File not found
Campanella

Notizie di Politica italiana - Pag. 41

Da Pasolini a Giovanni Sartori, i comizi d’amore di Bologna per il calcioOrdini infermieri su Dl liste attesa: "A rischio prestazioni aggiuntive" - Tiscali NotizieNumeri e voti. L’aria delle urne trascina Ferrarini

post image

La Generazione X trent’anni dopo, il libro cult di Coupland spiegato ai ventenni di oggiNella foto,Guglielmosono cerchiati Bija, a sinistra, e a destra Osama al-Khuni COMMENTA E CONDIVIDI C’è un’inchiesta in Italia contro due dei principali ufficiali libici accusati per traffico internazionale di esseri umani, torture e altri crimini. Si tratta del maggiore Abdurahman al-Milad, nome di guerra “Bija”, e di suo cugino Osama al-Khuni, direttore del centro di detenzione ufficiale di Zawiyah e coinvolto nella gestione di altri campi di prigionia per migranti.L’indagine, condotta con la massima riservatezza dalla procura di Agrigento grazie alle acquisizioni della Squadra mobile, ha raccolto centinaia di testimonianze e riscontri che conducono direttamente ai due esponenti del clan al-Nasr, la milizia che attraverso la famiglia Kachlaf controlla oltre al traffico di persone anche lo smercio illegale di idrocarburi, armi e droga.Le notizie investigative seguono la sentenze con cui la Corte di cassazione ha dichiarato la Libia come «porto non sicuro» e ribadito che salvare migranti e cooperare con la cosiddetta guardia costiera libica è un crimine.Nel settembre del 2019 “Avvenire” aveva pubblicato le immagini che ritraevano proprio Bija, allora capitano della cosiddetta guardia costiera libica e successivamente promosso al grado di “maggiore”, durante un viaggio in Italia nel 2017, tenuto riservato dalle autorità. Ad oggi i governi italiani che si sono succeduti dal 2019 non hanno mai chiarito quali fossero le tappe della missione di al-Milad. Insieme al resto della delegazione libica, a quanto è stato possibile ricostruire, il comandante Bija aveva partecipato a riunioni ufficiali presso il Centro richiedenti asilo di Mineo, nel Catanese (poi chiuso), presso il comando della Guardia costiera a Roma, dove avrebbe soggiornato in una residenza delle forze armate, oltre ad aver compiuto sopralluoghi nel porto di Catania, su quelle stesse banchine dove poi sono avvenuti gli sbarchi di migranti e alcuni dei più noti contenziosi politico-giudiziari per lo sbarco di migranti dalle navi delle Ong e della Guardia costiera italiana.Nel corso delle indagini sono stati appurati legami tra Bija e tre torturatori arrestati in Sicilia e condannati a 20 anni di carcere ciascuno con rito abbreviato. Secondo l’accusa, che ha superato il vaglio dell’Appello e attende ora l’esito della Cassazione, i tre lavoravano a servizio di Bija e di Osama al-Kuni e avrebbero compiuto torture estreme, fino a provocare la morte dei profughi.Tra le decine di deposizioni raccolte dalla polizia di Agrigento, una risale proprio al 2019. Gli agenti a Lampedusa avevano interrogato separatamente alcuni migranti transitati da Zawiyah, sulla costa nel tratto fra Tripoli e il confine tunisino, e salvati nel luglio 2019 dalla barca a vela “Alex”, della piattaforma italiana “Mediterranea”.Tutti i superstiti riferivano un dettaglio: a decidere chi imbarcare sui gommoni era «un uomo libico, forse di nome “Bingi” (fonetico), al quale mancavano due falangi della mano destra». Secondo un altro migrante l’uomo era soprannominato “Bengi”, e «si occupava di trasferire i migranti sulla spiaggia; era lui, che alla fine, decideva chi doveva imbarcarsi; egli era uno violento ed era armato; tutti avevamo timore di lui».A chi chiedeva se qualche volta avessero sentito il suo vero nome, un migrante rispose con sicurezza: «Lo chiamavano Abdou Rahman». Gli inquirenti non hanno avuto più dubbi: si tratta proprio di Abdurahman al-Milad. La sua ascesa è coincisa con la visita segreta in Italia nel maggio 2017, nonostante fosse stato indicato da documenti Onu, e da un dossier del “Centro Alti Studi” del Ministero della Difesa italiano, come uno degli ufficiali della cosiddetta guardia costiera libica maggiormente coinvolti in affari illeciti e violazioni dei diritti umani.Su Bija e al-Khuni, quest’ultimo identificato grazie ad alcune immagini pubblicate da Avvenire nel settembre del 2019, pendono gli alert dell’Interpol e le sanzioni del Consiglio di sicurezza Onu, recentemente inasprite dopo la lettura dell’ultimo report degli ispettori delle Nazioni Unite. «Il Gruppo di esperti – si legge nel dossier di 238 pagine consegnato nell’ottobre 2023 – ha stabilito che il comandante della “Petroleum Facilities Guard di Zawiyah”, Mohamed Al Amin Al-Arabi Kashlaf, e il comandante della Guardia costiera libica di Zawiyah, Abd al-Rahman al-Milad (Bija), insieme a Osama Al-Kuni Ibrahim , continuano a gestire una vasta rete di traffico e contrabbando a Zawiyah».Le intuizioni dei poliziotti e dei magistrati di Agrigento erano dunque corrette. È emerso che il servizio di vigilanza petrolifera privata “protegge” la più grande raffineria libica, sempre a Zawiyah, dove però avviene da anni lo smercio di petrolio di contrabbando attraverso Malta in connessione con le mafie del Sud Italia e di quelle balcaniche.Come poi ha verificato il “Panel of experts” delle Nazioni Unite, nonostante Bija e compagni già dal 2018 siano stati inseriti nell’elenco delle sanzioni da Onu, Unione Europea, Usa e Regno Unito, e su di loro sia sempre attivo una nota di allerta dell’Interpol, «hanno ulteriormente ampliato la rete includendo entità armate che operano nelle aree di Warshafanah, Sabratah e Zuwarah».Il clan si è inserito nel contesto istituzionale, tanto che «la rete allargata di Zawiyah comprende ora elementi della 55ª Brigata, il comando dell’Apparato di sostegno alla stabilità a Zawiyah, in particolare le sue unità marittime, e singoli membri della Guardia costiera libica». Una filiera in costante espansione allo scopo di «ottenere ingenti risorse finanziarie e di altro tipo - si legge ancora nel fascicolo Onu - dal traffico di esseri umani e dalle attività di contrabbando». Il perno del sistema d’affari sono le prigioni per i profughi: «La rete di Zawiyah continua a essere centralizzata nella struttura di detenzione per migranti di Al-Nasr a Zawiyah, gestita da Osama Al-Kuni Ibrahim».Gli sviluppi arrivano quando si è appreso del verdetto della Cassazione che riapre la partita sulle Ong, che annunciano battaglia.«Ora ci dovranno spiegare perché la nostra nave, la Open Arms, è stata fermata e multata per aver “intralciato” un presunto soccorso da parte dei libici», ha reagito Veronica Alfonsi, presidente di Open Arms Italia. La piattaforma italiana Mediterranea ha annunciato attraverso Luca Casarini «non solo i ricorsi contro il decreto Piantedosi, che blocca per questo le navi del soccorso civile», ma anche una class action contro contro le politiche dei governi recenti e il Memorandum d’intesa Italia-Libia.Anche Sea Watch sui suoi profili social sottolinea come dopo la decisione della corte, al più alto grado di giudizio, è chiaro che costituisce «reato obbedire ai guardacoste libici».

Tumori: Cardiobreast Dragon Boat, riparte da Roma la gara delle pagaiatrici in rosa - Tiscali NotizieDengue, 10 regole per difendersi in viaggio: i consigli degli esperti - Tiscali Notizie

Università Texas, immunologo Casali guida studio sui topi "umanizzati" - Tiscali Notizie

Tra politica e consumismo: così lo yoga viene “svuotato”Correte e moltiplicatevi. Lo sport migliore è farli tutti

Meloni assente alla kermesse di FdI per stare con la figliaElezioni comunali a Foggia, Maria Aida Episcopo: "Sarò la sindaca di tutti"

Allattamento e Olimpiadi 2024: un passo avanti per le atlete madri - Tiscali Notizie

Santanchè, il tribunale ordina un’ispezione su Visibilia EditoreMedicina, per Alper-Doger è l'italiano Pietro Gentile il miglior chirurgo plastico al mondo - Tiscali Notizie

Ryan Reynold
Stipendi adeguati al costo della vita: la proposta della LegaScuola: approvata proposta di legge contro la violenza negli istitutiCalenda all'assemblea di Azione: "Il Terzo Polo "

analisi tecnica

  1. avatarPatrick Zaki: "Sono cristiano, con Hamas non c'entro nulla"Economista Italiano

    Vertice Ue Granada, incontro Meloni-Scholz: "Avanti con il lavoro in Tunisia"“Storia dei miei soldi” racconta il feroce paradosso del denaroUn miglio corso in meno di 4 minuti: così Bannister chiuse l’età del colonialismo britannicoGiornata mondiale del cervello, 'vita sana e socialità per proteggerlo' - Tiscali Notizie

    1. Al via la terza edizione del Festival d'inchiesta e reportage giornalistico del Centro di giornalismo permanente

      1. avatarSalute: psichiatra, 'Biden ha dovuto maturare accettazione e consapevolezza' - Tiscali Notizieanalisi tecnica

        La proposta di Conte: meno ore di lavoro a parità di stipendio

  2. avatarSanità: Asl Roma 3, al via progetto pilota Circe per la prevenzione pediatrica - Tiscali NotizieBlackRock

    Il turismo del benessere è un modello da esportare - Tiscali NotizieOnder (Iss): "Necessario bere 2 litri d'acqua al giorno ma 40% anziani non lo fa" - Tiscali NotizieSanità, Pani (Sifo): "Per malattie croniche pelle puntare su reti dermatologiche" - Tiscali NotizieTreno in ritardo, Lollobrigida: “Ciampino era una fermata straordinaria per tutti”

  3. avatarDonald Sutherland, non solo “Casanova”: omaggio a un gigante del cinemaProfessore Campanella

    Vitali (Daiichi Sankyo Italia): "Inovazione ed educazione alla prevenzione" - Tiscali NotizieViviamo nell’èra dell’inseguimento, così il capitalismo ci stalkerizzaDalle Fosse Ardeatine a Scelba: i segreti del capitano PriebkeMigranti, presidente della Tunisia rifiuta aiuti Ue: "Non accettiamo elemosina"

Guerra in Medioriente, Tajani su Israele: "Per neutralizzare Hamas deve dare speranza ai palestinesi"

Una ballata pop per la vita esagerata di LimonovGimbe: "Sanità pubblica sempre più debole, non viene garantito il diritto alla salute"*