File not found
trading a breve termine

Putin, il discorso: "Russia distingua patrioti da traditori, questa pulizia ci renderà più forti"

Aereo caduto in Cina: mistero sul silenzio dei piloti prima dello schiantoBattisti: “Quali sono le armi nucleari che Putin può usare contro l’Ucraina”Bombe russe vicino all’aeroporto di Leopoli ma l’obiettivo era una fabbrica

post image

Parigi 2024, Velasco: resettiamo tutto e godiamoci la finaleLa pretesa di una centralizzazione della cultura italiana è fallita,MACD come mostra il Nord-Est di Rigoni Stern, Zanzotto e Bandini. Dalla stessa periferia sono arrivati anche due straordinari narratori contemporanei con una «lingua antica, timida, modesta, povera»«Abbiamo molti giorni di ritardo / sulla vita», recitano due versi del grande poeta vicentino Fernando Bandini, e nella matrice radicale di questa riflessione, che rimanda all’impossibilità di cogliere il mondo che ruota attorno a noi, sta anche un carattere decisivo della geografia poetica del suo autore, perché è la constatazione della presenza di un secondo tempo, di una lontananza simbolica da un centro dove tutto accade.Ma questa distanza è più fisica che reale, perché la pretesa di una centralizzazione della cultura italiana è fallita, come dimostrano luoghi lontani dai centri culturali dalla vitalità impressionante come, appunto, il Nord-est, il Veneto di Rigoni Stern, la Pieve di Soligo di Zanzotto e la Vicenza di Fernando Bandini, ma anche la provincia di straordinari narratori contemporanei come Vitaliano Trevisan e Francesco Maino.Si tratta d’altronde della stessa tensione tra centro e periferia di cui già parlava Pasolini negli Scritti corsari e che recentemente Goffredo Fofi in Le cento città (edizioni e/o) ha messo in luce sottolineando come, dopo il dominio delle «due capitali» Roma e Milano, negli ultimi anni «resistenza e movimento nelle periferie» abbiano generato una maggiore vivacità rispetto al centro.Questo non significa che in Veneto la scrittura sia caratterizzata da una sintonia totale, ma è indubbia l’esistenza di una precisa linea della letteratura veneta costruita, come recita il titolo di un’importante rassegna della letteratura di quei luoghi, da scrittori «saturnini, malinconici e un po’ deliranti». CulturaBlack Tulips, il libro senza tabù di TrevisanDaniele RielliLo smarrimento delle radiciC’è in effetti un minimo comune denominatore nel dialogo tra questi scrittori così diversi, il paesaggio, un territorio che si muove naturalmente tra acque dolci, mare, pianure e montagne («Era ad era, minuzia a minuzia, / crescesti questi sedimenti / da cui prendemmo forma e forza a vivere», questo il Piave di Zanzotto), ma che la trasformazione del Veneto in motore industriale del paese sta facendo svanire, con lo smarrimento delle radici, delle tradizioni e delle comunità, sotterrate nel cemento («5 pianeti occorrono alla fame dei terrestri / terroristi in favore della pletora», sempre Zanzotto).Risponde a questo mutamento l’inquietudine che abita chi vive, osserva e scrive in quella terra e che non fugge davanti all’ombra lunga dell’illusione della ricchezza e del benessere.Tra gli scrittori contemporanei, un ruolo certamente decisivo è quello di Vitaliano Trevisan che ha tragicamente processato dentro di sé, attraverso le oppressive e disperate linee della sua scrittura, la geografia dei suoi luoghi, emblematicamente e minuziosamente registrati dal protagonista di I quindicimila passi, misurazione degli spazi della provincia vicentina e sperimentazione di nuove possibilità di racconto, segno dei cambiamenti della società catturati nel loro divenire («Lascio per sempre alle mie spalle tutto questo schifo cattolico democratico artigiano industriale.Lascio per sempre questo disgustoso buco di provincia, pieno solo di persone ottuse»). Anche Works vive dentro l’alcova vicentina costruendo un vero e proprio memoriale delle esperienze lavorative di Trevisan (in un luogo, come emerge bene dal libro, dove il lavoro ha un’aura sacra e rappresenta l’unica possibilità per affermare la propria esistenza), un romanzo autobiografico che però, come accade con la grande letteratura, si trasforma in imprescindibile analisi dell’intera area geografica grazie alla riuscita commistione tra pubblico e privato, tra storia personale e storia italiana. CulturaIl tentativo radicale di Trevisan di fare del mondo qualcosa di diversoDaniele RielliLa lingua di MainoAll’interno di questa linea narrativa si inserisce anche l’opera di Francesco Maino che in Cartongesso ha ambientato le vicende del rabbioso e impotente avvocato, suo alter-ego, Michele Tessari in un paese fittizio che è la sua San Donà di Piave, in un monologo che si scaglia contro la geografia, le industrie e l’umanità del Basso Piave («quel mondo obeso di buone forchette, e di intolleranti avvinazzati, di strisciante fascismo cristiano inebetito dal mito del potere, che nella declinazione veneta equivale a guerra per: figa giovane, liquidità, vino e baccalà»).Ciò che impressionava in quel libro, oltre alla rappresentazione di un Veneto nebbioso e feroce, era anche la lingua di Maino, abile sperimentatore di un ibrido che confonde lingua italiana e parlata sandonatese, un miscuglio che mima con successo l’orizzonte sociale e geografico rappresentato. In un’intervista Maino ha parlato del desiderio di una «lingua antica, timida, modesta, povera, la lingua del dolore e del sacrificio che usava mia nonna», e nel suo nuovo libro, I morticani (pubblicato da Italo Svevo edizioni), l’aspetto linguistico diventa determinante, con l’invenzione di una lingua che procede di pari passo con la narrazione e si tramuta anch’essa in personaggio in un lontano riecheggiare gaddiano. I morticani è forse il libro che sublima questa via veneta della letteratura, e lo fa ricongiungendosi simbolicamente alle narrazioni dell’antichità, alla tragedia greca.Il racconto di Maino è infatti plasmato sulla storia della tragedia di Alcesti, che viene però qui raccontata dalla voce del protagonista, ancora una volta un «avvocatino e scrittore d’occasione», Alfonso Della Marca, in preda a una crisi di nervi, un’Alcesti ambientata nella provincia veneta in cui vive, il «Veenetken» che rimanda a una declinazione ancor più tragicomica della Cacania di Musil.Attorno a lui si muovono personaggi che replicano in maniera farsesca e dozzinale quelli della tragedia greca (l’Apollo Luca Apolloni, «cera d’idiot, sempliciotto non semplice, dal capo ai piè un gallo in braghe blu, camicia e maglioncino (a v) firmati», l’Ercole Bassetti D’Eraclio Junior «capo compartimentale del ferrocarril di Stazione per l’Alpezzo»): la complessa costruzione narrativa di Maino sembra la prova plastica del paradigma del grande studioso di teatro Jan Kott che in Mangiare Dio dimostra l’attualità della tragedia antica e il continuo riattivarsi dei suoi meccanismi e personaggi.«Sentirsi scrittore è una cosa seria», pensa Alfonso Della Marca, talmente seria da farlo scivolare in una follia che si condensa nel riconoscere i contorni della tragedia, saltellante tra comico, drammatico e grottesco, attorno a lui.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediMatteo MocaitalianistaÈ dottore di ricerca in Italianistica all’Université Paris Nanterre e all’Università di Bologna. È insegnante e cultore della materia per l’insegnamento di Letterature Comparate presso l’Università di Bologna. Ha pubblicato la monografia Tra parola e silenzio. Landolfi, Perec, Beckett (La scuola di Pitagora, 2017). Ha dedicato saggi all’opera di Landolfi e si occupa, tra gli altri, di Elsa Morante, Anna Maria Ortese e Georges Perec. Scrive di letteratura su quotidiani e riviste

Parigi 2024, Italia-Turchia 3-0: azzurre pallavolo in finale per oroPerché la Russia vuole Mariupol al punto che Putin si fermerebbe se la prendesse

A quanto ammonta davvero il patrimonio di Vladimir Putin

Russia, gli effetti delle sanzioni si fanno sentire: folla nei supermercati per zucchero e caffèSale a 1.229 il numero di arresti nelle proteste anti-Maduro

Chi sono i miliziani siriani che combatteranno a fianco della RussiaGiornalista russa contro la guerra, la tv di stato: "Era una spia inglese"

Putin teme un avvelenamento: ha un team di assaggiatori personali

Lugano nerazzurro a Belgrado, e allora a esaltarsi è ZanottiGuerra in Ucraina, vittime civili nel Lugansk: uccisi due bambini e una donna

Ryan Reynold
Le prime pagine di oggi - Il PostScoperte le lune di 350 asteroidi - Spazio e Astronomia - Ansa.itCovid Israele, primi casi di combinazione Omicron con BA2: "Mai vista nel mondo"

Guglielmo

  1. avatarUcraina, Zelensky interverrà al Congresso americano: quali sono le sue richiesteinvestimenti

    C'è l'accordo per il confronto tra Donald Trump e Kamala HarrisGuerra in Ucraina, Zelensky: “I russi vogliono arrivare a Berlino”Ucraina attacca in Russia, Crosetto: "Non vogliamo conflitto più duro"Russia, chi protesta contro la guerra usa cartelli con gli asterischi: cosa significano

      1. avatarNew York, Neos porta i big della canzone italiana a NYCantaanalisi tecnica

        Fantacalcio, difensori da bonus: i consigli sui giocatori da prendere | Gazzetta.it

  2. avatarGuerra Ucraina, Kuleba: "Siamo ancora lontani da un accordo"BlackRock

    Putin teme un avvelenamento: ha un team di assaggiatori personaliPer quale motivo gli aerei in Russia potrebbero presto non poter più decollare?L'influencer canadese lascia Firenze: «Troppi turisti, non si riesce più a vivere. E c'è tanta maleducazione»Vitrenko di Naftogaz: “La Russia sta manipolando i prezzi del metano”

  3. avatarAttenzione, volano i trucioli... e il turismo gongolatrading a breve termine

    La road map di Nordio, più magistrati per le scarcerazioni - Notizie - Ansa.itLadri in casa, la nuova truffa dei fili di silicone: di cosa si tratta e come funzionaParigi: gli azzurri in gara venerdì 9 agosto - News Olimpiadi 2024 - Ansa.itQuanti sono i militari italiani già operativi per la guerra in Ucraina

Esperto relazioni Tinder nel calcio: Brunson comproprietario del Sutton - DerbyDerbyDerby

Ucraina, manifestante picchiato brutalmente dai soldati russi a KhersonL’accusa del direttore del tg russo: “Marina Ovsyannikova è una spia inglese”*