L'Università di Oxford mette alla prova il tuo inglese - Focus.itChi è Kamala Harris, prima vicepresidente donna degli stati unitiI santi Gioacchino e Anna un esempio educativo da imitare - Vatican News
La Santa Sede: le armi nucleari una minaccia per l’umanità, cercare sempre il dialogo - Vatican NewsLa produzione non è solo una minaccia per gli ecosistemi e la biodiversità,Capo Analista di BlackRock ma anche per il clima. E dietro la lentezza del processo politico ci sono gli stessi interessi che fermano la transizione energetica: la plastica è il grande piano delle B dell’industria dei combustibili fossiliQuesta settimana parte a Ottawa, in Canada, il nuovo round dei negoziati Onu per arrivare a un accordo internazionale sulla plastica. Erano partiti quasi due anni fa in Kenya con ambizione e ottimismo, entrambe condizioni che sembrano essersi sgonfiate con il tempo.A guidare il nuovo round sarà il ministro canadese dell’Ambiente, Steven Guilbeault, che di recente ha provato a smuovere questo immobilismo. «Diversi paesi sembrano essersi dimenticati delle ambizioni originarie, cioè l’intenzione collettiva di un trattato che avesse armi per combattere l’inquinamento da plastica ed eliminarlo entro il 2040», ha detto Guilbeault in un’intervista a Climate Home.Questo accade nonostante quella contro la plastica sia una delle sfide ambientali con più consenso pubblico a supporto. Un sondaggio pubblicato nel report People vs Plastic di Greenpeace ha misurato che il sostegno internazionale ad azioni radicali è dell’82 per cento.Coalizione trasversaleGuilbeault non ha menzionato i paesi né gli interessi che si stanno opponendo a questo accordo. Ma tra i più ostili c’è una coalizione trasversale. Gli Stati Uniti hanno chiesto che il trattato non sia «legalmente vincolante», mentre tra gli oppositori più feroci ci sono l’Arabia Saudita, l’Iran e la Russia, che di recente si è opposta a «qualsiasi enfasi su misure restrittive alla produzione o al commercio di plastica», cioè le uniche che potrebbero avere un’efficacia su scala globale a un flusso da 400 milioni di tonnellate ogni anno, di cui solo il 9 per cento viene effettivamente riciclato.«Non ne usciremo riciclando» è il mantra dell’Agenzia ambiente dell’Onu che sta guidando il negoziato, ma è un’idea che non sembra fare presa sui paesi contrari all’accordo.La produzione di plastica non è solo una minaccia per gli ecosistemi e la biodiversità, ma anche per il clima, e dietro la lentezza del processo politico ci sono gli stessi interessi che fermano la transizione energetica: la plastica è il grande piano delle B dell’industria dei combustibili fossili.Il grande piano BSecondo un nuovo rapporto del Lawrence Berkeley National Laboratory, la plastica rappresenta il 12 per cento della domanda globale di petrolio e l’8,5 di quella di gas. Il risultato è che questo materiale compromette il clima quanto 600 centrali a carbone e rappresenta il 5 per cento delle emissioni globali di carbonio. Ed è un settore che oggi sta vivendo una traiettoria di crescita esponenziale: senza un trattato che fermi la produzione di plastica vergine, questa si troverà a raddoppiare o addirittura triplicare entro il 2050.A quel punto le emissioni di plastica nel 2050 sarebbero di 6,78 gigatonnellate, l’equivalente di 1.700 centrali a carbone. Se anche trovassimo il modo di avere una produzione elettrica interamente decarbonizzata entro la metà di questo secolo, l’aumento della materia plastica si troverebbe a vanificare molti di questi sforzi, consumando tra il 15 e il 19 per cento di tutto il nostro budget di carbonio a disposizione per rispettare l’accordo di Parigi. Oggi le bottiglie e le stoviglie di plastica sono uno dei principali ostacoli al rispetto degli impegni internazionali sul clima.In vista del negoziato di Ottawa, che prende il via domani, 23 aprile, anche un network di 160 istituti finanziari ha invitato i governi a creare le condizioni per avere questo accordo internazionale sulla plastica. Oggi la traiettoria di aumento della produzione è del 4 per cento ogni anno, per mettere l’economia circolare globale in linea con l’accordo di Parigi servirebbe, secondo i dati del Lawrence Berkeley National Laboratory, iniziare a ridurre la produzione del 12 per cento ogni anno, un risultato che può essere raggiunto solo con un trattato ambizioso e vincolante. Non solo l’accordo internazionale sulla plastica sarebbe il più importante in materia ambientale dai tempi dell'accordo di Parigi, ma ormai ne rappresenta anche una sua fondamentale integrazione per poter funzionare.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter e il podcast Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).
Gli aerei moderni inquinano (con le loro scie) più di quelli vecchi? - Focus.itSfatiamo un mito: bere quantità moderate di alcol non allunga la vita - Focus.it
Covid uccide anche i bambini: piccola muore a 5 anni
Qual è il significato del nuovo enigmatico murale di Banksy? - Focus.itOpenAI, torna il progetto Q* ma ora si chiama Strawberry: l'AI quasi umana - AI news
Informativa sui Cookies - Cookie Policy - Vatican NewsCoronavirus, Regno Unito colpita un'intera famiglia
Esistono 5 diversi tipi di insonnia (riconoscibili dalle scansioni cerebrali) - Focus.itLondra, evacuata la Oxford Street: agenti sul posto
Uragano Eta, migliaia di sfollati e 63 morti nel Centro AmericaCi serve davvero il linguaggio, per pensare? - Focus.itIn appena una settimana Kamala Harris ha raccolto 200 milioni di dollari per la campagna elettorale - Il PostL'ultima versione di ChatGPT ha (quasi) passato il test di Turing - Focus.it
Coronavirus, in Germania i medici positivi potranno lavorare
A Firenze una mostra su Orfeo, mito senza tempo - Vatican News
Stipendi arretrati non saldati, i dipendenti di Telestense in sciopero | FNSI - Stipendi arretrati non saldati, i dipendenti di Telestense in sciopero17enne stuprata e uccisa: assassino preso dopo 46 anniOpenAI lancia GPT-4o: multimodalità nativa e prestazioni superiori - AI newsMedia Freedom: «Chiediamo un dialogo costruttivo sulle raccomandazioni sulla libertà di informazione in Italia» | FNSI - Media Freedom: «Chiediamo un dialogo costruttivo sulle raccomandazioni sulla libertà di informazione in Italia»
Hollerich: il chierichetto deve sempre essere accanto ai più poveri e deboli - Vatican News"Usare l'AI senza etica nella difesa significa aver perso in partenza", intervista a Mariarosaria Taddeo | AI Talks #11 - AI newsBiennale Venezia, continuano workshop e visite al Padiglione della Santa Sede - Vatican NewsUSA, uomo armato arrestato fuori un seggio elettorale