File not found
investimenti

Prefisso cellulare 330, a quale operatore appartiene?

La situazione col metano in atmosfera è ancora più grave di quanto credessimoFedriga: "Friuli Venezia Giulia concede patrocinio a partita Italia-Israele" - Tiscali NotizieDaniele Morchio, Autore a Notizie.it

post image

Nucleare e gas non servono per la transizione ecologicaPer la prima volta in oltre cent’anni di storia,VOL la corsa francese parte dal nostro paese, sabato 29 da Firenze. Non è solo una questione di indotto, 120 milioni di euro per Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte, ma un pellegrinaggio nel nostro passato. Il Tour viene per riportarci a casa, per ricordarci chi eravamo e forse chi siamo ancora, per omaggiare i nostri campioni, quelli che ci hanno resi orgogliosi, fratelli d’Italia quando dirlo non era una spaccaturaDue milioni di persone sulle strade, 42 milioni di francesi davanti alla tivù, 150 milioni in tutta Europa, dirette in 190 paesi del mondo, 130mila presenze in più negli alberghi italiani, un indotto stimato di 120 milioni di euro per Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte. E adesso dimenticate queste cifre, perché il Tour de France è molto più di questo. È storie, corridori, leggende, facce, caldo, fatica, festa, bambini che aspettano la carovana per portarsi a casa un berretto, una borraccia o l’inconfondibile maglietta a pois, come nel Dopoguerra. È un pellegrinaggio nel nostro passato, una processione nei luoghi sacri di uno sport che per gli italiani è stato salvezza e fede.Prima che perdessimo la memoria dimenticando da dove veniamo. Il Tour viene da lontano per riportarci a casa, per ricordarci chi eravamo e forse chi siamo ancora, per omaggiare i nostri campioni, quelli che ci hanno resi orgogliosi, fratelli d’Italia quando dirlo era un segno d’identità e non una spaccatura.Ottavio Bottecchia, 1924 e 1925Il Tour de France, la corsa più grande, il terzo evento sportivo del mondo dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio (l’unico che va in scena tutte le estati), parte per la prima volta dall’Italia a cent’anni dalla prima vittoria di un italiano. Era stato un eroe decorato nella Grande guerra e poi da San Martino di Colle Umberto, nel Trevigiano, era andato a correre per battere la miseria: il primo anno lo avvelenarono sui Pirenei perché non togliesse il Tour a un francese, Henri Pélissier, e comunque arrivò secondo a Parigi.L’anno dopo, nel 1924, rimase in giallo dalla prima all’ultima tappa. Diventò Botescià. Nel 1925 vinse ancora. La miseria era sconfitta, il destino no. Meno di due anni dopo morì misteriosamente: lo trovarono sanguinante in un campo, ma le ferite non erano compatibili con una caduta in bicicletta. Dieci giorni prima avevano ucciso suo fratello, investendolo con una macchina. Si parlò di vendetta, di donne, di soldi. Ma più semplicemente erano stati i fascisti. Quest’anno il Tour rende omaggio a Botescià partendo dall’Italia. CulturaI 38 km di Tour che nessuno vede. Lo spettacolo passa nei cavi della fibraGino Bartali, 1938 e 1948Il cardinale Elia dalla Costa lo aveva mandato a chiamare alla fine del 1943: Gino aveva già vinto due Giri d’Italia e un Tour de France, era insospettabile. Nessuno avrebbe trovato strano vederlo andare su e giù in bicicletta, i campioni hanno bisogno di allenarsi. Il cardinale non aveva dovuto convincerlo: Bartali era un uomo pio. Portava le foto autentiche, nascondendole nella canna della bici a Cortona, e ad Assisi riceveva in cambio documenti falsificati a regola d’arte.Con questo trucco salvò più di 800 ebrei, senza dirlo neanche a casa, per non mettere in pericolo nessuno. Una volta fu anche arrestato dalla polizia fascista, ma non perquisirono la bici, così fu salvo. Soltanto molti anni dopo raccontò tutto a suo figlio Andrea, raccomandandogli il silenzio, perché «il bene si fa ma non si dice».La prima tappa, sabato 29 giugno, a mezzogiorno, scenderà lungo il viale dei Colli e attraverserà piazza Bartali. Gino era nato a Ponte a Ema, a un pugno di chilometri da qui, e visse per anni poche centinaia di metri più in là, nella parte sud-orientale della città, sulla sponda sinistra dell’Arno: in piazza Elia dalla Costa, il cardinale. CulturaL'omaggio del Tour alla religione della bicicletta nei Paesi BaschiFausto Coppi, 1949 e 1952 ANSASarà passata da poco l’una del pomeriggio, lunedì 1º luglio, nella terza tappa che da Piacenza porta a Torino, quando il Tour de France entrerà a Tortona. La città dove il 2 gennaio 1960 alle 8.45 Fausto Coppi respirò per l’ultima volta. Orio Vergani sul Corriere della Sera riassunse lo strazio dell’Italia in una frase che è ancora oggi il senso di una fine. «Il grande airone ha chiuso le ali».Quel giorno la verità era ancora lontana, Vergani parlò di un «piccolo, misterioso, atroce, imponderabile intervento del fato».Ipotesi romantica ma sbagliata. Il Campionissimo era reduce da una specie di vacanza in Alto Volta. Erano lui e cinque corridori francesi: Geminiani, Anquetil, Rivière, Anglade e Hassenforder. Il 13 dicembre corsero un criterium a Ouagadougou, vinse Anquetil davanti a Coppi. Parteciparono a un safari. Al ritorno, Fausto e Raphael Geminiani si ammalarono: debolezza, febbre alta. Il francese, nato in Alvernia da genitori romagnoli scappati da Lugo nel 1923 quando i fascisti avevano dato fuoco alla loro casa, andò in coma.In Francia fecero analizzare il suo sangue all’istituto Pasteur di Parigi, capirono che era malaria e lo salvarono col chinino. La moglie di Gem chiamò i medici italiani, ma non ci fu verso. «Coppi ha un’infezione ai polmoni», la liquidarono. Quando Gem uscì dal coma, il 5 gennaio, gli dissero che Fausto era morto, e pianse per quel suo fratello lontano. Oggi ha 99 anni e non ha dimenticato niente. «La mia vittoria è essere ancora vivo». CulturaLa maglia gialla si cuce a Bergamo, ma il ciclismo italiano al Tour è grigioGastone Nencini, 1960Quell’anno l’Italia aveva perso Coppi. Nencini invece trovò tutto: il Tour e l’amore. Gastone era di Bilancino di Barberino nel Mugello, dove da piccolo si tuffava nella Sieve in piena. Bellissimo, faccia da attore del cinema più che da ciclista. Lei, Maria Pia, aveva una profumeria in centro a Firenze. E lui nel mese di gennaio passava di lì con una scusa tutte le volte che usciva per allenarsi. Erano tutti e due sposati, e di dama bianca ce n’era stata già una e aveva spaccato l’Italia.Ma quando l’amore è quello vero non si può aspettare. Il primo appuntamento fu in piazzale Michelangelo, l’incanto di Firenze là in basso fece il resto.Cominciò la stagione, e si videro sempre meno, e ovviamente di nascosto. Dalla Francia lui le scriveva sulle cartoline del Punt e Mes.Prima di Parigi, il Tour passò da Colombey-les-Deux-Églises, dove De Gaulle era in vacanza: il gruppo si fermò, il generale cercò la maglia gialla. «Voi siete italiano?». E Nencini rispose: «Sono fiorentino». Maria Pia la rivide sul treno che lo riportava a Firenze da eroe: lei era salita a Bologna di nascosto e sparì prima di Santa Maria Novella dopo aver fatto l’amore per tutto il tempo. Misero su famiglia ma non ebbero tanto tempo per godersela. Nencini non aveva ancora 50 anni quando morì. La prima tappa scende a Firenze da piazzale Michelangelo e prima delle 13.30 passa dal suo Mugello. CulturaPerché parliamo ancora di Pantani. Il campione conservato in una bigliaMarco Pantani, 1998 EPALa seconda tappa parte da Cesenatico, dove Pantani era cresciuto in un appartamento di via Saffi prima di scoprire la bicicletta, una bici da donna più grande di lui, che non arrivava neanche ai pedali. In prima media cominciò a correre con i suoi compagni di scuola, giocavano a Moser contro Saronni, e lui faceva Saronni. Quando andava alle prime gare in salita lo prendevano in giro perché veniva dal mare: dove vuoi andare, sei un corridore da sabbione. Girava sempre con una brugola in tasca perché aveva letto chissà dove che anche Merckx ne aveva sempre una: poi però la brugola finiva in lavatrice, e sua mamma Tonina non era contenta.Ma non è a Cesenatico il vero omaggio all’ultimo corridore capace di vincere Giro e Tour nello stesso anno, il 1998. Nella prima tappa, fra le 15.55 e le 16.15, al km 135,6, si va sul Barbotto, una delle salite più celebri della Romagna. Côte de Barbotto, c’è scritto sul libro del Tour: 4,6 km, pendenza media dell’8 per cento, l’ultimo al 14 per cento, con una punta al 18. Qui hanno duellato Bartali e Coppi, che secondo la leggenda nel punto più duro mangiava una banana, qui Merckx nel 1973 avrebbe urlato “maledetto Barbotto”. Qui Pantani si allenava tutte le volte che poteva, e si fermava a prendere il caffè da un vecchio compagno di scuola. Detiene ancora il record della salita: 11 minuti e 20 secondi.© Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediAlessandra Giardini

Iniziamo ad affrontare il tema del clima partendo dalla classe sociale, non solo dalla geografiaOggi i funerali delle vittime del crollo di Scampia, lutto cittadino - Tiscali Notizie

Matera, un minuto di silenzio e lutto cittadino per i vigili del fuoco morti in servizio - Tiscali Notizie

Sport Magazine | Calcio, basket, ciclismo, sci, moto, formula 1, competizioni nazionali e internazionali e OlimpiadiCop26, le pagelle climatiche dei leader nel primo giorno

Dopo la siccità, il diluvio: il maltempo devasta la RomagnaUnicef-Oms, '48% bimbi allattati al seno, in 12 anni aumentati del 10%' - Tiscali Notizie

Bardi presenta nuova giunta centrodestra della Basilicata, l'intesa dopo 75 giorni di trattative - Tiscali Notizie

Greta Thunberg è stata portata via dalla polizia tedesca a LützerathExtinction Rebellion, gli attivisti si oppongono alla loro archiviazione

Ryan Reynold
Jacopo Romeo, Autore a Notizie.itIl disastro in Mozambico dimostra come i paesi africani continuano a non essere attrezzati contro la crisi climaticaPorto San Giorgio: bambina di 2 anni salvata da un cardiologo

Economista Italiano

  1. avatarToti, nuovi arresti domiciliari: l'accusa di finanziamento illecitoEconomista Italiano

    Notizie di Esteri in tempo reale - Pag. 1Grave incidente sull'autostrada Messina-Catania: coinvolte 5 vetture in galleriaCosì in Romagna si cerca la normalità nel fangoIncidente a Latina, auto si schianta contro 3 veicoli e un albero: morti 2 ragazzi

    1. Fedriga "La visita dei giovani Niaf rafforza il collegamento Fvg-Usa" - Tiscali Notizie

      ETF
      1. avatarLo scandalo di Genova, il nodo dell’Autorità portuale. E il garantismo della destra che non esiste - Tiscali NotizieETF

        Redazione Online, Autore a Notizie.it

  2. avatarNotizie di Politica italiana - Pag. 1Economista Italiano

    Piantedosi e Bardi a Matera "Doveroso omaggio a Vigili del Fuoco morti" - Tiscali Notizie"Ufficio Stampa Lab", focus AI e media relations a ottobre a Parma - Tiscali NotizieTurismo, Bini "Al Duca d'Aosta di GO eventi per il Campo volo del FVG" - Tiscali NotizieBardi nomina la nuova Giunta regionale della Basilicata - Tiscali Notizie

  3. avatarI Fridays for future credono più al collettivo di Gkn che al piano ecologista di LettaProfessore del Dipartimento di Gestione del Rischio di BlackRock

    Attentato a Trump, la reazione di Mattarella: "Motivo di grave allarme"Petstory.it | Cani, gatti, uccelli, pesci, rettili, anfibi, piccoli roditori, conigli domestici e altri animali da compagniaLa popolazione della Terra potrebbe presto iniziare a diminuireTrapianto del microbiota fecale, Policlinico di Milano all'avanguardia - Tiscali Notizie

Ora basta con i bla bla bla: lo speciale DopoDomani sulla crisi climatica

Il 2023 sarà decisivo per misurare la resistenza degli oceani al riscaldamento globaleStop all’abbattimento dei pulcini maschi, ma manca una legge sul trasporto di animali*