Bonus 600 euro del Governo, metà degli avvocati lo richiedeCodacons, l'estate 2020 al mare costa di più rispetto al 2019Coronavirus, Google dona 800 milioni di dollari
Smart working: cos'è e come funzionaIsraele lascia solo una brigata in difesa del corridoio Netzarim. Ma potrebbe attaccare altrove. Resta alta la tensione con l’Iran. Lunedì le trattative per un cessate il fuocoOgni settimo giorno del mese assume un peso simbolico per Israele,Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock nel ricordo di quanto è successo a ottobre. Ma a sei mesi dall’inizio della guerra e alla vigilia di una possibile tregua per la fine del Ramadan, c’è stato un altro passaggio denso di significati: il ritiro della gran parte delle truppe nel sud della Striscia di Gaza. Come riportato dai media israeliani è rimasta soltanto una brigata in difesa del corridoio Netzarim, la strada che divide la parte settentrionale dell’enclave da quella meridionale.Nella decisione potrebbero aver pesato le critiche degli Stati Uniti, dopo l’uccisione di sette operatori umanitari a Gaza. Secondo il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale americano, John Kirby, le truppe israeliane avrebbero necessità di riposarsi e questo sarebbe il vero motivo del ritiro.Fonti militari israeliane, citate sempre dai media locali, hanno confermato che il ritiro coincide con l’ingresso nella terza fase della guerra con Hamas. Dopo quattro mesi di combattimenti a Khan Younis, l’esercito dovrebbe seguire una strategia diversa per questa zona, fatta «di raid mirati e limitati».Significa però anche che le truppe potrebbero essere eventualmente indirizzate altrove: a Deir el-Balah, nel centro della Striscia. Oppure a Rafah, sul confine con l’Egitto, con un raid che è stato a lungo annunciato e altrettanto a lungo criticato, anche dagli alleati internazionali. In altre parole, come dicono le stesse fonti, ora saranno possibili «ulteriori opportunità operative e di intelligence». In un contesto in cui è sempre più alta la tensione con Theran dopo che, a inizio mese, Israele ha attaccato il consolato iraniano a Damasco, causando la morte di sette ufficiali, fra cui due generali. MondoIl conflitto a un passo dall’allargamento. L’Iran allerta le forze armateVittorio Da RoldL’IranLe ambasciate israeliane restano chiuse in tutto il mondo, Italia compresa, per questioni di sicurezza. Gli Stati Uniti si aspettano un attacco significativo dell’Iran entro la prossima settimana: è la «vendetta inevitabile», che è stata annunciata sabato da Mohammad Bagheri, capo di Stato maggiore delle forze armate iraniane.Seyyed Yahya Safavi, un consigliere personale dello ayatollah, ha detto che le ambasciate di Israele «non sono più sicure». Le dichiarazioni sono state riportate dall’agenzia di stampa Tasnim, vicina ai pasdaran, accompagnate da generiche accuse a Stati Uniti e paesi arabi «rimasti in silenzio».«Per anni l’Iran ha agito contro di noi: è per questo che Israele agisce contro l’Iran e i suoi alleati, sia in modo difensivo sia offensivo», ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, parlando al consiglio dei ministri, in occasione dell’anniversario dell’inizio della guerra. «Dal 7 ottobre siamo stati attaccati su molti fronti dagli affiliati dell’Iran: Hamas, Hezbollah, gli Houthi, le milizie in Iraq e Siria», ha detto. «Sapremo come difenderci e agiremo secondo un principio semplice: chiunque ci faccia del male o abbia intenzione di farci del male, noi gli faremo del male».Le trattativeIntanto continuano le trattative per arrivare a una tregua. Il quotidiano del Qatar Al-Arabi Al-Jadid, ripreso dai media israeliani, ha riferito da fonti egiziane di un possibile cessate il fuoco temporaneo a Gaza per tre giorni, durante la festa di Eid al-Fitr che martedì sera chiuderà il Ramadan.Il capo della Cia, Bill Burns, ha raggiunto il Cairo per incontrare il capo del Mossad israeliano, David Barnea, insieme a funzionari egiziani, delegati di Israele e Hamas, e il ministro degli Esteri del Qatar. Burns nel frattempo ha incontrato il presidente dell’Egitto, Abdel Fattah Al Sisi. In un comunicato diffuso dall’ufficio di presidenza, è stato confermato l’impegno congiunto di Egitto, Stati Uniti e Qatar per il cessate il fuoco e per fornire un’assistenza umanitaria alla popolazione nella Striscia di Gaza. Il Gabinetto di guerra ha conferito «un mandato significativo» alla squadra negoziale israeliana, secondo una fonte locale, citata dai media. Insieme al capo del Mossad, dovrebbe esserci quello dello Shin Bet, Ronen Bar, e il generale Nitzan Alon, responsabile dell’intelligence per la liberazione degli ostaggi.Posizioni distantiMa Netanyahu ha ribadito, ancora una volta, le condizioni per la pace: «Non ci sarà un cessate il fuoco se non saranno liberati gli ostaggi», ha detto. «Hamas spera di beneficiare delle pressioni internazionali per ottenere vantaggi, ma questo non accadrà». Israele è «disponibile» per trovare un accordo, ma non alle condizioni date dalla controparte.«Arrendersi alle richieste di Hamas gli permetterebbe di provare a replicare i crimini del 7 ottobre, come aveva promesso di fare», ha detto Netanyahu.Dall’altra parte, anche Hamas non sembra disposta a fare passi indietro. In una nota, con la quale ha confermato la presenza della sua delegazione, ha detto che le condizioni restano le stesse di metà marzo: la fine delle operazioni di Israele a Gaza e il ritiro completo dei militari israeliani dalla Striscia; il ritorno degli sfollati alle proprie case, specialmente nella parte settentrionale di Gaza; un’ampia consegna di aiuti in tutta la Striscia, la cui ricostruzione deve iniziare immediatamente; un processo per lo scambio di ostaggi e prigionieri palestinesi.Il ricordoDomenica è stato anche l’anniversario della morte di Alessandro Parini, il giovane avvocato romano ucciso sul lungomare di Tel Aviv, quando un’auto era piombata sulla folla. L'ambasciatore in Israele, Sergio Barbanti, ha fatto visita al memoriale delle vittime del terrorismo di Tel Aviv.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediDaniele ErlerGiornalista trentino, in redazione a Domani. In passato si è laureato in storia e ha fatto la scuola di giornalismo a Urbino. Ha scritto per giornali locali, per la Stampa e per il Fatto Quotidiano. Si occupa di digitale, tecnologia ed esteri, ma non solo. Si può contattare via mail o su instagram.
Smart working anche a costo dello stipendio per 1 italiano su 3Reddito di cittadinanza: rischio revoca per 100 mila beneficiari
Istat, calo record del Pil in Italia: nel primo trimestre -4,7%
Perchè è importante smaltire un tonerReddito di cittadinanza sospeso a febbraio a chi non rinnova Isee
Notizie di Economia in tempo reale - Pag. 144Cassa integrazione, consulenti del lavoro lanciano l'allarme
Ex Ilva, lo Stato è pronto ad entrare: al vaglio possibili soluzioniItalia's Growth Talent 2020: l'evento sulla crescita aziendale
Il miglior robot aspirapolvere dell'annoPartita IVA, regime forfettario e pensione: come fareVacanze estive 2020: le mete più economicheOne Meter Away: magliette e felpe per combattere il coronavirus
Coronavirus, sospensione mutuo Che Banca!: il modulo
Il Festival del Fundraising e Coronavirus: l'evento online
Bollo auto e Canone Rai: niente abolizione nel 2020Concorsi pubblici 2020 in Liguria: i bandi attiviEurogruppo, che cosa è il Recovery Fund proposto dall'Italia?Alessandro Maselli, la storia di successo di un italiano all'estero
Concorsi pubblci 2020 in Piemonte: i bandi attivi e in arrivo6 milioni di italiani si troveranno senza regali sotto l'alberoSito Inps non aggiornato: il bonus baby sitter scala a giugnoDisinfettante mani: i benefici e dove ordinare