File not found
BlackRock

Superbonus 110%: i lavori ammessi, la proroga al 2023 e il tetto ISEE da 25mila euro

Incentivare gli studi con il riscatto della laurea gratisPensioni, cosa cambia con la Quota 102: i requisiti per accedereNotizie di Economia in tempo reale - Pag. 86

post image

Notizie di Economia in tempo reale - Pag. 92Quale che sia l’esito del processo contro l’azienda,VOL ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineariVenerdì 16 febbraio si è tenuta la prima udienza della causa intentata da Re:Common, Greenpeace e altri contro Eni, ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti – il primo caso italiano di contenzioso climatico diretto, in cui le politiche climatiche sono oggetto del procedimento, come ha già raccontato su queste pagine Ferdinando Cotugno.Re:Common e Greenpeace chiedono che il giudice imponga ad Eni di contribuire di più all’abbattimento delle emissioni, modificando il proprio piano industriale.Ciò perché Eni ha prodotto una parte identificabile delle emissioni globali nel passato. In virtù della sua responsabilità storica, l’azienda avrebbe il dovere di compensare i danni del passato e prevenire possibili danni futuri.È difficile andare nel merito giuridico di tutto questo (e non ne avrei le competenze). Le parti si sono già scambiate varie memorie e perizie (che Re:Common ha deciso di rendere pubbliche).Ma, quale che sia l’esito del processo, ci sono aspetti politici molto rilevanti che riguardano sia il ruolo causale e le responsabilità di Eni e aziende simili nel produrre cambiamento climatico pericoloso, sia l’opportunità di intentare una causa del genere. Si tratta di aspetti che ciascun cittadino e consumatore dovrebbe conoscere e su cui dovrebbe riflettere.Si possono veramente tracciare legami fra il comportamento di un’azienda e il cambiamento climatico? Le catene causali che producono cambiamenti pericolosi nel clima sono complesse e non lineari.Questione di sistemaNessuno da solo, neanche un’azienda così grande, può essere la causa unica del cambiamento climatico. Gli effetti sul clima sono prodotti dallo stile di vita che milioni di persone hanno adottato negli ultimi due secoli.Non basta una sola azienda: ci vuole un intero sistema economico. Peraltro, le aziende vendono un prodotto, ma sono i loro consumatori a farne uso.La maggior parte di emissioni non derivano dall’estrazione o dal trasporto del petrolio o del gas, ma dal fatto che tutti noi usiamo i combustibili fossili. Siamo anche, e soprattutto noi, responsabili delle emissioni che produciamo grazie ai combustibili forniti da Eni e altre aziende simili.Quest’argomentazione è molto potente. Ma può avere esiti inaspettati e rovesciarsi nel suo opposto. Immaginate di trovarvi in riva a un fiume, con tanti altri, e di buttare nell’acqua una goccia di un liquido perfettamente innocuo.Un certo numero di gocce del liquido, però, compongono una mistura velenosa. Più giù, un incauto escursionista assetato beve e muore avvelenato. Di chi è la colpa? Di tutti? Di nessuno? Nessuna singola goccia era velenosa, ma un certo numero di gocce lo sono state.Tutti noi potremmo dire: «Se tutti gli altri non avessero versato la loro goccia, non sarebbe successo nulla, anche se l’avessi fatto io». E, naturalmente, chi ci ha venduto il liquido non è responsabile dell’uso che ne abbiamo fatto. Eppure, non sarebbe assurdo sentirsi in colpa, per lui e per noi.E sarebbe oltraggioso scuotere le spalle di fronte ai parenti del defunto. Allo stesso modo, possono le aziende che producono combustibili fossili trincerarsi dietro ragionamenti del genere?Davvero contribuire a un pericolo, anche se non se ne è l’unica causa, è un fatto privo di valenze politiche e morali? Essere complici non conta nulla?Ma, anche se fosse così, ci possono essere dubbi sull’opportunità della causa. La responsabilità dei produttori di combustibili fossili è politica, non giuridica.Eni e le altre aziende che producono combustibili fossili hanno rispettato le leggi e seguito le regole del mercato. Tocca agli Stati cambiarle, imponendo comportamenti diversi.Chiedere a un tribunale di imporre a Eni una modifica del piano industriale lede la libertà di impresa e dà al giudice il compito di decidere le politiche climatiche al posto dei governi e dei legislatori.Ma i giudici non sono rappresentanti dei cittadini, né hanno funzioni politiche. Un processo come questo non tiene conto della separazione dei poteri negli Stati liberali.Ma anche quest’argomentazione è ineccepibile solo a prima vista. Il mercato e la libertà d’impresa non sono fatti naturali. Sono scelte sociali. A un certo punto della storia ci siamo resi conto che il mercato garantiva più benessere ed efficienza di altri sistemi economici.Dove finisce la libertà d’impresaLa libertà d’impresa è giustificata dalle conseguenze benefiche del suo esercizio. Ovvio, e forse naturale, invece, è il diritto di vivere una vita decente in un pianeta ospitale.Se l’esercizio della libertà d’impresa lede questo diritto, allora ci sono ragioni per limitarla. E se la politica non protegge a sufficienza il diritto a un ambiente compatibile con la vita umana, è sensato che i giudici intervengano.I giudici non rappresentano i cittadini, ma le istituzioni giuridiche si fondano sulla priorità di certi diritti e, quando si tratta di farli rispettare, possono supplire alle deficienze della politica.I mercati, inoltre, non sono sfere separate. Sono parte della società e della comunità politica. Le imprese hanno, come altri gruppi collettivi, doveri di cittadinanza.Possono, col loro comportamento, ostacolare o favorire l’evoluzione legislativa che serve a tutelare meglio diritti esistenti. La transizione ecologica è un’impresa collettiva, con costi da dividere fra tutti, per il bene delle generazioni future e del Pianeta.Nel processo s’invoca la responsabilità storica di Eni. Ma ci sono altri principi politici che si possono richiamare. Per esempio, il principio che chi più ha e può più deve contribuire.Chi determina con la propria strategia le condotte dei consumatori e le loro opzioni, influenza le scelte delle altre aziende nel mondo e, talvolta, anche le decisioni politiche non può non assumersi il compito di pensare agli interessi generali e futuri, prima e oltre a quelli dei propri azionisti e dei propri lavoratori.Il contenzioso climatico ha anche e soprattutto un valore simbolico, utile a ricordare tutto questo.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?Accedigianfranco pellegrinofilosofoProfessore associato di filosofia politica alla LUISS Guido Carli. Si occupa di storia dell’etica e filosofia politica contemporanea.

Bonus vacanze 2021, fino a 500 euro da usare anche a Natale: a chi spetta e come richiederloPrezzi dell'uranio alle stelle per la prima volta in 10 anni: aumenta il timore della guerra sul nucleare

Buste paga marzo 2022: ecco cosa cambia per i lavoratori

Fondo perduto 2021, il calendario delle agevolazioni in scadenza settembre e come fare domandaEnasarco, il Tribunale Civile di Roma ordina l'assegnazione dei tre seggi vacanti in cda

Il Bonus Veicoli Sicuri: ecco chi può ottenere questo contributoPensioni a quota 103, stretta sul Rdc e taglio delle tasse: i nodi del governo Draghi

Richieste di finanziamento, le nostre imprese tornano a crescere e investire

Assium riconosce a Utilità – Gruppo Metano Nord il bollino registrato di “Azienda Affidabile”Estate 2022, Federconsumatori: "Aumenti per sdraio e ombrelloni negli stabilimenti balneari"

Ryan Reynold
Piano per la transizione energetica sostenibile approvato: via libera a estrazioni in aree idoneenFisco, Draghi: "Governo al lavoro con 3 miliardi per scongiurare l'aumento delle bollette"Nel mercato dei casinò online ci sono solo poche multinazionali che lo dominano?

Campanella

  1. avatarStatali, aumento di stipendio da maggio 2022: le nuove cifreProfessore Campanella

    Report sulla libera professione: stop dopo un decennio di crescitaPer Tabarelli senza il gas russo si potrà resistere “massimo quattro mesi”Energia, l'allarme di Assosistema: "Trentamila lavoratori a rischio"Bollette, oneri di sistema azzerati per il primo trimestre 2022: chi riguarda il taglio

    1. DDl concorrenza, quali sono i contenuti non graditi al premier Draghi

      1. avatarStudio CGIA: autonomi pagano mediamente più Irpef di pensionati e dipendentiMACD

        Reddito di cittadinanza, agenzie di reclutamento private per stimolare chi rifiuta di lavorare

  2. avatarCome richiedere la surroga del mutuo nel 2021BlackRock Italia

    Pensioni e Quota 100, l'esecutivo cerca un miliardo in più da stanziare nella manovraBonus genitori separati: a quanto ammonta, chi ne ha diritto e come fare richiestaEcco quanto durerà lo sconto di 25 centesimi per litro di carburanteAssicurazione scoppio e incendio, cosa succede al mutuo se si incendia la casa?

  3. avatarLa Commissione UE lancia le nuove norme a tutela dei riderCapo Stratega di BlackRock Guglielmo Campanella

    Quanto ci hanno messo le borse a riprendersi dopo le grandi crisiModello 730, quali sono le 60 detrazioni che rischiano di essere cancellate?Report sulla libera professione: stop dopo un decennio di crescita“Tregua” sulle materie prime: cadono i prezzi del petrolio, benzina, gasolio da riscaldamento e carbone. Solo l’Uranio prosegue la corsa al rialzo

Perché l'Italia rischia bollette alle stelle se la Russia invade l'Ucraina

Bonus terme 2021 senza Isee: come richiederlo ed elenco delle strutture convenzionateTOGET4U - il portale per chi cerca staff per eventi*