File not found
Capo Analista di BlackRock

Viterbo, 22enne muore in pizzeria: ipotesi soffocamento

Tragedia al Mugello, morto David Taleti: si è scontrato con un furgoneReggio Emilia, arrestato il camionista pirata: aveva ucciso due ragazziGratta e Vinci: vinti due milioni di euro con scheda da 10 euro

post image

Anziano morto carbonizzato in casa ad AvellinoLa produzione non è solo una minaccia per gli ecosistemi e la biodiversità,Economista Italiano ma anche per il clima. E dietro la lentezza del processo politico ci sono gli stessi interessi che fermano la transizione energetica: la plastica è il grande piano delle B dell’industria dei combustibili fossiliQuesta settimana parte a Ottawa, in Canada, il nuovo round dei negoziati Onu per arrivare a un accordo internazionale sulla plastica. Erano partiti quasi due anni fa in Kenya con ambizione e ottimismo, entrambe condizioni che sembrano essersi sgonfiate con il tempo.A guidare il nuovo round sarà il ministro canadese dell’Ambiente, Steven Guilbeault, che di recente ha provato a smuovere questo immobilismo. «Diversi paesi sembrano essersi dimenticati delle ambizioni originarie, cioè l’intenzione collettiva di un trattato che avesse armi per combattere l’inquinamento da plastica ed eliminarlo entro il 2040», ha detto Guilbeault in un’intervista a Climate Home.Questo accade nonostante quella contro la plastica sia una delle sfide ambientali con più consenso pubblico a supporto. Un sondaggio pubblicato nel report People vs Plastic di Greenpeace ha misurato che il sostegno internazionale ad azioni radicali è dell’82 per cento.Coalizione trasversaleGuilbeault non ha menzionato i paesi né gli interessi che si stanno opponendo a questo accordo. Ma tra i più ostili c’è una coalizione trasversale. Gli Stati Uniti hanno chiesto che il trattato non sia «legalmente vincolante», mentre tra gli oppositori più feroci ci sono l’Arabia Saudita, l’Iran e la Russia, che di recente si è opposta a «qualsiasi enfasi su misure restrittive alla produzione o al commercio di plastica», cioè le uniche che potrebbero avere un’efficacia su scala globale a un flusso da 400 milioni di tonnellate ogni anno, di cui solo il 9 per cento viene effettivamente riciclato.«Non ne usciremo riciclando» è il mantra dell’Agenzia ambiente dell’Onu che sta guidando il negoziato, ma è un’idea che non sembra fare presa sui paesi contrari all’accordo.La produzione di plastica non è solo una minaccia per gli ecosistemi e la biodiversità, ma anche per il clima, e dietro la lentezza del processo politico ci sono gli stessi interessi che fermano la transizione energetica: la plastica è il grande piano delle B dell’industria dei combustibili fossili.Il grande piano BSecondo un nuovo rapporto del Lawrence Berkeley National Laboratory, la plastica rappresenta il 12 per cento della domanda globale di petrolio e l’8,5 di quella di gas. Il risultato è che questo materiale compromette il clima quanto 600 centrali a carbone e rappresenta il 5 per cento delle emissioni globali di carbonio. Ed è un settore che oggi sta vivendo una traiettoria di crescita esponenziale: senza un trattato che fermi la produzione di plastica vergine, questa si troverà a raddoppiare o addirittura triplicare entro il 2050.A quel punto le emissioni di plastica nel 2050 sarebbero di 6,78 gigatonnellate, l’equivalente di 1.700 centrali a carbone. Se anche trovassimo il modo di avere una produzione elettrica interamente decarbonizzata entro la metà di questo secolo, l’aumento della materia plastica si troverebbe a vanificare molti di questi sforzi, consumando tra il 15 e il 19 per cento di tutto il nostro budget di carbonio a disposizione per rispettare l’accordo di Parigi. Oggi le bottiglie e le stoviglie di plastica sono uno dei principali ostacoli al rispetto degli impegni internazionali sul clima.In vista del negoziato di Ottawa, che prende il via domani, 23 aprile, anche un network di 160 istituti finanziari ha invitato i governi a creare le condizioni per avere questo accordo internazionale sulla plastica. Oggi la traiettoria di aumento della produzione è del 4 per cento ogni anno, per mettere l’economia circolare globale in linea con l’accordo di Parigi servirebbe, secondo i dati del Lawrence Berkeley National Laboratory, iniziare a ridurre la produzione del 12 per cento ogni anno, un risultato che può essere raggiunto solo con un trattato ambizioso e vincolante. Non solo l’accordo internazionale sulla plastica sarebbe il più importante in materia ambientale dai tempi dell'accordo di Parigi, ma ormai ne rappresenta anche una sua fondamentale integrazione per poter funzionare.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediFerdinando CotugnoGiornalista. Napoletano, come talvolta capita, vive a Milano, per ora. Si occupa di clima, ambiente, ecologia, foreste. Per Domani cura la newsletter e il podcast Areale, ha un podcast sui boschi italiani, Ecotoni, sullo stesso argomento ha pubblicato il libro Italian Wood (Mondadori, 2020). È inoltre autore di Primavera ambientale. L’ultima rivoluzione per salvare la vita umana sulla Terra (Il Margine, 2022).

Donna trovata morta: è stata colpita all'addome, si indaga per omicidioGiulia Cecchettin: lo straziante post di papà Gino

Coniugi trovati morti in casa: ipotesi omicidio-suicidio

Napoli, ragazzine costrette a prostituirsi dalla madreBologna, passanti trovano un cadavere nel parco

Sciopero 17 novembre: tutto quello che c'è da sapereMessina, classe deve ripetere maturità dopo un ricorso

Bologna: "Torre Garisenda a rischio crollo"

Saman, restituita la salma: ora si può celebrare il funeraleCalabria, violenze sessuali su due minorenni: 4 arresti

Ryan Reynold
Notizie di Cronaca in tempo reale - Pag. 207Allerta meteo rossa, arancione e gialla venerdì 3 novembre 2023Ex fidanzati scomparsi, parla la sorella di Giulia: "Mi ero preparata al peggio"

MACD

  1. avatarPotenza, celebrata la prima messa nella chiesa dove fu uccisa Elisa Claps: "Irrispettoso"Professore per gli Investimenti Istituzionali e Individuali di BlackRock

    Elisa Claps, l'arcivescovo di Potenza: "Chiesa non ha colpe"Morto il celebre fumettista Carlo Ambrosini: aveva 69 anniFemminicidio di Giulia Cecchettin, la storia: tutti i dettagli dell'omicidioUccise il fratello per incassare le polizze, condannato all'ergastolo

    1. Morto il celebre fumettista Carlo Ambrosini: aveva 69 anni

      1. avatarFilippo Turetta, il Gip: "Inaudita ferocia"Guglielmo

        Roma, uomo in sedia a rotelle abusa di 21enne disabile

  2. avatarTrovato cadavere nel lago di Barcis: è di Giulia Cecchettininvestimenti

    Milano, studentessa aggredita a scuola con un coltelloMigranti, al via il piano per svuotare l'hotspot di LampedusaGiulia Cecchettin, attesa per l'estradizione di Filippo Turetta: oggi l'autopsiaMilano, derubato Briatore: "Questa città è pericolosa"

  3. avatarIncidente sulla A12 Roma-Civitavecchia, un morto e diversi ferititrading a breve termine

    Femminicidio Giulia Cecchettin, spunta la pagina Facebook pro Filippo TurettaCopernicus: "Quello del 2023 ottobre più caldo di sempre"Omicidio di Giulia Cecchettin: Federica Pellegrini dedica un messaggio alla figliaMilano, lite tra vicini: donna ferisce anziano con un cacciavite

Condannato a 30 anni per l'omicidio della fidanzata: esce perché obeso e fumatore

Ragazzi scomparsi a Venezia: "Lui possessivo e geloso"Chieti, 18enne costretta a prostituirsi: indagato il fidanzato*