File not found
Campanella

Rotondi: “Letta ha già in tasca l’accordo con i Cinquestelle”

La Meloni e il “piano” per tirar via l’Italia dall’EuropaDiscorso di Draghi in Senato: "Voto di fiducia su risoluzione presentata da Casini"Bonelli non ci sta: “Posti e contenuti da rinegoziare”

post image

Di Battista contro Di Maio: "Trasformista e arrivista disposto a tutto"Spesso le feste civili tendono a sbiadire la memoria delle eventi celebrati e diventano occasioni di vacanza. Questo non succede ancora con il 25 aprile. Che ogni anno riapre il capitolo su che cosa si festeggia e chi viene festeggiato.Così inizia il libro 25 Aprile di Luca Baldissara,trading a breve termine uscito in questi giorni per i Tipi del Mulino che, attraverso le celebrazioni di questa festa, ci racconta la storia politica della Repubblica e la difficile accettazione del fatto che fu originata dalla Resistenza.Ma, nonostante la persistente determinazione revisionista, il 25 aprile non riesce ancora a essere né una semplice occasione di vacanza né una festa neutra, sentita anche dagli sconfitti della lotta partigiana che portò alla liberazione delle città del nord Italia dalle forze di occupazione nazifasciste.Quella guerra di volontari della libertà restituì l’onore al nostro paese perché dal nord del paese parteciparono direttamente e spesso autonomamente alla liberazione dei villaggi, dei comuni, delle città: italiani/e contro italiani/e, per la libertà civile politica o, al contrario, per la gerarchia e l’autoritarismo. Due Italie, due Repubbliche. ItaliaAntifascismo e democrazia sono un binomio inscindibileDaniele SusinistoricoUna guerra civileLa guerra partigiana fu anche una guerra civile, dunque. Contro l’ex-alleato del regime fascista e, insieme, contro il regime fantoccio sorto sulle rive del lago di Garda e autonominatosi Repubblica sociale italiana, i cui militi imperversavano nei territori e nei villaggi per arruolare forzatamente i giovani.Molti dei quali si nascosero per non essere catturati e fucilati oppure si unirono ai partigiani. Il libro di Baldissara comincia da dove comincia il 25 aprile 1945, dunque, e si snoda per i decenni come un termometro che misura la temperatura democratica antifascista. Quasi subito, dice l’autore, la reazione a quella festa cominciò a farsi sentire. Una tensione mai sedata che, dagli anni Settanta, si è progressivamente incardinata nel progetto di superare il 25 aprile come festa associata all’anti-fascismo e combinata col progetto di riforma della Costituzione del 1948. Revisionismo storico e antiparlamentarismo hanno marciato insieme.Superare l’antifascismoLa più esplicita proposta di superamento dell’antifascismo ebbe il suo culmine alla fine del secolo, per opera di un autorevole ex comunista, l’onorevole Luciano Violante che, parlando come presidente della Camera, mise gli italiani delle due parti nel grande cimitero della nazione, tutti uguali nella morte; irrilevanti le differenze in vita – casi della vita anzi, per cui c’era chi andò a destra e chi a sinistra. Ma così non è.Perché le guerre di liberazione quando sono anche guerre civili lasciano memorie che non vanno in vacanza. Le divisioni di ieri restano, nonostante la vita civile democratica, le elezioni libere e i diritti di libertà: tutti beni primari che sono stati conquistati, appunto, da chi ha vinto quella guerra, non da chi ha perso.Non è ai ragazzi di Salò che noi dobbiamo le nostre libertà, la nostra Costituzione, il nostro vivere civile. E i loro discendenti lo sanno. Perciò il risentimento per la sconfitta e la voglia di vendetta. Gli sconfitti di ieri oggi dileggiano della Resistenza, una parola che evitano di usare come anche antifascismo. ItaliaDobbiamo fare i conti con la nostra storia. Ecco perché abbiamo bisogno del 25 aprileEmanuele FeliceeconomistaLa patria dei liberiIl 25 aprile non è una festa dalla memoria se è vero che chi perse allora oggi non riesce a celebrarla. Per celebrarla deve cambiarne il segno – come ha fatto Giorgia Meloni nella lettera consegnata al Corriere della Sera il 25 aprile dello scoro anno, dove scrisse che nel 1943-1945 non c’erano partigiani ma patrioti.Ma la patria che Meloni identifica con i militanti di Gladio, con Paola Del Din della brigata Osoppo, non è un modello per chi ha vinto la guerra partigiana. La patria dei liberi, diceva Carlo Rosselli, non è la stessa di quella dei fascisti. E la patria che abbiamo oggi, quella che ha nella Costituzione la sua carta d’identità, è stata strappata al fascismo, non concordata con esso.La Resistenza fu contro il fascismo perché fu una lotta per il futuro, non per ritornare all’Italia del pre-fascismo. Ce lo ricorda Baldissara con questo fatto storico: «Il 19 aprile 1945, alla presenza dei rappresentanti dei cinque partiti antifascisti (Dc, Pda, Pci, Psi, Pli) che lo compongono, si tiene a Milano una riunione del Clnai (Comitato di liberazione nazionale Alta Italia), il principale organo politico di governo della Resistenza, in cui vengono discusse le direttive per l’ormai imminente insurrezione nazionale. Al termine della discussione, si approva un decreto che intima la resa incondizionata a tutti gli appartenenti alle formazioni armate della Rsi, e viene indirizzato a tedeschi e fascisti un manifesto – che riprende e perfeziona un proclama emanato il 4 aprile dal Comando generale del Cvl (Corpo volontari della libertà) – dal titolo inequivocabile: “Arrendersi o perire!”. Non solo si annuncia l’insurrezione, ma si avverte che “chi non si arrende sarà sterminato”, mentre chi avesse consegnato le armi avrebbe avuto salva la vita, sarebbe stato liberato se coscritto, internato se fascista, consegnato agli Alleati se tedesco».Una lotta per la vitaLa guerra di Liberazione fu dunque una lotta per la vita materiale e civile di tutti e tutte. Di questo i partigiani erano consapevoli. Non vollero infatti chiudere la partita solo con le armi. E disposero «l’insurrezione nazionale» e lo «sciopero insurrezionale» per far affluire operai, tecnici, impiegati.Perché questo allargamento ai lavoratori? Perché sapevano che quella non era una guerra come le altre. Era una guerra per arruolamento volontario con uno scopo preciso: proteggere le case, le fabbriche e le città, per poter ricominicare a vivere – «ogni lavoratore sa che se le nostre macchine, se le nostre fabbriche andranno distrutte, sarà per noi e per il nostro paese la disoccupazione, la miseria, la fame».I partigiani non erano malati di nostalgia (come lo sono ancora i fascisti) perché nel passato non avevano nulla. Tutto era da costruire. Anche per questo la loro lotta fu una pura lotta per la e di libertà. Il fascismo aveva distrutto e portato fame. I partigiani si preoccupavano di proteggere al massimo le condizioni materiali di vita; erano già nel futuro: tutti i loro sacrifici e le lotte furono con consapevolezza azioni necessarie per una vita migliore.Non guerra di potenza. Ma guerra di liberazione. Una differenza radicale. Che ci si mostra con la liberazione di Genova. Scrive Baldissara: «Il 23 aprile, dopo il ritiro dei reparti Ss, le Squadre di azione patriottica si concentrano al porto, sminano le strutture, mentre contestualmente si occupano le fabbriche, si bloccano strade e ferrovie per impedire la ritirata tedesca, si sabotano le linee di comunicazione. Il mattino successivo tutti i punti nevralgici sono presidiati dalle formazioni partigiane, affiancate da un crescente numero di cittadini spontaneamente scesi in strada, spingendo i tedeschi a chiudersi in sacche di resistenza. La sera del 25 aprile, il comandante della piazza genovese, il generale Günther Meinhold, firma la resa tedesca nelle mani dell’operaio comunista Remo Scappini, presidente del Cln».A wonderful job, commentò il maggiore britannico Basil Davidson appena informato della resa tedesca. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediNadia UrbinatipolitologaTitolare della cattedra di scienze politiche alla Columbia University di New York. Come ricercatrice si occupa del pensiero democratico e liberale contemporaneo e delle teorie della sovranità e della rappresentanza politica. Collabora con i quotidiani L'Unità, La Repubblica, Il Fatto Quotidiano e con Il Sole 24 Ore; dal 2019 collabora con il Corriere della Sera e con il settimanale Left. Negli Stati Uniti è stata condirettrice della rivista Constellations. Dal 2016 al 2017 è stata presidente di Libertà e Giustizia; è stata vice-presidente sotto la successiva presidenza di Tomaso Montanari.

Perché in Italia è sbagliato parlare di “premier”Elezioni 2022, la mancata alleanza tra SI e Verdi con il centrosinistra mette a rischio 14 collegi

Elezioni politiche 2022: i possibili candidati di Fdi

Chi può unire il grande centro: ecco i quattro leader del partito di DraghiRoberto Saviano: “Dio, Patria e famiglia non sono valori, sono un crimine”

Letta: “Se vinciamo noi una mensilità in più ai lavoratori”Luigi Di Maio su Facebook: "La coalizione di centrodestra è sfasciaconti"

Letta crede nella rimonta ma Meloni parla già di ministri

Ucraina, Draghi: “Accordi sul grano firmati a Istanbul ottima notizia per la comunità internazionale”Berlusconi su Draghi: "Finiamola con la storia che siamo stati noi. Si è buttato giù da solo"

Ryan Reynold
Elezioni 25 Settembre: c'è l'accordo tra Calenda e LettaElezioni 25 settembre, cosa succederà al Reddito di Cittadinanza con il nuovo governo?Boschi: “Bonino dice no a Renzi perché nel 2014 non è stata confermata agli Esteri”

ETF

  1. avatarL’Italia aumenterà le spese militari di un miliardo e 200 milioniMACD

    Lega, la proposta di Salvini sui libri scolastici: "Siano gratuiti o detraibili per medie e superiori"Elezioni 25 settembre, sondaggio BiDiMedia: il Pd sorpassa Fratelli d'ItaliaSondaggi politici: chi vincerebbe le elezioni se si andasse a votare oggi?Draghi alla Camera potrebbe annunciare le sue dimissioni: poi la salita al Quirinale

    1. Di Maio preoccupato per le “ingerenze russe” nel voto del 25 settembre

      1. avatarTorna l’evergreen di Silvio Berlusconi: il ponte sullo Stretto di MessinaCapo Analista di BlackRock

        L’addio con rammarico di Gelmini a FI: “Ieri fatto gravissimo, Putin sarà contento”

  2. avatarLa Russa sul direttore del Tg2: “Sottoscriverà il programma di FdI”. Polemiche in Raianalisi tecnica

    Cosa c'è nel nuovo Dl Aiuti: più soldi a lavoratori e pensionatiL’Ucraina rivuole la Crimea e Draghi è d’accordo: “Occupazione illegale”Dimissioni di Draghi, tutte le riforme che ora sono bloccate"L'album degli zombie": Beppe Grillo pubblica le "figurine" degli ex M5s

  3. avatarVittorio Sgarbi rivela per chi bisogna votare: "Né Meloni, né Salvini, né Berlusconi"analisi tecnica

    Crisi di governo, Draghi domani andrà in Senato alle 9.30: forse si voterà alle 18.40Elezioni, Salvini: " I sondaggi dicono che stiamo per stravincere"“Disimpegno civico”: Pascucci rompe con Di Maio e TabacciCrisi di governo, il retroscena: “Gelmini, Carfagna e Brunetta fuori da Forza Italia in caso di rottura

    ETF

Elezioni 25 settembre, Renzi: “Terzo polo diverso dalla destra sovranista e dalla sinistra delle tasse"

Meloni la dice tutta: “Chi ci attacca danneggia l’Italia”Giuseppe Conte attacca il Centrodestra: "Rivendicano il Pnrr ma Salvini e Meloni lo hanno contrastat*