Vaccino Pfizer: panel FDA consiglia autorizzazione d'emergenzaRussia, uno YouTuber uccide la fidanzata facendola morire di freddoCovid, al via la campagna di vaccinazione negli Usa
Pedofilo morto in carcere, violentato e ucciso da un detenutoTUNISI - "Gli addetti alla raccolta dei rifiuti di plastica sembrano essere il gruppo socialmente più emarginato del Paese. Sono anche la categoria più vulnerabile agli impatti negativi dell'attuale crisi economica tunisina.Questa emarginazione sociale è sorprendentemente notevole tra le donne,Campanella che spesso guadagnano salari esigui, generalmente inferiori a quelli degli uomini". E' quanto emerge dallo studio dal titolo 'Economia circolare: riciclaggio dei rifiuti di plastica nell'area metropolitana di Sfax (Tunisia): caso di studio del comune di Thyna', pubblicato dal Forum tunisino per i diritti economici e sociali ( Ftdes).La ricerca si concentra sull'analisi della raccolta dei rifiuti di plastica a Thyna, comune situato nella periferia industriale a sud della città di Sfax, un agglomerato rinomato per il suo dinamismo industriale e commerciale, in particolare nel settore del riciclaggio.L'obiettivo è comprendere le fasi del processo di riciclo dei rifiuti plastici in cui sono coinvolti diversi attori e categorie socio-professionali, nonché identificare il loro status, le rispettive funzioni e la loro distribuzione geografica nel comune. "Queste donne, che provengono da famiglie povere, si assumono la maggior parte delle attività di raccolta dei rifiuti di plastica e di riciclaggio", ha detto la stessa fonte. Lo studio spiega che sono le donne "a portare sulle spalle quegli enormi sacchi di rifiuti che pesano fino a 10 chilogrammi, ovvero un terzo e talvolta solo un quarto delle quantità raccolte dagli uomini che vanno spesso in bicicletta e sono ben attrezzati". A causa dei loro impegni familiari, le donne lavorano meno ore. Di conseguenza guadagnano meno degli uomini: dai 10 ai 25 dinari al giorno (da 3 a 7,6 euro), contro i 40 ai 70 dinari al giorno (da 12 a 21 euro) della categoria maschile.L'accesso ai mezzi di trasporto riflette anche le disuguaglianze economiche e di genere poiché gli operatori ecologici che hanno i redditi più bassi sono generalmente donne."Dunque - si legge nel rapporto - la categoria femminile resta il gruppo più emarginato nel settore del riciclaggio. In termini di tenore di vita, le donne affrontano situazioni difficili, come la presenza di almeno un disabile in famiglia, i casi di divorzio, o l'obbligo di trasportare per diversi chilometri le bottiglie di plastica raccolte sulle spalle", si legge nello studio. E ancora: "Inoltre, le donne non hanno copertura previdenziale e l'attività di recupero dei rifiuti in plastica è il loro unico mezzo di sussistenza, nonostante le difficili condizioni di lavoro. Secondo le testimonianze, sono soggette a diversi tipi di discriminazione. Lavorano in condizioni più dure rispetto agli uomini. A volte viene loro impedito di raccogliere i rifiuti in luoghi monopolizzati dagli uomini. Soffrono anche la stigmatizzazione nei loro quartieri e nella società in generale, di conseguenza, si sentono escluse e rifiutate dalla società nel suo complesso".Secondo la ricerca, le donne "spesso subiscono gravi discriminazioni di genere. Dipendono totalmente da altri attori del settore che impongono loro condizioni rigorose e sfruttano la loro posizione di superiorità gerarchica per abusarne. Si tratta di grossisti (di raccolta di rifiuti di plastica) o imprenditori che le assumono. Queste donne non hanno altra scelta se non quella di rispettare le regole loro dettate se vogliono guadagnarsi da vivere e sopravvivere. Nelle fabbriche, "le donne sono spesso soggette ad abusi verbali (insulti) e maltrattamenti da parte dei loro datori di lavoro. Tuttavia, la maggior parte delle fabbriche nel comune di Thyna assumono solo donne. Pertanto, si trovano in una situazione di totale vulnerabilità, a partire dal salario basso: solo 336 dinari al mese (poco oltre i 100 euro) rispetto ai 500 dinari degli uomini (151,00 euro)".Secondo lo studio infine, "la maggior parte dei datori di lavoro approfitta della disponibilità di questa manodopera femminile a basso costo. Nelle fabbriche, alle donne vengono spesso affidati i compiti più noiosi come la raccolta, lo smistamento, la frantumazione e la pulizia dei rifiuti. Al contrario, sono soprattutto gli uomini ad occuparsi principalmente dell'acquisto e della vendita di materiali riciclabili, per un salario più elevato rispetto a quello delle donne". Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Covid, festa in un campus universitario con 200 personeLa straziante lettera del sopravvissuto all'Olocausto
Black Friday, la Francia vuole rinviare le offerte di una settimana
Mamma e figlia pilotano aereo: in cielo si fa la storiaBallerina dello Staatsballett licenziata per il colore della pelle
Bambino ingoia la batteria del telecomando: pericolo scampatoScoiattolo diventa ubriaco mangiando pere alcoliche (video)
Iran, giustiziato giornalista Ruhollah Zam. Lo annuncia la tv iranianaCovid, infermiera in pensione torna a lavoro: si contagia e muore
Gareth Rees, scoperta del tradimento prima della morteEruzione vulcano alle Hawaii: dopo il 2018 torna la pauraLondra, fuga dalla città prima del lockdown: polizia schierataArgentina: il presidente Fernández vuole rendere legale l'aborto
La mascherina indossata sempre potrebbe evitare il lockdown
Aumentano i casi di reinfezione da covid in Brasile
Mistero dei monoliti svelato: è opera di un gruppo di artistiZaky detenuto in Egitto, sentenza rimandata: il motivoCamerun, clienti in difficoltà con le scale mobili del centro commercialeRegno Unito approva vaccino Pfizer: primo paese al mondo
Spunta una nuova malattia in India: individuate le possibili causeMuore di Covid e lascia 13 figli: la città fa una collettaCanada, premier Trudeau sul coronavirus: "State a casa"Il "Trump grigio", nuovo colore di capelli per l'ex presidente USA