Siracusa, ritrovato relitto scomparso 90 anni faBrescia, uomo morto schiacciato da un tronco: il figlio adolescente assiste all’incidenteCoronavirus, bollettino settimanale di venerdì 3 marzo 2023: 26.684 casi e 228 morti
Malore mentre guida un tir che trasporta gas liquido: accosta e muore«Non mi nascondo che mi sono chiesto più volte se avesse senso questa cerimonia,Economista Italiano ho pensato e ripensato a cosa potesse servire. Poi come sempre la risposta mi viene quando penso alla mia amata Giulia», ha detto il padre GinoL’università di Padova ha conferito la laurea alla memoria in Ingegneria Biomedica a Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta. Alla cerimonia hanno partecipato la sorella, il fratello e il padre Gino.«Visto l'art 26 delle carriere degli studenti sul conferimento dei titoli di laurea ala memoria, vista la deliberazione del senato accademico del 12 dicembre 2023, conferiamo a Giulia Cecchettin, nata a Padova il 5 maggio del 2001, la laurea in ingegneria biomedica, e con questo rilasciamo il diploma. Congratulazioni Giulia». Con queste parole la rettrice di Padova Daniela Mapelli ha conferito tra gli applausi di una sala gremita di persone il titolo alla ragazza uccisa l’11 novembre scorso. L’intervento della sorella Elena«Cara Giulia, mia dolce Giulia, tu non sai quanto io sia fiera di te, ti ho sempre ammirato tanto per come eri, carina dolce e sveglia, ti ho sempre visto come un piccolo genietto. Dicevi sempre di non avere memoria, però guarda cosa sei riuscita a fare: sei riuscita ad essere una così brava studentessa in ingegneria, una facoltà che sapevo non essere la più affine al tuo animo romantico, eppure ce l'hai fatta alla grande».«Ci ha sempre fatto sentire una famiglia, anche quanto e morta la mamma – ha aggiunto Elena –. Hai fatto tante belle cose per te stessa per noi dobbiamo ricordarcelo sempre. Però non dobbiamo dimenticare mai quante cose avresti potuto fare se non ti fosse stata tolta la possibilità di farlo. Non dobbiamo dimenticarcene, perché a nessuna altra donna venga tolta la possibilità di farlo. Nella tua breve vita sei riuscita a insegnarmi tanto e ora posso dirlo, senza che tu mi dica che non è ancora vero: complimenti ingegnere». CommentiFemminicidi, adesso diamo visibilità alla mobilitazione culturale dei maschiIl padre Gino«Grazie per aver onorato la memoria di Giulia e aver reso questo momento speciale e significativo. Io però non riesco a essere felice, il conferimento di laurea che avevo in mentre fino a pochi settimane fa aveva come protagonista una ragazza stupenda, che non vedeva l'ora di indossare la sua merita corona d'alloro». Così Gino Cecchettin, intervenendo alla cerimonia di laurea alla memoria della figlia Giulia, all'università di Padova. «Non mi nascondo che mi sono chiesto più volte se avesse senso questa cerimonia - ha poi aggiunto - ho pensato e ripensato a cosa potesse servire. Poi come sempre la risposta mi viene quando penso alla mia amata Giulia. Onorare nel migliore dei modi la conclusione del sua percorso accademico penso sia un atto d'amore nei suoi confronti».«Cara Giulia, mentre ti parlo ti immagino di fronte a me, con il tuo sorriso leggero. Anche se lontana, troppo lontana – ha aggiunto il padre. Non avrei mai pensato di trovarmi qui, con il cuore trafitto, a piangere la tua assenza in una cerimonia in tuo onore. Non sai quante volte ti ho immaginata felice e sorridente come solo tu sapevi essere e gioire con noi per questo momento a cui tenevi tanto. Non hai potuto assaporare di persona la felicità per il meritato traguardo, e penso sia un atto di riconoscenza dovuto per quanto hai dato alla famiglia, per quanto hai fatto per gli altri e per quanto ancora stai facendo per tutti. Almeno per oggi, vorrei che il tuo nome fosse elevato non solo alla memoria del tragico femminicidio che ha segnato la tua vita, ma piuttosto ad onorare la tua straordinaria essenza. Sei stata esempio di generosità, la tua determinazione incrollabile nello studio ha insegnato anche a me a perseguire i miei obiettivi con una tenacia che non mi era propria». FattiUomini che marciano per le donne: «Decostruiamo il superuomo»Marika Ikonomu© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedi
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