L’anestesia della democrazia afascista“Gli Indesiderabili”: dramma coinvolgente e audace potenza espressiva di Ladj Ly sulla banlieu parigina - Tiscali NotizieI giorni felici di Sarajevo. Il prodigio delle Olimpiadi di quarant’anni fa
L’arrembaggio delle multinazionali sulla Dieta Mediterranea: il cibo insalubre saccheggia quello buono - Tiscali NotizieNuova tensione tra Europa e Berlino per la sentenza del Tribunale costituzionale federale dello scorso maggio. Per Bruxelles,analisi tecnica che scrive una lettera al governo tedesco, è un atto necessario perché è stato violato un principio fondamentale dell’Unione europea La Commissione europea ha deciso di aprire una procedura d’infrazione contro la Germania per la sentenza del Tribunale costituzionale federale del maggio 2020 sui piani della Bce. Si tratta di una sentenza a suo modo storica, perché per la prima volta la Corte tedesca non solo ha considerato contrari ai trattati i piani della Bce, ma ritenne anche infondata la sentenza della Corte europea che, invece, stabiliva la loro piena compatibilità con il diritto europeo. Nello specifico si trattava di uno scontro tra le due Corti sull’interpretazione del diritto dell’Unione in casi particolari come gli atti ultra vires, vale a dire quelli realizzati dalle istituzioni senza una copertura dei trattati. Il Bundesverfassungsgericht ha concesso al governo federale il tempo per intervenire e, tramite un voto del parlamento tedesco, rispondere alle sue sollecitazioni e “sanare” la situazione, continuando così a partecipare ai piani della Bce. Le Corti nazionali hanno sempre chiarito di riservarsi comunque il diritto di verificare casi particolari. Nel caso di quella tedesca, anche in ragione del suo attivismo, i casi negli ultimi anni sono stati molteplici. La stessa categoria degli atti ultra vires sul piano europea è stata meglio precisata proprio dal dialogo tra la Corte del Lussemburgo e quella tedesca. La decisione della Commissione Adesso arriva la decisione della Commissione, formalizzata in una lettera inviata al governo tedesco, primo passo della procedura di infrazione e che potrebbe risolversi in un nulla di fatto o aprire uno scontro istituzionale molto forte, tra le istituzioni europee e all’interno di quelle tedesche. Come ha ribadito Christian Wigand, portavoce della commissione, in conferenza stampa: «Il diritto europeo ha prevalenza su quelli nazionali. Questo principio fondamentale è stato infranto dalla sentenza sul Pspp del Tribunale costituzionale federale che ha dichiarato tanto il Pspp quanto la sentenza della Corte di giustizia atti ultra vires». La lettera di notifica alla Germania è, dunque, secondo la Commissione, un passaggio obbligato. Tuttavia, al momento non è chiaro cosa si chieda al governo tedesco: la Commissione riconosce e rispetta l’indipendenza delle Corti nazionali e prende atto che la stessa Corte di Karlsruhe non ha dato seguito alle richieste esecutive avanzate dai ricorrenti, che ritenevano insufficiente la mozione approvata al Bundestag per rispondere alle richieste del Corte. Soluzione che invece Karlsruhe, ha considerato del tutto adeguata la soluzione. Si legge, però, nel comunicato della Commissione: «La sentenza del Tribunale costituzionale federale costituisce un serio precedente, sia per la futura prassi della stessa Corte costituzionale tedesca, sia per le corti ei tribunali supremi e costituzionali di altri Stati membri». Vale a dire, temuta è l’ipotesi che altre Corti costituzionali nazionali facciano lo stesso. Un conflitto inevitabile? La Commissione ha scelto, dunque, di interpretare radicalmente i principi e gli effetti della sentenza tedesca: il conflitto si sposta sul rapporto tra la Corte del Lussemburgo e quelle nazionali, ipotizzando che le seconde debbano accettare incondizionatamente le sentenze della prima. Qualcosa di molto complicato anche per la Corte costituzionale italiana: un simile rapporto è proprio di una federazione, cosa che l’Ue non è ancora (e non ci potrà arrivare tramite una procedura di infrazione). Ecco perché la decisione della Commissione potrebbe rivelarsi un azzardo ed essere l’inizio di uno scontro molto duro e la cui soluzione definitiva appare davvero complicata. Il governo tedesco certamente non potrà impegnarsi per le future sentenze del Bundesverfassungsgericht, a meno di non ipotizzare modifiche costituzionali. Adesso Berlino ha due mesi di tempo per rispondere. Quasi certamente ribadirà la piena e incondizionata adesione di tutte le istituzioni tedesche al principio del diritto dell’Unione ma non potrà negare il diritto che il Tribunale costituzionale federale si è ritagliato per verificare in determinati casi lo stesso giudizio della corte europea. In effetti, lo stesso primato del diritto dell’Ue è una conquista giurisprudenziale, frutto di un lungo “scontro” tra le Corti costituzionali, compresa quella italiana, e quella europea. È ragionevole, dunque, che la procedura avviata possa risolversi con un riconoscimento di tutte le parti nel primato, mai messo davvero in discussione. Sarà ancora il governo Merkel a dover rispondere ed è lecito attendersi questo esito. A quel punto la Commissione potrebbe dichiararsi soddisfatta e chiudere così la procedura, dimostrando attenzione al tema e severità nella valutazione per i comportamenti di tutti gli stati membri ma senza immaginare un’ulteriore radicalizzazione dello scontro. Oppure andare avanti: una tegola per il nuovo governo. Una soluzione più radicale che “limiti” normativamente l’azione del Tribunale costituzionale federale sarebbe certamente problematica. Inoltre, se la Commissione dovesse decidere di andare avanti, sarà la stessa Corte del Lussemburgo a doversi esprimere. Una circostanza che potrebbe aprire un nuovo capitolo dei rapporti tra le Corti in Europa. Un capitolo verosimilmente destinato a essere lungo. © Riproduzione riservataPer continuare a leggere questo articoloAbbonatiSei già abbonato?AccediD'Aniello Fernando
Salute, diabete e occhio secco: campagna evidenzia bassa consapevolezza del problema - Tiscali NotizieSondaggi politici, Fratelli d'italia e PD perdono punti. In crescita Conte e Salvini
Festival di Sanremo, il ritorno di Gigi D’Agostino dopo la malattia. Il Capitano torna sulla nave
Cento anni di Franco Basaglia. La vittoria di un’utopiaCon “Supersex” l’epica melodrammatica di Rocco Siffredi conquista Netflix
Alberto Muraro, Autore a Notizie.itGuerra di Gaza. Israele, la Torah e il valore di una parola di sole quattro lettere: pace - Tiscali Notizie
Salvini minacciato di morte, Meloni: "Non si lascerà intimidire"G20, Meloni: "Non era un'edizione facile. Su Ucraina dichiarazione finale di compromesso"
La reazione del generale Tricarico: "Solo fandonie da parte di Amato"Pd, continua l’agosto “militante” di Elly Schlein: le tappe in programmaNuovi peptidi contro le varianti emergenti del virus SARS-CoV-2 - Tiscali Notizie“Ritratto di un amore” di Martin Provost, storia di arte e passione travolgente fuori da ogni schema - Tiscali Notizie
Sanità, chirurghi: "Giovani fuggono da professione, rischio sale operatorie chiuse" - Tiscali Notizie
Il centro sperimentale nella gestione Castellitto: «Non ho legami col governo, vorrei stare più tempo tra gli allievi»
Cdm, Meloni: "Pochi soldi, dovremo per forza tagliare"Ortodonzia, Intelligenza Artificiale e tecnologie sempre più centrali - Tiscali NotizieCamera ardente di Giorgio Napolitano, l'omaggio di Mattarella e Meloni: arrivato anche Papa FrancescoEuropa 2024. Mattarella, Steinmeier e Van der Bellen: «Votiamo tutti, così si difende la democrazia» - Tiscali Notizie
Meloni riceve minacce per la visita a Caivano, la solidarietà dei politiciGiorgio Napolitano, l'eredità: cosa lascia il Presidente emerito della RepubblicaIl cinema apre uno Spiraglio sulla malattia mentaleSanità, lotta a liste d'attesa: 6 italiani su 10 chiedono più assunzioni personale - Tiscali Notizie