Il tribunale di Napoli dice no: respinta l’istanza per rimettere Conte in sella al M5sUcraina, Draghi: “Impossibile creare no fly-zone in sede UE e NATO”Covid, Zaia: "A inizio pandemia ho pianto, ma abbiamo vinto la guerra grazie all'autonomia"
Compleanno di Carlo Calenda, il messaggio della figlia Tay: "Ti voglio bene"Meloni a Oxford al vertice della comunità politica europea - ANSA COMMENTA E CONDIVIDI Né astensione né libertà di voto né,notrading a breve termine tantomeno, un sì. E' un "no" secco quello che Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni, riserva a Ursula Von der Leyen, rieletta presidente della Commissione Europea senza i voti della formazione politica della presidente del Consiglio dell'Italia. Una scelta dirompente, che va oltre l'astensione espressa dalla stessa Meloni durante il Consiglio Europeo di fine giugno. E che riallinea Fratelli d'Italia al grosso dei Conservatori Europei e ai Patrioti di Salvini, Le Pen e Orban. Una controvirata verso la destra-destra che la premier ha ritenuto più coerente rispetto all'altra ipotesi in campo: accogliere le lusinghe del Ppe e quindi entrare chiaramente in un sistema di forze europeiste. Un epilogo dettato dall'intesa tra Von der Leyen e Verdi, che ha reso superfluo un eventuale appoggio degli eurodeputati meloniani. E che ora trasforma in un rebus i due dossier che Meloni e VdL hanno sul tavolo: la delega che sarà attribuita al componente italiano della Commissione Europea e l'atteggiamento che Bruxelles avrà verso la prossima legge di bilancio italiana. FdI ha fatto melina sino all'ultimo secondo, solo dopo essersi espressa nel segreto dell'urna la delegazione italiana ha rivelato di aver votato contro il bis di Von der Leyen. "Le scelte fatte in questi giorni, la piattaforma politica, la ricerca di un consenso a sinistra fino ai Verdi hanno reso impossibile il nostro sostegno a riconferma della presidente Ursula von der Leyen", ha detto poco dopo il voto il capodelegazione di Fdi all'Eurocamera Carlo Fidanza, affermando che con la rielezione di VdL "non viene dato seguito al forte messaggio di cambiamento uscito dalle urne del 9 giugno". "Questo non pregiudica - assicura - il nostro rapporto di lavoro istituzionale che siamo certi possa portare a alla definizone di un ruolo adeguato in seno alla prossima commissione che l'Italia merita". Ma questo ora è tutto da vedere. Lo stesso Fidanza conferma che l'input decisivo è arrivato da Giorgia Meloni, impegnata a Oxfort per il vertice della Comunità politica europea: "La delegazione di Fratelli d'Italia - ha detto Fidanza -, in stretto contatto anche con il presidente Giorgia Meloni, dopo un'approfondita analisi dei passaggi degli ultimi giorni, dopo aver ascoltato il discorso della presidente candidata questa mattina, ha deciso di non sostenere la rielezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione europea. Lo abbiamo fatto pur avendo apprezzato in questi mesi lo spirito collaborativo che ha caratterizzato il rapporto tra Ursula von der Leyen, il governo italiano, il presidente Meloni su alcuni temi. In particolar modo pensiamo all'attuazione del Pnrr e anche alla svolta che c'è stata grazie all'impulso del governo italiano sulle tematiche migratorie, l'attenzione alla dimensione esterna, agli accordi che sono stati realizzati con i paesi del Nord Africa per contenere l'immigrazione irregolare". Il "no" di FdI si affianca dunque a quello di Lega, M5s e Sinistra, mentre sul sostegno a Von der Leyen sono schierati ufficialmente solo Pd, Forza Italia e Verdi. La decisione arriva, come detto, dopo una lunga melina. In aula, dopo il discorso di Von der Leyen, il co-presidente del gruppo Ecr, il meloniano Nicola Procaccini, aveva fatto capire il tasso di indecisione interna ai Conservatori italiani ed europei: "Noi resteremo ciò che siamo: persone misurate nei toni, ma ferme nei principi. Come quel giovane universitario della destra italiana, divenuto simbolo trasversale di giustizia e coraggio, che Lei, presidente Metsola, ha giustamente citato martedì e domani ricorrerà il 32esimo anniversario dalla sua vigliacca uccisione: Paolo Borsellino. Parafrasando una delle sue affermazione più conosciute: 'È bello vivere per ciò in cui si crede'. Voglio deludere subito - dice Procaccini - chi si aspetta un'indicazione di voto da parte dell'Ecr. Il nostro gruppo è composto da partiti che non rinunciano alle prerogative nazionali e ognuno si esprimerà sulla base dell'interesse nazionale". "La testata Politico - aveva detto poi Procaccini a Von der Leyen - ha scritto che il suo destino politico è nelle mani degli sconfitti" alle elezioni, "comprenderà che qualcosa sta andando storto. Oggi i cittadini hanno sposato le buone idee del centrodestra, e credo che lei debba tenerne conto". Da Roma, il capogruppo di FdI alla Camera Tommaso Foti aggiungeva: "Sotto il profilo personale Giorgia Meloni come presidente del Consiglio ha sempre avuto buoni rapporti con von der Leyen ma qui è un discorso di prospettiva dell'Unione europea che non può prescindere dal risultato elettorale delle urne dello scorso giugno. Se all'interno della maggioranza venuta fuori dalle europee crescono i Popolari, molto critici verso il Green deal e calano i Socialisti, fan del Green deal, qualcosa vuol dire. Non vogliamo demonizzare il Green deal ma occorre fare una scelta ben precisa di realismo per evitare di creare una desertificazione di politica industriale in Europa. Per noi questo è un elemento dirimente".Alla fine, però, a dare l'indicazione ufficiale verso il "no" di FdI è stata, ovviamente, Giorgia Meloni. Perché il direttivo di Ecr aveva lasciato "libertà di voto", nel segreto dell'urna, alle delegazioni nazionali. Una libertà di cui FdI poteva dunque approfittare. La premier ha ritenuto che fosse più coerente restare fuori da un programma che conferma il Green deal così com'è. Le altre partite di interesse nazionale, scommette, avranno un altro esito. Ma proprio questa esperienza ha confermato che a Meloni giocare in tre ruoli, capo di governo, capopartito e capo di una famiglia europea, non porta giovamento.
Sondaggi politici Swg: FdI primo partito, stacca il Pd, crolla la LegaUcraina, Mattarella: "Si rischia la guerra in Europa, nessuno è certo di restarne immune"
Guerra in Ucraina e Stato di emergenza, cosa cambia rispetto a quello per il Covid
Notizie di Politica italiana - Pag. 239Nei sondaggi politici di Euromedia ormai è testa a testa fra Pd e FdI
Sondaggi di Termometro Politico: Pd primo partito, segue FdI, cala la LegaSenato, no ai ristori per le famiglie dei medici morti di covid
"Un lavoro lo trovo da solo": la risposta di Mario Draghi sul suo futuro in politicaIl Senato vota la fiducia al Dl Ucraina: aiuti a Kiev e misure anti crisi
Cos'è il Consiglio Supremo di Difesa convocato da Mattarella per discutere di Russia e UcrainaCinque stelle nel caos, Conte: “La mia leadership non dipende da carte bollate”Manfredi e Draghi firmano il Patto per Napoli, il sindaco: "Ora non abbiamo più alibi"Istituito l’Osservatorio nazionale bilaterale sullo Smart working
Figli coppie omosessuali, Amato: "Bisogna tutelare l'interesse dei bambini, ma serve una legge"
Silvio Berlusconi si sposa con Marta Fascina? L'indiscrezione e gli indizi
Convention Forza Italia, parla Silvio Berlusconi: "Sono deluso da Putin"Emma Bonino, la senatrice viene rimproverata perchè fuma in diretta TvNotizie di Politica italiana - Pag. 241Guerini: "Aumento spese militari impegno da rispettare, mi auguro che governo mi supporti"
Cosa succede dal 1 aprile 2022: la roadmap del Governo per mascherine e green passEnergia, Draghi: “Primo prototipo di reattore nucleare in funzione nel 2025-2028”Profughi Ucraina, il parere di Zaia e Fedriga: "Qualcuno fa il furbo"Covid, il sottosegretario Costa: "Prossima fase stop mascherine al chiuso e Green pass"