File not found
trading a breve termine

Elezioni politiche 25 settembre 2022: chi può votare

Bipolarismo e politica, Italian styleLa reazione di Salvini alla candidatura di Crisanti con il Pd e la replicaDi Maio attacca Meloni: "Se rinegozi il PNRR, perderemo tutti i soldi"

post image

Blocco navale proposto da Giorgia Meloni: cos’è, come funziona e si può fare?È davvero possibile “leggere” e prevedere i comportamenti delle persone permettendo alla polizia o addirittura alle macchine di intervenire e catturare potenziali malviventi?Guglielmo Non si tratta di domande di scuola e di discussioni accademiche rispetto a un futuro lontano e improbabile, perché il progresso corre veloce e questi interrogativi su “tecnogiustizia” e “tecnoautorità” iniziano a entrare nella nostra società.In Gran Bretagna così come in California vengono testati da tempo programmi di intelligenza artificiale che individuano aree, comunità e situazioni a rischio oppure scandagliano database con criminali comuni, cercando di indovinare quali soggetti possano commettere un reato violento, assegnando a ciascuno un punteggio di rischio.La Commissione Ue sta preparando un regolamento sull’intelligenza artificiale. Peccato che si riferirà solo all’Ai per usi civili, mentre i problemi più gravi li avremo nei settori della difesa e della sicurezza. È desiderabile che i dati, gli algoritmi, le macchine esperte, in una parola l’intelligenza artificiale diventino un’arma di previsione, dissuasione e repressione del crimine? È davvero possibile “leggere” e prevedere i comportamenti delle persone permettendo alla polizia o addirittura alle macchine di intervenire e catturare potenziali malviventi? È tollerabile che una società avanzata e uno stato di diritto possano anche soltanto concepire di analizzare espressioni ed emozioni per scommettere sull’attitudine criminale di un individuo? Non si tratta di domande di scuola e di discussioni accademiche rispetto a un futuro lontano e improbabile, perché il progresso corre veloce e questi interrogativi su “tecnogiustizia” e “tecnoautorità” iniziano a entrare nella nostra società. Non stiamo parlando di Tom Cruise e Minority Report, insomma, ma di vita reale. In Gran Bretagna così come in California vengono testati da tempo programmi di intelligenza artificiale che individuano aree, comunità e situazioni a rischio oppure scandagliano database con criminali comuni, cercando di indovinare quali soggetti possano commettere un reato violento, assegnando a ciascuno un punteggio di rischio. Come ha raccontato Fabio Chiusi su Valigia Blu si sperimentano perfino strumenti per rilevare dai volti le emozioni: in Uttar Pradesh, a Lucknow, le autorità hanno installato sistemi di identificazione di espressioni facciali di paura, tristezza, dolore e quant’altro possa indicare una violenza in atto contro donne e bambini (fenomeno assai diffuso, secondo le statistiche, in quel territorio come, purtroppo, in tanti altri luoghi del mondo). Te lo leggo in faccia Questo “test”, che cerca di sfruttare algoritmi intelligenti per captare segnali d’allarme sui volti delle vittime, ha destato commenti sconcertati tra gli esperti di machine learning: pensare che un algoritmo possa capire le emozioni di un individuo solo valutandone le rughe del viso parrebbe, in effetti, un’illusione destinata a naufragare, poiché non tutto è visibile agli occhi artificiali. D’altra parte gli esseri umani non mostrano tutto ciò che provano; reagiscono sorridendo anche in frangenti dolorosi o di terrore o rimangono impassibili subendo abusi. Insomma, la pretesa di rilevare stati d’animo con una telecamera deve fare i conti con l’unicità umana e le variabili della coscienza. Sarebbe enorme la quantità di falsi positivi causati da queste tecnologie, ben lungi dall’essere infallibili. Il principio di “Rule of Human Law by Default” dovrebbe imporre la progettazione e l’uso di sistemi informatici, a maggior ragione se intelligenti, nei quali l’ultima parola spetti sempre e solo a super-admin umani. Cosa che ora non c’è e non ci mette al riparo dall’avere in futuro macchine a governarci, anche solo implicitamente. Già oggi quando parliamo di tutela dei lavoratori, i sindacati sono costretti spesso ad avere a che fare, più che con datori di lavoro umani, con algoritmi, app, controlli automatizzati che dettano le regole sul lavoro. Passaggio irreversibile Il rischio è quello di innescare un meccanismo irreversibile. La Commissione Ue ha lavorato negli anni per immaginare requisiti etici da applicare all’intelligenza artificiale. Dopo avere pubblicato linee guida etiche e un libro bianco sull’argomento, ci si attende a breve una proposta di regolamento europeo che miri a normare le forme più rischiose per i diritti e le libertà degli individui. L’intelligenza artificiale può essere una grande opportunità, ma se non governata può davvero essere «l’ultima invenzione dell’essere umano», per citare, tra gli altri, James Barrat: in effetti, al di là della nostra sorte, potrebbe arrivare il momento in cui le persone delegheranno la creatività e la capacità di inventare agli algoritmi. Uno scenario di autoriduzione allo stato vegetativo assolutamente non desiderabile. Le macchine, in passato, hanno sostituito le azioni umane e questo ha avuto conseguenze sui posti di lavoro. Oggi il rischio è di un salto ulteriore: robot e algoritmi possono iniziare a sostituire i pensieri e le volontà degli esseri umani. C’è una bella differenza. Occuparsi di scenari distopici non vuol dire essere contro lo sviluppo tecnologico, l’intelligenza artificiale e le altre magnifiche sorti “e-progressive”, ma avere la consapevolezza e la determinazione, finché si è in tempo, di ancorare questa evoluzione a un’etica umanistica. Vale per la scienza, per l’industria, per la politica e per ogni istituzione. La politica dovrebbe abbandonare i conformismi e avere il coraggio, forse spudorato, di inserire nelle costituzioni nuovi principi e norme fondamentali. Proprio lo “stato di diritto umano”, ad esempio, per il quale mai dovrebbe essere lasciata la possibilità di agire come autorità o persino di far legiferare alle macchine e agli algoritmi. Bisogna evitare l’avvento di poliziotti-bot o, peggio, di deputati-bot, e l’ultima parola nell’amministrazione di società o sistemi informatici dovrebbe sempre e solo appartenere a esseri umani. L’umano, con le sue imperfezioni incalcolabili e con i suoi sentimenti misteriosi, custodisce il segreto del perdono e della pace, sconosciuti all’iper razionalità perfetta degli algoritmi, per i quali tutto è calcolabile. Si sta entrando in un mondo ancora inesplorato nel quale, in nome del progresso, ci imbatteremo in sistemi estremamente rischiosi per i nostri diritti e le nostre libertà. Una soluzione può essere trattare l’intelligenza artificiale alla stregua dei medicinali e dei dispositivi medici, idea già proposta dal sottoscritto e da altri esperti come Stefano Quintarelli: prima dell’immissione in commercio di sistemi AI rischiosi, si dovrebbe prevedere un percorso di sperimentazione e di valutazione degli impatti per considerarne gli effetti collaterali e attivare forme di vigilanza sulle conseguenze indesiderate. Sembra la strada tracciata anche dal libro bianco della Commissione Ue che prelude al prossimo regolamento europeo. Peccato che quel regolamento si riferirà solo all’intelligenza artificiale per usi civili, mentre i problemi più gravi li avremo nei settori della difesa e della sicurezza.   © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediLuca Bolognini

Boschi: “Bonino dice no a Renzi perché nel 2014 non è stata confermata agli Esteri”Premier, Berlusconi frena sulla Meloni

Meloni: “Rispetto la Segre ma noi della fiamma andiamo fieri”

Carlo Calenda insulta Silvio Berlusconi: "Fuori di sé, non deve essere eletto"Silvio Berlusconi: "Io ho ottenuto i soldi del Pnrr in Europa"

La verità di Marco Marras sull’incursione al comizio di MeloniPiano per il razionamento del gas in Italia: quali sono le misure sul tavolo del governo

Caterina Chinnici vince le primarie dei progressisti in Sicilia

“Disimpegno civico”: Pascucci rompe con Di Maio e TabacciElezioni, i Democristiani strizzano l'occhio a Giorgia Meloni: le parole di Rotondi

Ryan Reynold
Gas, il piano per il risparmio energetico di Cingolani: termosifoni giù di un grado da ottobreM5S, Conte fuori dal Meeting di Rimini: "Noi siamo scomodi per il sistema"Campagna elettorale, Meloni: “È ripartita la macchina del fango contro me e FdI. Sanno di perdere”

Capo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

  1. avatarCrisanti su Bassetti: “Anche i tecnici vanno votati”Economista Italiano

    Notizie di Politica italiana - Pag. 180Elezioni 25 settembre, i sondaggi: Fratelli d'Italia primo partito, segue il Pd, crolla la LegaGoverno, atteso Cdm nella mattinata del primo settembreNotizie di Politica italiana - Pag. 178

      1. avatarRuberti dimesso, diffuso un video choc sul capo di gabinetto di Gualtieri: “Inginocchiati o sparo”Campanella

        La Russa sul direttore del Tg2: “Sottoscriverà il programma di FdI”. Polemiche in Rai

  2. avatarLa Meloni e il “piano” per tirar via l’Italia dall’Europatrading a breve termine

    Conte “riapre” al Pd ma con “prudenza e intransigenza”Crisi di governo, Letta incontra Draghi a Palazzo ChigiVittorio Sgarbi rivela per chi bisogna votare: "Né Meloni, né Salvini, né Berlusconi"Crisi di governo, quando si vota? Le possibili date se cadrà l'esecutivo

  3. avatarImpegno Civico, simbolo e programma del nuovo partito di Di Maio e TabacciCapo Analista di BlackRock

    Capogruppo Lega a Firenze davanti a una donna rom: “Vota noi per non vederla più”Crisi di governo, quando si vota? Le possibili date se cadrà l'esecutivoBerlusconi su Draghi: "Finiamola con la storia che siamo stati noi. Si è buttato giù da solo"Crisi di governo, Franceschini: “Con il M5s ora è finita”

Elezioni 25 settembre, la campagna elettorale si sposta sui social: quanto hanno speso i partiti

Silvio Berlusconi: "Io ho ottenuto i soldi del Pnrr in Europa""L'album degli zombie": Beppe Grillo pubblica le "figurine" degli ex M5s*