File not found
MACD

Trapianto di fegato che ha salvato il piccolo Francesco: operazione di 16 ore

In Puglia si è celebrato il primo matrimonio gay di un carabiniere: Angelo e Giuseppe hanno detto sìMariantonietta Cutillo morta a 16 anni col cellulare nella vasca: il ricordo della scuolaDiabetici rimasti senza farmaco: viene usato in modo improprio da personaggi famosi e tiktoker

post image

Vieste, bimba di 6 anni muore soffocata mentre mangia una mozzarellaIl ciclista romagnolo ha esercitato un fascino d’altri tempi in una disciplina che è forse la più epica di tutte,Campanella A vent’anni dalla notte in cui la sua vita si è fermata in un residence di Rimini, l’immagine del Pirata è ancora viva nella memoria della maggioranza degli italiani, esempio estremo e tragico del campione costretto a sgomitare tra la gloria e il tradimento, il tripudio e la caduta.«Pantani scatta, Tonkov si è seduto». La voce è quella robotica e inconfondibile di Adriano De Zan, per decenni “cantore” del ciclismo in televisione; è il Giro d’Italia del 1998, la tappa che porta al traguardo di Montecampione. In quello scarto dei tempi verbali scandito dal telecronista, in quella rappresentazione asimmetrica tra il campione romagnolo e il rivale russo, sta l’essenza dell’atleta assurto a mito, dell’eroe che sfugge all’inesorabile scorrere delle stagioni.A vent’anni dalla maledetta notte in cui la vita di Marco Pantani si è fermata in un residence di Rimini, l’immagine del Pirata è ancora vivida nella memoria della maggioranza degli italiani, esempio estremo e tragico del campione costretto a sgomitare tra la gloria e il tradimento, il tripudio e la caduta. Ancora oggi c’è chi vede in lui una delle più autentiche bandiere dello sport azzurro, capace di raccogliere i brandelli di una comunità nell’impeto trascinante dell’impresa, e chi, al contrario, non gli perdona i valori anomali del sangue, l’ombra del raggiro.Marco Pantani ha esercitato un fascino d’altri tempi in una disciplina che è forse la più epica di tutte, quella in cui l’altalena dei sentimenti può oscillare tra la polvere e il Paradiso in un attimo impercettibile, nel quale l’andamento della gara sembra pensato apposta per alimentare una narrazione drammaturgica, come aveva intuito il semiologo francese Roland Barthes in quello splendido saggio del 1957 sul Tour de France come epopea. Il Pirata ha saputo rendere incredibilmente chiaro questo rapporto tra la fatica e la favola che il ciclismo ha connaturato in sé, il sorriso trasfigurato sugli zigomi scavati dal sudore, la bandana in testa a trasformarlo in icona.L’immagineLa parabola sportiva e umana di Pantani si è intrecciata con la sua immagine, la sua traversata di campione è stata un’imprevedibile traiettoria comunicativa che ha incontrato i media e la televisione in uno dei loro momenti di maggior espansione. L’avventura del Pirata comincia nel 1994 in un Giro, vinto dal russo Berzin, che l’anno precedente Fininvest ha clamorosamente soffiato alla Rai; sul Mortirolo, mentre tutti attendono gli exploit di Bugno e Chiappucci, a prendersi la scena è un romagnolo atipico, senza capelli, con pizzetto, orecchino e un fisico esile. Sembra danzare sulla bicicletta, scaraventa via il dolore della fatica, si getta in discesa ad attaccare contravvenendo agli ordini di squadra.È Pantani a costruire l’epica del Mortirolo e non viceversa. Quella non è una cima maestosa e imponente come tante altre che hanno costellato la corsa rosa; senza il Giro, ha scritto Giacomo Pelizzari in Storia e geografia del Giro d’Italia (Utet), un viaggio nei luoghi simbolo della corsa nazionale, “questa salita probabilmente non l’avrebbe mai presa in considerazione nessuno”. Un nome lugubre, un passo anonimo, una pendenza spietata che Pantani sceglie come personale trampolino per presentarsi al mondo, trasformando per sempre l’essenza di uno sport e il suo racconto.Le sue montagneNegli anni successivi, altre cime e altri luoghi diventeranno a lui (e a noi) famigliari, si spianeranno sotto i suoi pedali accondiscendendone le ambizioni, al Giro come al Tour. Piancavallo, Oropa, Sella di Val Gardena, Alpe d’Huez, Les Deux Alpes, il Galibier sotto l’acquazzone; con Pantani si riduce lo scarto tra umano e ambiente naturale, si modifica la percezione dello spazio, si ridefiniscono concetti antichi del ciclismo come fuga, scalata, attacco.Per cogliere fino in fondo l’impatto che Pantani ha avuto sull’immaginario popolare, occorre riandare a quegli anni, quelli di un’Italia in cui la televisione non si era ancora frammentata in centinaia di canali e piattaforme, ma al contrario rappresentava un solido momento di inclusione e unificazione. Il mondo non era ancora crollato con le sue certezze e le sue promesse sotto i colpi del terrorismo globale o delle crisi finanziarie, il futuro sembrava ancora tutto da scrivere, e a farsi carico di vergare quelle pagine arrivò un timido ma vispo ragazzo di mare capace di volare in montagna.Pantani è stato probabilmente l’ultimo vero eroe sportivo pienamente televisivo, di quelli che aggregano, suscitano appartenenza e condivisione, giocano coi simboli, stimolano narrazioni in forme di fiction, canzoni, fumetti. Ha anche avuto la fortuna (oltre che il merito) di interpretare una fase del ciclismo italiano senza grossi dualismi e rivalità come era stato in passato (Coppi-Bartali, Moser-Saronni, Bugno-Chiappucci), riuscendo così a unire generazioni e geografie.Vederlo salire sulle cime più impervie e faticose divenne un rito collettivo in quelle calde estati di fine anni Novanta; sintonizzarsi alla tv nei pomeriggi del Giro e della Tour era un’operazione che arrivò a contagiare un numero crescente di italiani.La caduta«Scatto di Pantani» pronunciato fulmineamente da De Zan divenne una frase icastica, il timbro di un’epoca mentre si sobbalzava sulle poltrone e nei bar di provincia si frantumavano bibite ghiacciate. Un’esperienza che viene raccontata dallo scrittore Fabio Genovesi nel romanzo Cadrò, sognando di volare (Mondadori, 2020), in cui immagina la storia di uno studente ventiquattrenne che viene spedito in cima agli Appennini a svolgere servizio civile in un ospizio per preti dove il direttore è un sacerdote ruvido e volubile: i due non si pigliano, non si capiscono, ma l’unico momento di pacificazione lo trovano nel guardare insieme le tappe del Giro d’Italia del 1998, quello che certifica l’apoteosi del coraggio e della sfrontatezza di Pantani, la sua lucida follia, emblema di un ciclismo corso “per rabbia e per amore” canterebbe di nuovo De Gregori.Ecco, Pantani è stato proprio il nodo che ha saldato le differenze, il collante di Italie diverse, almeno fino a quel funesto 5 giugno 1999 a Madonna di Campiglio quando, già provato da innumerevoli infortuni da cui si era sempre rialzato, crollò definitivamente sotto i colpi dell’esclusione per ematocrito alto, alla vigilia della penultima e decisiva tappa di un Giro che lo avrebbe visto trionfare. Da lì non si rialzò più, salvo un exploit sul Mont Ventoux l’anno successivo al Tour, macerato e tormentato dall’idea del complotto, dalla “vergogna”, si disse, dal peso di quella che percepiva come un’ingiustizia senza riuscire a scorgerne i contorni e le motivazioni. S’infilò in un tunnel dal quale non riemerse, fino all’epilogo tragico del 14 febbraio 2004, nel giorno di San Valentino.In un ciclismo oggi completamente mutato, che vede altri grandi campioni contendersi le cime delle montagne in un’affermazione di fisicità, meccanica e tecnica, rimane il ricordo di un corridore inconsueto, sgraziato ed eccezionale, l’incarnazione di un eroe mediatico figlio del suo tempo, divenuto mito suo malgrado, tra lo stupore di un popolo che ne seppe cogliere la semplicità e la tenerezza. Perché, in fondo, ci ha insegnato Aristotele, “il mito è costituito da un insieme di cose che destano meraviglia”.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediPaolo CarelliInsegna International Media Systems nella Facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e svolge attività di ricerca presso il Ce.R.T.A. (Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi). È coordinatore didattico del Master "Fare Tv. Gestione, sviluppo, comunicazione".

Investe una donna e scappa: denunciato automobilista a Comiso (RG)Stupro in stazione centrale a Milano: la riposta di Piantedosi e Sala

Donna 37enne muore per una grave malattia: lascia una bimba di 7 mesi

Milano, mamma scende dall'autobus ma dimentica il figlio di 5 anniMorto sulla nave da crociera poco dopo aver fatto la proposta di matrimonio alla sua compagna

Turista romano rompe il naso ad un volontario 118: per lui 10 mesi di carcereChioggia, auto finisce fuori strada e si ribalta: ferito il conducente

Errore nella prenotazione del biglietto aereo: la disavventura dell'influencer Marco Togni

Salerno, lite in strada a colpi di pistola: un uomo ferito alla testaBelluno, il padre muore d'infarto dopo una lite, il figlio si suicida per i sensi di colpa

Ryan Reynold
Calo demografico, tra vent'anni i giovani saranno quasi un milione in meno: i dati della CGILPrimo Maggio, continua il ponte "da incubo" per le Cinque TerreMilano, denunciati altri due casi di violenze sessuali

BlackRock Italia

  1. avatarNicolae precipita nel fiume e muore il giorno del suo compleannotrading a breve termine

    Incidente sul lavoro: morto un giovane operaioNapoli, minaccia la ex suocera con un coltello, fermato dalla poliziaRoma, famiglia napoletana scrive un cartello per la festa dello Scudetto: "Scusate la baldoria"Nuoro, finisce fuori strada e si ribalta: soccorsa una donna

    1. Diabetici rimasti senza farmaco: viene usato in modo improprio da personaggi famosi e tiktoker

      1. avatarNapoli, 36enne bruciato vivo mentre era al telefono: morto 10 mesi più tardiCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

        Milano, grosso incendio in un magazzino: evacuato palazzo di 8 piani

  2. avatarIncidente in scooter: morto un ragazzo di 16 anniProfessore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Vicenza, perde il controllo del camion, si ribalta e rimane incastrato in cabinaIncidente stradale a Pordenone: violento schianto tra due automobiliIncidente sulla strada statale 131: 52enne sfonda il guardrail e precipita dal cavalcaviaIncidente in galleria sulla A25, auto si schianta contro un tir: morto imprenditore di 36 anni

  3. avatarLucca, tir si ribalta e finisce fuori strada in direzione CamaioreGuglielmo

    Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 426Bancomat, attenzione alla truffa: se noti questo sulla tastiera leva la cartaMarta Russo, uccisa a 22 anni all'università: il delitto senza moventeDa ex manager a tassista, la storia di Vincenzo Pezzarossa

Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 436

Morte dell'orso M62, gli ambientalisti: "Imputato Fugatti: colpevole!"Emanuela Orlandi, documenti inediti da Londra: la rivelazione del fratello Pietro*