File not found
investimenti

Covid, ricoverato deputato tedesco con la mascherina traforata

Louise Smith, morta nel bosco: a processo marito della cuginaL'Ema valuterà vaccino Pfizer al 21 dicembre 2020Covid, a Wuhan riesplode la vita notturna dopo il lockdown

post image

Morto il cardinale polacco Gulbinowicz, accusato di abusi sessualiNon ha senso una carcerazione che sputa fuori le persone alla fine della loro pena senza neppure un attimo di convalescenza sociale, lerelazioniumanecomealbisilcarcerenonsaràmai analisi tecnica di gradualità della restituzione. La mafia si combatte provocando un mutamento nella società, non con una carcerazione senza scopo di restituzione, senza proiezione di recupero, esule dal "diritto alla speranza" fino alla fine della pena Riflettendo sul carcere e sulla sua capacità in concreto di offrire strumenti di reinserimento, di ricostruzione, di risocializzazione delle persone ristrette, mi sono resa conto che in oltre vent'anni di osservazione e di indagine empirica sul mondo recluso ad espiare pene temporanee o pene senza fine, in alcuni casi soltanto ho potuto riscontrare come la detenzione si sia tradotta in un autentico rinnovamento di sé. Chi espia una pena temporanea in carcere per reati comuni (furti, rapine, estorsioni, droga), ove non acceda alle misure alternative anche a causa della nota e irrisolta carenza di risorse sociali, tende a restare nel crimine, spesso in ragione di una patologia di vita che innesta la propria continuità nella assenza di opportunità lecite di sostentamento. Il carcere dei poveri, quello che porta a restare ristretti fino all'ultimo giorno di pena e a ricadere ogni volta, in un circolo senza uscita di marginalità. Le persone condannate all'ergastolo ostativo, invece, che hanno trascorso anni della loro vita nel regime privativo del 41 bis e che sono state riversate, poi, nei regimi dapprima di elevato indice di vigilanza e successivamente di alta sorveglianza, in questi luoghi, finalmente, hanno iniziato a rapportarsi ad esperienze altre, al contatto con persone nuove, all'accesso ai laboratori di scrittura, teatrali, di arte, di pittura, di scultura, di cucina, alla parola, alla lettura, alla musica, all’incontro. Hanno potuto, usciti dal silenzio emozionale e ideativo del 41 bis, ritrovare nella contaminazione del sé con l'altro un'occasione di rinascita. Ho pensato allora che quella che non a torto è definita subcultura delle mafie, del terrore, della sopraffazione, della violenza può essere dissipata unicamente ponendo in conflitto i falsi ideali che la connotano con abiti nuovi e più gratificanti da indossare. Ho capito che l’unica declinazione possibile di quella parola paternalistica, desueta e inadeguata, ‘rieducazione’, è relazione. Relazione intesa come rapporto di cura. Non esiste cura senza l'altro, anche quando l'altro - in una lettura psicoterapeutica - sparisce per fare posto a sé. Quell'assenza diventa nutrimento per scoprire la propria individualità. Ci si salva sempre con qualcuno: si vive, ci si struttura, si cresce, si soffre, si è felici sempre in mezzo agli altri, si misura il sé in rapporto all'altro, alla conoscenza delle dinamiche comportamentali ed emotive che un'esperienza produce in ciascuno. Dolore, privazione, lontananza (di ogni tipo), assenza di confronto, di dibattito, perfino di conflitto, di relazione, appunto, non sono propedeutici alla cura, non consentono l'attivarsi di nessun progetto o percorso di autentica e consapevole revisione. L’individualità muore La conseguenza di questo ragionamento è immediata e porta a spingere lo sguardo su quel mondo senza, il 41 bis, dove non l'uomo del reato ma l'uomo stesso, nella sua individualità, muore e non trova spazio né respiro per il cambiamento. Nell'ultimo decennio il numero dei ristretti in 41 bis si è triplicato perché quelli che c'erano venti anni fa ci sono ancora e perché le maglie si sono sempre più allargate. Ancora, perché il circuito detentivo dell'alta sicurezza è diventato un contenitore che tiene insieme in modo del tutto incongruente i reduci del 41 bis e chi va in permesso premio dopo un trentennio di carcerazione; perché è scomparso un regime intermedio, quello dell'elevato indice di vigilanza (c.d. E.I.V.), che permetteva di osservare per un  tempo limitato le persone ristrette appena uscite dal regime derogatorio del 41 bis nei loro primi passi nei circuiti che danno ingresso alla vita in comune, perché il Dap resiste, per qualche incontemplabile motivo, a declassificare chi non è più un pericolo tenendolo a forza ancorato al reato per cui è stato recluso. E allora va ripensato il 41 bis che non può essere per tutti i condannati per quei gravi reati, che può ammettere solo quelle restrizioni davvero finalizzate alla sicurezza sociale, che deve durare per un tempo limitato ed essere sorretto da una verifica concreta ed effettiva della attualità della capacità di chi è dentro di condizionare l'operato di chi è fuori e non astratta e prognostica, posata solo sul titolo di reato anche se risale a trent'anni fa, che deve dare il passo all'inserimento dei detenuti nei circuiti di relazione per attivare progetti reali di recupero. Non può essere ammessa una carcerazione senza scopo di restituzione, senza proiezione di recupero, esule dal "diritto alla speranza" fino alla fine della pena, per circa 250 di loro per sempre, quelli che uniscono alla carcerazione differenziata la condanna all'ergastolo ostativo. Perché non ha senso una carcerazione che sputa fuori le persone alla fine della loro pena senza neppure un attimo di convalescenza sociale, di gradualità della restituzione, anche di osservazione da parte di chi controlla, in una logica non deviata di sicurezza. Perché la mafia si combatte provocando un mutamento nella società, generando paradigmi di pensiero e di azione diversi, nuovi, positivi, sani. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMaria Brucale Avvocata del foro di Roma, componente del Direttivo di Nessuno Tocchi Caino

Eutanasia, In Spagna approvata nuova leggeNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 778

New York: 650 morti Covid in camion frigoriferi da aprile

Russia, guardia del corpo di Putin si suicida tra le mura del CremlinoCovid, un concerto per veriicare attendibilità test antigenici

Vaccino Pzifer, Ugur Sahin: "Torneremo alla normalità"Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 790

Covid, Oms avverte: "Vaccino da solo non fermerà la pandemia"

Namibia, Adollf Hitler è stato eletto consigliere distrettualeRegno Unito approva vaccino Pfizer: primo paese al mondo

Ryan Reynold
Covid, Putin annuncia vaccinazione di massa in RussiaAustralia, schiuma in spiaggia: "Attenti ai serpenti marini"La Svezia sarà il primo paese ad adottare la valuta digitale

BlackRock

  1. avatarDonna distrugge 500 bottiglie in un supermercato, arrestata. Il videoCampanella

    Variante virus: protesta passeggeri rimasti a Londra dopo il bloccoGermania, record di morti covid: 952 in 24 oreUsa, Joe Biden eletto: è il 46esimo presidente americanoLo stato di Victoria, in Australia, dopo 28 giorni è Covid Free

    1. Londra in lockdown: nuova stretta contro il Covid-19

      1. avatarArgentina: il presidente Fernández vuole rendere legale l'abortoGuglielmo

        Romania, incendio in un ospedale covid: ci sono vittime

  2. avatarTesoro inaspettato in Venezuela: la spiaggia restituisce gioielliProfessore Campanella

    Francoforte, abitanti evacuati per bomba della II guerra mondialeFlorida, bambini di 4 e 6 anni travolti e uccisi da un SuvNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 785Afghanistan, soldato beve dalla gamba di un talebano morto

  3. avatarLockdown in California, 27 milioni di persone chiuse in casatrading a breve termine

    10mila al matrimonio in Malesia nel rispetto delle norme covidNotizie di Esteri in tempo reale - Pag. 784Scontri durante le marce pro-Trump in alcune città degli UsaInsegnante di matematica accusato di cannibalismo in Germania

Fanno il tampone giovedì per andare alla festa sabato: allarme

Ragazzo sospeso da scuola per lo smalto: raccolta firmeAlbania, proteste e scontri per l'uccisione di un ragazzo*