Manovra, è corsa contro il tempo per l'approvazione: scontro sull'aumento delle pensioni minimeCosa resta di Twitter un anno dopo Musk, tra destra estrema, disinformazione e irrilevanzaEuropean Focus 23. Sogno europeo
Julian Assange, concluse le udienze a Londra. Il verdetto sull’estradizione sarà annunciato nei prossimi giorniLe attività nella scuola di Neve Shalom Wahat-al-Salam - Neve Shalom Wahat-al-Salam COMMENTA E CONDIVIDI A volte il sogno diventa realtà,Professore Campanella la speranza profezia. È successo, e continua a succedere, a Neve Shalom Wahat al-Salam, una sana follia capace di tenere insieme, abitanti della stessa terra, israeliani e palestinesi. A dispetto delle continue provocazioni politico-militari, malgrado l’ultima devastante crisi nata dall’attacco terroristico di Hamas cui è seguita la terribile risposta dello Stato ebraico. Non che l’orrore, la preoccupazione e la paura manchino, tutt’altro. Semplicemente gli abitanti del villaggio, posto tra Gerusalemme e Tel Aviv, credono che non esista alternativa al dialogo, che sia pace la parola finale da scrivere sui libri di storia che raccontano la regione. Attualmente in questa realtà nata nel 1972 dal coraggio e dalla passione di padre Bruno Hussar, vivono circa 300 persone distribuite in 80 famiglie, metà palestinesi e metà israeliane, che condividono ogni decisione e scelta del vivere comune.La scuola della paceUn programma tutt’altro che facile, da alimentare giorno per giorno. Per questo è nata la scuola della pace che guardando oltre i confini del villaggio si propone di formare alla cultura dell’incontro uomini e donne a partire dal loro vissuto, confidando poi che gli ex allievi, e succede spesso, siano motori del possibile cambiamento. È la famiglia, comunque, l’autentico cuore di quest’oasi, con un ruolo decisivo giocato dalle donne. Passa da loro molto del futuro della convivenza, della logica follia che alimenta una realtà unica nel suo genere. Una verità che vale in ogni campo, in particolare sul terreno educativo. Tra le perle di Neve Shalom Wahat al-Salam c’è infatti la scuola primaria dove sin da piccoli i bambini studiano allo stesso tempo in arabo e in ebraico imparando a conoscere e apprezzare le culture gli uni degli altri. Un piccolo seme di convivenza nuova che ha prodotto “repliche” in varie zone di Israele, Paese che invece prevede itinerari scolastici separati su base nazionale e religiosa.Il progetto“Ricostruire la fiducia”In questo ambito, ed è la campagna che Avvenire intende sostenere e a cui vi propone di contribuire, è nato il progetto, rivolto proprio alle madri, “Ricostruire la fiducia”, dopo l’attacco di Hamas e la reazione israeliana. Si tratta di affrontare le paure e le incomprensioni che gli ultimi terribili mesi hanno prodotto, rinnovando il processo di comprensione dell’altro, facendo emergere il buono che c’è anche in chi si potrebbe percepire come nemico. Non bisogna dimenticare, infatti, che circa i tre quarti dei bambini iscritti alla scuola primaria provengono da 19 diverse comunità: arabe, ebraiche, miste. Ecco allora il compito fondamentale delle madri da inserire sempre di più nel programma educativo, chiedendo loro di promuovere eventi, soprattutto sostenendo la loro capacità di alimentare la consapevolezza che anche all’ombra della guerra, il rispetto dell’altro è possibile.Incontri di dialogoLe attività previste dal progetto comprendono incontri di dialogo e discussione “facilitati” dal personale della Scuola per la pace e dagli insegnanti della scuola primaria, colloqui con psicologi e altri professionisti di salute mentale, visite al villaggio, attività binazionali per famiglie, maggiore coinvolgimento nelle attività scolastiche, lezioni comprese. Come a dire che la pace certo può crescere in un’aula scolastica ma per nascere e farsi largo ha sempre bisogno di un cuore di madre.Come partecipareI lettori di Avvenire potranno incoraggiare il progetto “Ricostruire la speranza”, sostenendo le attività della scuola elementare bilingue e binazionale di Neve Shalom Wahat al-Salam anche con un piccolo contributo ad Avvenire - La voce di chi non ha voce Banco Bpm Iban IT05Y0503401 741000000012201, causale Donne per la pace. Per le donazioni non è possibile fruire della detrazione in sede di dichiarazione dei redditi.Si ringrazia l’Associazione italiana Amici di Neve Shalom Wahat al-Salam (www.oasidipace.org), che condivide gli ideali del Villaggio e ne sostiene i progetti.
Fabio Volo: «Se sono uno scrittore di intrattenimento, ben venga. Non mi candideranno allo Strega»Secondo la CGIA con la flat tax di Meloni "Gli autonomi continueranno a pagare più dei dipendenti"
Twitter, dimissioni in massa dopo le dure richieste di lavoro di Musk
Morte Ratzinger, Luxuria: "Mi dispiace per la perdita dell'uomo, ma non dimentico alcune dichiarazioni"I social fanno emergere problemi personali latenti
YouTube, la classifica dei video più guardati in Italia nel 2022Manovra, Meloni: "Bonus diciottenni ai redditi più bassi e stop alle commissioni sul Pos"
Decreto rave, Licheri: "È doppiopesismo, si mostrano i muscoli a chi non crea allarme sociale"Le auto a guida autonoma sono sicure? Il dibattito dopo l’incidente di una Tesla in Texas
European Focus 20. Un anno di guerraLa Cop dei petrolieri inizia con un fuoco d’artificio inatteso: il fondo per i danni da crisi climaticaTutte le aziende tecnologiche che stanno licenziando migliaia di dipendentiL'annuncio di Nordio: "Vogliamo sospendere il reato di abuso d’ufficio"
Manovra al palo: ipotesi pensioni minime a 600 euro per ultra 75enni
I giornali devono dotarsi di linee guida sull’uso dell’intelligenza artificiale?
Epic Games denuncia Apple all’Antitrust: la battaglia di Fortnite sbarca in EuropaEugenia Roccella sull'assegno unico: "Per tutti, non sarà legato all'Isee"Carlo Cottarelli: “Il Governo ha fatto bene a togliere gli sconti sulle accise”Il discorso di fine anno del presidente Mattarella: "Per l'Italia necessaria una visione del futuro"
Renzi su Manovra e 18App: "Schiaffo alla cultura"Le micronazioni che guadagnano dal commercio dei domini internetIl governo studia l’ipotesi di rinviare la digital taxSmart working, Zangrillo: “Non è una semi vacanza. Si basa su una logica di obiettivi e valutazione”