, manco a dirlo, lo stadio pieno intonava «You’ll never walk alone» Dove il “you”, per una volta, era indirizzato non alla squadra ma a un singolo uomo, destinato a quel passo dove si è soli per forza, come quando si nasce. EPAVialli e MihajlovicNon solo il Liverpool: lo hanno invitato pure il Benfica allo stadio Da Luz e poi il Goteborg, squadra condotta da Sven al triplete nel 1982 (campionato, coppa Uefa, coppa svedese). Lo hanno ospitato e applaudito lungamente nelle scorse settimane.Ma perché Eriksson? Perché questo svedese dall’aplomb britannico sta vivendo una partecipazione comune e diffusa alla sua vicenda umana che va oltre il tifo calcistico? Negli ultimi tempi non sono mancati esempi di ex calciatori che hanno vissuto un lungo e doloroso congedo dalla scena pubblica, Gianluca Vialli e Sinisa Mihajlovic su tutti.Entrambi hanno scelto di restare sportivi fino a quando ne hanno avuto la forza. Vialli scrisse durante l’ultimo Europeo una storia nella storia, quell’abbraccio con Mancini resterà per sempre un simbolo, non solo di un’amicizia vera, ma pure di ciò che è una vittoria sportiva. Il semiologo Stefano Bartezzaghi lo sintetizza così nel suo libro Chi vince non sa cosa si perde: «Chi vince realizza la posta in gioco se c’è; ma realizza se stesso». Quell’abbraccio era la più nitida delle realizzazioni possibili.Anche Mihajilovic ne ebbe uno, quando i suoi giocatori andarono sotto le finestre della camera d’ospedale dove era ricoverato, per renderlo partecipe di una vittoria, mentre era nel pieno di un calvario scandito da mutazioni fisiche. «Ho avuto la fortuna di allenare il piede sinistro più forte del mondo» ebbe a dire di lui lo stesso Sven Eriksson.Ma Vialli e Mihajlovic erano stati campioni capaci di scatenare l’urlo e la passione: Eriksson no. È stato un allenatore che ha vinto ma non tantissimo, sempre in giacca e cravatta, parco nei gesti, prudente nella scelta delle parole, attento al suo business tanto da allenare in carriera due squadre agli antipodi l’una dall’altra come Roma e Lazio, una scelta condivisa nella storia con il solo Zeman. Una persona la cui vita privata ha assunto a volte tratti boccacceschi, una fama da dongiovanni, poi messa in crisi quando una delle sue numerose fiamme, la conduttrice tv Ulrika Johnson, colei che pose fine ai nove anni di matrimonio con l’avvocatessa Nancy Dall’Olio, valutò così l’ars amatoria dello svedese: «Il sesso con Sven è noioso come montare un mobile del’Ikea».Perché ErikssonEppure, nonostante tutto ciò, oggi Eriksson raccoglie più passione di quanta ne abbia espressa con i gesti pubblici nel corso della sua carriera. Gli appassionati di storia del calcio hanno sempre ritrovato in lui quella pacatezza quasi inscalfibile che era propria di un suo connazionale, Nils Liedholm, l’allenatore che condusse la Roma allo scudetto nel 1983 e alla disgraziata finale di Coppa Campioni con il Liverpool. C’era Eriksson sulla panchina quando la Roma perse lo scudetto nell’86 crollando contro il Lecce in casa. Non è escluso che i tifosi della Lazio (4 titoli vinti con lo svedese) troveranno un modo per prendere parte al saluto. Eriksson fu ospite dell’Olimpico in un derby di un anno fa. Forse Eriksson riceve più di quanto abbia dato sul piano emotivo perché è ciò che tutti vorremmo essere, soprattutto noi latini. Vorremmo poter essere eleganti e vincenti senza rinunciare alla passione. Vorremmo poter essere seri senza apparire tromboni, essere cittadini del mondo senza rinunciare alle radici. Eriksson è stato nel discorso calcistico quello che il divo Simon Basset è stato in Bridgerton: una sorta di paradigma comportamentale e non solo. Che proprio per questo non esita oggi a mostrare il suo limite, a parlarne e ad abbracciare quel mondo che, dal basso, lo osservava.Simone de Beauvoir, nella Cerimonia degli addii, diceva di Jean Paul Sartre: «La sua scomparsa ci ha separato, la mia non ci riunirà. È già bello che le nostre vite abbiano potuto essere in sintonia così a lungo”. È questo il messaggio che Sven ci sta mandando con il suo tour d’addio. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPiero Valesio

Un'altra canzone dei Wilco - Il PostPer qualcuno WhatsApp è anche un social network - Il Post

Genfest 2024, i giovani dei Focolari pronti a costruire un Mediterraneo di fraternità - Vatican News

Kabosu, la shiba inu che ha ispirato il meme del Dogecoin, è morta | Wired ItaliaUn'altra canzone dei Wilco - Il Post

Pneumatici sani per "Vacanze sicure" – Il TempoIn Cina esiste un contrabbando segreto di chip Nvidia - AI news

Meta ora usa i post degli utenti per allenare la sua intelligenza artificiale - Il Post

Giovanni Toti, caccia all'erede. Dal medico a Scajola jr: poker di nomi – Il TempoIl Papa a Ostia tra giostrai e circensi: grazie perché fate sorridere la gente, vi sostengo - Vatican News

Ryan Reynold
Accordi con il Pentagono: l’espansione silenziosa di OpenAI - AI newsApple si sta aprendo un po' al diritto alla riparazione - Il PostClaude 3 batte tutti, la versione premium supera anche GPT-4 - AI news

MACD

  1. avatarSinner salta le Olimpiadi. Bassetti spiega tutto: “Tonsillite? Ecco il vero problema” – Il TempoProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Come l’intelligenza artificiale può migliorare il mondo dello sport - AI newsGli assenteisti Renzi e Salvini, il berlusconiano fuorilegge, il ministro in nero. Il Superpodio! – Il TempoIl Papa: i politici siano al servizio del bene comune, attenti a disoccupati e poveri - Vatican NewsMicrosoft ha detto che il grande guasto informatico di venerdì ha riguardato almeno 8,5 milioni di computer - Il Post

    ETF
    1. “Rimetti a noi i nostri debiti: concedici la tua pace”, tema della Giornata della Pace 2025 - Vatican News

      1. avatarCessate il fuoco in Nord Kivu tra RD Congo e Rwanda - Vatican NewsBlackRock Italia

        Google non eliminerà più i cookie | Wired Italia

  2. avatarQuando la fede è un contagio che riaccende un cuore annoiato - Vatican NewsETF

    Gli enormi concerti di Travis Scott, spiegati - Il PostCosa sono i deepfake? - AI newsMeteoGiuliacci, il caldo decolla: "Oltre Ferragosto", il dato preoccupante – Il TempoL'energia tedesca di Grandland – Il Tempo

  3. avatarPerché ad Amazon la Finanza ha sequestrato 121 milioni | Wired ItaliaMACD

    Il sindaco di Ravenna Michele De Pascale è il candidato del PD per le elezioni regionali in Emilia-Romagna - Il PostL’intelligenza artificiale nel mondo della musica  - AI newsChi è Fabio Ciciliano, il nuovo capo della Protezione civile - Il PostLa casa domotica: come l’intelligenza artificiale aiuta la vita domestica - AI news

Israele giura vendetta al Libano, mondo con il fiato sospeso. Ed Erdogan parla di "invasione" – Il Tempo

Meteo, sulla carta spuntano "macchie estese". Sottocorona: dove pioverà – Il TempoConte lancia la Costituente a 5 stelle. Grillo gli scrive: "Non me lo hai detto" – Il Tempo*