Estate 2023, cosa ci dobbiamo aspettare: quali saranno gli effetti di El NiñoTorna a casa e trova la moglie morta a terra: dramma in provincia di PerugiaIncendio nel varesotto, in fiamme decine di ettari di bosco vicino a Montenegrino Valtraglia
L'eredità di Ratzinger che "scotta": in cinque potrebbero rifiutarlaCamillo Falvo,MACD procuratore di Vibo Valentia - Imagoeconomica COMMENTA E CONDIVIDI «Quando sono due i parroci colpiti e poiché alcune delle lettere di minacce non riguardano solo i parroci ma anche il vescovo, evidentemente si vuole colpire anche la diocesi e l’azione riformatrice portata avanti dal vescovo». A parlare è il procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, che conferma il sostegno al vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, don Attilio Nostro. «È una persona straordinaria. Gestire una diocesi così complessa come quella di Vibo Valentia per il territorio su cui opera, non è facile, ma ce la sta mettendo tutta, sta bene operando. E quando si opera bene e si intaccano certi interessi poi alla fine questo è il risultato».Cessaniti, il paese dei due parroci colpiti, non è un territorio facile…Le due operazioni, “Maestrale” e “Carthago”, hanno squarciato un velo. Sembrava una comunità tranquilla, ma così tranquilla non è. Se si arriva a gesti di questo tipo senza ragioni almeno plausibili, questa è la dimostrazione che è veramente una realtà complessa. È stato attaccato il commissario prefettizio, è stata attaccata una volontaria dell’associazione Crisalide, espressione della società civile, vengono attaccati due sacerdoti. Questo dimostra che c’è qualcosa che evidentemente non va bene a un sistema consolidato. Non sono ragazzate.Lei due anni fa partecipò ad un’iniziativa promossa in parrocchia proprio da don Felice sul tema della legalità e invitò i cittadini a non stare in silenzio.Ho conosciuto don Felice proprio in quella circostanza. Ho visto che c’era una comunità che lo adorava, cittadini, molti ragazzi. Mi era piaciuto l’ambiente che circondava don Felice. Anche lì, come faccio spesso quando incontro le comunità vibonesi, ho invitato a denunciare, a raccontare quello che succede, a vincere l’omertà.E invece?Mi sarei aspettato, visto quello che sta accadendo, che qualche informazione ci arrivasse, perché è difficile che non si sappia o comunque non si possa ipotizzare qualcosa, in frazioni dove in genere qualcosa si sa. Invece nulla. È preoccupante che in una realtà così piccola non ci sia nessuno che parli.E voi?Le indagini le stiamo facendo, i carabinieri sono molto preparati e sono “sul pezzo”. Speriamo di venire a capo presto di questa situazione.Il Vibonese è stato a lungo trascurato, la periferia della periferia. Invece da un punto di vista criminale è tutt’altro che una periferia, come hanno fatto emergere le ultime inchieste.Molte delle inchieste più importanti degli ultimi anni in Calabria si sono concentrate proprio sul Vibonese. Abbiamo svolto un’enorme mole di lavoro che ha dato questi risultati. Ma voglio ricordare anche la grande quantità di Comuni sciolti per mafia e di interdittive antimafia che dimostra che Vibo per troppo tempo è stata trascurata dall’azione dello Stato complessivamente, forze dell’ordine e magistratura. Adesso i nodi stanno venendo al pettine.È molto preoccupante il grandissimo numero di Comuni sciolti per mafia, un segnale del forte condizionamento della ‘ndrangheta sulle amministrazioni comunali, come emerso anche per Cessaniti. È il frutto dell’attività che con la Dda abbiamo portato avanti negli ultimi anni. I dati delle operazioni hanno poi consentito alla Prefettura di fare tutta questa attività sulle amministrazioni locali, così come le interdittive che come numero in rapporto alla popolazione sono il doppio rispetto a Reggio Calabria.Il fatto che bersaglio diventino dei sacerdoti significa che è cambiato qualcosa? Non sono più intoccabili?Prima i preti venivano toccati soltanto quando si schieravano apertamente contro le organizzazioni criminali, i preti antimafia. Adesso accade anche quando diventano scomodi per cose forse più banali. Non c’è più quel rispetto che c’era una volta verso le istituzioni religiose. Questo si percepisce.Basta fare bene il prete? Farlo dà fastidio?Ci sono realtà in cui fare bene il prete, portare a termine la propria missione, in modo limpido, trasparente, nel rispetto della legalità, è scomodo. Questa è l’amara conclusione e l’esperienza ci sta dicendo questo.Non sono legati a iniziative direttamente antimafia.Paradossalmente gli attacchi don Felice non li ha subiti dopo l’iniziativa di due anni fa, ma per altre ragioni e anche questo è significativo.
Covid, ricoveri e morti in calo: ma nessuno si vaccina piùVillasor, appicca un incendio a casa dell'ex moglie mentre lei è assente
Torino, moto investe pedone: due feriti, uno grave
Saman Abbas, respinta istanza di rilascio su cauzione del padre: Shabbar rimane in carcereIncidente frontale in provincia di Como: grave una 34enne che viaggiava con il suo cane
Sconosciuto vince 2 milioni di euro con il Gratta e vinci e non ringrazia il barAttacco hacker a due tabaccherie: Gratta e Vinci e sigarette a 10 centesimi
Palermo, bimba esclusa dalla gita perché disabile: "Da formare presidi e prof"Verrà sepolto a Crotone un neonato morto nel naufragio a Cutro
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 497Terremoto a Messina, scossa di magnitudo tra 2.9 e 3.4Caccamo, la vittima fu colpita e tramortita prima del rogoLecce, 79enne colpito a bastonate dal fratello
Ora legale 2023: quando bisognerà tirare avanti le lancette
L’assurda scomparsa di Aldo che va al pronto soccorso per dolore alle gambe e muore
Custonaci, incidente frontale tra due auto: il bilancio sale a 7 vittimeMeteo, in arrivo cambio di circolazione: Aprile porta freddo, pioggia e neveNapoli, 17enne trovato morto in un capannone: è caduto dal tettoIncidente tra auto e moto: morto un ragazzo di 26 anni
Avvistato un topo al pronto soccorso di La Spezia: polemica e verità finaleIncendio in appartamento a Milano: trovato corpo carbonizzatoGropello, autista di bus aggredito: denunciata una coppiaMalvagna, moto contro guard rail: morto 23enne