Chi è Attilio FontanaSuperbonus, Forza Italia è contro la decisione di cancellarloElezioni Regionali 2023, Calenda sulla vittoria della destra: “Serve partito unico riformista”
Lo strano caso degli studenti pro Palestina e dei donatori di BidenLa Cina,Professore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock potenza mondiale generata dalla più sporca delle fonti di energia fossili, è cresciuta del 2 per cento lo scorso anno. Un brutto segnale che però non riguarda solo PechinoIscriviti alla newsletter ArealeAscolta il podcast di ArealeLa transizione energetica globale ha ancora un grande problema a forma di carbone. La potenza mondiale generata dalla più sporca delle fonti di energia fossili è cresciuta del 2 per cento lo scorso anno, ed è un brutto segnale, visto che questo è l’aumento più grande dal 2016. Questo nuovo picco è stato provocato principalmente da due fattori: la crescita tornata furibonda in Cina e il ritardo nel phase out di questo combustibile nei paesi occidentali.Questi nuovi dati sono stati forniti dal centro di ricerca statunitense Global Energy Monitor. Globalmente, sono stati aggiunti 70 gigawatt di potenza da carbone nel mondo. Di questi, 47,4 GW venivano dalla sola Cina. Ma non è un problema solo cinese: nelle economie occidentali, a causa della crisi energetica, la chiusura prevista delle centrali è andata troppo lentamente, ne sono state chiuse per 21,1 GW, troppo poco per tenere il passo richiesto dalla transizione. AmbienteIn ascolto della crisi climatica, Areale ora è anche un podcastFerdinando CotugnoLa crescita in Cina Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, per avere ancora una speranza di centrare l’obiettivo di contenere l’aumento delle temperature a 1,5°C rispetto all’èra preindustriale, il phase out del carbone come fonte di energia dovrebbe essere completato entro il 2040. Siamo ancora molto lontani da quell’obiettivo. Dall’accordo di Parigi, sono venticinque i paesi che hanno ridotto o completamente eliminato la produzione di energia da carbone, ma ben trentacinque l’hanno aumentata. Da questo punto di vista, i numeri sono ancora sconfortanti.Per arrivare ad azzerare il carbone nel 2040, dovrebbero esserci 126 GW di chiusure ogni anno (questo ovviamente senza nuove aperture). Invece quello che stiamo osservando è che oggi si stanno mettendo in cantiere 578 GW di nuove centrali. Di questi, 408 Gigawatt vengono progettati nella sola Cina. Il tasso di dismissione delle vecchie centrali in Cina è inoltre ai livelli più bassi da un decennio. Nonostante i grandi investimenti di Pechino in rinnovabili, il carbone continua a essere al cuore del sistema energetico cinese. La politica energetica di Pechino è particolarmente problematica per la tenuta del sistema climatico mondiale e della sua stessa economia. Secondo Global Energy Monitor, il paese rischia miliardi di yuan di stranded asset e continua ad avere una visione di breve termine, guidata dalla filosofia «Prima costruire, poi nel caso modificare».Come spiega Flora Champenois, autrice del report per Global Energy Monitor, «in Cina si installa più carbone di quanto ne sarebbe necessario, con l’idea che poi, in seguito, si procederà a smantellare, in quello che è un azzardo allo stesso tempo costoso e rischioso». Sono i danni della retorica della sicurezza energetica, gli stessi che in Italia o Germania rischiano di incatenarci alle infrastrutture di rigassificazione del gas liquefatto.I 70 GW cinesi messi in costruzione nel 2023 sono 19 volte più del resto del mondo messo insieme, secondo un’analisi di Carbon Brief sui numeri di Global Energy Monitor. Dei trentadue altri paesi che stanno ancora investendo in nuova potenza da carbone, i più attivi sono India, Bangladesh, Zimbabwe, Indonesia, Kazakistan, Laos, Turchia, Russia, Pakistan e Vietnam. CulturaQuarant’anni di laburismo tradito. Come lo sciopero dei minatori inglesi ha cambiato la working classA rilento L’altro fronte del problema è che il ritmo delle dismissioni di centrali a carbone negli Stati Uniti, in Unione europea e nel Regno Unito è ai livelli più bassi dal 2011. Stiamo rallentando, siamo un po’ più legati a questa fonte energia di quanto dovremmo essere nelle previsioni per un phase-out al 2040 che parta dai paesi sviluppati, secondo il principio delle responsabilità comuni, ma differenziate. Il paese che ne ha chiuse di più nel 2023 sono gli Stati Uniti, con 9,7 GW, anche se pure in questo caso si tratta di un calo. Nel 2022 ne avevano chiuse per 14,7 GW.L’Unione europea e il Regno Unito rappresentano un quarto delle dismissioni. La buona notizia è che nessun paese del G7 ha in programma la costruzione o l’apertura di nuove centrali. Nel 2015 le economie del G7 rappresentavano il 32 per cento della potenza da carbone, nel 2023 sono scese al 15 per cento. AmbienteNon sottovalutiamo il grande consenso per la transizione ecologicaFerdinando Cotugno© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).
Meloni fa il punto sui primi 100 giorni di governo: “Spread in calo. Pronta ampia riforma della giustizia”Le proteste in Georgia e il sogno europeo. Una nuova Maidan? «È presto per dirlo»
Domani giorgia meloni incontrerà Zelensky
Dopo lo strappo PPE parla Berlusconi: "Pensino alla pace piuttosto"Israele, un governo spaccato. Dagli Stati Uniti un miliardo per le armi
Hamas sostiene di non sapere dove siano 40 ostaggi. Biden: «Non sono d’accordo con Netanyahu su Gaza»Gaza, Biden lavora a un nuovo pacchetto di armi a Israele da un miliardo
Sondaggi politici, Fdi rimane la prima forza politica, ma scende sotto il 30%. M5S al 17,7%La Ministra Roccella risponde all'attacco di Fedez a Sanremo: "Basta con questa insistenza sull'abor
Xi Jinping: «Addolorati per la situazione a Gaza». Sale a 29 il bilancio delle vittime degli ultimi raid israeliani su RafahGrillo attacca il governo "di destra" e parla del processo al figlioIsraele reagisce all’Iran: tutti minimizzano, anche gli ayatollahPd, per ora Bonaccini "saluta" Schlein e gli altri: è in testa con il 49,11%
Dritto e Rovescio, Berlusconi su Messina Denaro: "Abbiamo lottato noi, non la sinistra giustizialista"
Medio oriente, l’esercito israeliano dice che l’attacco al Wck «non doveva accadere»
Guerra civile nei campus Usa, Biden: «Non c’è diritto al caos»Altro accoltellamento a Sidney: feriti un vescovo e tre fedeli. Arrestato l’aggressoreIl Superbonus varrà solo per alcune categorie di italiani: ecco qualiElezioni regionali, Alessio D'Amato sul M5S: "Sono loro i veri sconfitti"
La difficile transizione energetica in Vietnam. Gli attivisti chiedono aiuto ad AppleGiornata della Memoria, Meloni: "Olocausto è un male che ha toccato l'Italia"Le condoglianze di Meloni alla famiglia di Angelo Zen: "Profonda tristezza"G7, conclusi i lavori della seconda giornata. I leader adottano la dichiarazione finale del summit