Covid, Conte e Speranza interrogati il 10 maggio per i fatti di Alzano e NembroPsichiatra aggredita a Pisa: chi è l'aggressoreDonna cade in una tomba del cimitero di Torino: intervenuti i vigili del fuoco
Si schianta in scooter sull'Aurelia: morto ragazzo di 25 anniA nordest Zaia e Fedriga non ammettono intrusioni,Capo Analista di BlackRock in Lombardia FdI è dominante e il progetto nazionale è già fallito, con fastidio dei dirigenti del sud. Ma per ora i nemici interni del Comitato Nord fondato da Bossi non hanno le forze per competere, infatti si sono ritirati dalla corsa alle regionali in Lombardia. In questo quadro nessuno può ancora insidiare la segreteria di Salvini, che però rischia di rimanere a logorarsi un passo indietro a Giorgia Meloni. Una vittoria è una vittoria e in Friuli Venezia Giulia questo è stato per la Lega. Tuttavia, il partito di Matteo Salvini continua a ribollire e sotto la cenere rimangono le divisioni interne. La vittoria di Massimiliano Fedriga in Friuli Venezia Giulia, infatti, è stata la certificazione che la Lega ormai abbia due facce anche al nord. La meno sorridente per Salvini è quella del nordest di Fedriga e Luca Zaia in Veneto. Qui i due governatori sono depositari della credibilità del partito e lo sorreggono dal punto di vista elettorale. Zaia con la sua lista nel 2020 ha preso un plebiscitario 44 per cento, lasciando il partito al 17 per cento. Il listino di Fedriga, invece, ha corso testa a testa con la Lega, rimanendo indietro di poco più di un punto con il 17,7 per cento. Poco più dei voti che sono mancati alla lista della Lega, che nel 2018 aveva totalizzato il 34 per cento e cinque anni dopo si è fermata al 19. ItaliaIl voto in Friuli-Venezia Giulia spiazza tutti i partiti tranne la LegaGiulia Merlo Il nordest Con due conseguenze: nel fortino del nordest la Lega regge all’onda di Fratelli d’Italia grazie ai due uomini forti, ma Salvini per entrare deve chiedere il permesso. Qui il segretario non può permettersi di dettare legge nelle candidature o nelle mosse politiche senza l’avvallo dei governatori. I quali fanno spesso sentire la loro voce perchè Roma ascolti. L’ultimo a farlo è stato Zaia, che considera Fedriga «un suo discepolo» e da sempre è il più loquace dei due sul fronte politico nazionale. A fronte dell’affermazione del capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, secondo cui si dovrebbe «rinunciare a una parte dei fondi a debito» visto che c’è il rischio che non si riescano a spendere, Zaia ha risposto che «se qualcuno alla fine proprio non riesce a investire queste risorse, piuttosto che rimandarle indietro all'Europa è meglio girarle a chi le sa investire». Il Veneto, per esempio. Per ora, tuttavia, nè Zaia nè Fedriga hanno dato segnali veri di volersi scontrare con il segretario. Tra i due il predestinato sarebbe il friulano, ma per ora – visto che la Lega nazionale perde consensi ma non ha subito veri tracolli – regge ancora una sorta di patto di non belligeranza e di coabitazione. Lasciando Salvini a logorarsi, un passo indietro a Giorgia Meloni. ItaliaLe purghe salviniane nella Lega. Chi critica il leader è fuoriStefano Iannaccone La Lombardia Diversa dal nordest è invece la Lombardia. Nulla a che fare coi profili dei colleghi triveneti: qui, nella culla del partito, il presidente Attilio Fontana è sì stato rieletto, ma la Lega che lo sosteneva è stata staccata di dieci punti da Fratelli d’Italia. Con la conseguenza che il partito di Giorgia Meloni, capitanato dal duo Ignazio La Russa-Daniela Santanchè, ha fagocitato i posti più pesanti nella giunta regionale. Nonostante ne abbia mantenuto la guida con un suo fedelissimo, anche in Lombardia Salvini deve guardarsi le spalle. Dalla regione, infatti, è partita da mesi la guerriglia interna al partito con la nascita della prima corrente ufficiale, “Comitato Nord”, guidata dal fondatore Umberto Bossi. Obiettivo chiaro: riportare la Lega agli antichi fasti della questione nordista e disarcionare il segretario che ha sognato una lega nazionale e nazionalista, erodendo le sue fondamenta a partire dai congressi locali. Per ora, tuttavia, l’operazione è in stand-by per decisione dello stesso Bossi. Prima delle regionali, il Comitato Nord – che raccoglie quattro ex consiglieri regionali che si erano ribellati alla linea di Salvini ed erano stati espulsi dal partito – era pronto a presentarsi con una sua lista autonoma rispetto a quella della Lega e si era addirittura svolto un tavolo con Fontana per convincerlo a farla entrare come lista aggiuntiva nella sua coalizione di centrodestra. Davanti al no perentorio di Salvini, il Comitato Nord era entrato in trattativa con Letizia Moratti e l’accordo era sostanzialmente chiuso, fino a quando Bossi non ha imposto a tutti di rinunciare alla corsa. Dietro la scelta del vecchio leader, ci sarebbe stato il fatto che «anche al loro interno quelli del Comitato erano divisi, con Paolo Grimoldi da una parte e Angelo Ciocca dall’altra», ha spiegato chi ha fatto parte delle trattative. Dunque, davanti alla prospettiva di liquefarsi subito, Bossi ha deciso di prendere tempo. Anche perchè candidarsi a sostegno di Moratti avrebbe voluto dire uscire definitivamente dalla Lega. «Al Comitato Nord manca uno Zaia», è l’ulteriore spiegazione. Ovvero, qualcuno con il carisma sufficiente da insidiare Salvini dall’interno. ItaliaDue per mille, FdI e Pd incassano più di tutti. La Lega crolla anche al nordStefano Iannaccone Il Sud Con questo scenario al nord, dunque, Salvini per ora non ha ancora un vero avversario da temere. Nell’equilibrio presente, con i governatori triveneti al loro posto e la Lombardia ancora presidiata dai suoi seppur ridimensionati, la sua sedia in via Bellerio non è formalmente in discussione. Tuttavia, nel partito è ormai chiaro come il vero fallimento di Salvini sia stato il progetto espansionistico al centro-sud della Lega nazionale. Perdendo la parola “nord” con la svolta sovranista, il segretario – galvanizzato dal 34 per cento alle europee – si era convinto di poter perdere il connotato regionale e ha imbarcato nel progetto numerosi esponenti locali, dal plenipotenziario in Sicilia Antonino Minardo al sottoregretario laziale, Claudio Durigon fino a Domenico Furguele in Calabria. Tuttavia, proprio con le regionali in Sicilia è definitivamente tramontato il progetto “Prima l’Italia”, che doveva imbarcare liste civiche e autonomiste nel nuovo contenitore targato Lega. Risultato: fastidi e lamentele da parte dei deputati leghisti del sud che si sentono ormai sempre più fuori dal progetto leghista, alcuni dei quali guardano con sempre maggiore interesse a FdI. Anche perchè le regionali nel Lazio con l’8 per cento e quelle in Sicilia con il 6 non lasciano ben sperare per il futuro. Salvini sta cercando di contenere questi movimenti: si è caricato sulle spalle il progetto del ponte di Messina, che «stima 100 mila posti di lavoro in cinque anni» ed è il «sogno di milioni di italiani». Soprattutto in vista del dossier Autonomia del leghista Roberto Calderoli che accenderà le ire del sud ma su cui Zaia e Fedriga non ammettono rinvii. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediGiulia Merlo Mi occupo di giustizia e di politica. Vengo dal quotidiano il Dubbio, ho lavorato alla Stampa.it e al Fatto Quotidiano. Prima ho fatto l’avvocato.
Incidente a Dronero e schianto fra tre auto, muore 18enneNapoli, morto Enzo Festa: era uno dei titolari de Il Ciottolo
Filippo Giribaldi, portuale di Genova, confessa l'omicidio del rivale: "Ero geloso"
Incidente sul lavoro: 31enne morto in cantiere schiacciato dai detritiBelluno, fiamme seguite da esplosione in un'abitazione: ferito vigile del fuoco
Barbara Capovani: chi era la psichiatra aggredita e uccisa da un ex pazienteMelito, la camorra corrompe i voti: 18 misure fra cui il sindaco
Tragedia a Bitonto, scontro fra due auto: morti 4 ragazziCerca di fare irruzione nella villa di Berlusconi: "Lui è mio padre"
Schiacciato dal trattore a Udine, morto un uomo di 69 anni: ha perso il controllo del mezzoEpisodio di razzismo su un treno: tre ragazze prendono in giro una signora cineseLutto nel mondo dello spettacolo, è morto Federico SalvatoreMadonna di Trevignano, qual è il prezzo dei gadget tra statue e rosari
Scarcerato dopo un fermo per molestie cerca di commettere uno stupro in treno
Lucca, incendio in casa: morto 64enne
Napoli, fugge all'alt e poi aggredisce i poliziotti: arrestatoIl presidente del comitato sicurezza per Milano aggredito dalle borseggiatrici: Matthia finisce in ospedaleMorto a 15 anni ad una festa a casa di amici, il padre: "Non è colpa di nessuno"Alcamo, lite per incidente stradale: 32enne incendia l'auto della controparte
Verona, trovata morta coppia di anziani: scomparso il figlio 55enneSan Felice, precipita da un'impalcatura: morto un operaioLutto nel mondo del calcio: morto l'ex presidente Aldo MontagniIncidente ad Ala sull'A22: grave un 21enne