Meteo, il weekend sarà bollente. A Ferragosto c'è il rischio di temporali: “Arriva la saccatura” – Il TempoCaldo in Italia, fiammata fino a dopo Ferragosto: non si vede la finePiù smartphone e pc, meno cibo e vestiti: così sono cambiati i consumi degli italiani. In calo anche le vacanze
Ucraina, Kiev: "Riconquistata Makariv". Biden: "Putin valuta uso di armi chimiche"Un libro,BlackRock Italia firmato da Paolo Di Lucia e Lorenzo Passerini Glazel, ricostruisce il pensiero di uno dei più importanti teorici del diritto del ventesimo secolo: dal rifiuto dell’idea assoluta di giustizia alla critica del giusnaturalismoHans Kelsen è stato, forse, il maggiore giurista del ventesimo secolo. Sicuramente il più controverso. Parrà strano, ma al clamore che venne acceso dal suo magistero, corrispose il riserbo quasi impenetrabile col quale egli custodì i segreti della sua vita intima. Un po' perché glielo comandava il ruolo di scienziato (ricostruito dall’eccellente libro, per chiarezza di esposizione, di Paolo Di Lucia e Lorenzo Passerini Glazel), un po’ perché imposto da un temperamento schivo fino all'ombrosità, Kelsen si sigillò nel più chiuso dei silenzi, e solo qualche volta permise che palpiti del cuore e convincimenti personali sgaiattolassero fuori dall'orto chiuso in cui li aveva recintati.Fu così per esempio che confessò la gioia che gli rideva negli occhi alla vista delle rose della sua casa di Berkeley in California. Era giunto lì dopo che le persecuzioni naziste lo avevano obbligato ad abbandonare l'Europa e costretto, alla fresca età di sessant'anni, a ricominciare tutto daccapo. E fu proprio a Berkeley che egli tenne il suo discorso d'addio. Italia“Democrazia afascista”, la manipolazione di parole (e idee): quando lo storico si traveste da cuocoL’illusione della giustizia assolutaEra il 27 maggio del 1952. Maggio: il mese delle rose. Come già una volta per il fiore di maggio, anche in quella occasione Kelsen volle rompere il velo del riserbo e si abbandonò ad uno spalancamento autobiografico che gli fece concludere così la sua ultima lezione: «Non so, né posso dire che cosa è la giustizia, quella giustizia assoluta di cui l'umanità va in cerca. Devo accontentarmi di una giustizia relativa e posso soltanto dire che cosa è per me la giustizia. Poichè – continuò – la scienza è la mia professione, e quindi la cosa più importante della mia vita, la giustizia per me è quell'ordinamento sociale sotto la cui protezione può prosperare la ricerca della verità».Queste parole si trovano registrate anche su Internet e chi vorrà procurarsi il piacere di ascoltarle noterà subito l'insistito martellamento con cui Kelsen batte e ribatte sull'aggettivo possessivo «mio» (la mia vita, la mia professione...): un modo per dare consistenza anche fonica a una idea che gli si era fitta dentro almeno da trent'anni, da quando cioè fin dal 1920 egli si era messo in bisticcio con Platone e poi, dopo, con tutti coloro che correvano sulla medesima scia di Platone proclamando in coro l'esistenza della Giustizia (scritta così: al singolare e con la maiuscola), di una giustizia cioè che, per essere declinata al singolare e decorata della maiuscola, Platone e sodali pensavano valida in ogni tempo e in ogni luogo: la giustizia assoluta, insomma.Per Kelsen, invece, la giustizia assoluta era una illusione avviluppata dai vapori dell'immaginazione e come tale incapace di superare le prove della scienza. Non la supera queste prove specie quando si crede (come credono i giusnaturalisti) che l’assoluto riposi nei fondali della “natura” e che da lì, con gli argani di una indagine scrutatrice, possa venir tirato su a rivelare il suo segreto. CulturaNel processo va in scena il dramma dell’umanoelio cappuccioCosa è naturale?No: la natura, per Kelsen, è realtà muta che non porta segreti dentro di sé e perciò, anche se interrogata, non proferisce parola. E quando pare che parli, in realtà parliamo noi per il suo tramite; parla, dunque, in play-back, restituendoci i desideri che vi abbiamo proiettato dentro e che poi ingigantiti dalle cavità del nulla tornano a noi come fossero risonanze della sua voce. Aristotele dentro la natura vi leggeva la schiavitù. Locke, la libertà. Di grazia: cosa è naturale? La libertà o la schiavitù?Allora, posto che né derivandolo dall'aldilà (perché Dio è l'Imperscrutabile per eccellenza) né estraendolo dall'al di qua (la natura) ci è dato di decifrare l'enigma del giusto assoluto, non rimane che rassegnarsi al giusto relativo, dove – attenzione! – relativo non significa che ognuno, a capriccio, allestisce la propria morale. Ogni sistema di valori – ammoniva Kelsen - «è il prodotto di una determinata società, e pertanto sarà diverso a seconda della società nella quale sorge». CommentiLa politica è l’arte di resistere alla guerra senza limitiRoberta De MonticelliSennonché sotto le lustre di quell'astratto (società) ripullulano uomini concreti, i quali fin dagli inizi ci abituano a pensare così e così e non altrimenti. Il che val quanto dire che noi siamo quel che siamo e crediamo quel che crediamo perchè, in massima parte (ma mai del tutto), la società di appartenenza, ossia genitori e maestri, ci hanno fatto così e così e non diversamente.Da qui una domanda che è, poi, una maledetta domanda: se, putacaso, la guerra mondiale si fosse conclusa in altro modo e di conseguenza avessimo avuto altri educatori, siamo proprio sicuri che la nostra coscienza del bene sarebbe esattamente quella di oggi? Interrogativo tremendo, certo, e nondimeno utile. Non foss'altro perché insinua quel grano di dubbiosa umiltà che manca sempre ai sacerdoti dell'Assoluto.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigaetano pecora
Azzurre in semifinale: le donne dell'Italvolley sfatano un tabùGuerra Ucraina, il presidente Zelensky sull'accordo con la Russia: "Servirà un referendum"
Russia, il discorso di Putin alla nazione: "Operazione militare per evitare il genocidio. Attueremo i nostri piani"
L’annuncio del ministro Fedorov: Elon Musk invia nuovi aiuti all’UcrainaFranco Aiello morto per il morso di un ragno violino: il carabiniere 52enne aveva trascorso la giornata in campagna
Guerra in Ucraina, emergenza sanitaria: attenzione a Covid, polio e coleraRaven Saunders, l'atleta non binaria che gareggia in maschera: «Datemi del loro». Il passato tra pensieri suicidi e rinascite
Travolto da un'auto mentre è in monopattino: 24enne muore dopo giorni di agonia. Il conducente positivo agli esami tossicologiciGuerra in Ucraina, Odessa finisce nel mirino della Russia: navi da guerra aprono il fuoco
Edward Bronstein morto come George Floyd durante l'arresto: "Non posso respirare"Gas, arriva l'ok per l'accordo di solidarietà bilaterale tra Germania ed ItaliaEsperto relazioni Tinder nel calcio: Brunson comproprietario del Sutton - DerbyDerbyDerbyOlimpiadi Parigi 2024, le pagelle della Gazzetta alla giornata | Gazzetta.it
Balneari, sciopero di due ore venerdì 9 agosto. Ma la protesta divide – Il Tempo
Montreal, Sinner senza problemi all'esordio, bene Arnaldi: due esclusioni a sopresa | Gazzetta.it
Afghanistan, i talebani chiudono di nuovo le scuole femminiliCosa accadrebbe se la Bielorussia scendesse in campo contro l’UcrainaMadre di un soldato accusa Putin in diretta tv: "Fermati e ridammi mio figlio"Ucraina, Russia crea una no-fly zone sul Donbass: l'annuncio del rappresentante di Donetsk
Raven Saunders, l'atleta non binaria che gareggia in maschera: «Datemi del loro». Il passato tra pensieri suicidi e rinasciteGli investimenti di Vance nel mirino: «Contraddicono i suoi valori politici»Venezuela, deputato Davila arrestato dopo intervista con AdnkronosGuerra in Ucraina, Zelensky: “Non possiamo entrare nella Nato, va ammesso”