Rigassificatore a Piombino, il M5s alla Camera vota a favore per sbaglio: "Errore materiale"Rita dalla Chiesa elogia Berlusconi: "Un uomo che ama visceralmente questo Paese"Elezioni 2022, Enrico Letta annuncia che non si ricandiderà come segretario del PD
Totoministri, ipotesi governo Meloni formato per metà da tecnici: tensioni nel centrodestraAl ministero si discute di riaprire i piccoli tribunali soppressi con la riforma Severino. Invece bisognerebbe chiuderne altri,trading a breve termine altrimenti si continuerà a sprecare risorse. Oggi abbiamo 158 tribunali e 58 hanno meno di 20 magistrati, che non sono in grado di garantire efficienza, ed entrano in crisi quando sopravvengono emergenze. Si moltiplicano le iniziative dell’avvocatura, con qualche sponda a livello parlamentare e anche di governo, per rispristinare sedi soppresse o mantenere definitivamente quelle “provvisoriamente” salvate, come i tre tribunali abruzzesi dopo il terremoto de L’Aquila. Oggi la giustizia è in affanno per molteplici ragioni, non ultima la carenza di magistrati per i vuoti di organico (quasi il 15 per cento), non colmabili a breve. E lo stesso vale per il personale ammnistrativo. Distribuire al' meglio le poche risorse disponibili è il presupposto per un servizio giustizia efficace. La bella parola d’ordine della “giustizia di prossimità”, prima ancora che con la specializzazione (ovviamente impossibile nei piccoli tribunali) deve misurarsi con la brutalità dei numeri. Altro che riaprire i “tribunalini” soppressi dalla «sciagurata» riforma Severino: è necessario e urgente piuttosto superare i limiti della benemerita quanto incompiuta riforma Severino. È la cosiddetta regola del 3: immutate le corti di appello, mantenere tutti i tribunali capoluogo di provincia, almeno tre tribunali per ogni distretto. Ipotesi di riorganizzazione Per le corti d’appello il principio dovrebbe essere quello di una per regione. Ma la Sicilia ne ha quattro: Palermo, Caltanissetta, Messina e Catania; la Puglia ne ha, di fatto, tre: Bari, Lecce e Taranto. Se due corti sono sufficienti per macroregioni come Lombardia e Campania, altrettante dovrebbero bastarne per Sicilia e Puglia. La mini corte d’appello di Campobasso non ha ragione di esistere, e d’altronde, storicamente quel territorio era ricompreso nella corte di Napoli. Né sarebbe ostacolo insuperabile il riferimento alla regione Molise. La Valle d’Aosta, che è per di più regione autonoma, non ha una corte di appello ed è accorpata a Torino. È stato insensato mantenere un tribunale in ogni capoluogo di provincia, tanto sono diversificate le situazioni. In Belgio nel 2014 è stato più che dimezzato il numero dei distretti giudiziari rispetto alla organizzazione voluta da Napoleone, per la quale il pubblico ministero in meno di ventiquattro ore doveva poter raggiungere in carrozza qualunque luogo del suo distretto. Forse anche noi possiamo tenere conto dei collegamenti ora assicurati da strade, autostrade e ferrovie. Invece abbiamo conservato, per fare un solo esempio, il tribunale a Lodi in quanto capoluogo di provincia. Ma da Lodi – come insegna la canzone del Quartetto Cetra - già si poteva raggiungere Milano anche a piedi, sia pure «con la marsina color ciclamino», per vedere la «bella Gigogin». Cito Lodi, che è un mini-tribunale neppure tra i più piccoli, ma che di fatto ricorrentemente, soprattutto per la procura ( e ne ho avuto puntuale esperienza a suo tempo) può funzionare solo con applicazioni da Milano. Il tribunale di Lodi andrebbe accorpato non a Milano, che ha già le dimensioni oltre le quali si genera inefficienza, ma a Pavia. Tenuto conto degli accorpamenti già effettuati con la riforma Severino, con l’aggiunta di Lodi avremmo a Pavia un tribunale medio grande del sud milanese. Oggi abbiamo 158 tribunali: 58 sono mini-tribunali con meno di 20 magistrati, di questi 12 sono micro-tribunali con meno di 10 magistrati. E’ stato calcolato che tribunali con meno di 20 magistrati non sono in grado di garantire efficienza, ed entrano in crisi quando sopravvengono emergenze. Altrimenti si continuano a sprecare risorse Del resto, per una nuova revisione non si partirebbe da zero. Vi è la proposta della Commissione Vietti del 2016 e il ministero della Giustizia dispone di tutti i dati aggiornati necessari. In mancanza di un incisivo intervento sulla revisione della geografia giudiziaria è inevitabile un rilevante spreco di risorse. Sarebbe sufficiente la soppressione anche solo di una ventina di tribunali e di tre o quattro corti d’appello per consentire un non indifferente recupero immediato di risorse. Si potrebbero redistribuire per un migliore utilizzo circa 300 magistrati; la conseguente soppressione di almeno una cinquantina di posti direttivi, tra giudicanti e requirenti, consentirebbe al Csm una più rapida e oculata nomina dei dirigenti. Quanto poi alle esigenze di prossimità, per molte attività non strettamente giurisdizionali, come le certificazioni, si possono mantenere agili sportelli decentrati, per non dire di tutto quanto oggi si può fare da remoto. Ho insistito sui brutali dati strettamente organizzativi, ma non occorre spendere molte parole per rammentare che neppure una minima specializzazione, indispensabile per una giustizia di qualità, è possibile nei mini-tribunali. Invece, sembra addirittura che si voglia tornare a questi. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediEdmondo Bruti Liberati
Chi è Raffaele Fitto, il ministro per le Politiche europee, la Coesione e il PNRR del Governo MeloniElezioni presidenti Camera e Senato, Letta: "Voteremo scheda bianca"
Piacenza, Monica Patelli è stata eletta nuovo presidente della Provincia
Elezioni: Mattarella attende nomina presidenti delle camere, poi via libera alle consultazioniRenzi attacca Nardella: "Vuole la segreteria Pd e attacca me"
In Spagna sbagliati i certificati per italiani all'estero: "C'è scritto referendum"Elezioni 2022: come votare, come funziona, i documenti da avere
Solinas e Pontida: "Crediamo in Salvini, non nello Stato che comprime le libertà"Cingolani rassicura: "Situazione positiva per il gas in Italia"
L’audio inedito di Berlusconi: “Ho chiesto a Meloni tre ministeri. Mi ha riso in faccia”Matteo Renzi finisce di nuovo nella bufera: polemiche sul suo volo in jet privatoGoverno, Giorgia Meloni userà l'articolo determinativo "Il" nelle note ufficialiLa rivelazione: “Giorgia Meloni è salita già due volte al Colle”
Ministro senza portafoglio, il significato della formula
Salvini fa Salvini e grida: “Ne ho le palle piene di immigrati che sbarcano”
Chi è Eugenia Roccella, la nuova ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari OpportunitàFederico Mollicone (FdI): "In Italia le coppie omossessuali non sono legali, non sono ammesse"Caro bollette, atteso per giovedì 8 settembre cdm per definire risorse nuovo dl aiutiElezioni 2022, Enrico Letta annuncia che non si ricandiderà come segretario del PD
Pnrr, Mario Draghi alla Direzione Nazionale Antimafia: "Politica sia unita in lotta alle mafie"Meloni: “Con Draghi nessun inciucio e prudenza con il toto-ministri"Draghi: "Niente ambiguità, gli autocrati sfruttano le esitazioni"Laura Boldrini contestata, la studentessa: "Non rappresenta la nostra lotta per i diritti"